00 15/12/2011 08:09
I DONI DELLO SPIRITO SANTO
 di Don Santangelo Ildebrando
  • I doni dello Spirito Santo sono doni soprannaturali per cui le fa­coltà dell'anima si dispongono ad obbedire prontamente alle ispi­razioni dello Spirito Santo.

Essi sono l'antidoto al peccato originale che ha guastata la natura umana e inclinata al male; essi non le tolgono la corruzione, né so­stituiscono la volontà umana nel volere il bene, ma la illuminano e la fortificano.

Come è un dono la vita soprannaturale, così è un dono tutto quello che produce o sviluppa la vita soprannaturale stessa.

L'uomo ripieno di Spirito Santo è incessantemente sospinto ver­so la santità come aerostato ripieno di gas leggero e sospinto verso l'alto.

È necessario pregare sempre, umilmente e fervidamente, lo Spirito Santo affinché discenda in noi e ci porti

i suoi sette doni: SA­PIENZA, INTELLETTO, CONSIGLIO, FORTEZZA, SCIENZA, PIETA, TIMOR DI DIO.

  • I - SAPIENZA

La sapienza è la disposizione a considerare e a gustare il bene. Per essa comprendiamo come quello che non è eterno è nulla; come un bene per essere vero e desiderabile deve essere eterno, sia esso la bellezza o la verità, il piacere o l'amore. Conseguentemente per essa gustiamo solo ciò che tale bene eterno riflette, annunzia o fa raggiungere.Non vi sono diverse sapienze, ma una sola sapienza: quella cri­stiana, perché non vi è che un solo bene, assoluto ed eterno, conte­nente ogni gioia ed ogni piacere: Dio ed il Corpo Mistico di Gesù.Ogni altro bene o è vano come un sogno, o è nocivo come una pillola di veleno con una patina di zucchero.Ogni altra sapienza che fa dimenticare il bene eterno e la bellezza infinita è vana. Sono vane le lettere, le arti, la legge, la tecnica, la po­litica, ecc., eccetto che non siano rivelazione del Vero e mezzo per raggiungere il Bene.Ogni altra sapienza che fa perdere il gusto del Vero e del Bene è dannosa: l'arte del successo nella società mondana, negli affari, il culto della bellezza, della moda, le morali, i sistemi condannati dal­la Chiesa, ecc.Il sapiente gusta solo Dio, Gesù, il Corpo Mistico; cerca solo ciò che gli raffina l'anima e il corpo e lo mette in condizione di poter meglio gustare per tutta l'eternità la visione beatifica di Dio e la Co­munione dei Santi.Quindi l'uomo sapiente gusta innanzitutto la Comunione in cui riceve misteriosamente Colui che formerà la sua felicità eterna: Ge­sù, suprema bellezza, bontà, verità, gusta la preghiera in cui si mette in comunicazione e in contemplazione dell'Amore infinito e cerca di stare, compatibilmente coi suoi doveri, il più possibile solo per pregare; ha il gusto del raccoglimento, del nascondimento, della ca­rità, dell'apostolato, delle mortificazioni, di ogni altra virtù; ha il gu­sto della meditazione, delle letture spirituali e di tutto quanto parla di Dio; ha il gusto dell'amicizia colle persone buone, di quelle che saranno con lui in Paradiso e tanto più le ama e gode della loro compagnia quanto più esse sono fervorose e quanto più portano a Dio.Al contrario l'uomo sapiente non ama di stare colla folla; non gusta i balli, i divertimenti, i cinema, gli stadi, le visite, le chiacchere inutili, gli amori peccaminosi, gli affetti puramente naturali, ecc.Come chi ha mangiato un dolce squisito subito dopo trova scipi­to i cibi comuni, così chi gusta veramente la sapienza eterna, trova poi scipito ogni divertimento, ogni piacere, ogni amore mondano.L'opposto della Sapienza divina è la sapienza mondana. Questa è falsa sapienza; è il gusto del vano e del male. Tale sapienza è stol­tezza perché fa dimenticare, trascurare e infine perdere i beni eterni. Le forme della sapienza umana sono tre:

- sapienza terrena, che è il gusto degli affari, del denaro e dei beni della terra;

- sapienza animale che è il gusto dei piaceri della carne;

- sapienza diabolica, che è il gusto di sé, delle lodi, della fama e della potenza. La massima parte degli uomini posseggono solo questa sapienza umana; sono come quegli stolti che fanno anda­re alla malora i loro affari e i loro beni e cercano la loro felicità nei sogni o negli stupefacenti.« Infinito è il numero degli stolti », ci avverte la Sacra Scrittura (Eccles. 1,19). Costoro sono uomini animali, i quali non capiscono le cose dello spirito. Dio è infinitamente prezioso e non mostrerà la sua faccia a coloro che non vogliono gustarlo né cercarlo in terra; è infinitamente geloso del Corpo Mistico e non permetterà che ne goda la comunione eterna chi non ne desidera la comunione in terra.Per conoscere se la tua sapienza è cristiana o umana devi esami­narti: qual è la sorgente dei tuoi piaceri e dei tuoi turbamenti, in che cosa il tuo cuore trova il proprio riposo e la propria soddisfazione, quali cose maggiormente desideri e pensi?Forse già capisci quali sono le cose che devi gustare, ma non rie­sci a gustarle. Non ti resta che fare come il convalescente: comincia a mangia senza gusto, quindi con poco, quindi con molto, man ma­no che la salute ritorna florida.Comincia a lasciare i divertimenti, le cure e i piaceri mondani sia pure con grande sacrificio, finché ne perderai il gusto; cominciare a pregare, a praticare le virtù cristiane, ad accostarti ai sacramenti fin­ché te ne verrà il gusto.Prega tanto il Signore che ti faccia trovare amaro ogni piacere mondano e ti dia il dono della sapienza.

  • II - INTELLETTO

L'intelletto è la comprensione delle verità della fede: quindi la penetrazione del senso della Sacra Scrittura, l'intuizione dei misteri della creazione, della grazia e della gloria e lo stimolo stesso a que­ste cose voler comprendere e meditare.

1. Sacra Scrittura

Essa è come il cielo. In questo coi più potenti telescopi si scopro­no abissi insondabili, grandezze sbalorditive; semplici luci che sembravano stelle appaiono nebulose e dove l'occhio nudo non ve­deva nulla si vedono miriadi di stelle e nebulose.Ancora la Sacra Scrittura non ci ha rivelato tutte le sue luci, ma prima della fine del mondo esse saranno intuite. Sorgeranno gl'in­telletti più acuti e illuminati dallo Spirito Santo per approfondire le Sacre Scritture così come son sorti i telescopi più potenti per scruta­re le stelle.È necessario per formarsi le idee e vivere più profondamente la vita cristiana leggere molto e meditare con intelletto d'amore le Sa­cre Scritture, particolarmente il Nuovo Testamento.

2. I misteri della creazione

Tutto quanto esiste, esiste perché è stato creato. Tu stesso sei perché Dio ti ha creato. Gli innumerevoli puntini luminosi del cielo notturno, gl'infiniti spazi celesti, le evoluzioni immemorabili della materia e dei viventi, questa microscopica intelligenza che con un microscopico occhio tutto contempla e tutto misura sono prove della creazione. Senza Dio non si spiega l'universo; senza l'universo non si spiega l'uomo; senza l'uomo non si spiega Cristo; e vicever­sa, senza Cristo non si spiega l'uomo, senza l'uomo non si spiega l'universo; senza l'universo non si spiega a noi Dio.L'intelligenza, illuminata da Dio, vede chiaramente l'origine e l'arrivo delle cose, i fini che reggono l'evoluzione universale: la ma­teria per i viventi, i viventi per l'uomo, l'uomo per Cristo, Cristo per Dio; Dio che tutto produce nel suo atto creativo eterno, che tutto continuamente sostiene perché non cada nel nulla, che tutto a sé dirige con sapienza infinita e tutto a sé fa giungere per mezzo di Cristo e in Cristo.L'uomo intelligente si lascia condurre da Dio vivendo cristiana­mente per essere un ingranaggio dell'evoluzione universale della divina economia per trovare alfine in Dio stesso il suo fine, la sua quiete e la sua felicità.

3. I místeri della grazia e della gloria

Essi sono i problemi più interessanti per te e per tutti gli uomini. Tutti gli altri problemi, quelli che sembrano i più interessanti ed ur­genti, come quelli della salute, della professione, del pane o del pia­cere sono infinitamente più piccoli. Tu vali perché sei redento. Sen­za di Cristo non ti sarebbe a nulla giovato il nascere. Dopo Cristo è una fortuna inestimabile l'esistere.L'artefice della tua grandezza, il mezzo per cui puoi realizzare te stesso e tutte le tue aspirazioni è la grazia. Lo scopo, il coronamento dell'esistenza e della grazia è la gloria.L'interesse e la ricerca dei problemi e dei beni umani, quando non sono coordinati con quelli eterni, sono una perdita di tempo e, quasi sempre, finiscono per essere una rovina. Quando la massaia getta ai polli la spazzatura dell'aia dopo la trebbia, i polli beccano il frumento e lasciano le pietruzze e la terra. Invece gli uomini, gettan­dosi sui beni donatici da Dio, pigliano le pietre e la terra e lasciano la grazia, i sacramenti e le virtù che l'aumentano, perdendo, infine, la gloria. Non ci può essere atto più grande di ignoranza e di stol­tezza.Coloro che hanno il dono dell'intelletto sono specializzati come i banchieri nel conoscere e nel raccogliere i valori veri e scartare quelli falsi; quelli che vedono solo con gli occhi carnali e ragionano senza la fede sono specializzati a rovescio, a raccogliere cioè solo i valori falsi e a stracciare quelli veri. Il loro occhio è invertito come la pellicolafotografica: vede luci ove son ombre ed ombre dove sono luci.Iddio che vede dall'alto si ride delle loro carte valori, delle loro cartelle, dei loro castelli, delle loro superbe realizzazioni, dei loro crucci, dei loro piaceri destinati tutti a scomparire nel nulla.Per uno che guarda dall'alto questi lavoratori delle città e delle campagne sono come una torma di monelli che fabbricano col fan­go e coi cocci delle casette che cadranno al primo urto o al primo soffio di vento; questi industriali, questi banchieri e questi commer­cianti sono come dei ragazzi che giocano e commerciano coi botto­ni, colle figurine dei divi e colle marche di sapone; questi potenti e questi signori sono come dei dementi che pigliano la posizione di personaggi celebri; questi professori, questi scrittori, questi artisti e questi campioni sono come dei giocolieri o dei cantastorie che in­trattengono allegramente i passeggeri ignari in una nave che affon­da; questi costruttori e questi scienziati sono dei solenni fabbricato­ri di giocattoli in tempo di guerra. E che altro sono questi grattacieli, queste dighe, queste bombe H dinanzi alle opere di Dio, per es. al­l'esplosione delle stelle Novae? E frattanto c'è la guerra di Satana contro la città di Dio e gli uomini vanno all'inferno.E gli uomini allontanano l'intelligenza dalla conoscenza e dalla meditazione delle cose eterne e dai misteri della rivelazione e si convertono alle favole dei cinema e ai nonnulla di questo mondo.Le attività umane hanno un valore solo quando sono dirette alla meta, cioè come penitenza o come obbedienza o come prova d'a­more a Dio; le professioni umane hanno valore quando vengono concepite ed attuate come una missione e come mezzo per la realiz­zazione del regno di Dio nel mondo.Prega lo Spirito Santo perché ti dia l'intelligenza dei santi, perché la tua intelligenza sia un riflesso e non una parodia dell'intelligenza di Dio.

  • III - CONSIGLIO

Il consiglio è la giusta scelta dei mezzi per arrivare al fine. Il fine generale delle nostre attività deve essere la maggior gloria di Dio ed il bene delle anime. Ma spesso non è meglio quello che tale appari­sce: un'opera buona potrà fallire od anche risolversi in danno; un'altra potrà divenire talmente imbarazzante da colmarci di preoccupazioni e di umiliazioni fino a farci perdere ogni frutto e la stessa pace e vita interiore. Spesso in una scelta pigliamo la deter­minazione che ci farà perdere tempo, energie e denaro e lasciamo quella di sicuro effetto o di minore dispendio.Come si fa a sapere ciò che è bene o ciò che è meglio scegliere? Col dono del consiglio.A tal fine bisogna pregare lo Spirito Santo prima di agire e quindi attendere i suoi lumi. Molti non si raccolgono mai sufficientemente nella riflessione e nell'orazione prima di scegliere e non danno allo Spirito Santo il tempo di illuminarli. Chi sceglie frettolosamente si espone sempre a sbagli o a fallimenti.

Quando però si è sicuri della volontà di Dio non bisogna perdere tempo ad operare; si debbono subito affrontare coraggiosamente le situazioni.Per scegliere con più sicurezza dobbiamo accertarci:

a) di non agire in quella maniera per farci vedere o per irritazione o per timore del maggior sacrificio o per un affetto naturale o per abitudine;

b) di essere disposti a fare il contrario se lo Spirito Santo ci illumi­nasse diversamente.Prima di scegliere dobbiamo metterci in stato di indifferenza al­l'una cosa o all'altra, a fare o a non fare, e quindi ci determiniamo per quello che ci apparirà la volontà di Dio. Se una cosa o un'attività la vogliamo a qualunque costo, senza essere disposti a sacrificarla se non ci fosse la volontà di Spirito Santo, né ad attendere l'illumi­nazione dello Spirito Santo, noi operiamo per volontà propria e sprechiamo tempo e fatiche.Il consiglio è un dono necessario per santificarci. La santità con­siste infatti nel fare la volontà di Dio; e poiché questa non sempre ci appare chiaramente, bisogna scoprirla. È la mancanza di consiglio la causa dei nostri passi sbagliati; passi spesso grandi, ma fuori via. Il mondo è pieno di santi falliti, l'inferno è pieno di eletti falliti, la Chiesa è piena di innumerevoli opere piccole e grandi fallite per mancanza di consiglio.Bisogna molto pregare lo Spirito Santo perché sempre ci illumi­ni, ci ispiri e ci dia la fortezza di eseguire le sue ispirazioni. Intanto è bene far tutto sempre per la gloria di Dio e per il bene delle anime; allora se anche non riusciremo all'ideale, per lo meno non avremo perduto il tempo e le forze. Iddio resterà sempre glori­ficato e si servirà delle umiliazioni dei nostri fallimenti per il nostro progresso spirituale.

[Modificato da MARIOCAPALBO 20/02/2012 15:43]