00 15/12/2011 08:04

I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO

 

 

Pentecoste: I doni dello Spirito Santo

 

 


 

 

 

 

 

L’INSEGNAMENTO BIBLICO

 

      A partire dal nostro battesimo, lo Spirito Santo è venuto ad abitare nel nostro corpo come in un Tempio. Questa inabitazione dello Spirito non ha un carattere passivo ma dinamico; in altre parole: lo Spirito dimora in noi non come se fosse depositato, ma come nel centro direttivo di tutta la nostra personalità: “Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio” (Rm 8,14). Lo Spirito prende dimora in noi per guidarci nelle varie circostanze della vita. Lo Spirito ci guida mediante le virtù teologali, mediante i doni e i carismi. Parlando in particolare dei doni, la Scrittura ne enumera sette che rappresentano le operazioni più basilari dello Spirito nell’interiorità umana. Il profeta Isaia si esprime infatti così: “Su di lui si poserà lo Spirito del Signore, Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore” (Is 11,2). Lo Spirito che si posa sul Messia si manifesterà con queste fondamentali operazioni; secondo il testo ebraico sono sei, mentre la traduzione greca dei LXX spiega che il “timore del Signore” contiene anche il dono della “pietà”. Si completa così il sacro settenario, riaffermato dall’Apocalisse giovannea: “I sette spiriti che stanno davanti al trono di Dio” (Ap 1,4); e ancora: “Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio” (Ap 3,1). Il quadro delle operazioni dello Spirito si completerà con Is 61,1-3, mediante i doni carismatici che abilitano il Messia (e i suoi Apostoli) non solo ad annunciare autorevolmente il regno di Dio, ma anche a leggere nei cuori, a compiere esorcismi e guarigioni. I doni carismatici, però, non sono dati a tutti; i sette doni di cui parliamo sono infusi in tutti i battezzati. Cercheremo di capire, alla luce dell’insegnamento biblico, cosa sono e come agiscono nella nostra interiorità.

Doni ordinari dello Spirito

 

I doni dello Spirito Santo
Il dono del Timor di Dio
Il l dono della Pietà
Il dono della Scienza
Il dono della Fortezza
Il dono del Consiglio
Il dono dell'Intelletto
Il dono della Sapienza

Maria nel cenacolo

 

 

 

 

"I sette doni dello Spirito Santo sono sette fonti di energia che egli degna deporre nelle nostre anime, quando vi penetra con la grazia santificante. Le grazie attuali mettono in movimento, simultaneamente o separatamente, quelle potenze divinamente infuse in noi, ed il bene soprannaturale e meritorio per la vita eterna si produce col consenso della nostra volontà
dagli scritti di Dom Prosper Guérager O.S.B, Abate di Solesmes (1805-1875)

 

A partire dal nostro battesimo, lo Spirito Santo è venuto ad abitare nel nostro corpo come in un Tempio. Questa inabitazione dello Spirito non ha un carattere passivo ma dinamico; in altre parole: lo Spirito dimora in noi non come se fosse depositato, ma come nel centro direttivo di tutta la nostra personalità: "Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14). Lo Spirito prende dimora in noi per guidarci nelle varie circostanze della vita. Lo Spirito ci guida mediante le virtù teologali, mediante i doni e i carismi. Parlando in particolare dei doni, la Scrittura ne enumera sette che rappresentano le operazioni più basilari dello Spirito nell'interiorità umana. Il profeta Isaia si esprime infatti così: "Su di lui si poserà lo Spirito del Signore, Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Is 11,2). Lo Spirito che si posa sul Messia si manifesterà con queste fondamentali operazioni; secondo il testo ebraico sono sei, mentre la traduzione greca dei LXX spiega che il "timore del Signore" contiene anche il dono della "pietà". Si completa così il sacro settenario, riaffermato dall'Apocalisse giovannea: "I sette spiriti che stanno davanti al trono di Dio" (Ap 1,4); e ancora: "Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio" (Ap 3,1). Il quadro delle operazioni dello Spirito si completerà con Is 61,1-3, mediante i doni carismatici che abilitano il Messia (e i suoi Apostoli) non solo ad annunciare autorevolmente il regno di Dio, ma anche a leggere nei cuori, a compiere esorcismi e guarigioni. I doni carismatici, però, non sono dati a tutti; i sette doni di cui parliamo sono infusi in tutti i battezzati. Cercheremo di capire, alla luce dell'insegnamento biblico, cosa sono e come agiscono nella nostra interiorità.La vita interiore del battezzato è toccata da questi sette doni in due principali facoltà: la mente e la volontà. Quattro di essi agiscono sulla mente: sapienza, intelletto, consiglio e scienza (o conoscenza); tre invece influiscono sulla volontà: fortezza, timore di Dio e pietà.

 

·         I SETTE DONI

 dello Spirito Santo sono un potenziamento del nostro intelletto e della nostra volontà, perché essi possano più facilmente e più intensamente compiere gli impegni della vita spirituale, in vista di una pienezza di vita che si chiama santità.

Per cominciare: visualizziamo il giorno del nostro Battesimo e della nostra Cresima in cui lo Spirito Santo ha preso possesso della nostra persona. Lo ringraziamo.

Ascoltiamo e assaporiamo la preghiera che nel rito della Confermazione  il ministro, imponendo le sue mani su di noi, ha pronunciato

Dio Onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello Spirito del tuo santo timore …”

·         LA SAPIENZA: è chiamata da S Bernardosaporosa conoscenza delle cose divine” Ha dunque in sé un duplice elemento: la luce che illumina l’intelletto e il gusto spirituale che opera sulla volontà.

 Questo dono permette di scrutare le realtà di Dio riuscendo a vedere in tutti gli accadimenti quotidiani (buoni e non) la sua presenza e la sua volontà. In virtù di questo dono anche i fatti più drammatici (lutti, guerre, sciagure, ecc.) vengono vissuti nella fede riuscendo a vederne il disegno e la mano di Dio. E' una vera e propria conoscenza infusa di come opera Dio.

 

·         L’INTELLETTO: dà una penetrante intuizione delle verità rivelate, senza naturalmente poterne svelare il mistero. È il dono della comprensione.

 Questo dono concede vere e proprie illuminazioni inerenti le realtà della fede cristiana e dei relativi dogmi dandone un'assoluta certezza e senso di gaudio su chi le sperimenta.
Ecco che una semplice parola sentita, un'esperienza vissuta o un passo del Vangelo ci forniscono un'illuminazione che sentiamo per certo proveniente da Dio. Molti santi hanno basato e improntato la loro intera esistenza sull'illuminazione ricevuta riguardo qualche singola realtà inerente Dio.

 

·         IL CONSIGLIO: è un rafforzamento e un perfezionamento della virtù della prudenza, che ci fa giudicare con prontezza e sicurezza, per una specie di intuizione soprannaturale.

 Questo dono permette di discernere la strada giusta da seguire in condizioni di dubbio riguardo alle scelte morali. La coscienza personale risulta guidata e consigliata riguardo a ciò che è bene fare e a ciò che non lo è. Particolarmente utile nei momenti della vita in cui è necessario prendere scelte importanti.

 

·         LA FORTEZZA: è un supplemento della virtù morale della fortezza. Per questo dono la volontà riceve una forza che la rende capace di agire con serenità anche nelle difficoltà.

Questo dono concede forza nel promuovere ed attuare i principi della fede anche nelle avversità e nelle persecuzioni. Senza cedere a compromessi mondani questo dono di Dio da al cristiano la marcia in più che consente di affermare le realtà di Dio in ogni circostanza e senza timori di sorta.

 

·         LA SCIENZA: è un dono collaterale alla virtù della fede, che ci fa conoscere le cose create nella loro relazione con Dio.

Similmente alla scienza umana che cerca di spiegare i principi che gravitano intorno ad un fenomeno, il dono della scienza rende partecipe il cristiano della presenza creatrice e vivificante di Dio su ogni cosa esistente, vedendone solo in Lui il vero artista. La contemplazione di un fiore, di un cielo, di un paesaggio, di un fenomeno, fanno sperimentare un esaltante senso di gioia per la certezza che dietro a tutto ciò sta il Creatore di tutte le cose che è Dio. Si sperimenta in maniera naturale la subordinazione di ogni cosa al suo Creatore (allo stesso modo in cui San Francesco chiamava naturalmente fratelli e sorelle tutti gli elementi del creato).

 

·         LA PIETÀ: dono annesso alla virtù della religione, produce nel cuore un amore filiale per Dio e tutto ciò che  fa riferimento a Dio. Chi ha questo dono vede in Dio un Padre e non un padrone.

Questo dono orienta ed alimenta l'esigenza di ricorrere a Dio perché sentito come vero ed unico Padre buono e provvido. Credere realmente che Dio ci ama in modo paterno non può che trasmettere forza, pace e gioia. Dio sviluppa per riflesso in noi la capacità di vedere negli altri la sua immagine infondendo una nuova capacità di amore verso i fratelli sentiti realmente come figli dello stesso Padre.

 

·         IL TIMORE DI DIO: non è la paura o il terrore di Dio, ma l’atteggiamento riverenziale e filiale che ci fa temere ogni offesa di Dio, allontanandoci per questo dal peccato e  da tutto ciò che a Lui dispiace.

Non si tratta di paura e tremore nei confronti di Dio ma di un senso di reale nudità e piccolezza rispetto a Colui che è immenso ed onnipotente. Ciò spinge ad avere un rapporto di amoroso rispetto e subordinazione nei confronti di colui che ci è Padre ma che alla fine ci giudicherà anche in base alle azioni compiute. Dio è buono ma è anche forte e potente perciò il nostro rapporto con Lui deve necessariamente essere sincero e contrito qualora si dovessero manifestare delle mancanze nei suoi confronti.

La coabitazione dello Spirito Santo in noi sviluppa gradualmente le tre virtù teologali: fede, speranza, carità (cfr. 1Cor 13,1-13) ed i frutti dello Spirito che sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di se (cfr. Gal 5,22).