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COLLOQUI SPIRITUALI QUARESIMA 2005 Natuzza Evolo

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2015 17:11
23/02/2015 14:22

COLLOQUI SPIRITUALI QUARESIMA 2005

COLLOQUI SPIRITUALI QUARESIMA 2005

Madonna: Sono Maria (in una nuvola di luce, bellissima più del sole). Figlia mia, tu sei un'anima generosa e forte. Con la forza di volontà, preparati all'amore di Dio, alla sofferenza, come sempre è stato, per consolare Gesù. In questo momento Gesù sta soffrendo terribilmente per la malvagità dell'uomo e per tutti questi morti lasciati in un mare di sangue. Gesù ha bisogno, non di questo grande dolore, ma di un po' di consolazione. Se il Signore vi ha scelto, siate generosi a consolarlo. Siamo sicuri che tu lo fai sempre, perché per te la vita è sempre stata quaresima. Nel volto del sofferente hai visto sempre il Signore e così lo vedi ancora. Gesù è triste per la sofferenza degli uomini: quando soffre un figlio, soffre un padre, soffre una mamma. Gesù non è solo padre, ma è mamma e padre. Ti faccio una carezza per consolarti ed essere più forte. Come tu consoli Gesù, io ti sto accanto per darti forza.

Come un lampo è scomparsa in una nuvola di luce.

Gesù: Hai avuto la Madonna per consolarti. Ora sono venuto io. Accetta questa sofferenza. Tu fosti sempre assetata e non mi hai detto mai basta perchè mi vuoi aiutare e consolare. Figlia mia, pensa a quelle creature che sono per le strade e nel peccato: queste mi fanno soffrire perchè sono sull'orlo del precipizio, più di quelle che stanno morendo. Quelli che muoiono vengono con me e sono felici; ma sono addolorato moltissimo per i giovani che sono sull'orlo del precipizio e perdono l'anima e il corpo. Offri per loro la tua sofferenza. Come addolora Me, addolora anche te che sei mamma doppia, non solo dei tuoi figli ma anche degli altri.

Natuzza: No, Gesù. Non volevo essere mamma.

Gesù: Perché? Perché ti penetri nel dolore? Ti ho fatto mamma per capire le mamme e per capire i figli. Il mio cuore gioisce quando sei affettuosa e dai una carezza: è lo stesso che la fa il mio cuore. Quella creatura è felice, non per la carezza ma per l'incoraggiamento che le dai, invitandola a pensare non solo alla guarigione del corpo ma anche dell'anima. Se volete essere con Gesù dovete pensare anche all'altra vita, quì tutto finisce.

Gesù: Sei sempre sveglia. Perché?

Natuzza: Penso all'amore vostro.

Gesù: Perché non ti do amore? Sempre ti ho dato amore, sempre sono stato al tuo fianco. Hai sempre detto che non hai avuto madre e padre, e ti ho detto sempre che ci sono io.

Natuzza: Signore, quando ero bambina ho fatto la monella qualche volta.

Gesù: Perché parli così, per farti perdonare? Se non ti avessi scelto nel ventre di tua madre, non ti costruivo. Forse mi occupavo e non mi occupavo.

Tutto sorridente.

Natuzza: E quando mai non vi occupate? Dite sempre che vi occupate di tutto e di tutti. Perdonatemi! In una vita così lunga chissà quante offese brutte vi ho fatto. Vi chiedo perdono. Se è l'ultima quaresima voglio essere perdonata.

Gesù: Tu dici che vuoi cent'anni di Purgatorio per gli altri... Ora ti sei pentita?

Natuzza: Non mi sono pentita. Se ho fatto qualcosa...

Gesù: Allora cent'anni di più.

Natuzza: Quanto volete voi! Mi avete perdonata?

Gesù: Sì, ti ho perdonato. Allora adesso cosa vuoi, oltre il perdono?

Natuzza: Io non voglio niente, voglio la salvezza di tutto il mondo. Altro non mi serve.

Gesù: Per la salvezza ci vogliono molte preghiere. Ecco la bella idea della Madonna nel chiedere i Cenacoli: così ci sono molte preghiere e io mi sento sostenuto e consolato. Predica sempre che li facciano con amore, non solo per consolare Me, ma anche per consolare la Madonna. Ci tiene tanto ed è felice. E io quest'anno, in questa quaresima, le ho fatto questo regalo: per la prima volta è venuta lei a parlare con te, perché capiva che ti dava gioia ed era felice.

Gesù: Mi piace una frase che dici: "Andate in pace". Mi piace la carezzina. E poi quando viene una mamma e un papà con un bambino malato, tu dici loro: "Considerate che avete Cristo in casa". Mi piace molto, io sono presente e te la suggerisco sempre.

Natuzza: Signore, ma io sono prudente? Ho detto sempre che "sciolgo la bocca" e dico fesserie, calunnie...

Gesù: E quando mai!

Natuzza: Ogni tanto dico pure cose...

Gesù: E se te ne accorgi, perché non cambi?

Natuzza: Me ne accorgo, ma è più forte di me.

Gesù: Lo vedi? Allora ci credi al diavoletto.

Natuzza: Sì, ci credo.

Gesù: Hai visto che all'inizio della quaresima, quando hai incominciato a parlare di Me, lui ti ha pestato con il calcagno un piede e per tre giorni hai sofferto? Lui non vuole che tu parli di Me, e tu devi parlare lo stesso.

Natuzza: Non ho più la forza.

Gesù: Quando parli del cavaliere ti viene la forza.

Natuzza: E voi come sapete che nella mia mente dico "cavaliere mio"?

Gesù: Perché in quel momento non c'è persona più grande, più bella, più sorridente, più gioiosa di te. Anche nei momenti di dolore si deve sorridere: sulla croce avevo un volto sorridente perché abbracciavo il cielo. Anche voi dovete farlo se volete essere figli miei. Quando viene la disperazione siete figli del demonio. Non la disperazione del diavolo, perché lui approfitta e non vi lascia più in pace. Non ci vuole disperazione, ci vuole forza di volontà, invocare l'aiuto della Madonna, di Gesù e di tutti i santi: "Dammi la forza, pregate per me". Anche ai vostri amici chiedete preghiere per superare il momento particolare. Aggrappatevi a qualcosa per arrivare a Me.
Natuzza: Gesù mi perdonate se vi dico una fesseria?

Gesù: Un'idiozia delle tue.

Natuzza: Lo so che sono stupida.

Gesù: E vale la pena di piangere perchè sei stupida? Gli stupidi vuole bene il Signore. Natuzza: Io sono tanto stupida?

Gesù: Così così, a metà.

Natuzza: Sapete cosa voglio dirvi? Viene gente e dice: "Io sono sorella di Gesù", un altro: "Io sono l'amico di Gesù". (Piangendo) Allora io sono la nemica vostra! Gesù: Davvero sei stupida! Gli amici miei non si vantano di esserlo, pensano: "Ti voglio bene Gesù come voglio bene a un figlio, a una figlia". Chi dice: "Sono l'amica di Gesù", ma poi non ti corrisponde come amica, lo fa per vantarsi, non è una vera amica e non capisce quanto vale l'Amico Gesù o l'Amica Maria. La vera amica vanta l'Amico e quanto vale, non con imbrogli, ma con realtà.

Gesù: Io leggo il vostro cuore, così pure la Madonna. Lei vi vuole bene, vi sta accanto e vi protegge. Se avete bisogno invocatela sempre, perchè lei invoca Me e un Figlio accontenta sempre la Mamma. La Mamma è il tesoro più bello, è la regina, è la purezza, l'amore, la gioia, la delicatezza, la raffinatezza. Un figlio distratto, che non crede a nessuno non capisce neppure la sua mamma. Un figlio che crede e che è ben educato è benedetto dalla mamma e da Dio, capisce cosa vuol dire la mamma. Invece chi non ha timore non capisce neppure il valore che ha la sua mamma.

Natuzza: (Gesù mi ha fatto una carezza).

Gesù mio, che mani calde che avete!

Gesù: Sono spirito e materia.

Gesù: Sono triste e amareggiato per le anime consacrate, particolarmente per i sacerdoti. Hanno preso il volo peggio di prima. Più tempo passa e più peggiorano. Non hanno cognizione né del tempo, ne della preghiera, né per dire una parola d'amore a Me e alla Madonna. Non sono capaci di dirlo alla Mamma, figurati a Me. Celebrano meccanicamente, senza pensare che io ci sono.

Che cosa volete di più? Non vi ho fatto dono di essere sacerdoti? Vi potrei annientare, ma

non lo faccio. Sono caritatevole, misericordioso, vi voglio bene. Mi sono immolato sulla croce per tutto il mondo, ma particolarmente per voi. Capite! Occupatevi delle cose della terra, ma pensate anche all'anima. Ammetto i momenti di debolezza del corpo, ma non quelli dello spirito. Come ho detto a te, figlia: "Fai una cosa e l'altra. Ti occupi di tutto e di tutti, però prima vengo io nel tuo cuore". L'hai fatto sempre, non ti sei arresa. Perché un sacerdote si arrende subito? Crede all'amore materiale e non a quello spirituale? Perché invece di scandalizzare gli altri non vi siete fatti madri e padri di famiglia? Meglio un buon padre di famiglia e non un cattivo sacerdote. Il peccato che fai è più grave perché non lo fai da solo, lo fai in compagnia, scandalizzando le persone. Se lo fai da solo paghi per te, se no paghi anche per gli altri.

Scandalizzano di più la gioventù, perché danno la possibilità di non credere, di non pregare e di continuare a peccare. Il peccato è aumentato, anche la preghiera è aumentata, ma non può coprire il peccato. Non ti addolorare, non piangere sempre perchè il mondo è tenebre, non è più luce. Più tempo passa e più le tenebre aumentano. Aumentate i figli della luce e la preghiera per consolare il mio cuore! Figlia tante anime mi consolano, però si arrendono subito. Tu soffrendo, dici bene: "Anche la sofferenza è un dono di Dio". Cerco di sorriderti quando sono vicino per darti un po' di consolazione e di sollievo. Ti sono sempre vicino, ma tu non sempre mi vedi. Quando mi vedi la sofferenza la metti da parte, come faccio io quando ricevo consolazione dalle anime buone. Pregate. Maria è contenta per i Cenacoli, che ha voluto e io ho accordato, per la riparazione, per tutto il mondo, ma particolarmente per i sacerdoti: ricevo un po' di consolazione.

Natuzza: Ho pianto giorno e notte, perchè mi avete parlato ed io non ho capito tutto ciò che mi avete detto.

Gesù: Lascia stare, qualcuno poi le capirà queste cose. Io parlo con parole povere per farmi capire dalle persone, ma qualche volta devo parlare anche a parabole. Chi è intelligente capisce anche la parabola.

Natuzza: Avete ragione, io sono un'ignorante.

Gesù: Io ti voglio così, perché ti ho fatta così. Quando ti ho scelta nel ventre di tua madre non potevi avere né intelligenza, né capacità. Dopo ti ho cresciuta così. Cosa vuoi diventare, dotta? Non puoi adesso. Parla come sai. Se parli come sai confondi i potenti. Se parli con le mie parabole, che sono parole dettate, non puoi confondere i potenti. Invece con le tue parole povere i potenti li puoi confondere.

Gesù: Riposati, riposati un po'. Non essere preoccupata perchè non si fanno le cose che Maria vuole. Lei le ha chieste e si faranno. Tu ci tieni per il ristoro dell'anima. Sì, lo so. Anche quello che si fa è uno stimolo per accrescere nella fede e per allungare la catena d'amore.

Maria vuole questa catena. Anch'io la voglio, perché così pensano allo spirito, altrimenti pensano alle cose terrene.

Natuzza: Signore, anch'io penso alle cose terrene.

Gesù: Per chi le pensi, per te? Tu le pensi per la gente bisognosa. È uno stimolo alla fede, per dire che Dio c'è, che Dio opera, che Dio ama, che Dio ci accompagna. Ecco perché si deve allungare la catena. Questa catena fa tanti nodi che ristora l'anima: ci incateniamo insieme e distribuiamo la fede, tutti in compagnia. Senza di me puoi fare qualcosa? No. Devo venire a stimolarti. Se ti stimolo la fede ti accresce.

Natuzza: Signore, allora pensate che io non vi voglio bene?

Gesù: Tu vuoi bene a tutto il mondo, ma è un amore diverso. L'amore non è lo stesso del volere bene. Volere bene è volere bene. L'amore si espande in amore. Distribuitelo. Io ho sete di anime e tu me le hai portate. Tu non hai sete di potere, neanche di anime. Hai la sete di anime per farmi un regalo.

Natuzza: No, io voglio bene alle anime. Non è vero quello che dite.

Gesù: No! Il bene che vi voglio, non lo puoi volere tu. Tu di me sei innamorata, gli altri li vuoi bene, ma non sei innamorata di loro. Soffri e non soffri, ma se hai un'amarezza soffri più per me. Io non voglio amarezze, ma voglio gioie. Sono contento, perché hai anche al tuo fianco tante collaboratrici per portarli a Dio.

Natuzza: E chi sono?

Gesù: I Cenacoli. Con i Cenacoli se stimolate, pregate, parlate, predicate, distribuite l'amore, la gente s'invoglia e l'amore entra anche a loro, nel proprio cuore. (Era contento).

Tu hai sete di sofferenze, io ho sete di anime. Soffro quando una creatura soffre e non si accorge che io ci sono, perché se si accorgesse che io sono vicino soffrirebbe di meno. Tu quando mi vedi e quando parlo con te, ci pensi alla tua sofferenza? No. Nessun lamento fai. Perché sai che ci sono. Ma chi non lo sa soffre ancora di più.

Natuzza: Signore, non mi volete perchè ancora non mi sono convertita?

Gesù: Non perchè non ti sei convertita, ma perché con il tuo esempio converti gli altri. Secondo te io non ti voglio bene perchè fai prediche? Se ti ho detto sempre che ti devi occupare di tutto e di tutti! Non ti ho dato un compito solo. Tu soffri ed offri. Si convertiranno gli altri con il tuo esempio, con l'umiltà, con la carità e con l'amore e con la donazione al prossimo. Non mi aspetto da te solo la preghiera, ma di più le azioni. Conta più la conversione di un'anima e non il resto. Io voglio anime convertite, voglio anime con me salve. Io sono afflitto per il mondo, perché ci sono più peccati e meno preghiere. Ecco perché Maria ha chiesto i Cenacoli, con il mio consenso. Allungateli più che potete. Ogni preghiera, ogni anima che si converte consola il mio cuore; non solo il mio cuore, ma anche il cuore di Maria.

Gesù: Ancora cerchi sofferenze? Non ti arrendi mai. Davvero sei dura come la pietra, come il ferro! Ti piace la sofferenza. Non vedi che sei sulla lama di un coltello affilato e ancora cerchi sofferenza. Tu vedi che il mondo è tenebre; lo so, ci vogliono sofferenze, ma basta così. Sei egoista. Non ti arrendi?

Natuzza: No, io non mi arrendo, perché ho fatto voto a voi.

Gesù: Sii ubbidiente, perché sei stata sempre ubbidiente. Voglio che ti riservi un po'. Natuzza: E di che cosa? Come mi riservo? Mi posso riservare di non peccare.

Gesù: Anche questo è peccato: l'egoismo.

Natuzza: E sono egoista io?

Gesù: Sì, perché dici: "Riparate quello e mandatelo a me". Non è egoismo? Ognuno deve prendere la parte che gli tocca, con amore.

Gesù: Figlia, ti senti sola? Non sei sola perchè sei in mia compagnia. Tante volte non mi faccio vedere per non mostrare la mia tristezza. Sono triste, perché i peccati dei preti mi pesano. Io da loro vorrei consolazione, invece piglio amarezze. Vorrei appoggiarmi a loro e condividere il dolore dei peccati del mondo; ma se non questo, almeno che non mi addolorino con i loro peccati. Mi sento proprio addoloratissimo; il mio cuore è straziato.

Natuzza: Signore, che posso fare? Ditemi, io sono sempre pronta e disposta.

Gesù: Basta! Non ti puoi torturare più di così, perché il tuo cuore è torturato. Ti ho detto la volta scorsa che sei su una lama affilata, a doppio taglio. Non solo per loro, ma anche per i potenti che approfittano delle creature innocenti per coinvolgerle non nel bene, ma nel male. Lo fanno per la poltrona, per il potere e per guadagnare soldi. Sono astuti e fanno mille promesse a quelle creature innocenti che in buona fede credono, cadono e peccano per loro. Fanno qualsiasi cosa per accontentarli. Promesse di qua, promesse di là. Li illudono. Adesso sono nella piena confusione per la poltrona, per il denaro e corrompono queste creature. Non pensano nemmeno minimamente di dire: "Signore, aiutami in questo frangente". Si fanno a pezzi, si ammalano. Per ricevere cosa? Il voto. E che cos'è il voto? Ma perché non chiedono il voto della salvezza? Questi la salvezza non la vogliono. La salvezza loro è il potere, i soldi, la poltrona, l'orgoglio, la superbia. Questo amareggia il mio cuore. Figlia mia, non ti amareggiare. Lo so che tu quando mi vedi triste soffri. La mia tristezza è per il peccato del mondo.

È venuto Gesù. Ho sentito prima la carezza sui capelli. Alzando la testa, ho visto Gesù con due lacrime che scendevano dagli occhi. Mi sono messa a piangere. Gesù: Non piangere! Ti basta la sofferenza dalla mattina alla sera.

Natuzza: Gesù, perché piangi?

Gesù: Piango per i peccati del mondo, ce li ho tutti addosso. Il mondo è pieno di orrori, di peccati, di malefici di tutti i colori e io soffro.

Natuzza: Gesù è la seconda volta che vi vedo piangere, così straziate il cuore anche a me.

Gesù: O figlia, ce l'hai tanto straziato, perché ti ho messa, da quando sei nata, in mezzo ad un branco di lupi. Non so come ce la fai.

Natuzza: Gesù, è il vostro aiuto.

Gesù: Sì, è vero. Perché tu pensi continuamente a Me e io ti sono vicino. Tante volte non vengo per non farti vedere la mia tristezza, altrimenti tu soffri di più. Figlia mia, offri la sofferenza per tutti i peccati del mondo. Tu non ce la fai più. Hai ragione. Non ti lamenti. Ma io ti vedo, ti sento e ti ascolto: hai solo gli occhi per piangere. E tu piangi con me quando piango, sorridi con me quando sorrido. E se fai un segno di sorriso, il cuore ti piange perchè vedi tutti questi disastri.

Natuzza: Gesù, tu me li fai vedere e io li vedo.

Gesù: E sai perché te li faccio vedere? Perché ho bisogno di consolazione. E tu, minuto per minuto, con la tua sofferenza e con il pensiero, mi conforti e mi consoli. lo ti ho scelta perché ho bisogno anch'io di consolazione. Figlia mia, ti benedico. Me ne vado. Non ti rattristare perché me ne vado, ma sono sempre con te.

Mi ha benedetto ed è scomparso. Ho pianto tutta la notte! All'alba si è avvicinato:

Gesù: Basta, adesso! Basta! Tanto tenero ce l'hai il cuore!

Natuzza: O Gesù, ce l'ho come me l'avete fatto. Se non ce la fate voi che siete Gesù, figuratevi questo corpo, come dite voi, lacerato. Signore, sono una delle ultime a cui volete bene?

Gesù: E perché mi fai questa domanda?

Natuzza: Perché voi volete bene a tutto il mondo, ma io mi accontento di essere l'ultima, basta che mi date il vostro amore.

Gesù: Tu vieni dopo di mia Madre (l'ha ripetuto tre volte). Lo sai quanto ti amo? Quanto mi ami tu.

Natuzza: Signore, tanti dicono che hanno paura di voi.

Gesù: Non è che hanno paura di me, hanno paura del castigo. lo sono Misericordia. Non castigo mai, perdono sempre, perché io sono Amore e Misericordia. Loro hanno paura del castigo, perchè dicono: "Gesù ci castiga", però non prima ma dopo che hanno fatto il peccato, dopo che hanno avuto le loro debolezze. Gli viene il rimorso, ma dopo un giorno il peccato lo ripetono. Quindi questa paura dov'è? È una paura momentanea.

Natuzza: Sono dispiaciuta perchè non posso fare del bene.

Gesù: Hai costruito palazzi. Ti ho fatto meccanico, fabbro, imbianchino.

Natuzza: Signore mio, ma voi mi prendete in giro?

Gesù: Ogni tanto devo parlare così per tirarti su.

Gesù: Stai soffrendo?

Natuzza: Sì, Signore, però penso alle vostre lacrime e non sento le mie sofferenze.

Gesù: Fammi una carezza, così mi asciughi le lacrime. (L'ho accarezzato e mi sono venute due piaghe). Vedi cosa ho fatto? ho procurato una sofferenza in più.

Natuzza: Non importa. Basta che non soffrite voi, accetto tutte le sofferenze.

Gesù: E sì, hai offerto anima e corpo.

Natuzza: Gesù, ma me ne volete bene perchè vi ho offerto anima e corpo?

Gesù: Sì, ti amo pazzamente. Ho pianto con te. Le mie sono state lacrime d'acqua, le tue di sangue e pure più dolorose. Però sono state preziose, perché erano perle che mi hanno aperto il cuore.

Natuzza: No, l'ho visto io! Era sangue. E se volete ve le faccio vedere, perché ancora ho il fazzoletto.

Gesù: Lo so! Dico perle preziose perché tante anime, che erano nel peccato, con quelle lacrime le abbiamo conquistate e si sono convertite. Non sei contenta? Ecco, io vado sempre in cerca per purificare l'anima a chi l'ha persa. Ed io questo voglio: sofferenze superiori al peccato. Mi dispiace perché sei tu che devi pagare le conseguenze. Però tu sei generosa, tu stessa ti sei offerta ed io ho una gioia nel cuore. Ecco perché ti amo. lo ti ho scelta nel grembo di tua madre, e tu sei stata sempre, anche da bambina, pronta per la mia gioia.

Natuzza: Gesù, io vorrei darvi sempre gioia e mai dispiacere.

Gesù: E quando mi hai dato dispiacere? Mai! Tu fabbrichi palazzi, mattone su mattone e poi quando crollano, soffri e dici: " Il Signore non poteva fare il miracolo di non far crollare questa casa?". Questo un po' mi dispiace. Non lo devi dire. Non sono io che la faccio crollare, ma è la volontà dell'uomo.

Natuzza: Signore, come si fanno i castelli? Mai ho preso mattoni per costruire un palazzo. Non sono un uomo, non sono un fabbricatore, come le faccio queste cose?

Gesù: Ecco come si fanno i castelli, così: offrendo preghiera, carità e sofferenza. Tu hai gli occhi per guardare, l'umiltà per parlare e la bocca per pregare. Queste tre cose ce l'hai, pure più di tre cose. Una sofferenza oggi, una sofferenza domani, quando passa tanto tempo diventa un castello di sofferenza. E questa sofferenza e quel castello serve ad ognuno per ritornare al suo focolare domestico, per la pace e per salvezza della famiglia. Hai capito?

Natuzza: Signore, dicono tutti che avete sofferto una volta e non soffrite più.

Gesù: Soffro sempre, perché i peccati mi pesano e voglio la salvezza di tutto il mondo. Ti sei dimenticata per chi dovevi offrire.

Natuzza: Per tutto il mondo.

Gesù: Per i malati che non accettano la sofferenza e soffrono nell'anima e nel corpo.

Gesù: Non ti devo mostrare la mia tristezza, perchè soffri di più.

Natuzza: Gesù, anche voi mi consolate, però voglio un'altra cosa.

Gesù: Che cosa vuoi? Vuoi sapere se tu mi vuoi bene abbastanza e mi accontenti nella tua benevolenza? Sì, stai tranquilla, perchè mi accontenti e mi vuoi bene veramente.

Natuzza: Io sono incerta.

Gesù: Ah! Pure del mio amore sei incerta?

Natuzza: No, di voi sono sicura. Ma di me non so se vi voglio bene per quanto voi volete, per quanto voi pretendete.

Gesù: Non ti preoccupare! Se tutti mi volessero bene per quanto me ne vuoi tu, non soffrirei certamente, perché ti sei offerta anima e corpo, e qualunque cosa ti dico, fosse anche di spaccarti la testa, tu dici sempre di sì.

Natuzza: Chi me la spacca la testa, Gesù? Voi me la potete spaccare, perché dagli altri non me la faccio spaccare.

Gesù: Neanche dal diavolo?

Natuzza: No! Non ho paura più perché penso che accanto a me ci siete voi. Lo penso, mi illudo o è la verità?

Gesù: È la verità.

Natuzza: E allora non me lo parate il diavolo, lo lasciate dare botte?

Gesù: No, botte no. Ogni tanto ti tormenta. Però ogni volta che ti tormenta, tu devi offrire per qualche persona che sai che è sull'orlo del precipizio o che ha la guerra in famiglia o per una malattia di una persona. E allora quel tormento ha valore. Se l'offri serve a qualcosa, a qualche conversione. Il tormento è più brutto della sofferenza del corpo, perché è nella mente e la mente si distrugge con quella preoccupazione.

Natuzza: Non vedo l'ora di finire questa quaresima.

Gesù: E la quaresima finisce? L'hai sempre incominciata e non l'hai mai finita. È sempre quaresima per te. Chi te l'ha detto di innamorarti di me? Adesso paghi anche le conseguenze. Chi appartiene a Dio, sorella o figlia, deve partecipare alle gioie e ai dolori.

Predica sempre: l'umiltà, la carità e l'amore per il prossimo.

Gesù: Stai soffrendo? Anch'io soffro.

Natuzza: A me non interessa che soffro, ma non voglio vedere piangere voi.

Gesù: Io non piango sempre come piangi tu.

Natuzza: Mi prendo di amarezza per i peccati del mondo.

Gesù: A me pesano, ma a te pesano ancora più di me, perché il tuo corpo non resiste più.

Natuzza: Sono morta già? Meglio, me ne vengo con voi.

Gesù: Non è morto né il corpo e né lo spirito ancora. Il corpo è lacerato e ovunque puoi dire: "Ahi, mi duole".

Natuzza: Ma io lo dico sempre. Vi faccio dispiacere?

Gesù: No! Il corpo non resiste e qualche parola la deve dire anche per uno sfogo.

Natuzza: Ma vi offendete?

Gesù: Non mi offendo mai. E quando mai mi sono offeso?

Natuzza: Allora non mi volete più bene perché parlo sempre, borbotto, dico che non ce la faccio.

Gesù: No! Lo dicevi più gli altri anni, adesso ti sei abituata. Per te è sempre quaresima. Come si riparano i peccati? Solo in questo modo. Figlia, tu hai sofferto una vita; io soffro perché soffrite voi che vi ho scelto. Io vi ho scelto perché ho bisogno di anime generose che si offrono. Vi ho scelto perché ho bisogno di consolazione. Soffro per i peccati del mondo, per tutti questi flagelli che ci sono. Le strade sono bagnate di sangue e il cuore mio è aperto, pieno di ferite. Figlia, io me ne vado.

Natuzza: Signore, ma perché mi lasciate sempre sola?

Gesù: Non sei mai sola. Ma ti senti sola? Natuzza: No, Signore, non è che mi sento sola...

Gesù: Hai preso l'abitudine che vuoi essere consolata! Io dico che ho bisogno di anime per consolazione e tu adesso hai preso in pratica la parola.

Natuzza: Ma io non voglio essere consolata dalle persone, voglio essere consolata da voi. Quando sento che voi vi lamentate per i peccati del mondo a me strazia il cuore.

Gesù: E io soffro apposta, non perchè ti ho scelta. Ho fatto una buona scelta, perché tu non ti sei mai rifiutata, hai detto sempre sì. Ho trovato un terreno buono.

Natuzza: Ed io sono contenta per questo.

Gesù: Come ti lascio sola? Mai.

Natuzza: Ma portatemi con voi, perchè me ne voglio venire in Paradiso!

Gesù: Ah, i 100 anni te li sei dimenticati!

Natuzza: Signore, basta che sono salvi gli altri, pure 100 anni! E perché nel Purgatorio ogni tanto non venite a trovarmi per darmi conforto?

Gesù: E va bene, cambia discorso. Stai facendo purtroppo un lungo Purgatorio. Hai spine in tutti i fianchi. Ma te ne basta una che ti trapassa... Sopporta per la sua conversione. Sopporta, sopporta figlia mia. lo ti benedico, ti voglio bene pazzamente. Mi dispiace che soffri, perchè è da una vita che soffri. Offrila, offrila per tutto il mondo, che mi fa tanto soffrire.

Natuzza: Signore, perchè toccate queste mani brutte, schifose?

Gesù: Oh che brutta parolaccia hai detto! Non si dicono queste cose, anche il corpo appartiene a Dio.

Natuzza: Non vi piaccio più perché sono vecchia, brutta, ammalata...

Gesù: lo non guardo l'esterno, guardo l'interno, il cuore. Predica la preghiera, l'umiltà, la carità, l'amore.

Natuzza: O Signore, mi avete chiuso in una gabbia di ferro.

Gesù: Questa è la tua sofferenza più pesante. Ecco perché hai l'angoscia, perché non puoi predicare e parlare.

Natuzza: Signore, mi dispiace perchè vorrei dare una parola di conforto a chi soffre. Sono come un uccello nella rete, chiusa con tutto lo sportello, non posso uscire.

Gesù: O figlia, anche gli uccelli nella gabbia cinguettano.

Natuzza: Cosa posso darvi?

Gesù: E che cosa mi puoi dare di più? Mi hai dato il corpo e l'anima. Una cosa sola voglio: l'anima.

Natuzza: Vi siete preso pure il corpo.

Gesù: Non io, ma i peccati. Io il corpo te lo risparmierei, ma sono i peccati, i flagelli del mondo, perché tu l'offri per la salvezza di chi vuole perdere l'anima. Tu ti sei offerta ed io ho accettato la tua offerta.

Gesù: Ma non pensi altro? Non hai altri pensieri?

Natuzza: Due pensieri: il vostro e che non posso parlare con la gente.

Gesù: Il pensiero mio perché? Spiegami.

Natuzza: Voi lo sapete. C'è bisogno che ve lo spieghi io? Siete Gesù, sapete il mio cuore, sapete quello che faccio e quello che non faccio.

Gesù: Non solo quello che fai tu, ma anche quello che tutti fanno. Però come posso parlare? Nessuno vuole parlare con me. Sono nemici. Non vogliono la mia amicizia.

Natuzza: Gesù, la tua amicizia gli fa paura, cominciando dai miei figli.

Gesù: E perché?

Natuzza: Perché li fai soffrire.

Gesù: Chi non vuole non è obbligato a rispondere. È una scelta loro, perché ho lasciato la volontà libera. Quando uno dà un posto di lavoro se non gli piace non va a lavorare. E così è con me. Io li voglio con me, perché voglio bene a tutti. Ma se non mi vogliono, che cosa faccio? Piglio il bastone? Li amo lo stesso. Ma se a te danno una mano, tu non gliene dai due?

Natuzza: Signore, fate come volete. Sono i miei figli, io ve li raccomando.

Gesù: Solo questi sono tuoi figli?

Natuzza: No, tutti quelli che a voi appartengono, sono figli miei. lo li raccomando a voi.

Gesù: Pure quelli che uccidono?

Natuzza: Pure quelli vi raccomando, perché credo che sono impossessati dal diavolo.

Gesù: E perché, il diavolo non disturba anche te? E tu fai quello che ti dice il diavolo? La volontà è libera. Quelli non hanno amore per nessuno, sono senza carità, senza umiltà, senza amore. Amano solo il denaro e basta, niente più. Non hanno l'amore per le loro famiglie e vuoi che abbiano l'amore per le povere creature? Non ce l'hanno. Le povere creature mi stanno a cuore ed io sono afflitto per questo.

Madonna: Predica a tutti di dare sempre il buon esempio. Questo è importante. Predica, particolarmente ai Cenacoli, l'umiltà, la carità, l'amore.

Qualcuno si veste di orgoglio: "io", "io", ma nessuno deve dire "io", "io", siete figli di Gesù e della Madonna. Se volete bene a Gesù non gli dovete dare dispiacere, perché Gesù si è immolato per tutto il mondo, non per una persona, per dieci, per mille, per tutti. Predica l'umiltà.

(L'ha ripetuto tre volte). Non date dispiacere a Gesù. Gesù è amareggiato. Gesù è Padre e Mamma.

Natuzza: La Mamma siete voi.

Madonna: Anche Gesù è Padre e Mamma. Sente la stessa cosa non solo come Padre, ma anche come Mamma. Si occupa e si preoccupa di tutto.

 

Natuzza: Gesù, mi puoi dare un chiarimento, altrimenti impazzisco?

Gesù: Dimmi che vuoi (ridendo).

Natuzza: Voi lo sapete. Sono pazza o no? Se mangio, negli occhi ci siete voi, se prego negli occhi ci siete voi, se parlo con la gente ci siete voi.

Gesù: Perché tu sei innamorata di Me.

Natuzza: Come se fossi innamorata di un uomo?

Gesù: Non è lo stessa cosa. Questo è un amore passeggero. Quello è un amore spirituale che viene proprio dal cuore, dall'intimo dell'anima. È un'altra cosa! Non c'è paragone tra l'amore di Dio e l'amore di un uomo. Ecco perché un uomo non dice mai: "Ti amo pazzamente", dice: "Ti amo, ti voglio bene". Invece io ti dico: "Ti amo pazzamente", e tu alla stessa maniera lo dici a me.

Natuzza: Ma quando mangio potrei pensare a mangiare!

Gesù: E che dici quando mangi?

Natuzza: Una parola: "Signore, per la conversione di un'anima". Sempre.

Gesù: Ecco, il pensiero ce l'hai ad un'altra persona. Perché? Per carità, per amore, perché vuoi distribuire il mio amore. Ho detto sempre: distribuite il mio amore, perché così mi fate felice. Tu lo distribuisci mentre mangi, mentre parli, mentre preghi. Questo mi fa piacere, mi consola; si salva davvero qualche anima. Non e vero, come tu dici, che sei pazza. Sei pazza d'amore. Ti ho fatto gli occhi per vedere, il cuore per parlare, la bocca per pregare. Tutte queste belle cose te le ho fatte io. E che vuoi? Tanti doni ti ho fatto. Questi non li volevi. Perché? Impazzisci? Non impazzisci.

Natuzza: Gli innamorati non fanno questi discorsi.

Gesù: Non li fanno? E di che parlano?

Natuzza: Parlano di castelli, ma non di queste cose spirituali.

Gesù: Le cose più belle per preparare un castello sono queste: parlare di Dio, della Madonna e dell'amore alle anime che soffrono.

Natuzza: Gesù, io non capisco. Quelli che vogliono bene a un uomo, hanno lo stesso amore?

Gesù: È un amore diverso. Il nostro è l'amore eterno del Paradiso: ti gioisce il cuore, la mente e ti brillano gli occhi. Manifestate il vostro amore, chi ce l'ha. Così devi dire a tutti: manifestate l'amore che avete per Gesù e non lo smarrite; tenetelo sempre presente nel vostro cuore e così sarete sempre gioiosi. Non pensate agli insulti, alle mancanze che vi fanno gli altri, tenete presente l'amore e dispensate l'amore.

Gesù: Figlia mia, stai soffrendo? Lo so. Anch'io soffro per il mondo, perchè si rifiutano di conoscermi e quindi non mi amano. Vogliono seguire solo la via del peccato.

Hanno tempo per fare peccati tutto il giorno e poi non hanno tempo, cinque minuti al giorno, per chiedere perdono, per ristorare il loro cuore. Il cuore lo ristorano solo con il peccato. Si corrompono uno con l'altro e questo mi addolora perché le anime cadono nel peccato come le foglie degli alberi in autunno.

Io sono addolorato, il mio cuore è a pezzi. Non è vero che io non soffro. Soffro tutte le ore del giorno. Soffro per i peccati, per tutti i malefici che fanno - di tutti i generi - per conquistare le persone a fare peccato, per conquistare denaro, per conquistare potere, per dire: "io, io". Si vestono del loro "io" e poi perdono la loro anima. Si corrompono uno con l'altro, anche quelli che sono religiosi. Il diavolo è pronto a stare in mezzo a chi lo cerca. Lui non dice: "Vieni con me", ma con il peccato si presenta facilmente e li fa cadere, mostrando all'uomo tutte le cose come belle. Ma non sono belle, sono la rovina dell'anima e del corpo. Predicate, parla te, non state muti, dite a tutti, voi che ci credete, che lo ci sono e sono sui vostri passi, a tutte le ore del giorno. Provate a conoscermi e dopo che mi conoscerete non sarete capaci di stare lontano, perchè lo sono il vero Amico vostro. Cercatemi, fate forza di volontà.

 
 

 

 

[Modificato da MARIOCAPALBO 23/02/2015 17:08]

23/02/2015 17:10

Natuzza: Signore, ci avete lasciato la volontà libera, quindi loro vanno dove vogliono.


Gesù: Figlia, tu hai ragione, ma devono pensare che sopra di loro c'è Qualcuno.


Natuzza: Ma non c'è nessuno per loro? Ci sono solo loro, peccatori e peccatrici, delinquenti di tutte le maniere?


Gesù: Fate il peccato? Non glielo fate fare agli altri. Voi siete responsabili della vostra condotta, ma anche della condotta degli altri, che voi corrompete. Non fate queste cose. Figli, voi andate in cerca non della salvezza, ma della perdizione. Quando vi pentite? Quando? Se voi non volete, non vi pentite mai, perchè la volontà la usate per il peccato. Se mettete volontà e dite: "Oggi miglioro un poco, domani un altro poco", riuscite. Invece fate così: "Oggi vado all'appuntamento, domani torno". E perché andate all'appuntamento? Per fare peccati? Per rubare il marito agli altri o per rubare la donna all'uomo? Questo è peccato. Questo è grave. Se vi volete salvare cercate - se avete sbagliato - di non sbagliare più. Se cadete rialzatevi. Perché dovete continuare nel peccato?


Natuzza: Signore, che cosa posso fare?


Gesù: Non puoi fare niente, perché è da una vita che soffri: io con te e tu con me. Il tuo corpo è distrutto, ma non l'anima.


Natuzza: Signore, ho un cuore piccolo piccolo.


Gesù: Ce l'hai piccolo per me? Per me il posto c'è stato e ci sarà sempre. Il cuore ce l'hai grande e serve per le tigri, per i leoni, per i cani, pure per le pecore. Figlia, anche gli elefanti s'inchinano davanti alle persone umili e le parole povere li confondono. Stai tranquilla. Adesso è un periodo di peccati terribili. Sono afflitto. Pregate molto.


Natuzza: Signore, che cosa devo fare?


Gesù: Niente di più. Ti basta quanto stai soffrendo. Tu soffri ed offri: prima per consolare il mio cuore e poi per la riparazione del peccato. Ti benedico.


Natuzza: Si è aperto il piede. Il Signore me l'ha toccato, perchè mi doleva: Gesù, pure il piede mi toccate? E l'ho ritirato.


Gesù: Questa piaga è un balsamo per le anime, affinché si convertano. Ma sempre parli? Perché parli?


Natuzza: Parlo perchè avete toccato questo piede sporco!


Gesù: Se ti dico che è un balsamo per la salvezza delle anime!


Natuzza: E può essere il piede mio?


Gesù: Tutto! Quando il Signore benedice, tutto è grazia per la salvezza. Queste piaghe, queste sofferenze per chi le offri? Per me? Per la salvezza delle anime. Le offri a me per dare la salvezza a loro.


Natuzza: lo non so queste cose. lo vi dico: "Signore vi offro la mia sofferenza".


Gesù: E non dici niente altro?


Natuzza: Per la salvezza del mondo, dico: "per la salvezza di chi soffre", "te le offro affinché non soffra un'altra poveretta che è ammalata". Questo dico e nient'altro. Poi fate voi quello che volete.


Gesù: lo ho fatto sempre quello che ho voluto, ti ho sempre usata. Ma non per farmi un piacere, ma per amore degli altri, perché li voglio tutti salvi. Non mi vogliono bene, ma io sì, sono i miei figli e li voglio salvi. Tu che dici per i tuoi figli, anche per gli estranei: "Crescete sani e santi, virtuosi ed intelligenti". Perché gli fai questa predica? Perché vuoi il loro bene. Ed io voglio il bene per i miei figli, per tutto il mondo. Non mi conoscono, ma io mi faccio conoscere pure con un piccolo scherzo. Che cos'è la tua sofferenza? Un piccolo scherzo. Per me un piccolo scherzo, per te un gran dolore. Come la sopporti? Vedendo me nei tuoi occhi, nel tuo cuore e nella tua mente. È tanta la gioia che hai che sopporti i dolori, figlia mia. Quando vedi me ti passa tutto.


Natuzza: O Gesù mio, mi passa per un minuto, poi mi torna.


Gesù: Ecco perché sono sempre nei tuoi occhi, nella tua mente, nella tua bocca e nel tuo cuore per non farti sentire il dolore. E cosa fai? Piangi e sorridi. Io piango e benedico. Piango per i peccati del mondo, però poi sono miei figli e li benedico lo stesso. Tu hai preso l'esempio, perché ti ho cresciuta e hai imparato questa tenerezza per gli altri.


Gesù: Sei pazza d'amore per me. Non sei pazza d'amore per un altro, sei pazza d'amore per me e per Maria, ma più per me perché ti ho cresciuta come ho voluto, a modo mio.


Predica a tutti di dispensare l'amore, perchè l'amore è la cosa più grande. Se dispensate l'amore non peccate, ma se non lo dispensate dimenticate cos'è l'amore. L'amore vostro è momentaneo, ma se voi lo dispensate prendete l'abitudine e fate piacere alla Madonna e a me. L'amore non ha limiti perché ho sete di anime. Tu per accontentare me hai sete di due cose: di sofferenze e di dolore. Sei furba e un po' egoista perché dici: "Se io ho la sofferenza Gesù viene e mi consola, se non ho la sofferenza Gesù mi trascura". Non è vero che ti trascuro! Tu hai sempre la sofferenza, ma anche il minuto o il momento in cui non ce l'hai, io sono nei tuoi occhi e nel tuo cuore. Quindi non ti trascuro. Sono sempre presente. In ognuno, in tutti sono presente. Ma non sono presenti loro, perché hanno altro da pensare. Io voglio che si occupino, come ho detto a te, di tutto e di tutti, però per un minuto al giorno vorrei essere al primo posto.


Natuzza: Signore, mi dite che sono egoista, ma pure voi dite che volete essere il primo! Gesù: Ma io chiedo un minuto, non chiedo una giornata, solo un minuto. Se per te sono in tutte le ore del giorno, per gli altri perché non posso essere un minuto? Tu sei una figlia, loro sono tanti figli. Un minuto ciascuno fanno una corona di pensieri, di preghiere e di amore.


Natuzza: Signore, voi mi fate questi ragionamenti, ma io sono una povera ignorante e stupida.


Gesù: Per quanto sei ignorante e stupida il pensiero per me l'hai avuto sempre e ce l'hai sempre. E in tutti questi anni non ti è cresciuto di più? L'hai alimentato questo pensiero, perché mi vuoi bene, perché dicevi che eri senza padre e senza madre. Ti ho fatto da padre e da madre e ti sei innamorata pazzamente. E perché gli altri non vogliono fare un minuto di riflessione, per pensare che Io esisto e ci sono? Nei momenti della loro tristezza mi chiamano e poi non esisto più. Allora chi sono? Un padre d'amore o un padre di comodo? lo voglio essere un Padre di Amore.


Natuzza: Gesù, perché mi fate la carezza sui capelli? Ce li ho tanti sporchi! Mi manca la forza pure di lavarli... fatemi una carezza al viso, perché così vi bacio la mano. Le mani vostre sono morbide, pure, belle.


Gesù: A me non interessa ciò che è brutto di fuori, le sporcizie esterne, a me piace la purezza del cuore, dell'anima.


Natuzza: Allora non mi toccate i capelli. La mattina dopo li ho lavati.


Gesù: Ah, questa mattina non parli, sei muta?


Natuzza: Signore, non sono muta. Mi sono lavata i capelli, perché mi dispiace che voi mi toccate i capelli sporchi.


Gesù: E che ti sembra che mi sporco le mani? Le mani mie non si sporcano mai. Si sporcano solo quando vedo il peccato nell'anima, perché l'anima la voglio pulita. Se non è pulita mi addolora il cuore.


Gesù: Accontentate la Madonna: lei è felicissima se moltiplicate i Cenacoli. Io sono felice, ma lei è più felice di me, perché è stata lei che li ha chiesti. Accontentatela! Non solo è contenta Lei, ma è contento anche chi li pratica, perchè vede i frutti giorno per giorno. Questa è la riparazione del peccato. Questo è il momento più pericoloso, perché il demonio si introduce dovunque per far fare peccato, per disturbare la pace delle anime buone.


Gesù: Figlia mia, hai passato una brutta nottata nella sofferenza. Sono contento che me le offri per la conversione dei peccatori, che sono ostinati e non pensano che lo ci sono, per raccomandarsi. Figlia, distribuisci il tuo amore alle anime che non hanno amore verso di me e verso il prossimo.


Natuzza: Signore, mi chiedete una cosa che non faccio. Come divido il mio amore dopo ottanta anni? No! Il mio amore resta com'è! Ho lavorato una vita, piena di sacrifici, di preghiere, ricevendo la gente dalla mattina alla sera, alzandomi la notte per farvi contento: l'amore lo voglio per me.


Gesù: Cosa dici?


Natuzza: Sì! Se ho un piatto di pasta e lo divido tra quattro persone, che mi resta? Così non mi resta manco l'amore vostro. Io vado in cerca per averlo, per darvelo, perchè non è sufficiente per farvi contento.


Gesù: Ma non dire queste cose, perché io sono contento lo stesso.


Natuzza: Sapete come lo distribuisco il vostro amore? Dicendo: "Perdonate i nemici, amate il Signore, chiedete perdono, sopportate chi vi insulta". Così, ma non do il mio agli altri.


Gesù: Ti vuoi litigare con me?


Natuzza: Questo non è litigare. Io sono gelosa, perché vado in cerca di amore per potervelo dare, offrirlo, perché mi sembra sempre che non vi faccio contento, che sono cattiva. E allora cerco di conquistarmi questo affetto.


Gesù: Non te ne ho dato mai affetto? Sempre! Allora non vuoi dare amore agli altri?


Natuzza: Sì, io voglio dare amore agli altri, ma non che me lo tolgo io per darlo agli altri. Questo non lo faccio mai.


Gesù: Ma sei stupida del tutto? Tu hai bisogno di una carezza e di affetto. Lo so, li hai avuti da quando sei nata e non sei contenta?


Natuzza: Certo che sono contenta, ma l'amore non lo divido mai con gli altri, perché più ne ho amore per voi e più ve ne voglio dare.


Gesù: Ma tu me ne dai lo stesso. E perché se stai mangiando e viene un povero non lo fai sedere a tavola con te?


Natuzza: Questa è un'altra cosa! L'amore come voler bene non si può dividere, s'insegna. Ho impiegato una vita per imparare come si ama e pure gli altri possono imparare come ho imparato io. Voi dite che tutti dobbiamo fare sacrifici, che tutti dobbiamo amare: gli altri non li possono fare come li ho fatti io? Non vogliono offrire il loro corpo, come dite voi. Di me vi siete preso l'anima e il corpo, il corpo in riparazione dei peccati e l'anima per custodirmela. Se loro non ve lo danno, voi perchè me lo rubate per darlo a loro?


Gesù: E non ti litigare, non ti affliggere per queste cose. Io voglio l'amore di tutti perché a tutti do amore. Vado incontro a tutti per amarli, loro mi respingono, mentre tu mi aiuti. Non ti fare brutta.


Natuzza: Non è che mi faccio brutta, ma io do tutto alle persone, tutto quello che ho, ma l'amore vostro non lo divido con nessuno. Ho impiegato una vita per conquistarmi questo amore e adesso glielo regalo alla gente? Manco morta!


Gesù: Ma non dico che devi regalarlo, distribuirlo.


Natuzza: No! Vi ripeto che io lo distribuisco dicendo: "Gesù è buono, Gesù è carità, Gesù è amore, ci vuole bene, ma gli dobbiamo volere bene".


Gesù: E cosa intendevi dire tu?


Natuzza: Voi dite: "Distribuisci il tuo amore". Io sono gelosa del mio amore.


Natuzza: Non riuscivo a scendere dal letto. Gesù è venuto vicino, mi ha toccato la testa.


Gesù: Porgimi le mani.


Natuzza: Gli ho dato le mani e mi ha alzato. Ho sentito dolore, avevo le mani piene di sangue. Gesù, ma voi vi siete fatto male con me?


Gesù: No, io non mi faccio mai male. Tu ti sei fatta male, ma già me l'hai offerto. Figlia


mia, tu soffri, ma anch'io soffro! Tutti per procurarsi la sedia discutono, bestemmiano, si litigano uno contro l'altro. Questo mi fa soffrire. Vedendo soffrire me, soffri anche tu. Sono venuto per avere un po' di consolazione. Tu la dai a me, io la do a te.


Senti, dobbiamo parlare di quello che abbiamo detto ieri, perché non ti voglio vedere soffrire per certe cose che tu non capisci. Adesso ti faccio un esempio.


Natuzza: Gesù, gli esempi vostri non li capisco, perché voi parlate complicato.


Gesù: No, non parlo complicato. Vedi, tu prendi un grande braciere, lo metti per terra; per tutta la vita questo braciere l'hai riempito di carboni e ogni giorno si accendevano. Ti ho messo in un branco di lupi, di tigri. Questi carboni accesi mandano ogni tanto scintille, i lupi hanno paura delle scintille e si allontanano. Invece, dopo un po', sentono freddo e si avvicinano al fuoco, si riscaldano e sono contenti.


Natuzza: Gesù, vedete? Voi mi parlate ancora complicato: cosa c'entrano le tigri, i lupi...?


Gesù: Lasciami che ti spiego. Queste tigri si riscaldano, perché sono bagnate e sofferenti. Le tigri e i lupi che erano nell'angoscia, nella malattia e nella sofferenza sono diventati agnellini docili.


Natuzza: Signore, ma per il fuoco che ho acceso sono diventati così?


Gesù: Sì! (con un tono!) Fatti il conto, tutta la vita un carbone al giorno è diventato un monte di fuoco. Le scintille volano, ma il fuoco resta sempre nel braciere acceso.


Natuzza: Perché parlate così?


Gesù: Per confondere i sapienti. Non parlo complicato, ma con parole povere che tu puoi ripetere per confondere i potenti. Perché vi rifiutate di conoscermi? Perché siete orgogliosi e non volete la verità, la giustizia. Avete paura e vi rifiutate di conoscermi.


Natuzza: E fate la predica a me, Gesù mio?


Gesù: E tu la fai agli altri. È la paura che li trattiene a non credere. Sono loro che si rifiutano. Sono carità, misericordia ed amore. E l'amore lo pretendo non per me ma per gli altri, per quelli che hanno bisogno. Voi guardate il ceto sociale: "Non vado con quella, vado con questa", perché vi vergognate, siete pieni di superbia e di orgoglio. La superbia non regna e se regna non dura.


Senza di me cosa sapete fare? lo sto sempre accanto a tutti voi. Vi scoraggiate per ogni stupidaggine. Chiamatemi! lo vi vengo incontro. Andate incontro a chi soffre, perché così venite incontro a me, mi date gioia e consolazione. Non serve per me, ma serve per voi stessi che piangete.


Natuzza: Piangevo.


Gesù: Amore mio, perché piangi? Ti ricordi quando hai accarezzato un passerotto morto ed è ritornato in vita?


Natuzza: Se sapevo di avere il potere di fare miracoli, facevo tornare in vita le persone.


Gesù: Come no! Tu fai rinascere le persone morte nel profondo, dal peccato. E che cosa meritano secondo te, un castigo?


Natuzza: No, Signore, le dovete perdonare.


Gesù: E allora cosa fai? Sei attaccata come la pianta al muro: anche se le foglie seccano un po' in autunno, resta sempre la radice.


Natuzza: Sentite, non mi parlate complicato, mi fate impazzire.


Gesù: No, non impazzisci. Le farfalle, ammalate dal peccato, restano attaccate, sono mezze morte e non si muovono perché stanche. Le farfalle non fanno peccati, non bestemmiano, non parlano. Con il tuo esempio, con la tua carità e con la predica che fai loro si svegliano un po'. Però ci vuole del tempo. E cosa devi fare? Offri le tue sofferenze. Lo so che soffri per svegliare una farfalla che è leggera, immagina se puoi svegliare i topi! Le farfalle sono fragili e con una preghiera, con una sofferenza, con una carezza, con la tua umiltà le svegli. Ma i topi è difficile. Devi soffrire, offrire e stare muta.


Natuzza: E voi dite che ho la bocca...


Gesù: Per parlare e pregare.


Natuzza: Parlare di che cosa?


Gesù: Parlare di cose sante, non di diavolerie. La salvezza c'è solo in questo modo.


Natuzza: Ah, siete tornato un'altra volta indietro! Vi ho detto: cento anni a me di Purgatorio, ma dovete salvare tutti.


Gesù: Sei capace di dare comandi! Sai a chi puoi dare comandi? Alle persone intelligenti, non alle persone umili.


Natuzza: Più intelligente di voi, Gesù mio, chi c'è!


Gesù: No, io sono umile, sono povero, però amo. Quelli che si vestono del loro "io" e pensano che per loro non viene mai la fine, non amano. Fanno peccati dalla mattina alla sera per guadagnare soldi. Credono che tutti l'apprezzino. Sono disprezzati prima dai loro figli e dalle proprie mogli e poi pure da me. Solo che io sono amore e carità e uso questa carità perchè sono i miei figli.


Gesù: Mi hai dato un'altra gioia l'altro giorno. E venuta una signora e ti ha detto: "Povera signora, avete fatto una vita sacrificata, dolorante e di inferno. Se voi dite che avete parlato per settant'anni, da quando avevate dieci anni, avete fatto settant'anni dolorosi". Tu hai risposto: "Signora, che cosa dite! Voi state sbagliando! Io non ho fatto una vita di inferno, ma una vita di gioia perché mi consolo con Gesù e la Madonna e pure con le anime sante del Purgatorio. Io la consolazione ce l'ho meglio di tutto il mondo. E sono felice e contenta con il mio Signore. Acquistatevi l'amore di Gesù e sarete contenti anche voi e non sentirete le sofferenze che vi capitano, perché sentite solo la gioia di Dio". Questa risposta mi ha consolato.


Gesù: Stai soffrendo? Offri per me.


Natuzza: Certo, per chi l'offro, sempre per voi. Oggi sembrate un cavaliere. Venite sorridente.


Gesù: E perché le altre volte ti porto tristezze?


Natuzza: Gesù, ieri sera, nella televisione, c'era uno che vi somigliava. Aveva gli occhi vostri. Vi assomigliava tanto che ho pensato...


Gesù: Dimmi, che hai pensato?


Natuzza: Che ai tempi vostri, quand'eravate sulla terra, avevate parenti e questa è una radice di parenti perchè vi somiglia dagli occhi.


Gesù: Senti, gli altri ti dicono che sei matta, te lo devo dire pure io? I parenti miei siete tutti, mi assomigliate tutti.


Natuzza: Voi siete il principe, il re, una persona nobile, non vi possiamo somigliare.


Gesù: E perché no? Non sono re, non sono principe e non sono nobile. lo sono uno di voi. Con un principe e con un re tutti ci terrebbero ad andare, invece con me non vuole venire nessuno. Se ero principe o re, ricavavano qualcosa e si avvicinavano. lo li avvicino e loro si allontanano perché non mi vogliono: questa è la mia amarezza! Vogliono la ricchezza nelle mani, ma non la ricchezza dell'anima.


Natuzza: O Gesù mio, pure io mi tiro indietro?


Gesù: No, tu no, perchè ti ho cresciuta.


Natuzza: lo voglio essere sempre fedele, finchè vivo.


Gesù: E dopo morta non mi vuoi? Vuoi la condanna?


Natuzza: No, non voglio la condanna, perchè voglio stare ai vostri piedi, lavarli e bere l'acqua.


Gesù: Li hai lavati e l'hai bevuta.


Natuzza: E come?


Gesù: Con tutte le sofferenze e amarezze della gente, che doni a me. lo mi bevo le amarezze, le racconto a te e tu le offri a me.


Natuzza: Signore, mi raccontate le vostre amarezze e ve le posso far passare?


Gesù: No! Ma mi consoli, come quelli che vengono da te e tu gli dai una parola di conforto: vengono piangendo per i dolori e poi piangono per la gioia. Così sono io, pieno di amarezza, tu mi consoli offrendo i tuoi dolori, le tue sofferenze, le tue mortificazioni.


Natuzza: Voi mi confortate! Quando vi vedo mi passano tutti i dolori. Vi voglio fare un'altra domanda.


Gesù: E parla!


Natuzza: Ne avevate parenti quando eravate vivo?


Gesù: E perché adesso sono morto?


Natuzza: Allora una famiglia l'avete mai avuta? Mamma, padre, sorelle, fratelli?


Gesù: Tutti siete sorelle, fratelli, mamma, genitori, amici. Tutti siete figli miei.


Natuzza: E allora non ce l'avevate i genitori?


Gesù: E Maria non è mia Madre? Va', va' non fare ragionamenti storti. Lo dicevano che eri


pazza e che eri storta, ma sei storta davvero. Per me siete tutti figli, mamme, padri e sorelle. Natuzza: E allora perché quello vi assomigliava?


Gesù: Perché in tutti gli occhi delle persone vedi me. Perché sei tu che vedi così. È mio figlio, è mio fratello, è mio nipote, non lui, ma tutto il mondo. Siete nel mio cuore, nel mio pensiero, perché io ho sempre sete di anime. Voglio che nessuno si perda. Si rifiutano, ma io insisto sempre. Tu insisti qua. Quando sei dall'altra parte insisti là, perchè tu mi devi accompagnare. Hai detto che sono il compagno di viaggio? E tu viaggi con me. Sei contenta o no?


Natuzza: Certo, Signore! Vi amo, vi voglio bene, voglio essere sempre ai vostri piedi.


Gesù: Tu sei l'amica e la sorella. I veri amici è difficile trovarli. Quelli che dicono di essere amici, li senti nei loro momenti di necessità. Quando hanno bisogno mi chiamano, quando non hanno bisogno non mi conoscono. Non ti è capitato mai o ti capita tutti i giorni,


che qualcuno finchè ha bisogno ti abbraccia, ti stringe, ti fa il sorriso, ti dice: "Fammi questo, fammi quest'altro", passati quei giorni non esisti più? Dopo tanti anni ha un'altra necessità, ha la faccia tosta per venire, per dire: "Voglio questo". E così sono gli amici miei. Quelli che sono intimi mi offrono, mi invocano, sono presenti e sono sempre vicini, nella gioia e nel dolore. Questi sono sorelle e fratelli veri, non come quelli che nel momento del bisogno prendono la corona del rosario e pregano a Maria. E la Madonna si addolora, perché dice: "Mi dovete chiamare sempre, non quando avete bisogno", perché chi è sulla terra ne ha bisogno tutte le ore del giorno.


Natuzza: Voi mi avete fatta così! La colpa è vostra se mi avete fatta storta. Se mi vengono nel pensiero, vi domando. Voi quante volte mi domandate: "Mi vuoi bene?". Ed io vi rispondo: "Allora no!".


Gesù: E tu non domandi a me? È una soddisfazione, ma io lo so che mi vuoi bene. Non c'è bisogno di chiederlo, lo so.


Natuzza: Gesù, come mai ci sono poche vocazioni, non si fanno più sacerdoti?


Gesù: Tanti e tanti che chiamo, rispondono con amore, con la preghiera. Quando entrano nella comunità vedono lo scandalo dei grandi e qualcuno si disgusta, si ritira ed esce fuori. Dicono: "Mi sento felice quando prego e Gesù me lo sento vicino. Se devo venire quà e mi devo dannare l'anima, disturbarmi la pace, meglio che sto a casa mia". Ce ne sono tanti così, come nell'ambiente delle suore. Non danno buon esempio. Per questo ho una grande amarezza. Ci sono anche quelli giudiziosi, veramente chiamati da me, che stanno muti per amore mio. Quelli invece che non sono chiamati e cercano di fare esperienza, quando escono, raccontano fuori, non solo in famiglia, le cose della comunità, come si comportano preti e suore.


Gesù: Non piangere, ti tengo compagnia. Resto con te. Non solo con te, ma con tutto il mondo. Ma a te do una parola di conforto come tu la dai agli altri. Non sai che cosa c'è in questo momento di peccati, in giro per il mondo: chi ammazza, chi uccide, chi ruba, chi lo fa per la sedia... Coinvolgono i giovani con scuse, con la promessa del posto... Povere creature, fanno tutto come una radio comandata. Questo mi addolora moltissimo.


Natuzza: Signore, perdonatemi, perchè è tutta la notte che ho un'angoscia...


Gesù: Nell'anima non hai angoscia, perché nell'anima hai me. lo non porto angoscia, porto pace. L'angoscia ce l'ha il corpo, perché non sopporta i dolori. Tu li devi sopportare perché ci sono io. Riposati un po'.


Natuzza: (Mi ha impugnato il ginocchio con la mano. Ho fatto un lamento, perché mi sono fatta male. Lui si è imbrattato la mano di sangue). Signore, vi siete fatto male?


Gesù: lo no, tu ti sei fatta male.


Natuzza: Mi sto lamentando.


Gesù: Va bene. Anch'io sulla croce mi sono lamentato, non una sola volta, ma parecchie volte. È l'angoscia del corpo che non resiste, non l'angoscia dell'anima. Quando è dell'anima è una cosa brutta.


Gesù: Ancora ci pensi. Che mi avevi detto?


Natuzza: Non mi ricordo, cosa?


Gesù: Se avevo fratelli, sorelle, la mamma, il padre. La mamma è presente ed è qua.


Natuzza: La mamma è la Madonna.


Gesù: Per virtù dello Spirito Santo.


Natuzza: Ah, per questo non dite "mia madre", ma dite la "Madonna".


Gesù: No, dico la "Madonna" perché ho rispetto.


Madonna: Ed io dico "Gesù" per rispetto, perché è re in terra e in cielo.


Gesù: Ti ripeto, i figli miei siete tutti voi che siete sulla terra. Non potevo avere figli. lo sono Gesù e sono spirito e materia.


Natuzza: Perdonatemi, perchè i miei sono pensieri di un'ignorante.


Gesù: Ed io così ti voglio, non ti voglio dotta. Perché i dotti non possono confondere i potenti, perché sono allo stesso livello. Tu che sei povera di spirito, caritatevole, umile, puoi confondere i dotti.


Gesù: Ti faccio una carezza.


Natuzza: (Mi ha accarezzato i capelli). Adesso me li potete accarezzare, perchè ce li ho lavati.


Gesù: Sono sempre puliti. lo ti do chiodi e tu mi dai caramelle.


Natuzza: Gesù, voi mangiate caramelle?


Gesù: Mangio pure dolci.


Natuzza: lo pensavo che voi non mangiate.


Gesù: Come non mangio! 1 dolci che mi regali, le caramelle che mi dai me li mangio sempre.


Natuzza: lo non ve ne ho dati mai, né caramelle e né dolci.


Gesù: Sì, le sofferenze. Sai perché sono dolci? Perchè io e te conquistiamo le anime. lo soffro e tu soffri. Tu soffri con il corpo e io soffro con il cuore, perché sono padre e mamma e voglio i figli salvi.


Natuzza: E io che posso fare?


Gesù: Tu non puoi fare niente, perché tutta la vita hai distribuito l'amore, la gioia, la tenerezza e hai distribuito anche l'affetto.


Natuzza: L'affetto? L'affetto non glielo do manco ai figli.


Gesù: L'affetto è un sorriso, una parola di conforto, assistere un'ammalata.


Natuzza: E quando mai ho assistito un'ammalata?


Gesù: L'ammalata si assiste pure parlando e pregando. Quando gli dai una parola di conforto, l'ammalata trova la forza.


Bella mia, questi per me sono dolci, per te sono chiodi. Hai ragione, non ti risparmio nessuna sofferenza, perché mi servono. Ecco perché dico dolci, perché conquisto tante anime. Come li conquisto? Ci vuole la sofferenza di chi si offre vittima per il mondo. Ti sei offerta?


Natuzza: Se lo sapevo non mi offrivo, perchè è da una vita... Ero piccolina, vi potevo dire no! Ma quando ho visto questa bellezza...


Gesù: Eh sì, ti sei innamorata subito. Però quando eri piccola non avevi capito niente di me. lo capivo tutto di te, perché ti ho scelta prima che tu nascessi, quando eri nel grembo di tua madre: "Questa me la devo fare non solo compagna di viaggio, ma figlia, moglie, sorella, amica e scudo".


Natuzza: Che cos'è questo scudo? Gesù voi parlate e fate una tiritera di parole.


Gesù: Non è vero che faccio una tiritera di parole. lo dico il giusto.


Natuzza: Allora sono cretina, non le capisco tutte queste cose. Voi una me ne dovete dire.


Gesù: Così ti voglio. E inutile che ti opponi


sempre. Ti ho cresciuta così. Finchè sei su questa terra, ti voglio così. Poi all'altro mondo diventi dotta.


Natuzza: Ah sì, e capisco di più poi?


Gesù: Certo. Vedi le cose della terra, vedi le cose come vanno. Adesso non puoi vedere quello che vuoi tu. Di là vedi quello che vuoi. Le anime del Purgatorio vedono tutto quello che succede in famiglia, per un mio permesso. Quando sono in Paradiso e in Purgatorio vedono tutto, ma di più quando sono in Paradiso. Quando sono all'Inferno vedono solo l'Inferno.


Natuzza: Ah no, all'Inferno non dovete mandare nessuno.


Gesù: Manco quelli che uccidono, quelli che rubano? Secondo te nessuno deve essere condannato?


Natuzza: Tutti quelli che ammazzano li condannano a trenta, a quaranta, a cinquanta anni, voi li condannate a cento, ma poi gli date il Paradiso.


Gesù: Eh sì, tu comandi!


Natuzza: No! Ma a tutti dico: "Ci facciamo santi in compagnia".


Gesù: Mi piace questa cosa. Qualcuno riflette: da solo non si fa santo mai, perché è superbo. Tu invece dici: "in compagnia", vuoi dire tutti.


Natuzza: Certo che dico tutti. Gesù: Ti è passata la collera?


Natuzza: Non mi ricordo. Quale collera?


Gesù: La collera, perchè ti ho detto: "Distribuisci il tuo amore". Ti sembra che non te ne rimane. L'amore ti rimane sempre. "Distribuisci" vuol dire parlare, convincerli che io esisto, che ci sono, che voglio bene a tutti, che li aiuto, che senza di me non possono fare niente. È inutile che si vestono di superbia, "io faccio", "io faccio". Oppure per ogni cosa dicono: "È la natura che fa le cose, che fa i figli, che fa gli alberi". Tutti dicono: "È la natura". Devono dire: "È Dio". Per loro io non ci sono, proprio per niente. Questi, cara mia, sbagliano, perché si vestono del loro "io", credono di essere dotti e sapienti.


Gesù: Prega per quelli che non accettano la sofferenza. Sono contento perchè mi hai dato tutto.


Natuzza: Dare tutto vuol dire che do le cose mie a voi. Signore mio, a voi le ho date queste piaghe?


Gesù: Le piaghe le hai date a me, me le offri per recuperare altro.


Natuzza: E se qualche volta mi dimentico e non ve le offro vi arrivano?


Gesù: Non ti puoi dimenticare, perché le piaghe le hai, non solo in quaresima, da una vita, tutti i giorni. Quindi il tuo corpo non ha nemmeno una briciola sana, è crivellato. E tutti quei buchi li offri ogni giorno e anche se non li offri non ti ribelli. Quando ti ho detto: "Ti voglio vittima per i sacerdoti...". Ti ricordi? Non avevi manco dodici anni.


Natuzza: Non sapevo cosa volesse dire vittima per i sacerdoti.


Gesù: E che avevi capito allora?


Natuzza: Avevo capito che dovevo pregare per tutti, ma di più per i sacerdoti.


Gesù: No, vittima vuol dire offerta della sofferenza senza ribellarsi. inconsciamente l'hai assorbita questa parola, senza che ti spiegassi cosa volesse dire vittima. Accettare qualunque cosa e non ribellarsi nè al prossimo, né a Dio: questo vuol dire vittima. Non dare retta a chi dice: "Voglio essere un'anima vittima per il Signore". Se la sorella le fa un torto, si ribella. È vittima secondo te? Se l'amica le dice una parola che non è di suo gusto, si ribella. Quella è un'anima vittima? Una deve assorbire, deve far finta di non capire e dire: "Signore, io ho capito, però faccio questo fioretto, non mi ribello con lei, ma l'offro a voi e vi ringrazio". Questo vuol dire vittima: qualsiasi cosa accettarla, offrirla e ringraziare.


Gesù: Mi dispiace che tu soffri, ma con questa tua sofferenza io conquisto tante anime.


Quante gente si è convertita? Non milioni, ma miliardi. Ammirano l'umiltà, la tua pazienza, il sorriso, l'amore che gli dai, tante cose... Non te ne scappa uno, se tu non gli fai un sorriso, una carezza... Perché? Perché è amore. Tu mi dai gioia e mi dai amore. Ti do la sofferenza, ma anche tanto amore. Mi dispiace che soffri, però tu stessa hai detto e dici sempre: "Cent'anni di Purgatorio per salvare tutti quelli che devono andare all'Inferno". E io come dico? Tu soffri un giorno, ne conquisti venti, trenta, quaranta... a seconda delle giornate, a seconda delle sofferenze. Perché l'offerta è sempre valida e buona. Non ti sei ribellata mai e se dici una battuta, lo so che la dici per scherzo e ti penti mille volte: "Signore, perdonami". Quindi non ho nessuna cosa per cui posso parlare contro di te. Tutta la vita sei stata assetata di sofferenze e di amore. Mi è piaciuto sempre, quando il giorno che non ti do una sofferenza, perché di proposito ti voglio lasciare, tu hai detto e dici ancora: "Gesù, mi hai lasciata sola, mi hai abbandonata, Significa che non mi vuoi più bene". Ecco perché ti voglio bene! Sono contento.


Gesù: Non ti fare scrupolo, perchè dici di avere un'angoscia. E un lamento perché il corpo non resiste e si ribella, ma non è colpa tua. Hai me vicino, non ti devi preoccupare di nulla. Anche a me nell'orto degli ulivi, sulla croce, in tanti posti, veniva di ribellarmi, ma poi dicevo: "Perdonami, Padre". Ma non ero io, era il corpo che non resisteva; erano i dolori terribili che ti vanno al cuore, allo stomaco, al cervello. Allora ti viene inconsciamente di dire: "Mamma, aiutami, perdonami". È come quando invochi aiuto per sopportare quello che hai. Mai mi hai chiesto: "Signore, fatemi passare quello che ho", ma al contrario dici: "Signore, tutto ciò che vuoi". Qualche volta cerco di risparmiartene una e tu dici: "Signore, mi hai lasciata sola oggi'. Ed io vengo... ti mando l'occasione per parlare, magari per mortificarti e quella mortificazione tu la trasmetti subito a me. E io ricavo qualcosa, conquisto qualche anima.


Natuzza: Gesù, vi fa comodo allora.


Gesù: Eh, tu pare che sai farle le battute!


Natuzza: Non è che dite: "Povera figlia, l'ho lasciata sola, vado a visitarla".


Gesù: Io gli amici miei così li visito.


Natuzza: Apposta ne avete pochi amici e non vi vogliono bene. Se li visitate tutti come visitate me!


Gesù: Non li posso visitare. Devo trovare sempre la persona adatta, che è volenterosa ed offre se stessa, che dice: "Fai quello che vuoi di me", come hai detto sempre tu. Ecco, le anime vittime devono essere così.


Natuzza: Io non mi ritengo un'anima vittima, per dire la verità.


Gesù: Ti abbiamo detto che ti devi occupare di tutto e di tutti: questa è una doppia sofferenza. Se era solo la sofferenza del tuo corpo era una, invece sono tante: prendi mortificazioni da ogni parte oppure rimacini nel cervello, anche di notte, su come ti devi comportare il giorno. Questa è sofferenza.


Natuzza: Io discuto pure con voi Gesù, mi sto prendendo di confidenza. Perdonatemi.


Gesù: È troppo tardi per prenderti di confidenza. Lo potevi fare prima. Sai quante cose potevi sapere! Sei pure curiosa.


Natuzza: Se sono curiosa, ditemi com'è il Paradiso.


Gesù: Vedi me, non è un Paradiso? Tu brilli quando vedi me! Ti senti felice, ti senti in cielo, ti senti in Paradiso! Il Paradiso è questo: il godimento, la gioia, l'amore e la pace. Perché dico sempre dispensate l'amore? Mi piaci quando dici alla gente: "Vorrei che tutti fossero innamorati come sono io di Gesù". Godo di questa parola, perché il desiderio mio tu lo condividi. Io li vorrei tutti felici insieme a me, per godere le gioie, le bellezze, tutto. Quando un'anima non crede, non viene vicino a me; io vado in cerca, lei mi rifiuta, quella non trova pace, non ha nemmeno il godimento... Se non ha Dio o la Madonna vicino, ha tutti gli ostacoli, non ha conforto. Ma non pensare che quella non soffre; soffre terribilmente e perde tutte le sue sofferenze e tutti i godimenti del Paradiso, mentre chi soffre ed offre guadagna il Paradiso. Chi soffre e offre vive le bellezze, le gusta, le assapora. Per chi non crede è tutto svanito. Se non ci fossero le mie parole per darti coraggio e conforto non potevi vivere tanto a lungo e sopportare i dolori morali e fisici. La vita tua è stata sempre di sofferenza e di una povera martire. Però non sei povera. Ricordi come hai risposto la prima volta alle persone scienziate che ti hanno detto: "Povera figlia"? Hai dato loro questa risposta, che nessuno forse mai ti avrebbe suggerito: "Meglio povera di povertà, ma non di anima e di fede". Te la ricordi sempre questa parola, vero?


Natuzza: Ero ragazza, ero ignorante, mi è uscita questa parola. E quanto avevo? Dieci, undici anni. Quindi ero destinata alla sofferenza.


Gesù: Per te qual è la gioia?


Natuzza: Amare il Signore. Gesù: Gustare una cosa non è una gioia?


Natuzza: E cosa devo gustare? Si gusta il mangiare.


Gesù: No, una gusta pure le cose della terra, l'aria, le piante, i fiori. Tante cose può gustare per avere gioia, per essere contenta. C'è gente che è incontentabile. Qualsiasi gusto non l'assapora mai, perché è inquieta, senza un pizzico di fede e non ha pace. Ecco perché accetto le sofferenze. Ti do la forza per sopportarle, le accetto per conquistare le anime.



23/02/2015 17:11

Gesù: Offri questa sofferenza per i giovani che sono sull'orlo del precipizio. Ho tanto dolore, tanta sofferenza per queste creature, -ai- perché si lasciano abbindolare, trascinare da questo e da quello. Sono in buona fede, perché sono tanto buoni. Se non capiscono la cattiveria, i grandi gliela insegnano. E queste creature sono in mano ai lupi. Prega, offri.


Natuzza: Signore mio, ogni sera prego per loro e offro la sofferenza.


Gesù: Veramente queste creature mi fanno tanta pena e tenerezza. Potevano costruire un mondo nuovo e non le lasciano in pace. Sono buoni veramente e potevano avere la pace nel cuore. Invece non l'avranno questa pace, perché sono abbindolati da questi lupi, che li sbattono di qua e di là. Quindi ci vogliono preghiere e sofferenze per questi innocenti.


Gesù: Figlia mia, le piaghe non sono quelle che appaiono, ma quelle che hai nel cuore per ciò che ti racconto giorno per giorno, per il male che c'è nel mondo. Ti dico: "Prega per questo, prega per quest'altro. Prega ed offri". Queste sono le piaghe: pensare che ci sono persone perse nell'anima e nel corpo. Questa è la sofferenza. Questa è la piaga. Sono piaghe che anche tu come me porti nel cuore, e per questo ce l'hai a pezzi.


Gesù: Figlia mia, hai sofferto tutta la notte, adesso ti lascio riposare.


Natuzza: Signore, questo è riposo? Non può essere, perché mi esce tanto sangue dal piede.


Gesù: A confronto di quello che cerco è un riposo. Per ogni goccia di quel sangue che è venuto fuori, si è convertita un'anima. Quando una fa un'offerta generosamente, mi approprio di quell'offerta e mi attiro le anime.


Natuzza: Signore, senza che l'abbia visto?


Gesù: Ma tu l'hai offerto per la salvezza dei peccatori ostinati. Per questi peccatori quella goccia di sangue, non diciamo che ha fatto miracoli, però ha svegliato tanti cuori. Quindi conta quelle gocce! Per ogni goccia si sono convertite cinque anime. Per la tua generosa offerta ci stanno pensando.


Natuzza: Signore, che volete dire, oggi mi lasciate sola?


Gesù: Sola mai, ogni tanto ti sveglio.


Natuzza: Ma vi vedo oppure no?


Gesù: Se non mi vedi mi senti. Tu hai un intuito particolare. Nei tuoi occhi mi vedi. Perché siamo innamorati uno dell'altro? Per l'amore profondo dell'anima. Non vogliamo altro. Non solo l'anima nostra, ma l'anima di tutto il mondo. Questa è la tua generosità, che ti pare. Se pensavi a te sola oppure alla tua famiglia non ti chiamavo anima generosa, ma creatura egoista. Invece tu sei generosa per tutto il mondo. Ed io così ti voglio. Io così ti ho fatta. Io così ti ho cresciuta. Perché gli uomini e anche le donne si innamorano di te? Non perchè sei bella, ma perché tu gli fai la carezza, gli sorridi, gli penetri negli occhi. E poi guardano l'umiltà, la semplicità e l'amore che dai più agli estranei che ai tuoi figli.


Natuzza: Gesù i figli miei sono usciti dal mio sangue e dal mio corpo, devono essere generosi e buoni per natura. E poi, mi avete fatto una promessa? Che ai figli miei ci pensate voi. Quindi io non ci penso. I figli miei sono tutti, tutto il mondo.


Gesù: Ecco perché ti vogliamo bene - anche la Madonna ti vuole bene - perché non pensi solo ai tuoi cinque figli, ma parliamo di cinquecento, parliamo di cinque miliardi, per te sono tutti figli. Non li hai cresciuti, ma li hai rigenerati sempre con il mio aiuto, con il mio permesso. Ti ho voluta così. Finchè vivi ti voglio così.


Natuzza: Cosa aspettate, me ne voglio venire presto con voi. Mi pare che state perdendo tempo, perché sulla terra non servo più e non voglio stare. I figli miei sono sistemati. Gesù: Allora quelli sono figli tuoi, gli altri non ci sono?


Natuzza: Tutti ci sono, ma una non può vivere sempre.


Gesù: Come no! Eterna.


Natuzza: Per l'eternità vorrei essere pronta. Chi sta sulla terra fa sempre peccati e a me sono bastati ottant'anni e non ne voglio fare più.


Gesù: E chi te l'ha detto. Elencami i peccati che hai fatto.


Natuzza: Rispetto poco mio marito... Gesù: E che gli manca a tuo marito? L'hai tradito?


Natuzza: No, per carità!


Gesù: E allora! Perché si lamenta? Quando si lamenta, tu devi dire: "Un pezzettino di croce ce l'ha data a tutti. Porta la tua e offrila, se vuoi guadagnarti il Paradiso. Altrimenti se ti ribelli, con tutta la sofferenza, il Paradiso lo perdi". Ognuno di noi deve portare un pezzo di croce. Un pezzo è il suo, la croce intera la stai portando tu, per tutti. In cosa hai mancato?


Natuzza: Gesù, ho pure lo scrupolo che i figli non li ho tanto curati.


Gesù: Per i tuoi, che sono anche miei, non ho pensato pure io? E perché, gli altri non erano figli? Hai fatto così: un pezzo a loro, un pezzo agli altri. Hai diviso il tuo affetto, il tuo amore. Ti sei ribellata, perché ti ho detto: "Distribuisci il tuo amore alle persone" e hai detto che te lo devi tenere tu, che non lo spezzi, che non distribuisci il tuo amore. È da una vita che lo distribuisci e ti manca qualcosa? L'amore ce l'hai sempre dentro. È sempre intatto, non hai perduto niente. Quando nel cuore di una persona c'è amore, non è come una ciotola che svuoti, il cuore non si svuota mai, resta intatto. E così hai fatto tu. La ciotola è intatta, è sana ed è sempre ripiena. Hai distribuito una vita il tuo amore.


Natuzza: Mentre ero in piedi mi ha abbracciato. Ho sentito un dolore forte al piede e ha detto:


Gesù: Questa è per i giovani che non hanno spazio, a causa dei potenti, che li sbattono da una parte all'altra. Offrila per la loro salvezza, perché li voglio salvi.


Hai paura che ti viene un'emorragia? Non ti viene. Stai tranquilla, queste lacrime, queste gocce sono come le lacrime benedette. Anche a me escono le lacrime peri giovani. Ma sono lacrime benedette perché sono lacrime di amore e di pietà per loro. Queste gocce di sangue che scorrono dalle tue vene sono come le lacrime, che tu offri con generosità. Offrile per loro perché sono sull'orlo del precipizio.


Gesù: La prossima volta ti porto Maria.


Natuzza: Mi portate la Madonna? E perché la chiamate "Maria"? Perché non dite "mia mamma"? A me la mamma mia non mi ha cresciuta, solo mi ha fatta eppure dico: "L'anima di mia madre", voi dite: "Maria".


Gesù: Perché ho un grande rispetto, come tutti i figli sulla terra dovrebbero avere per la mamma che li ha generati. Non c'è rispetto. Questo mi addolora, perché li hanno abituati male. Non fanno i figli, ma i comandanti, i padroni, più del marito.


Natuzza: Gesù mio, ma me ne volete davvero bene o me lo dite per accontentarmi?


Gesù: Ti voglio bene, dopo di mia Madre.


Natuzza: Finalmente avete detto "mia Madre".


Gesù: Ogni tanto con te lo dico. Ma io ho rispetto per mia Madre e dico sempre: "la Madonna, la Vergine". E la Madonna non dice "mio Figlio", dice Gesù. Noi siamo una cosa sola. È contenta quando tu dici: "Madonna, perdonatemi perchè prima non vi conoscevo e non vi volevo bene". Ti ha risposto tante volte: "Una mamma quando vogliono bene il figlio è la mamma più felice". Te l'ha detto parecchie volte. Non stare impaziente.


Natuzza: Come faccio a non stare impaziente? È il desiderio di vedere la Mamma del cielo.


Gesù: È una cosa bella!


Natuzza: È bellissima! Pure voi siete bello, ma la Mamma è più bella di Voi. 


Gesù: Resta dove sei. Non mi aspettavi? È l'orario delle altre mattine e ti ho portato la Madonna.


Madonna: Figlia mia, lui ti fa una carezza e io sto a confortarti: tu conforti lui e io conforto te.


Gesù: E perché io no?


Madonna: Sì, Figlio mio. Tu la consoli ogni giorno, ma lei ti consola ogni momento con la sua sofferenza.


Gesù: Non mi consola solo con la sofferenza, ma mi consola portandomi tante anime che si convertono. lo voglio la conversione di tutti.


Madonna: Figlio, non ti puoi lamentare, perchè lei ogni momento ti porta un'anima convertita, però povera figlia la paga, la suda.


Gesù: Dimmi la verità, l'ho chiesto sempre io o l'hai chiesto più tu: "Signore che vuoi"? Natuzza: E allora approfittate? Ve lo dico sempre "Signore che vuoi? Fai quello che vuoi". lo sono pronta a tutto ciò che volete. Se avete bisogno per un'anima che sta peccando e devo offrire qualche sofferenza, l'offro.


Gesù: Ti vedo disponibile, generosa e me ne servo per la conversione.


Gesù: Quest'anno ti volevo risparmiare la corona, che è una grande sofferenza.


Madonna: Povera figlia ha sofferto una vita!


Gesù: Senti cosa dice la Madonna, che hai sofferto una vita. La vita tua è una sofferenza. Io ho trovato la tua generosa offerta, non dire che ho approfittato. Le anime che ho salvato non le ho salvato da solo, ma in compagnia. Come dici tu? Che non ti vuoi salvare da sola, che ti vuoi salvare in compagnia. Non sono stato solo, ho avuto anche la generosità tua. Se c'è qualcuno che dice che si vuole offrire indirizzalo, fagli scuola.


Natuzza: Ma a tutti dico: Amate Gesù e amatelo in una maniera straordinaria, perché lui è straordinario. Se voi l'amate, Lui vi ama di più.


Gesù: Invece di farti il regalo della corona, non di spine, ma di ferro e chiodi, ti volevo fare un regalo migliore.


Natuzza: Mi avete fatto il regalo della Madonna, che è vostra Mamma, che vi adora, che vi ama più di quanto amo io i miei figli. Io sono contenta lo stesso.


Gesù: Però la corona te l'ho messa lo stesso (dopo che me l'ha messa). Quindi la sofferenza ce l'hai.


Natuzza: Adesso che ho voi e la Madonna vicino non sento la sofferenza. E se voi mi dite che me ne mettete un'altra domani, basta che mi portate la Madonna l'accetto.


Gesù: E perché se vengo solo non l'accetti?


Natuzza: Sì, io voglio bene pure a voi. Ma un bel regalo è la Madonna, che me l'avete portata.


Gesù: Può venire quando vuole. Ho voluto io che fossimo insieme, così tu stai più tranquilla, più allegra, non senti dolore perché resti incantata dalla bellezza di Maria.


Madonna: Figlia mia, i peccati sono tanti e Gesù soffre continuamente la sua crocifissione. I peccati del mondo gli fanno male. Soffriamo di più per i giovani. Vedendolo soffrire soffro con lui. A me fanno male al cuore, perchè vedo mio Figlio che soffre quella terribile passione della morte in croce. Offrigli questa sofferenza per i sacerdoti. Quando devono prepararsi ad una festa, andare ad un banchetto per mangiare e per divertirsi sono sempre pronti, fanno presto, non vedono l'ora di arrivare, ma per fare qualche bene al loro spirito deviano, si seccano, trovano mille scuse, non ricordano le promesse fatte.


Natuzza: Madonna mia, Gesù che mi dice: "Ti ho scelta nel grembo di tua madre". Vorrei saper che cosa sono per Gesù. Perché mi ha scelta?


Madonna: Per farti crescere nell'amore e nella fede. Ti ha cresciuta forte e coraggiosa. E tu hai detto sempre sì, fin da bambina senza sapere quello che ti aspettava. Sino alla fine stai dicendo ogni volta sì. Per Gesù sei uno strumento cieco nelle sue mani, che ti manipola per quello che vuole e come vuole. Ti vuole per la gloria di Dio e ti vuole perché trova conforto e forza.


Natuzza: Io manco le vostre parole, Vergine santa, capisco. Poteva trovare un'altra e servirsene. Giusto a me?


Madonna: Perché ti ha trovata umile, caritatevole e piena di amore. Ti ha fatto questi regali. Gesù questi regali li fa a tutti i figli suoi, c'è chi è forte e li sa usare, c'è chi si veste di superbia dopo che li usa due, tre volte. Tu sei rimasta com'eri. Ecco perché Gesù ti usa. E ti usa sempre, sino all'ultimo giorno, perché tu non gli dici mai basta. Se tu gli dici basta, Gesù non si dispiace, è contento lo stesso perchè hai offerto tutta la tua vita, hai offerto mille cose che nessuno capisce, che nessuno sa. Il Signore le ha accettate e le ha permesse.


Natuzza: Che vuol dire strumento cieco?


Madonna: Che tu non ti rendi conto di come sei e quello che sei.


Gesù: Non vorrei farti soffrire! Ma non sono io che ti faccio soffrire. Come soffri tu soffro anche io. Tanta gente dice: "Se è un vero Cristo non la fa soffrire quell'anima di Dio.


Natuzza: Chi è quell'anima di Cristo?


Gesù: Parlano di te. Dicono che hai sofferto una vita e adesso non ti dovevo fare soffrire. Non sono io che ti faccio soffrire, ma sono i peccati del mondo. Come soffri tu soffro io. A chi mi devo appoggiare per trovare un po' di conforto e di consolazione? Cerco tante anime, però sono disposte per un'ora, per un giorno, pure per dieci giorni, ma tu è da una vita. È vero che sono io che ti ho scelta e - come dici tu - se sapevi che andavi incontro a questa grossa sofferenza non avresti accettato. Invece ti ho costruita piano piano e la sofferenza te l'ho data un poco alla volta.


Natuzza: Perchè?


Gesù: (sorridendo) Per non arrenderti e per non ribellarti. La sofferenza l'hai sentita e non l'hai sentita i primi tempi, la senti adesso di più.


Natuzza: Certo, Gesù, adesso sono vecchia e non ce la faccio.


Gesù: Chi te l'ha detto che non ce la fai? Con me vicino ce la fai.


Natuzza: Ma io voglio morire per abbracciarvi.


Gesù: E ti ho lasciata un giorno? Mai ti ho lasciata! Solo che non ti do la gioia appariscente.


Natuzza: Ma non vi vedo tutti i giorni!


Gesù: E perché nel pensiero e negli occhi non mi vedi? Tu dici che sono l'amato presente. Ti amo, ti ho cresciuta, ti ho custodita da tutti i pericoli dell'anima e del corpo. Il corpo lo hai offerto per la salvezza degli uomini. Poiché sono assettato di anime tu hai fatto una riflessione: "Gesù, se tu sei assetato di anime io sono assetata di sofferenza". Ti ho domandato: "Perché" e tu mi hai risposto: "Signore sono assettata di sofferenze per alleviare, risparmiare le sofferenze a te". E allora sofferenze giorno per giorno. Come dici quando non hai una sofferenza? "Gesù mi hai lasciata sola". Ma non sono io che ti mando una persona a disturbarti la pace dell'anima e del corpo, c'è l'occasione e quando c'è l'occasione tu l'accetti, non ti risparmi, non ti ribelli e me l'offri. Quell'offerta per me è una gioia, perché quell'offerta serve per salvare un'anima, per salvarne due, per toglierla da un pericolo, per toglierla da un peccato. Ecco perché me la prendo quella sofferenza. Mi dispiace che tu soffri, ma è più la consolazione e la salvezza che la tua sofferenza. Mi dispiace e con una carezza o con un sorriso ti conforto. E se tu mi vedi gioire non senti il dolore.


Natuzza: Non lo supero, Signore, questo venerdì, non ce la faccio.


Gesù: Ce la devi fare, perché tu dici che vuoi tutti salvi. lo non vorrei farti vedere certe cose, ma lo devo fare solo per un momento e così tu non chiederai il perdono per quelli.


Natuzza: Gesù mi ha fatto vedere un diluvio di morti e di gente che ammazzava i bambini!


Gesù: Ecco le spine (mi ha mostrato la corona di spine). Ecco la morte di croce (una visione in croce). Guarda quei malvagi se hanno carità, pietà di quelle creature (un letto di morti e il sangue che scorreva). Come chiedi che li vuoi perdonati quei malvagi che stanno bastonando, uccidendo quelle creature? Li devo portare in Paradiso come chi ama e mi ama?


Natuzza: (mi sono ribellata) Signore, tutto quello che volete, la pena che si meritano, pure mille anni di Purgatorio, ma l'Inferno no!


Gesù: E più terribile la morte di quelle creature e non l'Inferno.


Madonna: Non ti spaventare, Gesù è triste, addolorato e si dispiace. Vede quelle anime innocenti, sono figli come sei tu e come tutti. Figurati io che sono la Mamma come mi addoloro!


Gesù: Hai visto che ce l'hai fatta? Ti ho messo con gli elefanti, con i lupi, con le tigri, con i cavalli... ti ho messa in mezzo a tutti e ce l'hai fatta lo stesso.


Natuzza: Clinicamente sono morta.


Gesù: Tu lo dici! Ma non è vero, perchè tu sei viva nel corpo e nell'anima. Guarda, ti ho messa con un elefante e lo hai combattuto, ha mosso le zampe e poi gli è battuto il cuore; ti ho messa con un cavallo e ti ha incantato; ti ho messa con una tigre e la tigre è diventata docile; ti ho messa con i lupi e sono diventati agnellini.


Natuzza: Gesù, ma voi volete davvero prendermi in giro? Voi con me state giocando! Non ho incontrato mai elefanti, cavalli, tigri, non ho incontrato mai lupi e adesso state facendo una tiritera di parole per confondermi. Non importa. L'anima credo che non me la potete confondere, il corpo sì per martorizzarlo.


Gesù: Sì, ce l'hai veramente martorizzato. Sai com'è il tuo corpo? Non come quando tritano la carne, ma quando la frullano, perciò non senti né dov'è frullato, né dov'è carne.


Natuzza: Non mi fate un giro di parole che io non ce la faccio nemmeno ad aprire la bocca. Non ce la faccio a parlare, non ce la faccio a difendermi.


Gesù: E avresti il coraggio di difenderti con me? Con me nessuno si difende. Sai come si difende la gente? Ma non è cosa tua... bestemmiando, insultandomi e dicendo che non mi conoscono. Sanno dove sono, ma siccome sono amanti del peccato mi insultano lo stesso. Tu queste cose non le sai e non le puoi fare, non mi puoi insultare.


Natuzza: Io vi voglio bene davvero. Perché mi scherzate?


Gesù: Figlia mia, ti dico tutte queste cose per darti coraggio e forza. Se no come la superi la sofferenza? Non la superi. Come dici tu? "Mandatemi la sofferenza di notte e non di giorno". Ti fa comodo! Il giorno parli, sorridi, combatti, ti passano le sofferenze, la notte il corpo è riposato; qualcosa la devi subire per offrire. Tutta una vita hai sofferto però tu sei stata sempre contenta. - poi - Non ti sei mai lamentata? Adesso ti lamenti alla fine? Non bisogna lamentarsi mai. Quando una inizia a fare una porta o una finestra la deve portare a termine? Tu non capisci né porta né finestra, né cavalli e né pecore.


Natuzza: Perché parlate strano! Come li posso capire? Per capire mi dovete dire parola per parola, allora qualcosa la capisco, se no...


Gesù: Io così ti voglio.


Natuzza: Allora mi state chiamando cretina in faccia.


Gesù: No! Con te devo fare un giro di parole. Ogni tanto devo prenderti in parola per vedere che cosa sai dire.


Natuzza: E allora voi non siete Gesù? Gesù: Sì, che sono Gesù. Sono un'altra persona secondo te?


Natuzza: Voi sapete le cose, sapete come vi rispondo, sapete come mi comporto.


Gesù: Io voglio la risposta ad ogni cosa, la esigo.


Natuzza: Ma perché? Se voi lo sapete, perché ve lo devo ripetere, per asciugarmi l'anima?


Gesù: L'anima si asciuga? L'anima non si può asciugare. Si può asciugare un po' il corpo, ma l'anima non si asciuga mai, basta che hai il desiderio di conservarla. Non si può asciugare l'anima. Impara, impara. Ancora non hai imparato niente, come qualcuno non ha capito chi sei e come sei fatta.


Natuzza: Ma sono uscita fuori dai cavalli e dai lupi, sì o no? Perchè non ne ho visti mai e non ne voglio vedere. Me li avete fatti vedere in sogno e non me li ricordo?


Gesù: No, no, li hai visti e li hai pure abbracciati.


Natuzza: Gesù, io con i cavalli, con le pecore e con i montoni... non mi abbraccio con nessuno.


Gesù: Ne hai abbracciati elefanti, leoni e tigri! Te li sei dimenticati. Ancora ne abbracci. Natuzza: Sentite, non mi prendete in giro. lo sono un'ignorante, ma negli ultimi tempi mi state facendo diventare più cretina di quanto sono. Non importa. Meglio morire cretina, ma non capire tante cose. A voi chi vi capisce? La Madonna che vi ha fatto e che è vostra Mamma, ma io non ho capito mai mezza parola. L'unica parola che ho capito: "Mantieniti forte, umile, caritatevole e abbraccia tutte le persone che ti vengono incontro per consolarle". Tutte le altre cose che avete detto per una vita non le ho mai capite.


Gesù: E va bene, hai ragione, forse la colpa è mia che ti ho fatto ignorante. Non sono questi i problemi, ma i peccati delle persone che ti fanno soffrire, le amarezze che ti stringono il cuore, quello che ti racconta la povera gente che soffre. Ognuno ha la sua croce, solo che non la sa portare.


Natuzza: Gesù io sto per morire, sceglietevi un'altra persona che è intelligente e che vi può consolare, che vi può stare vicino.


Gesù: Trovamela.


Natuzza: lo? Ve la dovete trovare voi.


Gesù: E mi consola un'ora, un giorno, un'ora la settimana, ma non tutta la vita.


Natuzza: Allora Signore Gesù apposta non stanno con voi. lo sono stata appresso a voi perchè ero ignorante e cretina, per soffrire, per pietà?


Gesù: No! Tu l'hai fatto per amore, non per pietà. Potevi avere pietà di Gesù? No! L'hai fatto per amore, per consolarmi. Come soffri tu, al doppio soffro io per i peccati del mondo. Ti ho scelta e tu sei stata sempre accanto a me.


Mattina di Pasqua, bello, allegro.


Gesù: Ce l'abbiamo fatta! Però non è che abbiamo salvato tutto, abbiamo del tempo per salvarlo. Tu mi hai detto: "Distruggete il mondo e fatene un altro. Anche se distruggo il mondo e ne faccio un altro nuovo, l'uomo non cambia mai. La guerra c'è sempre, ci sono i santi, ci sono i malvagi. Cosa vuoi figlia mia? Finchè ti tengo sulla terra non credere che sei risparmiata, ti devi rassegnare.


Natuzza: E perché io non sono rassegnata alla sofferenza?


Gesù: Ti ho scelta e ti ho cresciuta a modo mio. E io perché sono sempre vicino a te? Primo, perché ti amo pazzamente, secondo, per sostenerti. Chi ti sostiene? Non ci può essere nessuno che può alleviare le tue sofferenze, solo io. Ma a me servono queste sofferenze. Dice un detto vostro: "Dal male ricavo un bene". Non è vero! Da un'offerta volontaria ricaverò un bene non da una offerta fatta a forza. C'è qualcuno che la fa gridando, imprecando. Non è la stessa cosa. Se uno dice: "Ti offro tutto di me, basta che salvi l'anima, che salvi il mondo, che guarisci un'ammalata". È come se fa un patto, un contratto: "Se tu mi fai questo ti regalo quest'altro". No! I contratti spirituali non si fanno. I contratti spirituali sono l'amore, la volontà e la gioia.


Gesù: Sei felice che sei risuscitata?


Natuzza: No.


Gesù: E perché?


Natuzza: Perché me ne volevo venire con voi per sempre. Voi non mi volete più e mi lasciate qua. Non mi sono scoraggiata della sofferenza.


Gesù: Eh sì, è l'amore che te lo fa dire. Quando uno vuole andare incontro all'amore trova mille scuse.


Natuzza: Non è una scusa. Vi voglio un bene da morire. Certe volte impazzisco. Gesù: Impazzisci d'amore. Con l'amore di Dio non si impazzisce mai. Cresce l'amore sempre più con la volontà, con la preghiera e con il dare una mano al prossimo. E quando ami, l'amore aumenta, non solo in te, ma lo fai aumentare agli altri. Questa quaresima non hai parlato per niente, ma qualcuno che ti ha visto solo per un attimo è tornato a casa cambiato. Perché? Perché in te c'ero io. Sapevo qual era il tuo desiderio, nel tuo cuore dicevi: "Se potevo dire qualcosa per consolare questa persona...", e "Mi sento come un uccello chiuso in gabbia o come un uccello mezzo morto...". Ti ho accontentata: davo la forza a quella persona non di dimenticare le sue pene, ma di affrontarle giorno per giorno perché ti aveva visto.


Mi piace anche che ogni sera dici: "Gesù, tutti i figli vostri sono figli miei, proteggeteli". A me piace questo discorso perché ti sei presa pure i figli miei.


Natuzza: Come mi avete detto una volta? Che tutti i figli me li regalate. Io li ho accettati.


Gesù: Hai accettato cose più difficili di queste. Ho gradito sempre il tuo sì. Non solo sei innamorata di me, sei innamorata dei giovani che mi stanno più a cuore. A loro sempre dico: Createvi un mondo nuovo, tutto per voi, perchè siete in un mondo di nemici, di traditori che vi portano sempre alla perdizione e già siete sull'orlo del precipizio. Allontanatevi da questo precipizio con la forza di volontà e con la preghiera. Fatelo finchè siete in tempo perchè poi non potete tornare indietro. L'uomo è pieno di orgoglio. Per l'orgoglio e per non dare soddisfazione agli altri, non torna indietro e vive nel peccato. Date importanza all'anima vostra perchè è eterna, mentre l'orgoglio dura poco. A che serve il vostro orgoglio? A perdere il Regno. Voi sapete qual è il Regno? Il Regno è eterno e questo mondo è di passaggio, momentaneo e chissà quanto purgatorio dovrete fare se non andrete all'inferno. Pensateci, rifletteteci perchè sulla terra non siete eterni. Avete ognuno un giorno stabilito per la morte del corpo, ma per la morte dell'anima pensateci, riflettete perchè l'anima è la cosa più preziosa. Tutto finisce, tutto lasciate, ma l'eternità non finisce mai. Lasciate il denaro, lasciate il potere, lasciate l'orgoglio, ma non lasciate l'anima, per carità! Parlo per il vostro bene. Predica sempre questo!


Natuzza: O Gesù, domandate certe cose ad un'ignorante! Non so predicare? Dico: Confessatevi, fatevi la comunione e pregate Gesù.


Gesù: Non è solo confessarsi, fare la comunione, ma agire in un modo santo e onesto e fare del bene. Fare la comunione, confessarsi, è una cosa momentanea, ti resta poco. Ti resta molto se fai del bene al prossimo. Cessate di peccare e pentitevi se vi volete acquistare il Paradiso. Non acquistate beni, soldi, castelli e palazzi per lasciarli ai vostri figli, perché non permetterò che riceviate un suffragio con ciò che non avete guadagnato onestamente.


Madonna: Non di tutti i Cenacoli di preghiera sono contenta. Ci sono tanti che non vanno bene per antipatia e perché la persona che li dirige non è adatta. Deve essere caritatevole e usare umiltà, senza distinzione di persona. Non è sufficiente che sia umile per i fatti propri, nè che lo sia con quattro e con cento si comporta diversamente. I1 responsabile del Cenacolo deve seguire l'ordine del prete altrimenti il Cenacolo si sfascia. Una volta all'anno bisogna presentare quattro cinque persone capaci ed eleggere a votazione il rappresentante. Così con la votazione nessuno si offende.


Gesù: La catena va annodata, dev'essere sana e unita.



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