È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!



 
. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Scritti dei Santi sull'adorazione 1567-1903

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2015 14:33
30/01/2015 14:33

Santa Teresa di Lisieux

 
da “Storia di un’anima”  

«Prima di prendere la penna, mi sono inginocchiata davanti alla statua di Maria, l'ho supplicata che mi guidi la mano: nemmeno un rigo voglio scrivere che non piaccia a lei! Poi ho aperto il Vangelo, e lo sguardo è caduto su alcune parole: "Gesù salì sopra una montagna, e chiamò a sé quelli che volle: e andarono a lui" (Marco 3,13). Questo, proprio questo il mistero della mia vocazione, della mia vita tutta, e in particolare il mistero dei privilegi di Gesù sull'anima mia. Gesù non chiama quelli che sono degni, bensì chi vuole lui, o, come dice san Paolo: "Dio ha pietà di chi vuole lui, ed usa misericordia a chi vuole lui. Non è dunque opera di chi voglia né di chi corra, bensì di Dio che usa misericordia" (Romani 9,15-16). Per tanto tempo mi sono chiesta perché Dio abbia delle preferenze, perché tutte le anime non ricevano grazie in modo uguale, mi meravigliavo perché prodiga favori straordinari a Santi che l'hanno offeso, come san Paolo, sant'Agostino, e perché, direi quasi, li costringe a ricevere il suo dono; poi, quando leggevo la vita dei Santi che Nostro Signore ha carezzati dalla culla alla tomba, senza lasciare sul loro cammino un solo ostacolo che impedisse di elevarsi a lui, e prevenendo le loro anime con tali favori da rendere quasi impossibile che esse macchiassero lo splendore immacolato della loro veste battesimale, mi domandavo: perché i poveri selvaggi, per esempio, muoiono tanti e tanti ancor prima di avere inteso pronunciare il nome di Dio? Ma Gesù mi ha istruita riguardo a questo mistero. Mi ha messo dinanzi agli occhi il libro della natura, ed ho capito che tutti i fiori della creazione sono belli, le rose magnifiche e i gigli bianchissimi non rubano il profumo alla viola, o la semplicità incantevole alla pratolina... Se tutti i fiori piccini volessero essere rose, la natura perderebbe la sua veste di primavera, i campi non sarebbero più smaltati di infiorescenze. Così è nel mondo delle anime, che è il giardino di Gesù. Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare di essere margherite o violette, destinate a rallegrare lo sguardo del Signore quand'egli si degna di abbassarlo. La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell'essere come vuole lui».

Pensieri
"Gesù non chiama quelli che ne sono degni, ma quelli che vuole".

"Ho compreso che l’amore di nostro Signore si rivela tanto nell’anima più semplice, che non resiste affatto alla sua grazia, quanto nell’anima più sublime: effettivamente è proprio dell’amore abbassarsi".

"Come il sole rischiara allo stesso tempo i cedri ed ogni fiorellino come se fosse solo sulla terra, ugualmente nostro Signore si occupa in particolare di ogni anima come se essa non avesse altra simile".

"Vi sono molti gradi nella perfezione ed ogni anima è libera di rispondere alle proposte di nostro Signore, di fare molto o poco per Lui: io non ha paura di soffrire per Te, Signore. Non temo che una cosa: conservare la mia volontà. Prendila, perché scelgo tutto ciò che vuoi".

"Dopo 7 anni dovrei dispiacermi di dormire durante l’orazione ed il ringraziamento: ebbene non mi spiace. Penso che i bambini piccoli piacciano ai loro genitori sia quando dormono, sia quando sono svegli: penso che per eseguire le operazioni, i medici addormentano i loro pazienti".

"Ho notato molte volte che Gesù non vuole darmi provviste, mi nutre ad ogni istante con un cibo freschissimo, lo trovo in me senza sapere in che modo è presente".

"Per giungere alla perfezione non conosco altro mezzo che l’Amore. Amare: il nostro cuore è fatto proprio per questo!".

"Se fossi stata un sacerdote avrei studiato l’ebraico ed il greco, per poter leggere la Parola di Dio con lo stesso linguaggio umano con cui Egli volle esprimersi!".

"Quando la carità ha gettato radici profonde nell’anima si mostra all’esterno: c’è un modo così gentile di rifiutare ciò che non si può dare, che il rifiuto fa piacere quanto il dono".

"La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri e nel non meravigliarsi delle loro debolezze".
 
Poesie
Vivere d'amore
 Nella sera d'amore Gesù, fuor di parabole, disse: Chi vuole amarmi osservi la mia parola fedelmente, ed io e il Padre mio verremo a visitarlo: prenderemo dimora nel suo cuore, ne faremo la nostra reggia, il nostro vivente soggiorno, perché vogliamo ch'egli resti nel nostro amore.
 Vivere d'amore è custodirti, Verbo increato! Parola del mio Dio! Io t'amo, e tu lo sai, divino Gesù! Lo Spirito d'amore m'incendia col suo fuoco. Amando Te attiro il Padre, che il mio debole cuore conserva, senza scampo. O Trinità! Sei prigioniera del mio amore.
 Vivere d'amore è vivere della tua vita, Re glorioso, delizia degli eletti! Tu vivi per me nascosto in un'ostia... Ed io voglio nascondermi per te, Gesù mio! Occorre solitudine agli amanti, un cuore a cuore che duri notte e giorno: il solo tuo sguardo mi fa beata: io vivo d'amore!
 Viver d'amore non è già piantar sulla terra, sulla vetta del Tabor, la propria tenda: ma salire con Gesù sul Calvario, ed ambire il tesoro della Croce! Vivrò in cielo esultante quando ogni prova sarà per sempre trascorsa. Ma quaggiù voglio viver d'amore nella sofferenza.
5. Vivere d'amore, quaggiù, è un darsi smisurato, senza chieder salario; senza far conti io mi dò, sicura come sono che quando s'ama non si fanno calcoli. Io ho dato tutto al Cuore divino che trabocca di tenerezza! e corro leggermente... Non ho più nulla, e la mia sola ricchezza è vivere d'amore.
 Vivere d'amore è sbandire ogni tema, ogni ricordo dei passati errori. Non vedo nemmeno l'impronta d'uno dei peccati, ciascuno è svanito nel fuoco divino. Fiamma sacra, dolcissima fornace, del tuo focolare io fo la mia stanza. E qui a mio piacere canto, Gesù, e vivo d'amore!
 Vivere d'amore è custodire nel vaso mortale di sé un tesoro. Mio Benamato! debolissima io sono! E tutt'altro che un angelo del cielo. Ma se cado a ogni passo tu mi raggiungi, di volta in volta mi sollevi, mi avvolgi nel tuo abbraccio, e mi dai la tua grazia. Io vivo d'amore!
8. Vivere d'amore è un navigare incessante, seminando nei cuori la gioia e la pace. Pilota amato! M'incita la carità, perché ti vedo in tutte le anime mie sorelle. La carità, ecco la sola mia stella; alla sua luce vogo diritta; e sulla vela è scritto il mio motto: Vivere d'amore!
9. Vivere d'amore, quando assopito è Gesù, è il riposo sui flutti in tempesta; ah non temere, Gesù, che ti svegli, io aspetto in pace l'approdo dei Cieli. Presto la fede squarcerà il suo velo, la mia speranza sarà d'un giorno solo: la carità gonfia e sospinge la mia vela. Ed io vivo d'amore!
 Vivere d'amore, o mio Divino Maestro, è supplicarti di spandere i tuoi raggi nell'anima eletta e santa del sacerdote ch'egli sia più che un celeste serafino. Proteggi la tua Chiesa immortale, te ne scongiuro ad ogni attimo. Io, figlia sua, m'immolo per lei, e vivo d'amore!
 Vivere d'amore è asciugarti il volto e ottenere perdono ai peccatori: che rientrino nella tua grazia, o Dio di amore, e sempre benedicano il tuo nome! Ogni bestemmia mi rintocca nel cuore; e per cancellarla ridico ogni giorno: T'amo e t'adoro, o Nome sacro! e vivo d'amore.
 Vivere d'amore è imitare Maria Maddalena che bagna di pianti e di preziose essenze i tuoi piedi divini, e li bacia rapita, li asciuga coi lunghi capelli, poi con santa audacia levandosi, anche il dolce tuo volto cosparge d'aroma... Per me, quell'olezzo che innalzo al tuo volto è il mio amore.
 Vivere d'amore, che strana pazzia! Mi dice il mondo: smettila di cantare! e bada a non sprecare i tuoi aromi, la tua vita, impiegali utilmente! Ma amarti, Gesù, che feconda perdita! Ogni mio aroma è tuo, per sempre. E voglio cantare, lasciando il mondo: Io muoio d'amore!
 Morir d'amore è il ben dolce martirio di cui vorrei soffrire. Cherubini, accordate i liuti, ché il mio esilio, lo sento, sta per finire... Dardo di fuoco, consumami senza tregua, e feriscimi il cuore in questo triste soggiorno. Divino Gesù, avvera il mio sogno, morir d'amore!
 Morir d'amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei lacci, Dio sarà la mia gran ricompensa: non voglio altri beni. Son tutta presa del suo amore, e venga, dunque, a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio destino: Vivere d'amore!
Il mio canto d'oggi
 La mia vita è un baleno, un'ora che passa, è un momento che presto mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra non ho altro che l'oggi!
 T'amo, Gesù, tende a te la mia anima... Sii tu il mio dolce sostegno, regnami in cuore, dammi il tuo sorriso, per un giorno solo, per oggi, per oggi!
 Che importa, Signore, se l'avvenire è oscuro... No, io non posso pregarti per il domani... Mantieni puro il mio cuore, coprimi con la tua ombra, e non sia che per oggi!
 Pavento la mia incostanza, se penso al domani, e sento nascermi in cuore tedio e tristezza; ciò che voglio, mio Dio, è la prova, la sofferenza, e che sia per oggi!
 Dovrò ben vederti, tra poco, sulla riva eterna, o Pilota divino, mano che mi conduci! Guida la mia navicella in pace sull'ira dei flutti, e non sia che per oggi!
 Lascia, Signore, che mi celi nel tuo Volto, laddove il chiasso del mondo sarà spento per me, dammi il tuo amore, conservami la grazia tua, e sia per oggi.
 Presso il divino tuo cuore, nell'oblio di ciò che passa, non temo più l'effige del nemico. Gesù, dammi un posto nel tuo cuore, per oggi, per oggi!
 Pane di vita e del Cielo, divina Eucarestia, o mistero toccante, che sei frutto dell'amore, vieni, scendimi in cuore, Gesù, Ostia mia bianca, e sia per oggi!
 Santa, sacratissima vite, degnati d'unirti a me, e il mio debole tralcio ti darà i suoi frutti, potrò offrirti un grappolo dorato, Signore, fino da oggi!
 Io non ho che quest'oggi mio fuggitivo per darti in frutto d'amore questo grappolo di cui ogni chicco è un'anima: dammi tu il fuoco di un Apostolo, Gesù, e sia oggi!
 Vergine immacolata, dolce stella che irraggi Gesù e unisci a Lui, Madre, lascia ch'io mi nasconda sotto il tuo velo, e sia per oggi!
 Angelo custode, coprimi con la tua ala, rischiarami con le tue luci, dolce amico, guida i miei passi, vieni, ti chiamo, aiutami, e sia sempre per oggi!
 Voglio vedere Gesù fuor d'ogni nube e d'ogni velo. Eppure quaggiù, gli sono tanto vicina... Il Suo amabile volto non mi sarà nascosto che per oggi!
 Ben presto volerò a dir le sue lodi, un dì senza tramonto splenderà sulla mia anima: allora canterò sulla cetra degli Angeli, canterò l'oggi eterno.
La rugiada divina
1. Tu m'apparisci raggiante d'amore, Gesù mio dolce, sul seno di tua Madre: rivela al mio cuore, ti prego, il mistero che t'esiliò dal celeste soggiorno. E lascia che mi nasconda sotto il velo che ti sottrae ad ogni sguardo mortale. Soltanto vicino a te, Stella mattutina, l'anima mia pregusta la gioia del cielo.
2. Quando al destarsi d'una nuova aurora tornano i primi raggi del sole, il fiorellino che sta per schiudersi attende dal cielo un balsamo prezioso: è la scintillante perla del mattino che, misteriosa e colma di frescura, produce la linfa abbondante che fa sbocciare il fiore.
3. Gesù, tu sei il fiore appena schiuso che io contemplo al primo destarti, sei la rosa in boccio, freschissima. Le purissime braccia della diletta tua Madre si fanno culla per te, e trono reale. E il dolce tuo sole è il seno di Maria, e la rugiada è il latte verginale.
4. Mio Benamato, divino infante, fratellino mio, nel tuo sguardo io vedo tutto l'avvenire: presto lascerai per me la Madre, già l'amore t'affretta a soffrire! Ma sulla croce, o fiore sbocciato, riconosco il tuo profumo mattutino, le perle di Maria: ché il tuo sangue divino è il latte verginale.
5. Questa rugiada è là nel Tabernacolo, ed anche l'Angelo vorrebbe abbeverarsene: e, come san Giovanni offrendo a Dio una sublime preghiera ripete: «Eccolo!». Ecco, sì, il Verbo che s'è fatto Ostia, eterno sacerdote, Agnello sacerdotale. Il Figliol d'Iddio è figlio di Maria... ed il pane dell'Angelo è il latte verginale!
6. Il serafino si nutre di gloria, di puro amore, di perfetta letizia: io, bambinella, nel ciborio non vedo che il colore, l'immagine del latte, il latte che s'addice alla mia infanzia. L'amore del cuor divino non ha l'eguale, tenero amore, potenza insondabile! L' Ostia mia bianca è il latte verginale!


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:13. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com