Preghiera
E tu, Signore Dio mio, esaudiscimi, guarda e vedi e commisera e guariscimi (Sal 12, 4). Sono diventato per me sotto i tuoi occhi un problema, e questa appunto è la mia debolezza. (Conf. X, 33.50)
Lettura
Invochiamo la testimonianza di Dio
Contro le accuse degli uomini e le basse insinuazioni del genere umano, prendiamoci come giudice Dio; scegliamo lui, o fratelli, come testimone. Non disdegna di essere testimone colui che è giudice; non riceve una promozione diventando giudice, poiché, essendo ora testimone, sarà anche giudice. E’ testimone perché non ha bisogno d’altri per conoscere chi sei. E’ giudice perché ha il potere di dare la morte e di donare la vita, di condannare e di assolvere, di precipitare nell’inferno e di innalzare al cielo, di mandarci col diavolo e di incoronarci insieme agli angeli. Avendo questo potere, è giudice. Ma siccome per conoscerti non ha bisogno di testimonianze, colui che allora ti giudicherà ora ti vede. Non potrai ingannarlo quando si metterà a giudicarti. Non potrai ricorrere a falsi testimoni che ingannino quel giudice, quando si metterà a giudicarti. Dio ti dice: quando mi disprezzavi, vedevo; e quando rifiutavi di credere, non sfuggivi al mio giudizio: Io differivo, ma non lo annullavo. Non hai voluto dare ascolto a ciò che ho comandato, subirai ciò che ho predetto. Se invece ascolterai ciò che ti comando, non dovrai subire i mali predetti, ma avrai i beni promessi. (In Io. Ev. 36, 11)
Per la riflessione
Accettate la nostra testimonianza, se non volete subire il giudizio di condanna. Infatti, io non giudico nessuno - dice il Signore - ma rendo testimonianza a me stesso, cioè rinvio il giudizio, ma non rinvio la testimonianza. (In Io. Ev. 36, 10)
Pensiero agostiniano
Dispiacciamo a noi stessi, quando pecchiamo, perché i peccati dispiacciono a Dio. (Sermo 19, 4)