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2 novembre

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2014 12:07
26/10/2014 16:01

La volontà e le inclinazioni

Preghiera

Tu, esaudiscimi prontamente, Signore;irrorami, consolidami, affinché non sia polvere che il vento sospinge qua e là sulla terra. Prontamente esaudiscimi, Signore; è venuto meno il mio spirito. Non si prolunghi la mia miseria! (En. in Ps. 142, 12)

Lettura

La volontà e le inclinazioni

C’è di mezzo l’indole della volontà dell’individuo: se è perversa avrà inclinazioni perverse, se è retta non solo saranno immuni da colpa, ma anche degne di lode. La volontà è in tutte le inclinazioni, anzi esse non sono altro che atti di volontà. Difatti il desiderio e la gioia sono la stessa volontà nella convergenza con gli oggetti che vogliamo. E il timore e la tristezza sono la volontà nella divergenza dagli oggetti che non vogliamo. Ma l’inclinazione si chiama desiderio se siamo in convergenza cercando di raggiungere gli oggetti che vogliamo e gioia se siamo in convergenza godendo delle cose che vogliamo. Allo stesso modo la volontà è timore se siamo in divergenza da ciò che non vogliamo ci avvenga ed è tristezza se siamo in divergenza da ciò che è avvenuto sebbene non lo volessimo. In definitiva stando alla diversità degli oggetti che si intendono raggiungere o si fuggono, secondo che la volontà umana viene attratta o respinta, essa si muta e si volge alle une o alle altre emozioni. Perciò un uomo che vive secondo Dio, non secondo l’uomo, necessariamente è amante del bene, ne consegue che odia il male. E poiché chi è cattivo non lo è per essenza ma per difetto, chi vive secondo Dio deve odio totale al male in modo da non odiare l’uomo a causa di un difetto e da non amare il difetto per amore dell’uomo, ma odi il difetto, ami l’uomo. Guarito il difetto, rimarrà tutto da amare, niente da odiare. (De civ. Dei XIV, 6)

Per la riflessione

Quando la volontà, abbandonato l’essere superiore, si volge alle cose inferiori, diventa cattiva, non perché è male l’oggetto a cui si volge, ma perché il suo volgersi implica un pervertimento. (De civ. Dei XII, 6)

Pensiero agostiniano

Solleva in cielo il cuore... I gradini sono i tuoi sentimenti; la via è la tua volontà. Amando sali, trascurando discendi. Pur stando in terra, sarai in cielo se amerai Dio. (En. in Ps. 85, 6)
[Modificato da MARIOCAPALBO 01/11/2014 12:07]

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