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1 novembre

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2014 12:06
26/10/2014 15:59

Ai retti di cuore si addice la lode


Preghiera
Questa è la mia gloria, Signore Dio mio, confessarti in eterno, perché niente ho da me, ma ogni bene ho da te, che sei Dio, tutto in tutti. (En. in Ps. 29, 13)

Lettura

Ai retti di cuore si addice la lode

Ai retti si addice la lode. Chi sono i retti? Coloro che dirigono il cuore secondo la volontà di Dio; e, se l’umana fragilità li turba, li consola la divina equità. Infatti, anche se desiderano, dato il loro cuore corruttibile, qualcosa di particolare che convenga ai loro affari e faccende attuali o alla necessità presente, non appena avranno capito e riconosciuto che Dio vuole un’altra cosa, antepongono la volontà del migliore alla propria, la volontà dell’Onnipotente alla volontà del debole, la volontà di Dio a quella dell’uomo. Poiché quanto Dio dista dall’uomo, altrettanto dista la volontà di Dio dalla volontà dell’uomo. Per cui Cristo, che porta su di sé l’uomo, che ci propone una norma, che ci insegna a vivere e ce ne dà la possibilità, ha voluto mostrarci una certa particolare volontà di uomo, nella quale ha impersonato la sua e la nostra, in quanto è nostro Capo e a Lui - come sapete - apparteniamo come veraci membra: Padre ha detto - se è possibile, passi da me questo calice. Questa era la volontà umana che voleva qualcosa di proprio e come di esclusivo. Ma poiché volle essere un uomo retto di cuore, così che quanto ci fosse in Lui di un poco ritorto si dirigesse verso Colui che sempre è retto, ha aggiunto: Non però ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi, Padre (Mt 26, 39). Ma che male poteva volere Cristo? Che altro, in definitiva, poteva volere che non voglia anche il Padre? Per coloro che costituiscono una sola divinità, non può esserci disparità di volontà. Ma, in persona di uomo, assumendo in sé i suoi - che già aveva assunto quando disse: Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare (Mt 25, 35), che ancora assunse in sé, quando dal Cielo, pur non essendo stato toccato da alcuno, gridò a Paolo che infuriava e perseguitava i santi:Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9, 4) - ha mostrato una certa particolare volontà umana: ti ha così fatto conoscere te stesso e ti ha corretto. Ecco - ha detto - guardati in me: che tu possa volere qualcosa di proprio, diverso da ciò che vuole Dio, è permesso all’umana fragilità, all’umana debolezza: è difficile che non ti capiti di volere qualcosa di particolare; ma subito rifletti a chi è sopra di te. Egli è sopra di te, tu sei sotto di Lui; egli è il Creatore, tu la creatura; egli è il Signore, tu il servo; egli è l’Onnipotente, tu sei debole: per questo ti corregge, ti sottomette alla sua volontà, dicendo per te: Non però ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi, Padre. (En. in Ps. 32, II, 2)
Per la riflessione
Come potresti essere separato da Dio se già vuoi ciò che Lui vuole? Sarai dunque retto, e a te converrà la lode. (En. in Ps. 32, II, 2)

Pensiero agostiniano
Non presentarti a Dio con il cuore in disordine! Non opporre resistenza alla sua volontà, pretendendo che egli si pieghi alle tue voglie, mentre sei tu che devi raddrizzarti conformandoti a lui. Se ti comporterai così, proverai la felicità che assaporano tutti coloro che hanno il cuore retto. (En. in Ps. 96, 18)


[Modificato da MARIOCAPALBO 01/11/2014 12:06]

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