. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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ADRIANA TARGETTI

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2013 10:27
17/10/2013 10:27

La forza dell'amore di Dio.
ADRIANA TARGETTI   

La forza dell'amore di Dio. 

Adriana TargettiPer quanto fossi cresciuta in una famiglia cristiana, non sapevo veramente cosa significasse appartenere personalmente a Dio. 
La fine della guerra mi trovò giovane, piena di desiderio di vivere, di essere libera in cerca dell'avventura. 
Poi m'innamorai e trovai un gran senso di soddisfazione nel matrimonio e nei miei figli. 
Eppure, continuavo a cercare qualcos'altro, pur non essendo sicura che cosa cercassi. 
Finalmente, all'età di quarant'anni, mi resi conto che avevo bisogno dell'amore di Dio e del Suo perdono per i miei peccati. 
Abbracciai, così, Gesù Cristo in tutta sincerità come il mio Signore e Redentore. 
Dopo vent'anni di vita matrimoniale armoniosa, con una bella casa e due figli meravigliosi, ora che avevo conosciuto il Signore, possedevo tutto ciò che mai potevo sognare. 
Certo, vi furono dei sacrifici, ma eravamo ancora giovani e i giorni più difficili li avevamo già superati, o almeno così credevamo noi. 
Poi, un giorno, mio marito avvertì un dolore al petto e la diagnosi fu cancro polmonare! 
Gli vissi accanto durante la malattia, senza lasciarmi vincere dalla paura e dalla disperazione, prestandogli tutte quelle cure che erano umanamente possibile e, durante quei dieci mesi, il vincolo tra noi divenne ancora più saldo. 
Ma l'operazione e tutte le cure non valsero a nulla e mio marito morì. 
Fu allora che tentai di prendere controllo della mia vita, anziché affidarmi a Dio. 
La disperazione e il senso di ribellione che ne scaturì mi costrinsero alla ricerca di un'attività che potesse assorbire tutte le mie energie e le mie abilità. 
Divenni una donna d'affari con qualche successo, dividendo il mio tempo tra lavoro e viaggi di piacere; il tutto per cercare di colmare il vuoto interno lasciato dalla perdita dell'uomo che fu l'idolo della mia vita. 
Benché amassi i miei figli (e loro amassero me), questo non mi bastava. 
Divenni superba, arrogante, egoista, sempre intenta a primeggiare in tutto. 
Poi, ringraziando Dio, in occasione d'una conferenza con altri credenti, mi resi conto della necessità di riconciliarmi con Dio. 
Avvenne allora qualcosa di meraviglioso: iniziò dentro me un processo di guarigione. 
Ebbi finalmente la sensazione di essermi liberata del passato e ritrovai ancora una volta la certezza che Egli mi amava e io amavo Lui. 
Tutto ciò che in precedenza pareva essenziale: lavoro, successo e denaro, acquistò poco a poco un'altra dimensione; anche l'amore per i miei figli divenne un dono quotidiano e non più un possesso. 
Man mano che la mia fede cristiana maturava, mi rendevo conto che il piano originale di Dio per la mia vita era quello di servire Lui. 
Ora voglio impartire questa consapevolezza ad altri, in modo che anche loro possano fruire della gioia di conoscere e accettare Dio, trovando così ciò che io stessa ho riscoperto: la vita abbondante che solo Gesù Cristo ci può concedere.


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