Tu»: Tu, Dio mio - Luigi Giussani La Madonna — come ogni buon ebreo — sapeva a memoria la Bibbia, ma, certamente, non nel dettaglio esegetico attraverso cui la conoscevano i farisei, i maestri della Legge. Ed è, ovviamente, molto più grande —grande nel senso totale del termine, cioè molto più razionale e molto più affettivamente impegnativo — il modo con cui lei sentiva la somma di tutto, il senso di tutta la Bibbia e, perciò, di tutto il mondo e della sua storia: il senso del Mistero ultimo da cui tutto fluiva.
Mistero personale cui — e questo è l’estremo frutto della sua educazione — sapeva dare del «Tu». Sapeva che doveva dire «Tu»: Tu, Dio mio.
Non gli si poteva dare che del «Tu», perché altrimenti lo si sarebbe fatto svanire. Come la sua giornata sarà stata tutta fiorita di questo «Tu», in qualsiasi circostanza! E tutto quello che era, il mondo e la sua vita, erano un grande disegno buono, una grande opera, oscura nei suoi passi, nei suoi dettagli, al suo piccolo animo d’essere umano, ma buona.
Un grande disegno cui doveva obbedire e obbediva, di istante in istante, di giorno in giorno.
Luigi Giussani