Il cuore che prega Il cuore che prega nella profondità più intima dell’essere, vive nondimeno a contatto con gli esseri e con le cose. Non è necessariamente il contatto delle parole o delle idee: spesso è la presenza del cuore fatta di silenzio e impregnata di carità. Chi ama Dio con tutto il suo cuore, ama anche il prossimo come se stesso; questo contatto raggiunge anche il peccatore e l’incredulo; perché ogni essere umano ha un “cuore”, anche se l’ignora. Chi sa se la carità del cuore, fatta di silenzio, non possa svegliare nell’incredulo e nel peccatore quella presenza del cuore che egli ignora ancora nella profondità del suo essere? Chi sa, poi, se questa presenza di amore non possa talvolta cacciare i demoni, disperdere gli spiriti impuri, guarire? Quanti santi, conosciuti o ignorati, e quanti semplici fedeli, forse, non sono stati, e non sono tuttora, rivestiti di questi carismi? Il cuore che prega partecipa a una specie di trasfigurazione, e vi fa partecipare anche gli altri, e non solo gli esseri umani, ma tutti gli esseri, animali e cose. Jacques Serr |