. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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UMANESIMO: L'UOMO PADRONE

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 19:05
26/03/2012 19:04

Bob Sutton
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UMANESIMO: L'UOMO PADRONE 

Bob Sutton     

L'umanesimo è la filosofia della natura umana caduta. Non è uno sviluppo della moderna comunità intellettuale, bensì una forza spirituale proveniente dalle epoche precedenti la creazione. Lo spirito dell'uomo caduto è spesso rappresentato come una umanità degradata, che si rivela nel pervertimento e nel peccato. Una più accurata rappresentazione tuttavia, consiste nell'uomo che nobilmente cerca di realizzare il proprio destino e il proprio ambiente attraverso la propria determinazione.”  

INFLUENZA DELL'UMANESIMO NELLA CHIESA 

Pare che le cose abbiano l'abitudine di scivolare sulla gente. Il Natale, i compleanni, le edizioni insuperabili, l'età dei ragazzi, il peso del lavoro - quando siamo preoccupati per la vita, pare che tutto cresca ed aumenti con incredibile rapidità.

Ø       Anche il nostro eterno nemico, Satana, ha l'abitudine di "strisciare" ogni tanto verso di noi. Prima che abbiamo anche solo la consapevolezza di essere coinvolti in una battaglia, egli ci ha orientati verso la sconfitta!

Ø       "Se anche una sola volta venisse verso di me allo scoperto, all'aperto", è il nostro desiderio, "allora non sarei colto di sorpresa." Ma è una chance improbabile! Satana era maestro di guerriglia molto tempo prima che i Marxisti cominciassero anche solo a sognarsela.

Ø       I cristiani, purtroppo, sono ancora troppo propensi a pensare in termini di trincee di guerra, con linee ben distinte tra buoni e cattivi!

Nel Corpo di Cristo di recente si è andata sviluppando una crescente consapevolezza che il nemico è "strisciato verso di noi" proprio sotto il nostro naso servendosi di una filosofia conosciuta col nome di Umanesimo Secolare.

Ø       La società - e pare una vasta parte della Chiesa - negli ultimi cinquant'anni hanno abbracciato, o per lo meno sono state influenzate con forza, dall'Umanesimo, senza mai essere consapevoli di quanto questa filosofia ha afferrato profondamente il mondo nella sua presa. 

Cos'è l'Umanesimo? 

Il Dizionario Webster definisce così l'Umanesimo:

Ø       "Una dottrina, un atteggiamento o un modo di vivere centrato sugli interessi o sui valore umani. Part.: filosofia che asserisce la dignità e il valore dell'uomo e la sua capacità di realizzarsi per mezzo della ragione, e che spesso respinge o rifiuta il soprannaturale." 

Le fondamenta della filosofia umanista sono state enumerate in due manifesti, o dichiarazioni, compilate da leader umanisti nel 1933, e poi nel 1973.

Ø       Questi due Manifesti sono indicati semplicemente come MANIFESTO UMANISTA N. 1 e MANIFESTO UMANISTA N. 2.

Due dichiarazioni che figurano nel secondo manifesto sono particolarmente interessanti per i credenti, per arrivare a capire le fondamenta della filosofia umanista. Innanzi tutto l'Umanista dichiara:

Ø       "Rileviamo una insufficiente evidenza per credere all'esistenza del soprannaturale;

-              è cosa priva di significato o irrilevante per il problema della sopravvivenza o della realizzazione della razza umana.

-              Come non-teisti, partiamo dall'uomo, non da Dio; dalla natura, non dal divino." 

Definendosi NON-TEISTI anziché atei, essi non negano l'esistenza di Dio ma dichiarano semplicemente che se esiste o no, Egli è cosa irrilevante per l'esperienza umana.

Ø       La distinzione può apparire secondaria, e invece è importante perché

Ø       lascia spazio all'Umanesimo Religioso, che crede in Dio, ma che si centra sull'uomo e sulle sue necessità.

In secondo luogo, il Manifesto dichiara:

Ø       "…. Le religioni dogmatiche tradizionali o autoritarie, che mettono Dio, i rituali o il credo, al di sopra delle necessità umane e dell'esperienza umana, fanno un disservizio alla specie umana."

Gli Umanisti stanno così dichiarando che NON vi è autorità alcuna al di sopra dell'uomo.

Ø       Ciò, in pratica, equivale ad un rovesciamento spirituale dell'autorità di Dio.

L'uomo e le sue necessità vengono posti sul trono quale centro dell'universo, e tutto il resto è costretto a fare dell'uomo il suo centro. Il problema è quindi diventato un problema di dominio. 

Lo spirito dell'Umanesimo 

L'Umanesimo è la filosofia della natura umana caduta.

Ø       Non è certo lo sviluppo della moderna comunità intellettuale, bensì di una forza spirituale che risale alle epoche precedenti la creazione.

Ø       Lo spirito dell'uomo caduto è spesso rappresentato come una umanità degradata, che si rivela nella dissolutezza e nel peccato.

Ø       Una rappresentazione più accurata tuttavia è quella dell'uomo che si protende nobilmente verso il raggiungimento del proprio fato ed ambiente mediante la propria determinazione.

Si tratta dello stesso principio che vediamo in Lucifero quando disse:

"Ascenderò al cielo;

Innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e

Mi siederò sul monte dell'assemblea nei recessi del settentrione.

Salirò al di sopra delle altezze delle nubi;

Mi farò simile all'Altissimo" (Isaia 14, 13-14). 

Origine satanica, quindi….  

L'origine dell'Umanesimo è satanica. È lo spirito dell'auto-esaltazione e dell'auto-determinazione.

Ø       La tentazione presentata ad Eva consisteva nel grido umanista: "Sarai come Dio …"

Ø       La tendenza del peccato non è verso il basso, ma verso l'alto.

Ø       Lo spirito dell'umanesimo è l'uomo che sale ad una posizione di governo e di autorità; è l'uomo che stabilisce il proprio regno per se stesso e per la creazione.

Il problema è che egli fa questo in nome di se stesso, e non come rappresentante del Signore dell'Universo.

"La dichiarazione della natura caduta è questa: 'Venite, costruiamoci una città, e una torre la cui cima raggiunga il cielo, e FACCIAMOCI un nome…" (Genesi 11, 4). 

La grande frustrazione dell'uomo nei suoi nobili sforzi, tuttavia, è di non raggiungere mai gli scopi ai quali è proteso. I suoi progetti finiscono sempre in frustrazione e rovina.

Ø      Satana mirava al trono di Dio ed è finito con la bocca piena di polvere.

Ø      Adamo ed Eva miravano alla saggezza ed alla conoscenza, e hanno scoperto la propria nudità.

Ø      Gli uomini a Babele miravano ad un grande nome, e furono dispersi per tutta la terra - proprio quello che cercavano di evitare.

Quando l'uomo si fa delle mire proprie, si scontra sempre con le proprie necessità ed i propri limiti.

Ø       Anziché riconoscere che i propri limiti sono il risultato dell'interruzione della sua relazione con Dio, l'uomo cerca e si sforza di coprire e correggere da solo quei limiti, con le proprie forze.

Ø      Quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi, cucirono insieme delle foglie di fico per coprirsi - un povero sostituto delle pelli animali che poi il Signore fornì loro. 

Oggi la nostra società è piena di simili "foglie di fico" quali sostituti di ciò che Do vuole darci:

Ø      I programmi per il benessere, la legislazione sociale, il socialismo e cose simili non sono altro che foglie di fico che cercano di coprire le nudità dell'uomo nella sua condizione di uomo caduto.

Ø      L'uomo è incline a ricucire la vecchia natura per riguadagnare il suo posto di autorità e di governo sulla terra. Ma fare una cosa simile separatamente dalla potenza e dal governo di Dio è finire con un mazzo di foglie di fico secche. 

Storia dell'Umanesimo 

L'Umanesimo ha le sue radici nelle antiche società pagane. La sua espressione più chiara fu probabilmente in Grecia e a Roma, e quindi ha avuto una diretta influenza sul corso della moderna cultura Occidentale.

Ø       Il pensiero greco e romano si basava in primo luogo sulla ragione e sulla capacità personale dell'uomo di controllare il proprio destino. I loro dèi, in particolare delle società successive, cosa erano? Impersonali o personificazioni di forze naturali - e non esseri con i quali poteva esserci una relazione e comunione scambievole. Il risultato era una società centrata sull'uomo.

Ø       Quando giunse l'epoca in cui Cristo visse in Palestina, l'Impero Romano che poi avrebbe finito col deificare lo Stato Romano, nel quale lo stesso Imperatore doveva essere adorato come un dio, si trovava in un momento di transizione.

Nel mondo romano questa supremazia ultima dello Stato era l'incoronazione dell'uomo e del suo personale modo di governare quale sovrano, separatamente da Dio. 

La Chiesa fece irruzione nel mondo Romano con la sua confessione radicale che "Gesù è il Signore!"

Ø       I Romani di quei tempi adoravano lo Stato e per legge dovevano offrire sacrifici e libagioni al culto dell'Imperatore. Nel farlo, dichiaravano: "Cesare è il Signore!"

Ø       I Romani non avevano problemi se i cristiani adoravano Gesù, ma quando si rifiutavano di confessare che Cesare era il Signore erano considerati dei sovversivi - nemici dello Stato.

Il conflitto era più profondo delle ideologie politiche dell'epoca.

Ø       Il conflitto tra Cesare e Cristo era una specie di guerra spirituale tra le forze che portano l'uomo a ribellarsi contro Dio e lo stesso regno di Dio.

Ø       Poiché i cristiani si rifiutavano di confessare la supremazia dello Stato, pagavano questo rifiuto con la vita. 

Nel 312 d.C. tuttavia la persecuzione ebbe fine con la venuta di Costantino, il primo Imperatore Romano che abbracciò il Cristianesimo.

Ø       Sotto di lui il Cristianesimo divenne religione di Stato, e di conseguenza la società occidentale fu "cristianizzata". 

Il ritorno dell’Umanesimo 

Verso il 1200 d.C., non appena gli esperti della Chiesa cominciarono a rivivere e a studiare gli scritti dei classici Greci e Romani,  l'UMANESIMO cominciò a riemergere.

Ø       I semi di questo periodo di "classicismo", com'era allora chiamato, germogliarono nel periodo noto come "Rinascimento". Il Rinascimento si centrava su questo mondo, sulla natura e sull'esaltazione della vita umana.

Ø       Gli uomini del Rinascimento non avevano eliminato la Scrittura e la Legge di Dio dalla loro vita;

Ø       misero semplicemente il loro pensiero personale, ed in particolare quello degli scrittori classici, sullo stesso piano con Dio e con la Scrittura.

Tipico degli uomini di questa specie fu Michelangelo, che nell'Oracolo dei Delfi, nella Cappella Sistina, in Vaticano, dipinse il profeta del Vecchio Testamento Geremia assieme ai profeti pagani. Verso la fine del Rinascimento, il pensiero cristiano e non cristiano erano allo stesso livello. 

La Riforma 

Poco dopo l'inizio del Rinascimento, la Riforma nell'Europa centrale e settentrionale infusero nella cultura occidentale una nuova corrente di vita che si centrava sulla Parola di Dio e sulla fedeltà alla Sua volontà rivelata per l'uomo e per la società.

Immediatamente dopo la Riforma tuttavia, servendosi di un movimento chiamato ILLUMINISMO, l'UMANESIMO rinnovò i suoi assalti sulla cultura intellettuale dell'Occidente.

Ø       Durante questo periodo (verso il 1600-1800), l'Umanesimo del Rinascimento fu secolarizzato.

In quel periodo, intellettuali con posizioni di leadership possono aver creduto in "Dio", ma Egli era considerato solo come un Essere che aveva creato l'universo, ma che poi se ne era allontanato.

Dio era il Dio della creazione naturale, ma in Lui non vi era niente di soprannaturale.

Ø       Il che portò a dare per scontato ogni fatto soprannaturale, visto che Dio non si considerava più come un Dio che interviene  negli affari e nei problemi degli uomini.

Ø       In conseguenza a ciò, Miracoli, Azioni dello Spirito Santo e la Fede furono ridotti ad essere collocati  esclusivamente nella mente dei pensatori dell'epoca (diventarono cioè un fatto intellettuale e teorico che nessuno si aspettava più).

Ø       Questi pensatori non erano atei, ma non-teisti. Dio per loro non aveva più alcuna importanza pratica, né alcuna influenza. 

All'apice dell'Illuminismo tuttavia, l'uomo si trovò ancora una volta davanti alla sua foglia di fico secca.

Ø       Senza un Dio personale, che Si prendesse cura di lui, l'uomo si trovò in balìa del fatalismo e della disperazione. Voltaire, detto il "Padre dell'Illuminismo", descrisse l'uomo così:  

"Atomi tormentati su questa palla di argilla, lo sport della morte, la preda dei colpi del destino e del caso… che brancola nel buio alla ricerca di una luce che lo guidi"[ii]

Ø       Ma l'uomo dell'Illuminismo non considerò questa esigenza dell'uomo, e si adoperò per porre le basi del moderno Umanesimo, preparando la strada al pensiero materialistico e pragmatico del mondo moderno, che escludeva  Dio dal quadro e lasciava che fosse l'uomo a portare ordine e guarigione nella creazione. 

Così oggi ci ritroviamo con un miscuglio di due correnti di pensiero:

Ø      Una ha la sua origine nel Nuovo Testamento e nella Parola di Dio rivelata all'uomo.

-  Ci giunge attraverso la Riforma, ed oggi è la corrente principale di ciò che Dio sta facendo sulla terra per mezzo della Sua Chiesa.

Ø      La seconda corrente ha origine dalla Grecia classica e scorre attraverso il Rinascimento e l'Illuminismo, per diventare poi l'Umanesimo Moderno o filosofia secolare.

Purtroppo la divisione tra le due correnti non è così chiara come dovrebbe. Il pensiero cristiano assume svariate forme:

Ø      conservatore, fondamentalista, evangelico, carismatico, riformato e tradizionale. 

L'Umanesimo, allo stesso modo, si esprime in varie forme:

Ø      Umanesimo religioso, Comunismo, Socialismo, Liberalismo, Umanesimo scientifico e umanesimo democratico.

Ø      Le due correnti si mescolano e scorrono insieme in vari punti, a dire il vero in molti punti, e

Ø      la sfida per il cristianesimo che desideri vivere secondo la Parola di Dio consiste nel liberarsi, per quanto possibile, dall'influenza umanistica, e affinché ciò possa realizzarsi è necessario vedere e capire il miscuglio in cui siamo immersi e viviamo.

Per tracciare delle linee che risultino le più chiare possibili è necessario mettere in contrasto tra loro il mondo umanista e quello cristiano, col loro modo di vedere e di considerare le cose, e rendersi infine conto di quanto i due punti di vista differiscano tra loro sulle questioni essenziali della vita. 

Cristianesimo contro Umanesimo 

Vogliamo mettere in contrasto gli insegnamenti dell'Umanesimo e del Cristianesimo in sei punti fondamentali: 

1.  Il modo di considerare il mondo: 

Per il cristiano l'universo si centra in Dio e nella Sua volontà. Il Regno di Dio esisteva sin da prima della creazione, e lo scopo di Dio nel tempo è quello di ristabilire il Suo Regno riportandolo nel gusto ordine nell'Universo.

Ø      Il ministero di Gesù è stato quello di portare a compimento la volontà del Padre.

Ø      Lo scopo principale della venuta di Gesù sulla terra e della Sua morte sulla Croce è stato quello di portare a compimento la volontà del Padre, di fare la volontà del Padre, e non quello di salvare il mondo.

Ø      Il Suo punto focale era il Padre, non l'uomo. Ed ora Egli ha uno scopo nel regnare: quello di vedere che sulla terra è stato portato il Regno di Dio, affinché possa esser fatta la volontà del Padre. 

L'Umanesimo centra la vita e il suo scopo sulle necessità dell'uomo. È interessante rilevare come la prima cosa in cui Adamo ed Eva furono consapevoli dopo aver spezzato la loro relazione con Dio fosse quella di essere nudi.

Ø      Ogni opinione da parte del mondo, o teologica, che si centri sul far fronte alle necessità è umanistica alla radice, anche se nella terminologia e nell'applicazione appare cristiana.

Ø      Ciò non significa affatto che il venire incontro alle necessità umane non debba esser parte del ministero cristiano. Significa invece che quello

-         non deve essere il centro del suo orientamento.

-         Il nostro centro focale deve essere sempre nella volontà del Padre.

Qui la differenza maggiore risiede in un fatto di GOVERNO o REGNO: Chi farà l'esibizione alla fine: Dio o l'uomo?

 

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