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. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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UMANESIMO: L'UOMO PADRONE

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 19:05
26/03/2012 19:04

Bob Sutton
indice

UMANESIMO: L'UOMO PADRONE 

Bob Sutton     

L'umanesimo è la filosofia della natura umana caduta. Non è uno sviluppo della moderna comunità intellettuale, bensì una forza spirituale proveniente dalle epoche precedenti la creazione. Lo spirito dell'uomo caduto è spesso rappresentato come una umanità degradata, che si rivela nel pervertimento e nel peccato. Una più accurata rappresentazione tuttavia, consiste nell'uomo che nobilmente cerca di realizzare il proprio destino e il proprio ambiente attraverso la propria determinazione.”  

INFLUENZA DELL'UMANESIMO NELLA CHIESA 

Pare che le cose abbiano l'abitudine di scivolare sulla gente. Il Natale, i compleanni, le edizioni insuperabili, l'età dei ragazzi, il peso del lavoro - quando siamo preoccupati per la vita, pare che tutto cresca ed aumenti con incredibile rapidità.

Ø       Anche il nostro eterno nemico, Satana, ha l'abitudine di "strisciare" ogni tanto verso di noi. Prima che abbiamo anche solo la consapevolezza di essere coinvolti in una battaglia, egli ci ha orientati verso la sconfitta!

Ø       "Se anche una sola volta venisse verso di me allo scoperto, all'aperto", è il nostro desiderio, "allora non sarei colto di sorpresa." Ma è una chance improbabile! Satana era maestro di guerriglia molto tempo prima che i Marxisti cominciassero anche solo a sognarsela.

Ø       I cristiani, purtroppo, sono ancora troppo propensi a pensare in termini di trincee di guerra, con linee ben distinte tra buoni e cattivi!

Nel Corpo di Cristo di recente si è andata sviluppando una crescente consapevolezza che il nemico è "strisciato verso di noi" proprio sotto il nostro naso servendosi di una filosofia conosciuta col nome di Umanesimo Secolare.

Ø       La società - e pare una vasta parte della Chiesa - negli ultimi cinquant'anni hanno abbracciato, o per lo meno sono state influenzate con forza, dall'Umanesimo, senza mai essere consapevoli di quanto questa filosofia ha afferrato profondamente il mondo nella sua presa. 

Cos'è l'Umanesimo? 

Il Dizionario Webster definisce così l'Umanesimo:

Ø       "Una dottrina, un atteggiamento o un modo di vivere centrato sugli interessi o sui valore umani. Part.: filosofia che asserisce la dignità e il valore dell'uomo e la sua capacità di realizzarsi per mezzo della ragione, e che spesso respinge o rifiuta il soprannaturale." 

Le fondamenta della filosofia umanista sono state enumerate in due manifesti, o dichiarazioni, compilate da leader umanisti nel 1933, e poi nel 1973.

Ø       Questi due Manifesti sono indicati semplicemente come MANIFESTO UMANISTA N. 1 e MANIFESTO UMANISTA N. 2.

Due dichiarazioni che figurano nel secondo manifesto sono particolarmente interessanti per i credenti, per arrivare a capire le fondamenta della filosofia umanista. Innanzi tutto l'Umanista dichiara:

Ø       "Rileviamo una insufficiente evidenza per credere all'esistenza del soprannaturale;

-              è cosa priva di significato o irrilevante per il problema della sopravvivenza o della realizzazione della razza umana.

-              Come non-teisti, partiamo dall'uomo, non da Dio; dalla natura, non dal divino." 

Definendosi NON-TEISTI anziché atei, essi non negano l'esistenza di Dio ma dichiarano semplicemente che se esiste o no, Egli è cosa irrilevante per l'esperienza umana.

Ø       La distinzione può apparire secondaria, e invece è importante perché

Ø       lascia spazio all'Umanesimo Religioso, che crede in Dio, ma che si centra sull'uomo e sulle sue necessità.

In secondo luogo, il Manifesto dichiara:

Ø       "…. Le religioni dogmatiche tradizionali o autoritarie, che mettono Dio, i rituali o il credo, al di sopra delle necessità umane e dell'esperienza umana, fanno un disservizio alla specie umana."

Gli Umanisti stanno così dichiarando che NON vi è autorità alcuna al di sopra dell'uomo.

Ø       Ciò, in pratica, equivale ad un rovesciamento spirituale dell'autorità di Dio.

L'uomo e le sue necessità vengono posti sul trono quale centro dell'universo, e tutto il resto è costretto a fare dell'uomo il suo centro. Il problema è quindi diventato un problema di dominio. 

Lo spirito dell'Umanesimo 

L'Umanesimo è la filosofia della natura umana caduta.

Ø       Non è certo lo sviluppo della moderna comunità intellettuale, bensì di una forza spirituale che risale alle epoche precedenti la creazione.

Ø       Lo spirito dell'uomo caduto è spesso rappresentato come una umanità degradata, che si rivela nella dissolutezza e nel peccato.

Ø       Una rappresentazione più accurata tuttavia è quella dell'uomo che si protende nobilmente verso il raggiungimento del proprio fato ed ambiente mediante la propria determinazione.

Si tratta dello stesso principio che vediamo in Lucifero quando disse:

"Ascenderò al cielo;

Innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e

Mi siederò sul monte dell'assemblea nei recessi del settentrione.

Salirò al di sopra delle altezze delle nubi;

Mi farò simile all'Altissimo" (Isaia 14, 13-14). 

Origine satanica, quindi….  

L'origine dell'Umanesimo è satanica. È lo spirito dell'auto-esaltazione e dell'auto-determinazione.

Ø       La tentazione presentata ad Eva consisteva nel grido umanista: "Sarai come Dio …"

Ø       La tendenza del peccato non è verso il basso, ma verso l'alto.

Ø       Lo spirito dell'umanesimo è l'uomo che sale ad una posizione di governo e di autorità; è l'uomo che stabilisce il proprio regno per se stesso e per la creazione.

Il problema è che egli fa questo in nome di se stesso, e non come rappresentante del Signore dell'Universo.

"La dichiarazione della natura caduta è questa: 'Venite, costruiamoci una città, e una torre la cui cima raggiunga il cielo, e FACCIAMOCI un nome…" (Genesi 11, 4). 

La grande frustrazione dell'uomo nei suoi nobili sforzi, tuttavia, è di non raggiungere mai gli scopi ai quali è proteso. I suoi progetti finiscono sempre in frustrazione e rovina.

Ø      Satana mirava al trono di Dio ed è finito con la bocca piena di polvere.

Ø      Adamo ed Eva miravano alla saggezza ed alla conoscenza, e hanno scoperto la propria nudità.

Ø      Gli uomini a Babele miravano ad un grande nome, e furono dispersi per tutta la terra - proprio quello che cercavano di evitare.

Quando l'uomo si fa delle mire proprie, si scontra sempre con le proprie necessità ed i propri limiti.

Ø       Anziché riconoscere che i propri limiti sono il risultato dell'interruzione della sua relazione con Dio, l'uomo cerca e si sforza di coprire e correggere da solo quei limiti, con le proprie forze.

Ø      Quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi, cucirono insieme delle foglie di fico per coprirsi - un povero sostituto delle pelli animali che poi il Signore fornì loro. 

Oggi la nostra società è piena di simili "foglie di fico" quali sostituti di ciò che Do vuole darci:

Ø      I programmi per il benessere, la legislazione sociale, il socialismo e cose simili non sono altro che foglie di fico che cercano di coprire le nudità dell'uomo nella sua condizione di uomo caduto.

Ø      L'uomo è incline a ricucire la vecchia natura per riguadagnare il suo posto di autorità e di governo sulla terra. Ma fare una cosa simile separatamente dalla potenza e dal governo di Dio è finire con un mazzo di foglie di fico secche. 

Storia dell'Umanesimo 

L'Umanesimo ha le sue radici nelle antiche società pagane. La sua espressione più chiara fu probabilmente in Grecia e a Roma, e quindi ha avuto una diretta influenza sul corso della moderna cultura Occidentale.

Ø       Il pensiero greco e romano si basava in primo luogo sulla ragione e sulla capacità personale dell'uomo di controllare il proprio destino. I loro dèi, in particolare delle società successive, cosa erano? Impersonali o personificazioni di forze naturali - e non esseri con i quali poteva esserci una relazione e comunione scambievole. Il risultato era una società centrata sull'uomo.

Ø       Quando giunse l'epoca in cui Cristo visse in Palestina, l'Impero Romano che poi avrebbe finito col deificare lo Stato Romano, nel quale lo stesso Imperatore doveva essere adorato come un dio, si trovava in un momento di transizione.

Nel mondo romano questa supremazia ultima dello Stato era l'incoronazione dell'uomo e del suo personale modo di governare quale sovrano, separatamente da Dio. 

La Chiesa fece irruzione nel mondo Romano con la sua confessione radicale che "Gesù è il Signore!"

Ø       I Romani di quei tempi adoravano lo Stato e per legge dovevano offrire sacrifici e libagioni al culto dell'Imperatore. Nel farlo, dichiaravano: "Cesare è il Signore!"

Ø       I Romani non avevano problemi se i cristiani adoravano Gesù, ma quando si rifiutavano di confessare che Cesare era il Signore erano considerati dei sovversivi - nemici dello Stato.

Il conflitto era più profondo delle ideologie politiche dell'epoca.

Ø       Il conflitto tra Cesare e Cristo era una specie di guerra spirituale tra le forze che portano l'uomo a ribellarsi contro Dio e lo stesso regno di Dio.

Ø       Poiché i cristiani si rifiutavano di confessare la supremazia dello Stato, pagavano questo rifiuto con la vita. 

Nel 312 d.C. tuttavia la persecuzione ebbe fine con la venuta di Costantino, il primo Imperatore Romano che abbracciò il Cristianesimo.

Ø       Sotto di lui il Cristianesimo divenne religione di Stato, e di conseguenza la società occidentale fu "cristianizzata". 

Il ritorno dell’Umanesimo 

Verso il 1200 d.C., non appena gli esperti della Chiesa cominciarono a rivivere e a studiare gli scritti dei classici Greci e Romani,  l'UMANESIMO cominciò a riemergere.

Ø       I semi di questo periodo di "classicismo", com'era allora chiamato, germogliarono nel periodo noto come "Rinascimento". Il Rinascimento si centrava su questo mondo, sulla natura e sull'esaltazione della vita umana.

Ø       Gli uomini del Rinascimento non avevano eliminato la Scrittura e la Legge di Dio dalla loro vita;

Ø       misero semplicemente il loro pensiero personale, ed in particolare quello degli scrittori classici, sullo stesso piano con Dio e con la Scrittura.

Tipico degli uomini di questa specie fu Michelangelo, che nell'Oracolo dei Delfi, nella Cappella Sistina, in Vaticano, dipinse il profeta del Vecchio Testamento Geremia assieme ai profeti pagani. Verso la fine del Rinascimento, il pensiero cristiano e non cristiano erano allo stesso livello. 

La Riforma 

Poco dopo l'inizio del Rinascimento, la Riforma nell'Europa centrale e settentrionale infusero nella cultura occidentale una nuova corrente di vita che si centrava sulla Parola di Dio e sulla fedeltà alla Sua volontà rivelata per l'uomo e per la società.

Immediatamente dopo la Riforma tuttavia, servendosi di un movimento chiamato ILLUMINISMO, l'UMANESIMO rinnovò i suoi assalti sulla cultura intellettuale dell'Occidente.

Ø       Durante questo periodo (verso il 1600-1800), l'Umanesimo del Rinascimento fu secolarizzato.

In quel periodo, intellettuali con posizioni di leadership possono aver creduto in "Dio", ma Egli era considerato solo come un Essere che aveva creato l'universo, ma che poi se ne era allontanato.

Dio era il Dio della creazione naturale, ma in Lui non vi era niente di soprannaturale.

Ø       Il che portò a dare per scontato ogni fatto soprannaturale, visto che Dio non si considerava più come un Dio che interviene  negli affari e nei problemi degli uomini.

Ø       In conseguenza a ciò, Miracoli, Azioni dello Spirito Santo e la Fede furono ridotti ad essere collocati  esclusivamente nella mente dei pensatori dell'epoca (diventarono cioè un fatto intellettuale e teorico che nessuno si aspettava più).

Ø       Questi pensatori non erano atei, ma non-teisti. Dio per loro non aveva più alcuna importanza pratica, né alcuna influenza. 

All'apice dell'Illuminismo tuttavia, l'uomo si trovò ancora una volta davanti alla sua foglia di fico secca.

Ø       Senza un Dio personale, che Si prendesse cura di lui, l'uomo si trovò in balìa del fatalismo e della disperazione. Voltaire, detto il "Padre dell'Illuminismo", descrisse l'uomo così:  

"Atomi tormentati su questa palla di argilla, lo sport della morte, la preda dei colpi del destino e del caso… che brancola nel buio alla ricerca di una luce che lo guidi"[ii]

Ø       Ma l'uomo dell'Illuminismo non considerò questa esigenza dell'uomo, e si adoperò per porre le basi del moderno Umanesimo, preparando la strada al pensiero materialistico e pragmatico del mondo moderno, che escludeva  Dio dal quadro e lasciava che fosse l'uomo a portare ordine e guarigione nella creazione. 

Così oggi ci ritroviamo con un miscuglio di due correnti di pensiero:

Ø      Una ha la sua origine nel Nuovo Testamento e nella Parola di Dio rivelata all'uomo.

-  Ci giunge attraverso la Riforma, ed oggi è la corrente principale di ciò che Dio sta facendo sulla terra per mezzo della Sua Chiesa.

Ø      La seconda corrente ha origine dalla Grecia classica e scorre attraverso il Rinascimento e l'Illuminismo, per diventare poi l'Umanesimo Moderno o filosofia secolare.

Purtroppo la divisione tra le due correnti non è così chiara come dovrebbe. Il pensiero cristiano assume svariate forme:

Ø      conservatore, fondamentalista, evangelico, carismatico, riformato e tradizionale. 

L'Umanesimo, allo stesso modo, si esprime in varie forme:

Ø      Umanesimo religioso, Comunismo, Socialismo, Liberalismo, Umanesimo scientifico e umanesimo democratico.

Ø      Le due correnti si mescolano e scorrono insieme in vari punti, a dire il vero in molti punti, e

Ø      la sfida per il cristianesimo che desideri vivere secondo la Parola di Dio consiste nel liberarsi, per quanto possibile, dall'influenza umanistica, e affinché ciò possa realizzarsi è necessario vedere e capire il miscuglio in cui siamo immersi e viviamo.

Per tracciare delle linee che risultino le più chiare possibili è necessario mettere in contrasto tra loro il mondo umanista e quello cristiano, col loro modo di vedere e di considerare le cose, e rendersi infine conto di quanto i due punti di vista differiscano tra loro sulle questioni essenziali della vita. 

Cristianesimo contro Umanesimo 

Vogliamo mettere in contrasto gli insegnamenti dell'Umanesimo e del Cristianesimo in sei punti fondamentali: 

1.  Il modo di considerare il mondo: 

Per il cristiano l'universo si centra in Dio e nella Sua volontà. Il Regno di Dio esisteva sin da prima della creazione, e lo scopo di Dio nel tempo è quello di ristabilire il Suo Regno riportandolo nel gusto ordine nell'Universo.

Ø      Il ministero di Gesù è stato quello di portare a compimento la volontà del Padre.

Ø      Lo scopo principale della venuta di Gesù sulla terra e della Sua morte sulla Croce è stato quello di portare a compimento la volontà del Padre, di fare la volontà del Padre, e non quello di salvare il mondo.

Ø      Il Suo punto focale era il Padre, non l'uomo. Ed ora Egli ha uno scopo nel regnare: quello di vedere che sulla terra è stato portato il Regno di Dio, affinché possa esser fatta la volontà del Padre. 

L'Umanesimo centra la vita e il suo scopo sulle necessità dell'uomo. È interessante rilevare come la prima cosa in cui Adamo ed Eva furono consapevoli dopo aver spezzato la loro relazione con Dio fosse quella di essere nudi.

Ø      Ogni opinione da parte del mondo, o teologica, che si centri sul far fronte alle necessità è umanistica alla radice, anche se nella terminologia e nell'applicazione appare cristiana.

Ø      Ciò non significa affatto che il venire incontro alle necessità umane non debba esser parte del ministero cristiano. Significa invece che quello

-         non deve essere il centro del suo orientamento.

-         Il nostro centro focale deve essere sempre nella volontà del Padre.

Qui la differenza maggiore risiede in un fatto di GOVERNO o REGNO: Chi farà l'esibizione alla fine: Dio o l'uomo?

 

26/03/2012 19:05

2. La Fonte della Verità: 

Per il Cristiano la Verità è rivelata da una fonte superiore alle proprie esperienze.

Ø      Il Cristiano vive secondo la rivelazione obiettiva della Parola di Dio e

Ø      sotto la guida soggettiva dello Spirito Santo.

Ø      Per il Cristiano la verità è assoluta. La verità in cui viviamo nel 20° secolo è la stessa vissuta da Paolo nel 1° secolo. È la stessa per la società giapponese o americana, per l'uomo primitivo o colto.

È una verità unica per l'uomo del ghetto e per quello che abita in un palazzo.

Ø      È una verità unica, assoluta, perché viene da Dio che è assoluto e non cambia mai. 

Per l'Umanista la verità è empirica, pragmatica.

Ø      In altre parole, solo ciò che può essere misurato con l'esperienza può essere chiamato verità - ovvero, solo se la cosa può essere misurata o sperimentata.

Ø      Questo toglie ogni spazio alla Fede intesa alla maniera cristiana.

L'Umanesimo Moderno da una parte può accettare la verità di Cristo, e poi voltarsi ed accettare allo stesso tempo la verità di Hare Krishna.

Ø      Per l'Umanista non vi è contraddizione alcuna, poiché per lui tutto ciò che funziona può essere vero, ma non esiste una verità in senso ultimo o assoluto. Ed è proprio questo il punto in cui si è perduto gran parte del "Jesus Movement".

Ø      I giovani accettavano Gesù, ma in realtà per loro Gesù rappresentava solo un altro "viaggio", non troppo diverso dall'esperienza della droga o della "Meditazione Orientale".

Ø      E sebbene molte delle loro esperienze in Cristo fossero genuine, spesso mancava loro ogni capacità di capire la verità in senso assoluto, ossia che

la Verità del Vangelo è vera, indipendentemente da cosa essi hanno sperimentato.

Ø      Per il fatto che la loro comprensione si basava solo su ciò che potevano sperimentare, e non sugli assoluti della Parola di Dio, quando l'esperienza mancava, la fede spariva.   

 

3. Morale, Etica e Legge: 

Come il Cristiano ha nella Scrittura la rivelazione della verità sulla vita, la stessa cosa vale per la verità sulle leggi morali, l'etica e la legge.

Ø       Dio ha parlato chiaramente: "Non fare …" e per il credente ciò risolve definitivamente il problema.

Ø      Dio non dà mai statistiche o ragioni a sostegno dei Suoi Comandamenti; e non dice neppure: "Fai questo, perché è la via migliore." Egli dice: "Fai questo perché Io sono Dio."

Ø      Per il credente un atto immorale è male non perché distrugge la sua vita personale o ferisce qualcun altro, ma perché offende Dio.

Ø      Per noi la morale e l'etica sono degli assoluti.

 

Il Manifesto Umanista n. 2 dichiara:

"I valori morali hanno origine dall'esperienza dell'uomo. L'etica è autonoma e relativa, e non necessità di alcuna sanzione teologica o ideologica."

Ø      In altre parole, niente al di fuori dell'uomo può giudicare un'azione o una situazione e dire se è giusta o sbagliata.

Ø      La moralità di una situazione è stabilita dal bisogno del momento. Così l'adulterio può essere un male se ferisce qualcuno, ma un bene se aiuta il matrimonio.

Ø      Questa si chiama l'Etica Relativa o Etica delle Situazioni.

Questo modo di accostarsi all'etica deve infine influire sulla legge e sul sistema legale di una società. Poiché la legge si basa su un codice morale, la stessa legge diventerà relativa. 

La nostra società sta scoprendo che le sue leggi non si adeguano più a ciò che la gente capisce come bene e male, e cioè la punizione capitale, le leggi sulla marijuana, le leggi contro la sodomia, le leggi che definiscono le responsabilità coniugali, eccetera.

Ø       Rousas J. Rushdoony, nel suo libro "Gli Istituti della Legge Biblica" dichiara:

"La crisi legale è dovuta al fatto che la legge della civilizzazione occidentale è stata la Legge Cristiana, ma la sua fede è sempre più umanistica: così la vecchia Legge non è più capita, obbedita né rispettata.”

 

4. L'uomo: 

La  Scrittura insegna che l'uomo si trova nella posizione di uomo caduto, e che la sua naturale inclinazione è fare il male e ribellarsi contro Dio.

Ø      La sola risposta dell'uomo per giungere alla vita è attraverso la redenzione di Gesù Cristo e della santificazione tramite lo Spirito Santo.

Ø      L'uomo separato da Dio è in una condizione senza speranza. 

La Filosofia Umanista considera l'uomo come il prodotto del suo ambiente.

Ø      L'umanista ritiene che l'uomo risulterà benissimo se gli sarà concesso di svilupparsi fuori dalla corruzione sociale e tradizionale che hanno bloccato la sua nobiltà.

Ø      L'effetto di un simile pensiero è risultato nella proliferazione della legislazione sociale e cioè, in realtà, il cercare di correggere i difetti dell'uomo cercando di correggere l'ambiente.

Il criminale diventa allora la vittima della società, essendo stata la società a creare l'ambiente che lo ha costretto al comportamento criminale.

Ø       La società, secondo il pensiero umanista, è obbligata a riabilitarlo e a correggere l'ambiente e i difetti che in esso si trovano e di cui è responsabile.

Ø       I movimenti dei "diritti" sono un derivato di questo tipo di pensiero. L'eguaglianza nella società, come oggi viene proclamato, è un concetto umanistico, che in realtà afferma:

"Nessuno, uomo o donna, può essere al di sopra di nessun altro, poiché ciò li renderebbe meno di una persona."

Rushdoony su questo punto commenta:

"L'Egualitarismo è un concetto politico-religioso moderno: non esisteva nel mondo, e non può onestamente rientrare nella Legge Biblica.

Ø       L'Egualitarismo è il prodotto dell'Umanesimo, dell'adorazione di un nuovo idolo, l'uomo, ed una nuova immagine estratta dall'immaginazione di un uomo."[iii]

 

5. L'Istruzione 

Per il cristiano l'istruzione dovrebbe essere l'addestramento per le vie di Dio. Si tratta di imparare a vivere: "Alleva un figlio sulla via che deve percorrere…" è l'avvertimento.

Ø      La Scrittura dichiara con chiarezza che esiste il modo in cui dovrebbe essere allevato il bambino: secondo la Legge di Dio.

Ø      La maggior parte della gente non se ne rende conto, ma le scuole statali sono in massima parte interamente umanistiche nel modo in cui affrontano il problema dell'istruzione.

John Dewey, il "padre dell'istruzione progressiva", che è stato uno dei più influenti educatori di questo secolo, nel 1933 è stato anche uno dei firmatari del Manifesto Umanista N. 1.

Ø      Nelle scuole statali il problema non è tanto la preghiera, la Bibbia e la sua lettura, o l'educazione sessuale: queste cose sono come il mal di testa in paragone al tumore al cervello.

Ø      Il problema è che i bambini sono indottrinati dall'Umanesimo per un maggior numero di ore di quanto ricevano insegnamento sulla Parola di Dio.

Nel 1961 nel processo di Torcaso contro Watkins,  la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò che l’Umanesimo era una Religione, proprio come il Buddismo, il Taoismo e altre.

Se l'Umanesimo Secolare è la Filosofia alla base delle nostre scuole statali, allora, considerato da una prospettiva cristiana,

Ø       vi è poca differenza tra l'addestramento ricevuto nelle scuole dominate dagli umanisti e quello che si riceverebbe sotto una religione pagana.

L'istruzione moderna sta cucendo foglie di fico, e le unisce per coprire la nudità dell'uomo. Vuole che un bambino si sviluppi "naturalmente", libero dai freni inibitori della religione e della tradizione.

Ø      Lo sviluppo dell'EGO, in luogo della guida e dell'addestramento ad apprendere, è il metodo umanista per risolvere il problema.

 

6. Il Governo (La posizione dell'autorità): 

"Non vi è altra autorità al di fuori di Dio", dichiara la Scrittura, e quelle che esistono sono stabilite da Lui" (Romani 13, 1).

Il Governo (posizione di autorità), secondo il concetto cristiano del mondo, riceve dall'alto la sua autorità: Dio ha dato ai governi il diritto di governare.

Ø      In questa luce, i capi dei popoli e quanti hanno incarichi pubblici devono rispondere a Dio, più che al popolo, per il modo in svolgono la loro funzione.

Ø      La stessa cosa vale per la famiglia e per la Chiesa. Nelle Chiese le guide devono rendere conto a Dio delle loro azioni, e nella famiglia il marito deve rispondere a Dio, non alla moglie o ai figli, per il modo in cui li guida.

Il Governo Umanista riceve la sua autorità dal popolo.

I Romani avevano questo standard: SPOR = Senatus Populusque Romanus = "Il Senato del Popolo Romano". Era questa la base da cui emanava e operava il Governo Romano - il POPOLO.

Ø      Oggi il nostro Governo è in massima parte condotto dal consenso popolare, da ciò che il popolo vuole. È la legge del 51%.

Ø      I funzionari eletti per prendere le loro decisioni non guardano più alla Legge di Dio, ma all'opinione della folla.

La regola del 51% si estende anche alla nostra vita privata. Se Rossi e Bianchi affermano che oggi la maggior parte della gente ha rapporti sessuali prima del matrimonio, allora deve essere giusto così, perché poi la gente agisce di conseguenza. 

Ø      La maggioranza diventa la norma, la regola-base.

Ø      Ciò significa che se i Cristiani su una certa questione sono in minoranza, non saranno più considerati semplicemente dei "diversi", ma saranno degli "anormali".

Gli estremi di questo fatto li abbiamo potuti osservare nei paesi Comunisti, dove i Cristiani spesso sono stati mandati nei manicomi perché non concordano con la "gente", e quindi sono dei "deviati".

Ø       L'altra alternativa è la reclusione dei sovversivi politici, visto che il Cristiano non può confessare la signoria dello Stato - una situazione non troppo diversa da quella dell'antica Roma.

Sono questi i danni di una società regolata in base alla voce del 51%.

 

E poi, cosa accadrà? 

La società Cristiana tradizionale come noi l'abbiamo conosciuta è sul suo letto di morte.

Ø      La nostra società non solo è secolare nello stile di vita e nel modo di considerare il mondo, ma anche nel pensiero e nella filosofia.

E mentre la società, e la Chiesa, si scuotono di dosso gli indumenti di una tradizione valida, si aprono - e sono già aperte - due alternative:

  1. Abbracciare e vivere nella forma dell'Umanesimo;
  2. Rientrare sotto il mandato del Regno di Dio.

L'Umanesimo offre tre forme: 

1. La forma OTTIMISTA - Il Manifesto N. 2 dichiara:

Ø       "Usando con saggezza la tecnologia, possiamo controllare l'ambiente, conquistare la povertà, ridurre notevolmente la malattia, estendere la durata della vita, modificare notevolmente il comportamento, alterare il corso dell'evoluzione umana e dello sviluppo culturale, dischiudere vasti, nuovi poteri e dare all'umanità una opportunità ineguagliata di raggiungere una vita abbondante e ricca di significato."

Ø       L'Umanista ottimista intravede il sorgere di una NUOVA ERA per mezzo della scienza e della tecnologia. Sarà l'utopia di un nuovo mondo.

Ø       Nel suo libro "Beyond Freedom and Dignity" B.F. Skinner afferma:

"Ancora non abbiamo visto cosa l'uomo può fare dell'uomo."

L'Umanesimo Ottimista intravede finalmente l'uomo che afferra il premio del dominio: ha mangiato il frutto ed è diventato saggio; si è fatto per se stesso un nome nella creazione ed ha coperto la propria nudità. 

2. La forma PESSIMISTA è tuttavia la seconda forma di umanesimo.

Ø       Vede l'uomo com'è in realtà. Capisce che le foglie di fico si sono seccate e che l'uomo è ancora nudo. In "Polvere di Morte", lo scrittore evangelico Os Guinnes dichiara:

Ø       "Lo spogliamento dell'Umanesimo segna il crepuscolo del pensiero occidentale, che rimane esposto come una massa di tensioni, contraddizioni, oscillazioni e polarizzazioni tortuose e contorte - le quali tutte derivano dall'alienazione dell'uomo che non le spiega, né spiega il loro universo."

 Arthur Koestler ha riassunto benissimo questo punto di vista pessimistico quando ha affermato:

Ø       "La natura ci ha lasciati in basso, pare che Dio abbia lasciato staccato il ricevitore, e il tempo sta trascorrendo"[iv]

Per l'Umanesimo Pessimista esiste solo il buio vuoto della nuda realtà senza Dio.

La risposta? "Emarginati! Fai quello che ti pare! Sfogati - mangia, bevi e divertiti!" 

3. Una forma di UMANESIMO RELIGIOSO è la terza forma alternativa di Umanesimo.

Ø      Questo va da un liberalismo estremo e dal Vangelo sociale,

Ø      fino a forme di umanesimo carismatico centrato sull'uomo, e sul dovere di Dio di far fronte alle sue necessità.

Ø      Per la Chiesa moderna il pericolo maggiore non è l'Umanesimo ateo, ma proprio  l'Umanesimo Religioso, che è pieno di attività religiosa,

ma vuoto di contenuti, di sacrificio e di potenza. 

La sola alternativa all'Umanesimo è la realtà del Regno di Dio.

Ø      La sfida posta oggi davanti alla Chiesa è quella di diventare la dimostrazione visibile di una realtà invisibile che si centra su Dio, sulla Sua Legge e sulla Sua volontà.

Ø      Il nostro messaggio deve essere qualcosa di più delle sole parole e della predicazione, perché nel mondo moderno le parole hanno perduto la loro potenza.

Dobbiamo poter dire: "Vieni con me, e ti farò vedere cosa significa essere cristiani!"  

Il Sangue dei martiri del 20° secolo è stato sparso nella lotta contro le forze di sistemi e ideologie umanistiche. Per la Chiesa della società occidentale la prova non sarà lontana.

Ø       Dio sta scotendo tutto quanto può essere scosso: l'umanesimo viene esposto, e la foglia di fico è secca.

La nostra chance è essere vestiti di rettitudine, ed essere una dimostrazione vivente del Regno di Dio.



New Wine, febbraio 1979.

[ii] The Western Intellectual Tradition - Harper Torchbook.

[iii] Skinner B.F., Beyond Freedom and Dignity, p. 215.

[iv] Inter Varsity Press, p. 148.

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