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. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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IL DECLINO DELL'UOMO NEL VENTESIMO SECOLO

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 19:03
26/03/2012 19:02

Francis Shaeffer La conseguenza naturale dell'Umanesimo Secolare.
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IL DECLINO DELL'UOMO NEL VENTESIMO SECOLO 

Francis Shaeffer 

  La conseguenza naturale dell'Umanesimo Secolare.

 

A che punto ci troviamo oggi, per aver contato sulla filosofia dell'Umanesimo Secolare quale forma-base del pensiero dell'uomo moderno? 

Gradualmente, quella che era diventata la forma basilare del pensiero dell'uomo moderno, ossia l'Umanesimo, diventò un punto di vista quasi totalmente accettato, ebbe un consenso quasi monolitico. E non appena il concetto giunse alla maggior parte della gente attraverso l'arte, la musica, i drammi, la teologia e i mass media, i valori morirono. 

Con il progressivo indebolirsi del consenso dominato dal cristiano, la maggioranza della gente adottò due valori impoveriti:

-          La pace personale e

-          Il benessere (la ricchezza). 

Pace Personale - significa semplicemente essere lasciati in pace, non essere disturbati dai guai e dalle difficoltà degli altri, che si tratti del mondo o della città. Vivere cioè la propria vita con una possibilità minima di essere disturbati personalmente.

Pace personale - significa volere che il mio personale modo di vivere deve restare indisturbato per l'intera durata della mia vita, indipendentemente dai risultati e dalle ripercussioni nella vita dei miei figli e nipoti. 

Benessere - significa una prosperità abbondante e sempre in crescita - una vita fatta di "cose, cose e ancora cose", un successo considerato da un livello sempre più alto di abbondanza materiale.

Ø       Per svariate generazioni il frammentato concetto di conoscenza e di vita che era divenuto dominante, fu insegnato ai giovani universitari di tutto il mondo. E troppo spesso, quando gli studenti chiedevano ai genitori:

Ø       "Perché ci dobbiamo istruire?", rispondevano loro, a parole se non con delle implicazioni:

Ø       "Perché dal punto di vista statistico la persona istruita guadagna tanti soldi in più ogni anno". E se chiedevano: "Perché fare più soldi?" rispondevano: "Per poi poter mandare i tuoi figli all'Università."

Secondo questo tipo di risposta, l'uomo non aveva uno scopo, e neppure l'istruzione. 

Gran parte dei mass media hanno polarizzato questi concetti, riversandoli di continuo sulla gente e così un'intera generazione sin dalla nascita ha ricevuto l'iniezione dell'insegnamento che la ragione, riguardo al significato della vita e con riferimento a qualsiasi valore fisso, porta al pessimismo.

Ø       Ed è stata questa l'atmosfera di quella generazione. Quei giovani  non potevano ricordare personalmente i giorni in cui il cristianesimo aveva una influenza maggiore sull'opinione generale della gente.

Ø       Chi stava nelle università si vedeva come un piccolo computer, controllato dal computer più grande dell'università, che a sua volta era controllato dal computer ancora più grosso dello Stato. 

L'etica del lavoro, che nell'ambito cristiano aveva un significato, una volta eliminata la base cristiana divenne un qualcosa di brutto. Il lavoro diventò fine a se stesso - senza un motivo per lavorare né valori per determinare cosa fare con i prodotti del proprio lavoro.

Ø       Poi d'improvviso, nel 1964, gli studenti dell'Università di Barkley, California, portarono sulle strade queste idee sulla mancanza di significato dell'uomo. E perché mai qualcuno avrebbe dovuto sorprendersi?

Ø       Molti degli insegnanti esponevano la mancanza di significato ultimo dell'uomo e l'assenza di assoluti, ma essi stessi vivevano in modo incoerente, visto che dipendevano dai ricordi del passato. E allora, non era naturale che una generazione cominciasse a vivere sulla base di ciò che  era stato loro insegnato? E a Barkley, nel 1964, i risultati furono visibili, una raffica. 

Poiché la sola speranza di significato era stata posta nel campo della non-ragione, nel quadro fece la sua comparsa la droga.

Ø       Le droghe circolavano già da tempo, ma seguendo l'ideologia di Aldous Huxley, ora molti studenti si accostavano alla droga come a una ideologia, ed alcuni addirittura come a una religione.

Ø       Speravano che la droga avrebbe fornito loro, almeno "nella testa", un significato in contrasto con la verità obiettiva, riguardo alla quale non era stata data loro alcuna speranza.

Ø       Lo Psicologo Timothy Leary ad esempio, ha affermato che le droghe erano il sacramento di una nuova religione.

Ma l'assunzione della droga in realtà non è stato che un ulteriore salto, il tentativo di ricercare un significato nel campo della non-ragione. 

A Barkley, il Free Speech Movement sorse simultaneamente col mondo hippie della droga.

Ø       Dal punto di vista politico agli inizi non era né di destra né di sinistra, ma voleva piuttosto essere un richiamo alla libertà di esprimere qualsiasi opinione politica sulla Sproul Plaza.

Ø       Ma ben presto il Movimento della Parola Libera diventò il movimento della parola sporca, dove la libertà era considerata il poter gridare al microfono parole di quattro lettere.

Poco dopo esso divenne la piattaforma di lancio di una Nuova Sinistra politica, che seguiva gli insegnamenti di Herbert Marcuse, professore di filosofia dell'Università della California che si rifaceva al Neo-Marxismo

Per qualche tempo i giovani combatterono contro gli impoveriti valori dei genitori riguardo alla pace personale e alla ricchezza - sia che il loro modo di combattere fosse derivato dalla Nuova Sinistra di Marcuse, sia dall'assumere droga come ideologia.

Ø       I giovani volevano che la vita fosse qualcosa di più della sola pace personale e della ricchezza. Nella loro analisi dei problemi avevano ragione, ma sbagliarono nella soluzione.

Ø       Mentre gli anni 60 volgevano al termine, ed iniziavano gli anni 70, probabilmente il numero di persone che si drogava ad una età ancor più giovane era salito.

Ma ormai il drogarsi non era più un'ideologia: quella ormai era finita.

La droga diventò semplicemente un'evasione, quell'evasione in cui si erano trovati nel passato.  

L'UMANESIMO, cioè l'uomo che inizia da solo, aveva distrutto i vecchi valori fondamentali e non riusciva a trovare il modo di generare con certezza valori nuovi.

Ø       Nel vuoto che ne era risultato i valori impoveriti della pace personale e della ricchezza avevano assunto il ruolo di valori supremi.

Ø       E ora, per la maggioranza dei giovani, dopo la fine delle false speranze della droga come ideologia e l'annientamento della Nuova Sinistra, cosa restava più? Restava solo l'apatia.

Ø       Per gli inizi degli anni 70 negli Stati Uniti l'apatia è stata quasi completa. In contrasto con gli attivisti politici dei 60, ora molti dei giovani non si recavano neppure alle urne per votare, sebbene l'età per il voto fosse stata abbassata a 18 anni. La speranza se ne era andata. 

Dopo il tormento degli anni 60, sono stati in molti a pensare che era meglio quando le università si sono calmate agli inizi dei 70.

Ø       Avrei voluto piangere: nella loro analisi, i giovani avevano avuto ragione, anche se avevano sbagliato la soluzione.

Ø       Quanto era peggio che in molti avessero rinunziato alla speranza, limitandosi semplicemente ad accettare gli stessi valori accettati dai loro genitori - pace personale e ricchezza.

Ø       Le droghe restano, ma solo come parallelo all'alcolismo della vecchia generazione, e l'eccessivo uso di alcol oggi è diventato un problema anche tra i giovani.

Ø       Restano la sessualità promiscua e la bisessualità, ma solo come parallelo all'adulterio della vecchia generazione.

In altre parole, quando si rivoltarono contro i genitori i giovani entrarono in un grande cerchio - finendo spesso un po' più in basso - con due soli valori impoveriti: il loro tipo di pace personale e di ricchezza. 

Le leggi sociologiche 

Non appena il desiderio di autonomia dell'uomo - l'autonomia dalla Parola rivelata di Dio nella Bibbia, e per mezzo di Cristo - raggiunse le sue naturali conclusioni, negli U.S.A. si andarono sviluppando molti altri problemi pratici.

Ø       Dal punto di vista sociologico, la Legge è il Re.[ii]

Ø       La Legge non costituisce più la base per la quale l'uomo poteva essere governato,

Ø       anziché esserlo dai giudizi arbitrari degli uomini, e per la quale poteva esserci una grande libertà senza il caos.

Ogni luogo in cui il sistema sta ancora funzionando, lo deve principalmente alla pura inerzia della continuazione dei principi passati. Ma quel prestito non durerà in eterno. 

Le leggi civili sono diventate leggi sociologiche. E sono stati fatti passi in questa direzione.

Ø       Nel suo libro: "La Legge Comune", Holmes dichiara che la Legge si basa sull'esperienza. Un Capo della giustizia della Corte Suprema degli Stati Uniti ha esposto il problema dicendo:

Ø       "Nella società moderna, nulla è più certo del principio che non esistono assoluti."

Tutto è relativo. È questa l'esperienza. En passant, dovremmo notare questo curioso rilievo relativo alla nostra epoca:  

"Il solo assoluto consentito è l'assoluta insistenza che non esiste assoluto".

Ø       E oggi la Legge, lasciata con l'esperienza di Oliver Wendell Holmes e con la dichiarazione di F. Moore che nella nostra società nulla è più certo del fatto che non vi sono assoluti, ha un contenuto che può essere solo variabile.

Ø       Molte leggi moderne non si basano neppure su leggi precedenti; ovvero, non devono necessariamente aderire ad una continuità con le decisioni legali del passato.

In questo modo, entro un'ampia gamma, la Costituzione degli Stati Uniti può essere indotta a dire ciò che i Tribunali odierni vogliono farle dire - poiché si basa solo su una decisione del tribunale riguardo a ciò che essa ritiene sociologicamente utile in quel momento.

Ø       Talvolta ciò produce dei bei risultati, almeno temporaneamente; ma una volta aperta la porta, tutto può diventare legge ed i giudizi arbitrari degli uomini diventano sovrani. 

Ora la legge va a ruota libera, e i tribunali non solo interpretano le leggi fatte dai legislatori, ma fanno le leggi.

Ø       LEX REX è diventata REX LEX. Il giudizio arbitrario riguardo a ciò che oggi è bene da un punto di vista sociologico, è il SOVRANO.

Ø       E come gli assoluti arbitrari erano la caratteristica del governo comunista, abbiamo uno spostamento di quel senso anche dalla nostra parte della ex Cortina di Ferro.

Ø       Ciò significa che si possono fare cambiamenti incredibili di direzione che la maggioranza della gente è portata ad accettare senza porsi domande - indipendentemente da quanto i cambiamenti sono arbitrari o quanto sia grande la rottura con le leggi ed i consensi del passato. 

Con la morte del consenso cristiano, non vi sono molte altre alternative sociologiche.

Una possibilità è l'edonismo, nel quale ognuno fa quello che gli pare.

Ø       Ma cercare di costruire una società sulla base dell'edonismo conduce al caos.

Ø       Un uomo può vivere su un'isola deserta e fare quello che gli piace nei limiti della forma dell'universo, ma non appena su quell'isola gli uomini sono due, se vogliono vivere in pace non possono entrambi fare ciò che vogliono.

Considerate due edonisti che si incontrano su un ponte stretto che attraversa un torrente impetuoso: ciascuno non può fare come gli pare.

La seconda possibilità è l'assolutezza del voto del 51%.

Ø       Nei giorni in cui la cultura era più cristiana, con la Bibbia un solo individuo poteva giudicare e avvertire la società, senza guardare al voto di maggioranza, perché esisteva un assoluto in base al quale giudicare.

Ø       L'assoluto esisteva sia per la morale, sia per la legge. Ma se il consenso cristiano se n'è andato, anche questo assoluto non è più una forza sociale. 

Ricordiamoci che sulla base dell'assoluto del 51% dei voti Hitler ebbe perfettamente il diritto di fare quello che voleva, se aveva il sostegno del popolo.

Ø       Su questa base legge e morale diventano una questione di medie.

Ø       E su questa base, se la maggioranza dei voti lo sostiene, sarebbe "giusto" uccidere i vecchi, gli incurabili, i pazzi; e altri gruppi potrebbero non essere considerati come persone. E nessuna voce potrebbe levarsi contro simili decisioni.

Se non vi sono assoluti, e se non ci piace né il caos dell'edonismo né l'assolutezza del 51% dei voti, non rimane che un'alternativa: un uomo o una élite che danno con autorità degli assoluti arbitrari.

Ecco qui una regola, semplice ma profonda:

Ø      se non vi sono assoluti sulla cui base giudicare la società, la società è un assoluto.

Ø      E la società resta con un uomo o con una élite per riempire il vuoto lasciato dalla perdita del consenso cristiano che in origine, nell'Europa Settentrionale e nell'Occidente, ci dà la forma e la libertà.

Nel comunismo l'élite aveva vinto la battaglia, e la norma si basava sugli assoluti arbitrari che l'élite porgeva al popolo. Ma gli assoluti oggi possono essere in un modo e diversi domani. 

Umanesimo: la sua conclusione naturale 

L'Umanesimo è giunto alla sua naturale conclusione. Risale al punto intravisto tanto tempo fa da Leonardo da Vinci quando si rese conto che, partendo solo dall'uomo, la matematica portava solo a dei particolari - ed i particolari portavano solo alla meccanica.

Ø       L'Umanesimo non ha modo di scoprire l'universale nel campo dei significati e dei valori.

Come ha detto mio figlio Franky: "L'Umanesimo ha cambiato il Salmo 23":

"Hanno cominciato col dire . Io sono il mio pastore

Poi - Le pecore sono il mio pastore

Poi ancora - Ogni cosa è il mio pastore

Ed infine - Niente è il mio pastore." 

Collegato all'Umanesimo vi è un desiderio di morte - la spinta impulsiva ad abbattere a morte il fondamento che aveva reso possibile la nostra libertà e la nostra cultura.

Nell'antico Israele, quando le nazioni si erano allontanate da Dio e dalla Sua verità e Comandamenti, dati nella Scrittura, il profeta Geremia gridò che c'era la morte nella città.  E non parlava soltanto di morte fisica in Gerusalemme, ma anche di una morte più vasta.

E per essersi allontanati dalle vie che Dio aveva dato alla società ebraica, c'era morte nella "polis", cioè morte nella cultura totale e nella società totale. 

Nella nostra società l'uomo ha distrutto il fondamento che gli data la possibilità della libertà senza il caos.

Ø       Gli Umanisti si sono determinati di abbattere la conoscenza di Dio e la conoscenza del fatto che Egli non è rimasto in silenzio, ma ha parlato nella Bibbia e per mezzo di Cristo, e si sono determinati a fare una cosa simile, anche se la morte dei valori è giunta insieme alla morte di quella conoscenza.

Possiamo vedere due effetti della nostra perdita di valori e di significato: 

1. La degenerazione - Pensate a Broadway e ad alcuni aspetti della città di New York.

Ø       Se ad Amsterdam qualcuno ricorda quella che prima era la bella Kalverstraat, ora scopre che anch'essa è diventata squallida. Lo stesso dicasi delle vecchie, belle strade di Copenhagen.

Ø       È ritornata Pompei! I segni dell'antica Roma ci colpiscono: degenerazione, decadimento, depravazione, amore per la violenza.



26/03/2012 19:03

La situazione è piuttosto chiara: se la osserviamo, vedremo. Se vediamo, ce ne preoccuperemo. 

2. Una élite ci sarà comunque Possiamo rilevare che vi è un secondo risultato nella perdita di valori e del significato della vita dell'uomo moderno, che è persino più mefasto, e che molta gente non riesce a vedere.

Ø       Questo secondo risultato è che l'élite esisterà comunque. La società non può sopportare il caos, e alcune persone, o dei gruppi, riempiranno il vuoto. Una élite ci offrirà degli assoluti arbitrari, e chi potrà ostacolarne il cammino?

Ø       E la maggioranza silenziosa potrà mai servire a qualcosa? La cosiddetta maggioranza silenziosa è divisa in una minoranza e in una maggioranza.

Ø       La minoranza è formata da Cristiani che hanno una vera base di valori, oppure da quelli che hanno almeno un ricordo dei giorni in cui tali valori erano una realtà.

La maggioranza è lasciata solo con i suoi due poveri valori: la pace personale e la ricchezza. 

Con valori simili, la gente potrà mai sopportare o sostenere la libertà?

Ø       Non accadrà invece che rinunci passo passo alle sue libertà, centimetro dopo centimetro, fino a quando la loro pace personale e la loro ricchezza sono assicurate e non vengono messe in discussione, e fin quando le merci saranno consegnate?

Ø       Lo stile di vita delle vecchie e delle nuove generazioni è diverso. Vi sono tensioni per i capelli lunghi e corti, per la droga o la mancanza di droga, e qualunque siano le differenze esteriori del momento. 

   è Ma dal punto di vista sociologico si sostengono a vicenda, perché entrambi abbracciano i valori della pace personale e della ricchezza.

Qui gran parte della Chiesa non può essere di alcun aiuto, perché per tanto tempo una vasta sezione della Chiesa ha insegnato solo un umanesimo relativistico, servendosi di una terminologia religiosa.

Ø       Sono convinto che la maggioranza della minoranza silenziosa appoggerà e sosterrà la perdita delle libertà senza alzare la voce, fin quando il loro stile di vita non verrà minacciato.

Ø      E poiché per la maggioranza la pace personale e la ricchezza sono spesso gli unici valori che contano, i politici sanno che per essere eletti devono promettere proprio queste cose.

Ø      La POLITICA è diventata in gran parte non tanto un fatto di ideali - gli uomini sono mossi sempre meno dai valori della libertà e della verità - ma il fornire qualcosa che congeli la pace personale e la ricchezza.

Sanno che fino a quando la gente avrà queste cose, o l'illusione di averle, non alzerà la voce.

Edward Gibbon, nel suo "Declino e Caduta dell'Impero Romano", ha affermato che la sua fine è stata segnata dai seguenti cinque attributi:

1.      Un crescente amore per l'esibizionismo e per la lussuria (cioè ricchezza e abbondanza);

2.      Un sempre maggior distacco tra il ricchissimo e il poverissimo (e ciò potrebbe avvenire tra i paesi nella famiglia delle nazioni, come pure nell'ambito si un'unica nazione).

3.      Una ossessione nei riguardi del sesso;

4.      Il capriccio delle arti, facendole passare per originalità, ed entusiasmi con la pretesa della creatività;

5.      Il desiderio crescente di farsi mantenere dallo Stato.

Tutto questo ha un suono talmente familiare! Abbiamo già fatto un bel po' di strada, e siamo tornati a Roma! 

Quali sono le alternative?

In simili circostanze, pare che nello scorrere naturale degli eventi vi siano solo due alternative:

  1. L'ordine imposto, oppure,
  2. Una società che affermi ancora una volta quella base che dava la libertà senza che in primo piano vi fosse il caos.

- La Rivelazione di Dio nella Bibbia e la Sua Rivelazione tramite Gesù Cristo.

Abbiamo già visto molte delle implicazioni dell'ordine imposto. Ma anziché alzare le mani ed arrenderci, dovremmo prendere seriamente la seconda alternativa.

I valori cristiani tuttavia non si possono accettare come un utilitarismo superiore, semplicemente come un mezzo verso un fine.

Ø      Il messaggio biblico è Verità, ed esige la dedizione alla Verità.

Ø      Ciò significa tutto ciò che esiste non è il risultato dell'impersonale, più il tempo, più il caso, ma che esiste un Dio personale e infinito, che è il Creatore dell'universo, ed il proseguimento e continuità nel tempo-spazio.

Non dovremmo dimenticare che proprio su queste fondamenta hanno costruito i fondatori della scienza moderna.

Ø      Significa accettare Cristo quale Salvatore e Signore, e vivere sotto la rivelazione di Dio.

Ø      Qui troviamo che esiste la morale, esistono i valori, il significato e lo scopo, incluso uno scopo per la gente, che non è affatto il risultato di medie e di statistiche.

Ø      Non si tratta certo di utilitarismo, né di un salto che si allontana dalla ragione: è la Verità che dona unità a tutta la conoscenza e a tutta la vita.

Questa seconda alternativa significa che gli individui giungono ad un punto nel quale possono avere questa base, ed essi influenzeranno il consenso. Cristiani simili non hanno bisogno di essere una maggioranza perché la loro influenza sulla società abbia i giusti effetti.

Ø       Verso il 60 d. C. un ebreo cristiano, che conosceva il pensiero greco e quello romano contemporaneo, scrisse una lettera ai cristiani di Roma.

Ø       Disse che i punti di integrazione del mondo romano e di quello greco e dei loro punti di vista non potevano bastare a dare una risposta alle domande che si potevano sull'esistenza dell'universo e della sua forma, o sull'unicità dell'uomo.

Egli disse che questa gente meritava di essere giudicata, meritava il giudizio, perché sapevano di non avere una risposta adeguata alle domande poste dall'universo o dall'esistenza dell'uomo, e tuttavia rifiutarono, anzi, soppressero, ciò che rappresentava la risposta. 

Per citare quella lettera:

"L'ira di Dio si rivela dal cielo contro empietà ed ingiustizia (mancanza di rettitudine) degli uomini che sopprimono la verità nell'empietà. Perciò che di Dio si conosce, è evidente in loro (cioè l'unicità dell'uomo in contrasto con il non-uomo), perché Dio lo ha reso loro manifesto. Perché le Sue cose invisibili, sin dalla creazione del mondo, possono essere viste con chiarezza, poiché le si possono percepire dalle cose create (cioè l'esistenza dell'universo e la sua forma), come la Sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabile" (Romani 1, 18-21). 

Qui egli dice che l'universo e la sua forma, e l'umanità dell'uomo, parlano della stessa verità che la Bibbia ci espone in maggiori dettagli.

Ø       Che Dio esiste e che non è rimasto in silenzio, ma che ha parlato alla gente nella Bibbia e per mezzo di Gesù Cristo, dava la base per il ritorno ad un cristianesimo più aderente alla Bibbia nei giorni della Riforma.

Era un messaggio che riguardava la possibilità della gente di ritornare a Dio sulla sola base della morte di Cristo.

Ma con questa vennero anche molte altre realtà, incluse quelle della forma e della libertà nella cultura e nella società costruite su quel cristianesimo più aderente alla Bibbia.

Ø       La libertà che ne derivò era titanica, e tuttavia, con le forme date nella Scrittura, le libertà non portarono al caos.

Ed è questo che può darci la speranza nel futuro. 



Dal libro: "E allora, come dovremmo vivere?" di Francis Shaeffer, capitolo sulla 'Nostra società'.

[ii] Lex Rex, Samuel Rutherford.

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