. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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10 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:45
30/01/2012 18:32

Capitolo Nono

 

L'IMPORTANZA DELLA CONFESSIONE

 

 

Abbiamo bisogno di capire in che modo il giusto uso della lingua ci collega in maniera specialissima a Gesù Cristo quale nostro Sommo Sacerdote. Il sommo sacerdozio di Gesù è un ministero eterno che continua anche in cielo.

Ø      Dopo aver risolto il problema dei nostri peccati mediante la sua morte, risurrezione ed ascensione al cielo,

Ø      Gesù è entrato in un ministero eterno in qualità di nostro Sommo Sacerdote, che ci rappresenta di continuo avanti alla presenza di Dio.

Ma Gesù è il nostro Sommo Sacerdote alla condizione che noi, con la nostra lingua, facciamo la confessione giusta.

 

Ecco come si esprime l'autore della lettera agli Ebrei:

q      "Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene la mente in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della nostra confessione(CEI = fede che noi professiamo)." (Eb 3,1).

Notate l'ultima frase: Gesù è il sommo sacerdote della nostra confessione.

Ø      É quindi la nostra confessione che ci collega a Gesù nella sua qualità di Sommo Sacerdote.

Ø      Se ci limitiamo a credere senza fare alcuna confessione, il Suo sommo sacerdozio non potrà agire per conto nostro.

Ø      Gesù in cielo opera in qualità di nostro Sommo Sacerdote solo sulla base della nostra confessione, NON della nostra fede interiore e silenziosa.

Confessione = dire la stessa cosa della Parola di Dio

É incredibile l'importanza di fare e mantenere la giusta confessione.

Ø      La parola "confessione" significa alla lettera: "dire la stessa cosa di."

Ø      In questo senso, confessione significa dire con la bocca la stessa cosa che ha detto Dio nella Scrittura. Significa far concordare le parole della nostra bocca con la Parola di Dio espressa nella Scrittura.

Quando faremo concordare, nella fede, le parole della bocca con ciò che Dio ha detto nella Bibbia, ciò permetterà a Gesù di esercitare il suo ministero sacerdotale in qualità di nostro rappresentante alla presenza di Dio.

 

Se facciamo la confessione sbagliata, frustriamo il Suo ministero. Tutto dipende dalla nostra confessione giusta: è quella che ci collega a Gesù come nostro Sommo Sacerdote.

Ø      Nella lettera agli Ebrei l'argomento viene esposto altre due volte. Il primo riferimento lo troviamo in Ebrei 4,14:

q      "Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, atteniamoci con fermezza alla nostra confessione" (CEI = manteniamo ferma la professione della nostra fede) (Eb 4,14).

É la nostra confessione che continua a collegarci a Gesù quale nostro sommo sacerdote. E ancora, in Ebrei leggiamo:

q      "(21)Avendo noi un grande [sommo] sacerdote sopra la casa di Dio,…

          (23).      ... Atteniamoci saldamente alla confessione (CEI = manteniamo senza vacillare la professione) della nostra speranza senza vacillare, perché colui che ha promesso è fedele" (Eb 10,21; 23).

Ogni volta che la Bibbia parla di Gesù come nostro Sommo Sacerdote, dice sempre che

Ø      dobbiamo fare, mantenere e attenerci saldamente alla confessione della nostra fede e della nostra speranza.

Ø      É la nostra confessione a collegarci a Gesù come nostro Sommo Sacerdote, e se non la manterremo, frustriamo il ministero che Egli svolge per conto nostro.

In realtà, la confessione giusta è un elemento essenziale per la salvezza.

 

q      "(8) «Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore»: cioè la parola della fede che noi predichiamo:

          (9) Che se confesserai con la bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.

          (10) Con il cuore infatti l'uomo crede per ottenere la giustizia e con la confessione della bocca accede alla salvezza (CEI = si fa la professione di fede per avere la salvezza)." (Rm 10, 8-10).

E ancora, come abbiamo visto in tutto questo studio, esiste un legame diretto tra cuore e bocca. Gesù ha detto: "La bocca parla di ciò di cui è pieno il cuore."

La salvezza dipende da due cose:

1.     esercitare la fede nel nostro cuore e

2.     fare la giusta confessione con la bocca.

 

La parola "salvezza" nella Bibbia include tutte le provviste e benedizioni di Dio per noi ottenute attraverso la morte di Gesù Cristo.

Ø      Include le grazie e benedizioni spirituali, fisiche, finanziarie, temporali ed eterne. Tutte queste grazie, acquistate dalla morte di Gesù, si riassumono nella parola "salvezza".

Per entrare nella pienezza della salvezza di Dio in ogni campo della nostra vita, dobbiamo fare la confessione giusta.

Ø      In ogni campo, qualunque esso sia, con la bocca dobbiamo dire la stessa cosa che Dio dice nella Sua Parola.

Ø      Quando la nostra confessione concorda con la Parola di Dio, ci inoltriamo nella provvista completa di Dio per la salvezza e abbiamo il ministero di Gesù quale nostro Sommo Sacerdote che agisce in cielo per conto nostro.

Ø      Con Lui alle spalle, grazie alla nostra confessione, niente potrà impedirci di progredire nella pienezza della salvezza.

La nostra confessione ci collega a Gesù in qualità di nostro Sommo Sacerdote: per questo ciò che diciamo con la bocca determina la nostra esperienza.

 

Torniamo brevemente alla illustrazione della lingua come timone della vita umana.

q      "(4) "Prendiamo come esempio le navi. Benché siano così grandi e vengano sospinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra.

          (5) Allo stesso modo, anche la lingua è una piccola parte del corpo .... (Gc. 3,4-5).

Ø      Ciò che il timone rappresenta per la nave, la lingua è per il corpo o per la vita. Il giusto uso del timone dirige la nave a destinazione; ma l'uso sbagliato la porterà al naufragio. Lo stesso vale per la lingua.

Ø      Il giusto uso della lingua porta al successo e alla pienezza della salvezza. L'uso sbagliato porterà al naufragio e al fallimento.

La nave è guidata da un timone piccolissimo verso qualunque destinazione voglia il pilota. Un grande transatlantico potrà anche avere un capitano con molti anni di esperienza, ma quando egli giunge in un porto non gli è permesso ormeggiare egli stesso la nave.

Ø      É regola quasi invariabile che debba prendere a bordo un pilota e permettergli di assumersi la responsabilità di usare il timone per le operazioni di ormeggio.

 

Noi possiamo anche sentirci in grado di manovrare la nostra vita, ma vi sono situazioni che non riusciamo a gestire.

Ø      Allora dobbiamo prendere a bordo un pilota e permettergli di assumersi la responsabilità. Riuscite a indovinare chi è il pilota? Ma è ovvio! É lo Spirito Santo! Lui solo potrà metterci in grado di usare la lingua nel modo giusto e di fare la confessione giusta.

Lo Spirito Santo è Spirito di Verità e Spirito di Fede. Quando motiva e controlla le nostre parole e i nostri discorsi, questi diventano positivi.

Ø      Allora il nostro parlare renderà onore a Dio e porterà le Sue grazie e benedizioni nella nostra vita.

Ø      Ognuno di noi ha bisogno che lo Spirito Santo piloti la sua vita attraverso il controllo della lingua. É Lui la soluzione ultima e definitiva al problema della lingua umana.

Dio ci permette di arrivare al punto del fallimento. Egli dice: "Nessuno di voi riuscirà a controllare la propria lingua." E poi aggiunge: "Ma io ho un Pilota. Lo inviterete a bordo?"

Ø      La vostra parte è semplice: basta rispondere con una preghiera di questo tipo: 

 

Spirito Santo, proprio non riesco a controllare la mia lingua e a farla funzionare nel modo giusto.

Vieni in me ad assumertene Tu il controllo.

Mi arrendo a Te. Dammi una lingua che glorifichi Dio. Amen.


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