. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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10 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:45
30/01/2012 18:31

Capitolo Ottavo

 

 

IL MOTIVO PER CUI AVETE UNA LINGUA

 

 

Abbiamo già visto come la radice di ogni problema riguardante la lingua è nel cuore.

Ø      Ciò ovviamente significa che per risolvere i problemi che infettano la lingua, dobbiamo prima affrontare i problemi di fondo radicati nel cuore.

Ø      Abbiamo appena considerato i tre passi necessari per risolvere alla radice i problemi annidati nel cuore, che si manifestano per mezzo della lingua.

1)      Dare al problema il suo vero nome: PECCATO. Venire al momento della verità: Dio agirà per voi solo sulla base della verità, perché è il Dio di Verità; e lo Spirito Santo è Spirito di Verità.

2)      Confessare e ricevere il perdono e la purificazione in base alla promessa che troviamo in 1 Giovanni 1,9:

"Se confessiamo i nostri peccati, Egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni ingiustizia."

Dio non si limita a perdonare il passato, ma purifica il cuore in tal modo che lo stesso problema venga risolto alla radice. Vi sarà allora un cambiamento nel frutto proveniente dal cuore.

3)      Rifiutare il peccato e arrendersi a Dio. Dire di no al peccato e di SÍ a Dio. Rifiutare il peccato e arrendersi allo Spirito Santo. La sola potenza nell'universo in grado di controllare efficacemente la vostra lingua per il bene è lo Spirito Santo.

 

Affrontiamo ora più in profondità l'aspetto positivo di questo terzo passo:

Ø      cedere a Dio, cedere a Lui, in un atto di resa, la nostra lingua.

Perché abbiamo una lingua? – Innanzitutto dobbiamo capire il vero motivo per cui il Creatore ha dotato ciascuno di noi di una bocca con tanto di lingua.

Ø      Nella Scrittura vi è la risposta, ma si tratta di uno di quegli interessanti esempi di verità possibili da scoprire solo mediante il paragone, affiancando due brani.

Ø      Nel farlo, ne avremo una rivelazione che non potremmo mai ricevere da uno solo dei due brani.

In questo caso, i due brani che ho in mente sono prelevati sia dal Vecchio sia dal Nuovo Testamento. Nel Nuovo Testamento, il passo del Vecchio Testamento viene citato in tal maniera da produrre un significato che non appare nel Vecchio Testamento.

Il brano del Vecchio Testamento è il Salmo 15,8-9:

q      "(8) Io pongo il Signore sempre dinanzi a me; poiché Egli sta alla mia destra, non posso vacillare.

(9) Per questo gioisce il mio cuore, e la mia gloria (CEI = anima) gioisce; anche la mia carne riposa al sicuro." 

 

La lingua è la nostra gloria

 

Vi prego di mettere a fuoco la frase: "la mia gloria gioisce."

Ø      Il giorno di Pentecoste, quando discese lo Spirito di Dio, e la folla si radunò per conoscere la ragione di quel trambusto, Pietro fece la sua prima, famosa predicazione.

Ø      Fece riferimento a tutto ciò che era avvenuto nella vita, morte e risurrezione di Gesù. Citò vari passi del Vecchio Testamento come prova che Egli era davvero il Messia e il Figlio di Dio.

Uno dei brani citati è in Salmi 16,8-9, e ne ritroviamo la citazione in Atti 2,25-26, dove Pietro dice:

q      "(25) Dice infatti Davide a suo riguardo: tenevo sempre il Signore alla mia presenza; poiché Egli sta alla mia destra, io non potrò vacillare.

       (26) per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne abiterà nella speranza."

Mettiamo ora insieme queste due frasi chiave:

Salmo 15,9: "gioisce la mia gloria," e

Atti 2,26, che cita lo stesso brano: "la mia lingua esultò."

Ø      Dove Davide nel Salmo dice "la mia gloria," Pietro, ispirato e interpretato dallo Spirito Santo, dice: "la mia lingua."

Ø      Ciò esprime qualcosa di molto profondo e importante: la nostra lingua è la nostra gloria.

 

Potreste chiedervene il perché, e la risposta è questa: il Creatore ha dato a ciascuno di noi una lingua per uno scopo supremo: glorificarlo.

Ø      Il solo motivo per cui abbiamo la lingua, è che con essa voi ed io possiamo glorificare Dio. Per questo la lingua diventa la nostra gloria: è il membro per mezzo del quale, al di sopra di tutti gli altri, possiamo glorificare il Creatore. Ciò conduce ad una conseguenza di importanza enorme.

Ø      Ogni impiego della lingua che non glorifichi Dio è un abuso, perché la lingua ci è stata data per glorificare Dio.

 

Andiamo ora alla famosa dichiarazione di Paolo in Romani 3,23:

q      Perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.”

L'essenza del peccato non consiste necessariamente nel commettere qualche crimine orrendo.

Ø      Essenza del peccato è venir meno di dare gloria a Dio, o non vivere per la Sua gloria. La gente potrebbe obiettare: "Ciò non vale per me; io non sono mai venuto meno alla gloria di Dio."

Ø      Ma io vi chiedo di controllare l'uso della lingua. Ricordate, il solo motivo per cui avete una lingua è glorificare Dio, e ogni uso che non lo glorifichi è abuso.

Ø      Non credo possa esserci qualcuno che possa dire onestamente di aver sempre usato la lingua per la gloria di Dio. Quindi, dobbiamo riconoscere la verità della dichiarazione di Paolo che tutti abbiamo peccato e abbiamo mancato l'obiettivo della gloria di Dio. Se ciò può non corrispondere a verità in ogni altro campo, lo è sicuramente per la lingua.

 

Il fuoco e la lingua

 

Sulla lingua dell'uomo si incontrano/scontrano due diversi tipi di fuoco:

1.     Vi è un fuoco che proviene dall'inferno, che infiamma la lingua dell'uomo "naturale", non rigenerato, carnale e peccatore.

Giacomo dice:

q      "Anche la lingua è un fuoco, un mondo di male che vive inserito tra le parti del corpo. Corrompe tutta la persona e incendia l'intero corso della vita, ed essa stessa viene incendiata direttamente dall'inferno" (Gc. 3,6).

Questo fuoco nella lingua umana proviene dallo stesso inferno e i suoi frutti – i risultati e le conseguenze – sono infernali.

Ø      Ma il giorno di Pentecoste, quando Dio portò all'esistenza la comunità redenta che Egli intendeva usare per la Sua gloria sulla terra, discese un altro tipo di fuoco proveniente da un'altra fonte.

Ø      Il fuoco dello Spirito Santo proveniva dal cielo, non dall'inferno. Dapprima agì nelle lingue dei presenti nella sala dell'Ultima Cena. In altre parole, il fuoco di Dio proveniente dal cielo espulse il fuoco naturale della lingua proveniente dall'inferno. Quel fuoco infernale fu sostituito da un fuoco che pulisce, purifica e glorifica Dio.

Vediamo Atti 2,1-4 :

q      "(1) Quando giunse il giorno di Pentecoste, si ritrovavano tutti insieme nello stesso luogo.

          (2) Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.

          (3) Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro. 

[Notate: vi era una lingua di fuoco su ciascuno di loro.]

          (4) ed essi furono tutti riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi."

Notate che lo Spirito in primo luogo operò nella loro lingua. Il fuoco di Dio proveniente dal cielo dette loro un modo nuovo di usare la lingua.

Ø      Poi la Scrittura chiarisce che tutto ciò che dicevano dopo quel fatto, attraverso lo Spirito Santo, glorificava Dio. Stavano usando la lingua secondo lo scopo stabilito da Dio, e per il quale Egli aveva dato loro una lingua.

 

La chiave di questo problema sta nel cedere, arrendere la lingua allo Spirito Santo. Paolo lo dice con chiarezza in Efesini 5,17-18:

q      "Non siate perciò stolti (CEI = inconsiderati), ma sappiate comprendere la volontà di Dio.

[Il versetto successivo ci dice qual è la volontà di Dio:]

(18) Non ubriacatevi di vino, che porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito."

Dobbiamo mettere le due cose insieme:

Ø      Se è peccato ubriacarsi di vino, è peccato anche non essere ricolmi di Spirito Santo.

-        Il Comandamento positivo è valido esattamente come il negativo: Non vi ubriacate di vino, ma siate ricolmi di Spirito Santo.

-        Si può dire che siano due tipi diversi di ubriacatura, se riuscite ad accettare l'interpretazione, perché

-        il Giorno della Prima Pentecoste, quando uomini e donne furono riempiti per la prima volta di Spirito Santo, i denigratori dissero: "Sono ubriachi!"

Ø      In un certo senso erano inebriati, ma di un tipo di ebbrezza totalmente diverso. Non erano ubriachi di vino, ma ripieni di Spirito Santo. Quindi Paolo prosegue:

 

19.    "Parlate tra voi (CEI = intrattenetevi) con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore nel (CEI = con tutto il) vostro cuore

          (20) e rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo" (Ef 5,19-20).

Notate la parola "parlate" posta subito dopo l'ingiunzione di "essere ricolmi di Spirito Santo."

Ø      Nel Nuovo Testamento troviamo quindici punti in cui si parla di persone che sono state riempite o che erano piene di Spirito Santo; in ognuno la manifestazione iniziale è venuta attraverso la bocca: "La bocca parla di ciò che sovrabbonda nel cuore."

 

Quando siete ripieni di Spirito Santo, la prima manifestazione vi uscirà dalla bocca, attraverso la lingua.

Ø      Anziché mormorare, lamentarvi, criticare e alimentare l'incredulità, Paolo dice che parlerete, canterete, farete musica e renderete grazie. L'intero uso della lingua sarà positivo, non negativo.

Ø      La soluzione di ogni problema di peccato nella nostra vita deve essere positiva.

 

Non basta smettere di peccare: dobbiamo avere la rettitudine, comportarci bene.

Non basta negare la lingua al diavolo: dobbiamo cederla, consegnarla allo Spirito Santo.

Siate ricolmi di Spirito Santo e POI parlate: ecco il rimedio.

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