. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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10 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:45
30/01/2012 18:28

cap.quinto

In Proverbi 26,28 ci viene dato un avvertimento:

q      "Una lingua bugiarda odia quelli che ferisce (CEI = la verità), una bocca adulatrice produce rovina."

Se ascoltiamo o riceviamo adulazioni, o se noi stessi diventiamo degli adulatori, la nostra fine sarà la rovina.

q      "Chi adula il suo prossimo, tende una rete ai suoi passi" (Prv 29,5).

Dopo molti anni passati nel ministero, dall'esperienza ho imparato che è proprio così. Ci sono persone ti dicono parole adulatrici, ma non sono sincere: hanno un secondo fine.

Ø      E tante volte, se non fosse stato per la grazia di Dio, i miei piedi sarebbero stati intrappolati in quella rete di  adulazioni. Mi sarei imbarcato in quale tipo di impegno o di relazione al di fuori della volontà di Dio.

Perciò, tenete bene a mente questo: “Una bocca adulatrice produce rovina,” e “Chi adula il suo prossimo tende una rete ai suoi passi.

 

  Male n. 6: I discorsi irascibili

 

q      "Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più speranza per uno stolto che per lui" (Prv 29,20).

Il versetto afferma che se parliamo in maniera avventata o sconsiderata, la nostra condizione è peggiore di quella di uno stolto, di un folle. La dichiarazione è solenne, perché la Bibbia non ha mai niente di buono da dire sui folli e sugli stolti.

Nella Scrittura troviamo l'esempio di un uomo che solo una volta parlò in maniera precipitosa, e ci dice quanto gli è costato. Si tratta di Mosè.

Ø      Dio gli aveva detto di andare avanti ai figli di Israele e di parlare ad una roccia che avrebbe prodotto acqua.

Ø      Ma egli era talmente adirato col popolo di Israele, che disse loro: “Voi, ribelli, dobbiamo forse farvi uscire acqua da questa roccia?” E poi, anziché parlare alla roccia come Dio gli aveva ordinato, la colpì (vedi Numeri 20,7-12).

Ø      Quell'atto di disobbedienza, espresso con parole irascibili e avventate, gli costò il privilegio di condurre il popolo di Israele nella Terra Promessa.

Troviamo la descrizione dell'episodio nel Salmo 105,32-33:

q      “(I figli di Israele) lo irritarono (Mosè) anche alle acque della discordia (CEI = di Meriba),

e Mosè fu punito per causa loro,

perché avevano provocato il suo spirito (inasprito l'animo suo) tanto da fargli pronunziare parole sconsiderate (insipienti).”    

Notate la diagnosi: Uno spirito che è stato provocato ci induce a dire parole sconsiderate, a parlare avventatamente, e quelle parole impetuose ci costeranno molti privilegi e benedizioni.

 

Se per UNA SOLA dichiarazione sconsiderata Mosè dovette pagare quel prezzo,

stiamo attenti a non dire anche noi cose

che poi ci costeranno care nel regno spirituale.


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