In Proverbi 26,28 ci viene dato un avvertimento:
q "Una lingua bugiarda odia quelli che ferisce (CEI = la verità), una bocca adulatrice produce rovina."
Se ascoltiamo o riceviamo adulazioni, o se noi stessi diventiamo degli adulatori, la nostra fine sarà la rovina.
q "Chi adula il suo prossimo, tende una rete ai suoi passi" (Prv 29,5).
Dopo molti anni passati nel ministero, dall'esperienza ho imparato che è proprio così. Ci sono persone ti dicono parole adulatrici, ma non sono sincere: hanno un secondo fine.
Ø E tante volte, se non fosse stato per la grazia di Dio, i miei piedi sarebbero stati intrappolati in quella rete di adulazioni. Mi sarei imbarcato in quale tipo di impegno o di relazione al di fuori della volontà di Dio.
Perciò, tenete bene a mente questo: “Una bocca adulatrice produce rovina,” e “Chi adula il suo prossimo tende una rete ai suoi passi.”
Male n. 6: I discorsi irascibili
q "Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più speranza per uno stolto che per lui" (Prv 29,20).
Il versetto afferma che se parliamo in maniera avventata o sconsiderata, la nostra condizione è peggiore di quella di uno stolto, di un folle. La dichiarazione è solenne, perché la Bibbia non ha mai niente di buono da dire sui folli e sugli stolti.
Nella Scrittura troviamo l'esempio di un uomo che solo una volta parlò in maniera precipitosa, e ci dice quanto gli è costato. Si tratta di Mosè.
Ø Dio gli aveva detto di andare avanti ai figli di Israele e di parlare ad una roccia che avrebbe prodotto acqua.
Ø Ma egli era talmente adirato col popolo di Israele, che disse loro: “Voi, ribelli, dobbiamo forse farvi uscire acqua da questa roccia?” E poi, anziché parlare alla roccia come Dio gli aveva ordinato, la colpì (vedi Numeri 20,7-12).
Ø Quell'atto di disobbedienza, espresso con parole irascibili e avventate, gli costò il privilegio di condurre il popolo di Israele nella Terra Promessa.
Troviamo la descrizione dell'episodio nel Salmo 105,32-33:
q “(I figli di Israele) lo irritarono (Mosè) anche alle acque della discordia (CEI = di Meriba),
e Mosè fu punito per causa loro,
perché avevano provocato il suo spirito (inasprito l'animo suo) tanto da fargli pronunziare parole sconsiderate (insipienti).”
Notate la diagnosi: Uno spirito che è stato provocato ci induce a dire parole sconsiderate, a parlare avventatamente, e quelle parole impetuose ci costeranno molti privilegi e benedizioni.
Se per UNA SOLA dichiarazione sconsiderata Mosè dovette pagare quel prezzo,
stiamo attenti a non dire anche noi cose
che poi ci costeranno care nel regno spirituale.