. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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10 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:45
30/01/2012 18:23

Capitolo Terzo

 

  ILLUSTRAZIONE BIBLICA DELLA LINGUA

 

 

Fino a questo momento abbiamo considerato la relazione diretta tra il cuore e la bocca, secondo la sintesi fatta da Gesù in Matteo 12,34:

"La bocca parla di ciò di cui ha pieno il cuore"

Ø      Quando il cuore è pieno, straripa attraverso la bocca, e quella profusione ci rivela la vera condizione del cuore.

Nel Vecchio Testamento troviamo delle raffigurazioni di Cristo e della Sua Sposa. Per Cristo il Messia e per la Sua sposa, la chiesa, la prima caratteristica della grazia di Dio e la loro bellezza spirituale e morale si trova nelle loro labbra e nel loro modo di parlare.

            Passeremo ora a considerare l'illustrazione biblica della stessa lingua.

 

Illustrazione biblica della lingua

 

L'Epistola di Giacomo è la più dettagliata sull'argomento.

Ø      Considerate innanzitutto alcuni suoi profondissimi rilievi sul tipo di religiosità accetto a Dio, e sul tipo che Egli non accetta. Giacomo parla del tipo di religione che Dio trova inaccettabile:

          "Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non riesce a frenare con forza la lingua, inganna se stesso e la sua religione non ha alcun valore" (Gc 1,26-27).

Non importa affatto quanto ci proclamiamo religiosi: possiamo andare in chiesa, cantare inni e fare tutte le altre cose che ci si aspettano dalla gente "pia". Quelle cose di per sé sono buone, e possiamo farle anche tutte: ma

Ø      se non riusciamo a tenere sotto controllo la lingua, la nostra religiosità é inaccettabile a Dio. Possa Dio far sì che tutte le persone religiose e "pie" riescano a riconoscere, affrontare e risolvere questo problema!

Ma Giacomo parla anche del tipo di religione che Dio gradisce e accetta volentieri. E ancora, è diverso da quanto pratica la media di chi oggi frequenta le chiese:

          "La religione che Dio nostro Padre accetta come pura e senza macchia è questa: occuparsi degli orfani e delle vedove nelle loro difficoltà e preservarsi dalla contaminazione di questo mondo" (Gc 1,27).

 

Cos’è la religione pura?

 

Il primo requisito positivo di una religione pura NON consiste nel frequentare la chiesa, e addirittura neppure nella lettura della Bibbia; ma

Ø      nell'occuparsi e manifestare un amore pratico verso quanti si trovano nella necessità, a cominciare dagli orfani e dalle vedove.

Ø      Se siete tra le persone "religiose," permettetemi di darvi un suggerimento:

Ø      prendetevi del  tempo per guardare in questo specchio della Parola di Dio, esposto in Giacomo 1,26-27.

Se non riuscite a controllare la lingua, la vostra religione è vana e senza valore.

Ø      Se volete che la vostra  religione sia accetta a Dio, dovrete dimostrare in primo luogo e innanzitutto prendervi cura di quanti si trovano nel bisogno: gli orfani e le vedove.

 

Torno a pensare al medico nel deserto, che chiedeva ai pazienti come si sentivano: in realtà non gli interessava troppo la risposta, perché subito dopo chiedeva: "Fammi vedere la lingua." É proprio ciò che dice Giacomo in questi due versetti:

Ø      Se volete impressionare Dio con la vostra religione, la prima cosa che Egli vi dirà è: "Fammi vedere la lingua." Da questa giudicherà se la vostra religione è valida ed accettabile, o no.

 

Il potere della lingua sulla vita dell’uomo

 

Per illustrare le funzioni della lingua nella nostra vita Giacomo si serve di diverse immagini. In Giacomo 3,2 dice:

          "Tutti inciampiamo in molti modi (CEI = manchiamo in molte cose). Se uno non sbaglia (manca) mai nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno tutto il corpo."

Ø      Giacomo qui sta dicendo che se riesci a controllare la lingua, sei in grado di controllare anche tutta la tua vita. Se controlli la lingua sei un uomo perfetto. Nei versetti seguenti (Gc. 3,3-8) prosegue per darci esempi tratti dal mondo naturale:

3.      "Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo governare l'intero animale (CEI = anche tutto il loro corpo).

4.      "Prendiamo come esempio le navi. Benché siano così grandi e vengano sospinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra.

5.      Allo stesso modo, anche la lingua è una piccola parte del corpo, ma può vantarsi di grandi cose. Pensate a quale grande foresta possa essere incendiata da una piccola scintilla!

6.      Anche la lingua è un fuoco, è un mondo di male tra le parti del corpo (CEI = il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra).

-        Essa corrompe l'intera persona (CEI = contamina tutto il corpo), incendia l'intero corso della vita ed è essa stessa incendiata dall'inferno (CEI = traendo la sua fiamma dalla Geenna).

7.      Ogni specie di animali, uccelli, rettili e creature del mare sono domati e sono stati domati dall'uomo,

8.      ma nessun uomo può domare la lingua: è un male irrequieto, è piena di veleno mortale.

è      [In Gc 3,2-8 è espresso il potere della lingua, che ci può pilotare dovunque se non la controlliamo. É paragonata ad un fuoco che corrompe tutta la persona, ed è incendiata direttamente dall'inferno. Riusciamo a domare gli animali, ma nessun uomo riesce a domare la propria lingua. È un male ribelle, irrequieto, é piena di veleno mortale."]

 

Giacomo esprime il significato unico e l'influenza che la lingua può avere sull'intero corso della nostra vita.

1.     Il suo primo esempio è il morso nella bocca del cavallo, e dice: "Se riusciamo a mettere il morso nella bocca di un cavallo, poi riusciremo a governare l'intero animale."

Nella Bibbia di solito il cavallo è il modello della forza fisica e Giacomo dice che, indipendentemente dalla forza del cavallo, se arrivate a controllargli la bocca con il morso, controllerete l'intero animale. La forza del cavallo viene assoggettata attraverso il controllo della sua bocca. La stessa cosa vale per noi: ciò che controlla la nostra bocca, controlla l'intero corso della nostra vita. 

2.     L'esempio successivo è forse un po' più vivace: Giacomo paragona la lingua al timone di una nave.

La nave può anche essere una struttura enorme, che può essere sballottata avanti e indietro dalla forza straordinariamente potente dei venti e dei marosi. Eppure, proprio in quella enorme massa che è la nave, vi è un solo, piccolo pezzo decisivo: il timore. É infatti il suo uso a determinare l'intero corso della nave: se usato nel modo appropriato, la nave arriverà sana e salva in porto; in caso contrario, è probabile che faccia naufragio.

Giacomo poi aggiunge che la stessa cosa accade nella nostra vita.

Ø      La lingua è il timone, e controlla l'intero corso della nostra vita. Se il timone della lingua è usato correttamente, arriveremo sani e salvi alla destinazione stabilita da Dio; ma se la lingua non è usata nel modo giusto, faremo naufragio.

 

3.     Giacomo ci fa pure l'esempio della piccola scintilla in grado di incendiare un'intera foresta. Ogni anno negli Stati Uniti, e anche in Italia, abbiamo danni per miliardi e miliardi di euro, provocati da incendi alle foreste che di solito, proprio come dice Giacomo, sono originati da una piccola scintilla. Negli U.S.A. il Ministero delle Foreste ha fatto un poster assai realistico che dice: "Solo tu puoi prevenire gli incendi delle foreste."

Ø      Il principio è valido anche per il regno spirituale: la lingua è come una piccola scintilla in grado di appiccare l'incendio a una foresta di enormi proporzioni, e di provocare danni per milioni di miliardi di lire.

Ø      Molte chiese e gruppi religiosi hanno cessato di esistere perché una lingua malevola ha acceso una scintilla che ha poi bruciato irrimediabilmente tutto quanto, e poi non è stata possibile alcuna restaurazione.

4.     L'ultimo esempio usato da Giacomo è quello della sorgente di veleno mortale. Egli dice che la lingua è come un elemento mortale in grado di avvelenarci, e di diffondere l'infezione in tutto il nostro sistema vitale.

 

Torniamo a considerare questi esempi:

-        il morso nella bocca del cavallo,

-        il timone della nave,

-        la scintilla che fa scoppiare l'incendio in una foresta e

-        un veleno iniettato nel fluido vitale.

Il principio dietro ad ognuna di queste illustrazioni è lo stesso: la lingua è una piccola parte del corpo, ma è in grado di provocare danni inestimabili, che potrebbero essere irreparabili.

 

Incoerenze di chi si ritiene “religioso”

 

Giacomo prosegue per farci notare, ancora una volta, le incoerenze della gente "pia e religiosa":

9.      "Con la lingua lodiamo il nostro Signore e Padre, e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio.

10.    Dalla stessa bocca provengono lode e maledizione. Non deve essere così, fratelli miei!

11.    Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e acqua salata?

12.    Fratelli miei, può forse un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce" (Gc 3,9-12).

 

Giacomo sta dicendo esattamente le stesse cose dette da Gesù: se l'albero è buono, lo sarà anche il frutto.

Ø      Se nel cuore avete un albero di fico, dalla bocca produrrete fichi. Ma se nel cuore avete una vite, non potrete mai produrre fichi dalla bocca.

Ø      Ciò che vi esce dalla bocca indica il contenuto del vostro cuore.

Ø      Lo stesso dicasi, prosegue Giacomo, del getto d'acqua: se dalla bocca vi esce acqua fresca, allora la sorgente che avete in cuore è fresca.

Ø      Ma se l'acqua che emettete dalla bocca è salata e salmastra, anche la sorgente che avete in cuore è così. Quindi:

 

Ciò che vi esce dalla bocca indica inevitabilmente il contenuto, la vera condizione del vostro cuore.

 

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