. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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8 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:47
30/01/2012 18:08

Capitolo Sesto LO SPIRITO DI OBBEDIENZA, ovvero: IMPARIAMO A OBBEDIRE

Capitolo Sesto

LO SPIRITO DI OBBEDIENZA, ovvero:

IMPARIAMO A OBBEDIRE

 

Una breve revisione

Una volta ero alla guida di un seminario d’insegnamento, e cominciai a preoccuparmi riguardo a quanto stavano "ricevendo" i seminaristi. Presentando al Signore il mio problema, Gli suggerii: "Dio, mi piacerebbe davvero fare un esamino a questi studenti!" La risposta mi giunse immediata:

Ø "Tu insegni, Io esamino!" E potete star certi che è proprio ciò che ha fatto: ma potete essere ugualmente certi che esaminerà ciascuno di coloro che hanno comunicato agli altri questi insegnamenti sull'obbedienza.

Per prepararci a quest’eventualità, presento qui alcune osservazioni per una revisione. Ricordate: La Parola di Dio è il seme, e il Suo insegnamento ha lo scopo di produrre una crescita. Saranno necessarie dieci volte? Sessanta? O cento...

è L’ILLEGALITÀ è uno spirito: infetta ed invade sia i cristiani, sia la gente "del mondo".

è IL GRANDE PECCATO è la ribellione: è un atteggiamento che insorge all'interno di una persona:

1. nelle circostanze della vita,

2. sotto il trattamento di Dio.

è I COMANDAMENTI sono istruzioni specifiche, date da qualcuno in autorità, e ci si aspetta l'obbedienza.

è SOTTOMETTERSI o RESISTERE? Si tratta di una scelta individuale. Chi resiste, giudica se stesso "un ribelle".

è IL RIBELLE cerca di trovare la colpa nell'autorità che sta sopra di lui per poter avere una scusa e non sottomettersi.

è LO SPIRITO nel quale una persona accetta e obbedisce all'autorità è d’estrema importanza.

è DIO RIVELA la misura della nostra ribellione mettendo l'autorità sopra di noi: che si tratti di un insegnante di pianoforte... di un genitore... o di un pastore...

è L'OBBEDIENZA non è automatica: É un'arte che si impara. Inoltre, il desiderio di obbedire non è obbedienza.

è L'AUTORITÀ DELEGATA, civile o spirituale, sta come un punto interrogativo nella prova della ribellione.

è DIO CI BENEDICE O CI AFFLIGGE con l' "autorità delegata" secondo i nostri bisogni.

Passiamo ora dalla revisione dei fatti fondamentali al regno supremo dell'obbedienza:

Ø il regno di ciò che non può essere imposto. É proprio in questa stratosfera che l'uomo trova le gioie più profonde dell'amicizia col Signore. Proprio qui sta la bella relazione di cui Gesù ha parlato in Giovanni 15,16 e 17... siamo una cosa sola con Lui e col Padre.

CIÒ CHE NON PUÒ ESSERE IMPOSTO

Un esempio - Forse l'esempio di una famiglia potrà aiutarci ad afferrare qualcosa riguardo all’ espressione: "Ciò che non può essere imposto", applicata all'obbedienza.

Ø Da settimane la nostra famiglia progettava una vacanza. Desideravamo fare un lungo viaggio di piacere attraverso territori a noi sconosciuti, ed avevamo fatto il progetto segnando con cura sulle cartine le fermate di piacere. Le aspettative erano grandi, ma con l'avvicinarsi del momento della partenza i molti dettagli che richiedevano attenzione arrivarono quasi al punto di spegnere le attese.

Ø Preparandoci per la partenza mattutina, nel fare gli ultimi accurati controlli ci ritrovammo di umore depresso e quasi troppo sfiniti per renderci conto che finalmente stavamo iniziando il viaggio.

Ø Nella speranza di risvegliare l'interesse, mi misi dietro la ruota della macchina ed esclamai, con voce un po' arrabbiata: "Benissimo, ragazzi! Ora stiamo per partire per le vacanze. Cominciate a divertirvi!!!" Parlami di una tonnellata di mattoni!

Oppure, prendiamo la faccenda dell'amore. Provate a dire: "Amami! oppure..."

Ø Tutti sappiamo che non si può costringere o forzare l'amore. Né si può comprare. Non potete far niente, perché l'amore non può essere costretto. Ricordate che Dio spesso non può fare leggi da imporre, in alcuni campi. Può rivelare dei principi, ma non forzare l'obbedienza.

è Lo spirito di obbedienza è quando l'uomo obbedisce in campi nei quali non può essere costretto.

La sola compiacenza esteriore – Molti di noi conoscono la storia del bimbo al quale fu prima chiesto... poi ordinato... di sedersi sul seggiolone per non cadere.

Ø Finalmente, acconsentendo con riluttanza, egli rispose: "Ma dentro di me sto ancora in piedi!"

Ø Tutti abbiamo sperimentato, in momenti o situazioni determinate, questa compiacenza esteriore... abbinata ad una resistenza interiore.

Ø Ci rendiamo conto della necessità di avere in noi il desiderio... la volontà ... l'atteggiamento che faccia dell'obbedienza un'obbedienza vera nel senso più alto della parola. Ed è proprio questo che Dio sta cercando nei Suoi figli.

Esiste anche l'accostamento legalistico all'obbedienza. Ricordate la dichiarazione dell'uomo "sicuro", che venne da Gesù per chiederGli cosa doveva fare per ereditare la vita eterna? Volle precisare a Gesù che egli aveva osservato tutti i comandamenti sin da quando era giovane. Con la stessa precisione Gesù gli rispose che

Ø c'era ancora una cosa che mancava (Lc 18, 18-24). Quella "cosa" unica era nel regno che non prevede costrizioni: dare e vivere come ha vissuto Gesù: "Vendi tutto quello che hai... dallo ai poveri... poi vieni e seguimi."

- Quando avevo l'ufficio di pastore si poteva vedere uno spirito legalistico nelle offerte. Se la donazione della decima era registrata alle cento lire (25.500, quando l'entrata era di 205.000), era evidente la tendenza a compiacere Dio mediante l'osservanza delle Sue leggi.

- Ma chiunque cammini solo secondo la legge si trova nei guai: nessuno può trattenere una persona dai desideri sessuali, anche se può non commettere adulterio; nessuno può impedire ad un altro di arrabbiarsi, anche se verrà osservato il comando: "Non uccidere."

- Inoltre, mettere la priorità sull'esatta obbedienza alla lettera della legge non potrà mai costituire un sostituto allo spirito che Dio desidera in noi.

Non possiamo piacere a Dio osservando la legge: possiamo piacere a noi stessi, e presentare una buona facciata alla società, ma questo produce morte allo spirito che Dio sta cercando di coltivare in noi.

Ø Nel cuore di Gesù c'era qualcosa che può essere anche nostro. Egli voleva fare la volontà del Padre... e desiderava farla in ogni circostanza della vita.

Ø Vorrei dire che anche per me è sempre stato così. Talvolta è stata una gioia, specialmente durante un incontro in cui lo Spirito di Dio Si stava movendo. Ma mettetemi da solo, senza nessuno intorno... il peso delle pressioni su di me... allora è un po' più difficile!

Il raggiungimento di uno spirito d’obbedienza è opera dello Spirito Santo. Dio ha detto: "Verrà un giorno in cui scriverò le Mie leggi nel vostro cuore." (Eb 8,10). Si tratta di un'esperienza spirituale.

REGNI SENZA REGOLE

La libertà che Dio ha dato all’uomo – Volete unirvi a me nel tuffo verso il regno interiore, nel regno che porta l'insegna: "Solo su invito"? Nessuno, neppure Dio, può meritare l'ingresso in questo regno. L'uomo è stato fatto agente morale libero, e gli è stato dato

Ø il privilegio di aprire la porta all'opera dello Spirito Santo; ma egli può anche tenerla chiusa. Col privilegio arriva anche la responsabilità.

Far entrare Dio – Vorrei leggere due versetti della Scrittura che contengono l'invito necessario per permettere a Dio di entrare in questo regno interiore e di cominciare a fare la Sua opera.

Ø Ma attenti ora... non pronunziate queste petizioni in preghiera finché non volete, non solo che Lui entri, ma che vi prenda residenza! Egli non solo deve essere presente, ma devono esserGli lasciate le redini libere, perché possa compiere in noi gli scopi che desidera.

"Ti siano accette le parole della mia bocca e le meditazioni del mio cuore; Signore, mia forza e mio redentore." (Sal 19,14).

"Scrutami o Dio, e conosci la condizione interiore del mio cuore; mettimi alla prova (metti qualcuno sopra di me, e Ti farò vedere quanto sono sottomesso) e conosci i miei pensieri: vedi se in me vi sono vie cattive e guidami sulla via dell'eternità." (Sal 139, 23-24).

È un atteggiamento - State cominciando ad afferrare le implicazioni che l'obbedienza è un atteggiamento... che non è in primo luogo una questione di condotta? Lo vedete che Dio non si accontenta di una semplice osservanza esteriore dei comandamenti?

Ø Gli atti diretti d’obbedienza non sono intuitivi. Quando giungiamo alla nuova nascita, rigenerati dallo Spirito Santo, ci viene dato il desiderio di obbedire.

Ø Tuttavia c'è una differenza notevole tra il desiderio di fare la volontà di Dio e la capacità di farla! Ma una volta immesso il desiderio, lo scopo di Dio diventa quello di portarci ad essere capaci di fare la Sua volontà.

- Siete d'accordo con me che qualche volta, nel corso della vita, vi siete ritrovati a fare qualcosa senza sapere come procedere? Ci sono stati periodi in cui avrei voluto essere un buon padre, senza sapere come fare. Altre in cui avrei voluto essere un buon marito, senza riuscirci. Altre ancora in cui avrei voluto essere un bravo falegname, mentre tagliavo un'asse per tre volte, per scoprire che era ancora troppo corta! Volevo fare quella cosa, senza sapere come!

Pensieri e Parole

"Le parole della mia bocca" – Da questa frase del Salmo 19,14 consideriamo ora un campo nel quale si rivela lo spirito interiore dell'uomo.

Ø Una volta Gesù ha detto: "...da ciò che abbonda nel cuore la bocca parla" (Lc 6,45). Quanto danno è stato fatto dalle parole della mia bocca!!! Tre campi nei quali ci troviamo nei guai a causa di questo mezzo d’espressione sono:

1. LA MORMORAZIONE: che di solito è contro Dio. I figli d’Israele vi si dedicavano molto... "Non capisco perché Dio ci abbia portati quaggiù nel deserto... moriremo tutti... e sarebbe meglio, comunque, tornare in Egitto." Forse siamo più abituati ad ascoltare questo tipo di risposta: "Pago la decima... ogni domenica vado in Chiesa..."

2. LA CRITICA: Questa è diretta per lo più contro i compagni di fede: "Cantano troppo a lungo … a voce troppo alta … perché hanno acceso il condizionatore? … le camicie rosse non vanno bene in chiesa…"

3. LE LAMENTELE: Sono cugine di secondo grado dello spirito di critica. Non è difficile sviluppare uno spirito di lamentela, una volta che ci intratteniamo nella critica. Siete mai usciti di casa, un giorno, e tutto vi sembrava rosa, fin quando non vi siete imbattuti in una persona che sa solo lamentarsi? Non vi ci è voluto molto per cominciare a chiedervi come avevate potuto pensare che tutto andasse bene!

Ø Ricordate che non vi sono regole che possano governare lo spirito che si proietta nella mormorazione... nella critica... nelle lamentele.

"Le meditazioni del mio cuore" – Sono l'altra frase del Salmo 19,14, che inoltre dice: "É proprio qui che nascono e vengono alimentate le "parole della mia bocca."

Ø La parola "meditazione" è bella e significa, alla lettera, "rimuginare." É la stessa parola usata quando si parla di un bovino che rumina, "rimugina", e dà l'idea di un qualcosa che è stato inghiottito, che viene riportato su per essere goduto ancora una volta.

Ø In un incontro ascoltiamo qualche verità nuova: poi, tornando a casa, la riportiamo alla mente e ce la ritroviamo al mattino successivo al risveglio.

Ø Ma c'è un ciclo inverso al vantaggio di rivivere una verità nuova: C'è quella ragazza graziosa che mi stava davanti ... immergo la sua immagine nei profondi recessi dei miei più intimi pensieri... e prima che me ne renda conto, eccola di nuovo a galla.

Ø Quello che spingo giù ha modo di risalire a galla e di ripresentarsi alla mia mente.

Ø É un campo privo di regole, ed è proprio qui che Dio vuole entrare per fare un'opera di pulizia completa. Marco 7, 21-23 ci dice: "Dal cuore procedono... i cattivi pensieri... l'avidità... l'inganno... l'orgoglio."

LA GUERRA E LE ARMI

Siamo in guerra! Vi rendete conto che siamo tutti attivamene impegnati in una vera e propria guerra spirituale? Siete consapevoli di quali siano i nemici... e di come Dio ha provveduto, perché noi potessimo combattere questa battaglia? Ci saranno qui d'aiuto due passi della Scrittura:

2 Corinzi 10, 3-6:

"In realtà, noi viviamo nella carne (il corpo fisico terreno) ma non combattiamo secondo la carne. Infatti, le armi della nostra battaglia non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di abbattere le fortezze: (abbattere tutti i pensieri e gli intenti del cuore... tutte queste immaginazioni possono essere messe sotto controllo!). Distruggendo i falsi ragionamenti e tutto ciò che si oppone orgogliosamente (ogni cosa alta) alla conoscenza di Dio, e rendendo ogni pensiero prigioniero dell’obbedienza a Cristo (oppure, affinché ascoltiamo in sottomissione a Cristo... che sia Lui a regnare sulle nostre facoltà mentali), essendo pronti a punire ogni disobbedienza."

L’inizio dell’opera correttiva di Dio - Quando sarà possibile a Dio "occuparsi" di quelle persone e circostanze che ritenete siano la causa dei vostri guai?

Ø Solo quando avrà avuto la possibilità di occuparsi (nel senso di correggere e risolvere) le meditazioni del vostro cuore... quando le parole della vostra bocca saranno l'espressione di un cuore purificato...

Ø Solo allora Dio potrà cominciare a "correggere" quel pastore... quel genitore... quel marito e quella moglie che pare siano il vostro blocco stradale.

Mi ha fatto tanto bene imparare che non appena riesco a permettere che Dio Si prenda cura di ME, Egli è poi in grado di cambiare le circostanze e le persone, là dove è necessario.

Anche 2 Timoteo 2, 24-26 getta luce su questa battaglia:

"Il servo del Signore non deve essere litigioso, (con la donna che mi lavorava accanto, anche se preleva il caffè dalla caffettiera senza rimettercene altro, ed occupa il mio posto-macchina quando al mattino viene a lavorare), ma gentile con tutti, atto ad insegnare, paziente, mite, che istruisce coloro che si oppongononella speranza che Dio conceda loro il pentimento e riconoscano la verità; e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha imprigionati perché facessero la sua volontà (questo è ciò che potremmo chiamare un prigioniero spirituale di guerra)."

Prigionieri di guerra - Riuscite a vedere che esistono i prigionieri spirituali di guerra? I "catturati"... gli intrappolati per incidenti e le fatalità?

Ø Il prigioniero spirituale di guerra è colui che viene tenuto schiavo dalla condizione del proprio cuore. Può parlare di gioia ... gridare più forte e studiare più di chiunque altro... ed essere prigioniero di uno spirito interiore che gli impedisce la gioia e la libertà vere.

Ø La persona che si rifiuta di permettere a Dio di correggere in lui quei campi dove non esistono regole, non conoscerà mai la liberazione da quella cupidigia che gli fa desiderare di rubare... non sperimenterà mai la libertà da quell'occhio bramoso che fa del comando: "Non commettere adulterio" una barriera al vero compimento della nostra nuova natura che Dio ci ha dato.

Da quando ho cominciato a sperimentare una misura di questa libertà nello spirito d’obbedienza, ho scoperto che non parlo più a briglie sciolte come prima.

Ø Più mi assoggetto a questo spirito, meno ho da dire. Non c'è più bisogno di stare alla pari con i bugiardi, né di raccontare frottole: "Ho preso un pesce di 7 chili..." Scompare tutto il bisogno di gloriarsi e vantarsi!

Come assicurarci la libertà, dopo esser stati prigionieri spirituali di guerra?

Ø Non certo per mezzo del potere umano. Dio non ha mai inteso che vivessimo la nostra vita secondo quel metodo: se ci proviamo, Dio ci condurrà attraverso la Scuola del Fallimento. E mentre lo guarderemo dalla nostra posizione di sconfitti, Lo sentiremo dire: "Se verrai per la Mia via, troverai la risposta. La Mia via ha in sé la capacità di cui hai bisogno: la capacità dello Spirito di Dio."

La sola via - Vi siete resi conto che il cristianesimo è la sola via che vi dice cosa fare e che poi vi dà la capacità di farlo?


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