. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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8 Correzione e Cambiamento

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2012 11:47
30/01/2012 17:58

Capitolo Secondo IL GRANDE PECCATO

"Faccio Quello Che Mi Pare" - Bob Mumford

Capitolo Secondo

IL GRANDE PECCATO

 

Cercate di immaginare un bel cane pastore tedesco ben rassettato, pieno di forza e vitalità. È stato ad una scuola d’addestramento, ad un corso di nove settimane per prepararsi al servizio nella polizia.

Lezioni di obbedienza

Ø Ma prima di poter avere un qualsiasi valore in questo tipo d’incarico sono necessarie delle lezioni di obbedienza.

Ø "Prendilo!" – Osservate l'addestratore prendere un bastoncino e gettarlo in un campo aperto col comando: "Prendilo!" Quel grosso cane parte in una nuvola di polvere, prende il bastoncino e torna indietro trionfante. L'addestratore poi lancia un portafogli con lo stesso ordine e l'allievo parte ancora, quasi nello stesso istante in cui il portafogli viene lanciato in aria. Pare non si ponga il problema: "Dovrei prenderlo... o no?" La reazione immediata è invece: "Dove è lanciato ... io vado!"

Ø "Fermo!" – Dopo diverse corse l'istruttore torna a lanciare il portafogli, solo che ora il gesto è seguito dal comando: "Fermo!" Ciò richiede un cambio di ingranaggi! Il cane quasi si rompe un vaso sanguigno per cercare di seguire il comando diverso. Tante volte è balzato dietro all'oggetto lanciato, ed ora obbedire al comando di "star fermo" richiede uno sforzo ben definito, e disciplina.

Ø Mentre presso il reticolato osservavo quella procedura, mi resi conto che era la più grafica illustrazione di OBBEDIENZA che avessi mai visto. Riferendola poi ad alcune esperienze operate da Dio nella mia vita, gridai: "Mio Dio, vedo! Vedo!"

Ma in quale punto voi ed io possiamo inserirci nell’illustrazione? Come figli di Dio sappiamo che lo scopo di ogni Sua azione è quello di produrre in noi uno spirito obbediente.

Lezioni di obbedienza per noi

Potete chiedervi: "Cosa... IO? Un credente rigenerato... battezzato nello Spirito ... che da anni cerca di fare la volontà di Dio ...? C'è ancora qualcosa da imparare nel campo dell'obbedienza?"

Ø Oppure potete essere un credente relativamente giovane nella vita cristiana, alla ricerca di verità che vi guidino alla crescita.

Ø In ogni caso, il principio riguardante il problema obbedienza contro illegalità è applicabile a tutti allo stesso modo.

Per apprezzare adeguatamente l'obbedienza alla luce della Parola di Dio, è necessario investigare anche sull'altro lato della medaglia, l'illegalità o ribellione, secondo la presentazione fatta nella Scrittura.

Ø Entrambe le parole-chiave presumono la necessità di comandi, leggi, parole e regolamenti da usare per le basi delle decisioni e degli atteggiamenti individuali.

Ø Dobbiamo scegliereLe due parole illustrano anche la necessità di una scelta personale riguardo alla risposta che daremo.

Ø Lo spirito di illegalità Il contesto in cui studiamo la parola illegalità riguarda un principio, non l'atto esteriore di un ignobile crimine o di un terribile peccato. Rappresenta lo spirito all'interno della persona, che può eventualmente manifestarsi in una trasgressione aperta, che altro non è che il risultato del fatto di ospitare uno spirito ribelle.

Peccato e iniquitàSono altre due parole usate nella Scrittura per riferirsi a tale condizione di insubordinazione e di ribellione.

Ø Tutto ebbe inizio con Adamo ed Eva e cominciò a risiedere nella loro disobbedienza e ribellione iniziale. Il risultato della loro insubordinazione è continuato per tutte le epoche. Di conseguenza, sin da quel primo incontro con la disobbedienza umana,

Ø Dio si è messo all'opera per formarSi un popolo da cui venisse espurgata la ribellione: un popolo che potesse dire con sincerità di cuore e di intenti: "Gioisco nel fare la volontà di Dio."

PARLA LA SCRITTURA

"Non chiunque Mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli. Molti Mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel Tuo nome e cacciato demoni nel Tuo nome e compiuto molti miracoli nel Tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti (approvati); allontanatevi da Me voi, operatori di iniquità" (Mt 7, 21-23).

"Il Figlio dell'uomo manderà i Suoi angeli, i quali porteranno via dal Suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e tutti gli operatori di iniquità [illegalità]" (Mt 13,41).

"Non sapete voi che, se vi mettete al servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia nel peccato che porta alla morte, che nell'obbedienza che conduce alla rettitudine? Rendiamo grazie a Dio, perché voi obbedite col cuore, poiché siete stati liberati dal peccato e siete diventati servi della rettitudine. Parlo alla maniera degli uomini a causa dell'infermità della vostra carne: perché come avete reso le vostre membra serve dell'impurità e dellillegalità che porta alla trasgressione, allo stesso modo rendete ora le vostre membra schiave della rettitudine che porta alla santità" (Rm 6, 16-19).

[Nota: L'illegalità porta con sé una illegalità sempre maggiore. É così che funziona, alla lettera!]

"Il mistero dell'iniquità è già all'opera" (2 Ts 2,7).

"É apparsa, infatti, la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare i desideri mondani e l'empietà, nell'attesa della speranza beata che Egli possa riscattarci da ogni iniquità (illegalità) e formare per Se Stesso un popolo puro, zelante nelle opere buone" (Tito 2, 11-14).

[Nota: Cosa distinguerà questo popolo "puro" – particolare, speciale? Hanno l’intimo desiderio di obbedire!]

"Gesù ha amato la rettitudine e ha odiato l'iniquità (illegalità); perciò Dio, il Tuo Dio, Ti unse "con olio di esultanza più dei Tuoi compagni" (Eb 1,9).

"Perché Io sarò misericordioso verso le loro ingiustizie e non Mi ricorderò delle loro iniquità e dei loro peccati" (Eb 8,12).

"Ha dato Se Stesso per noi, perché potesse redimerci da ogni iniquità (illegalità), per formarSi un popolo puro, speciale" (Tito 2,14).

Un mondo ribelle

Tutti dovremmo concordare sul fatto che quelli a cui ci riferiamo come persone "del mondo", camminano nello spirito di illegalità o di insubordinazione, perché il mondo è ribelle per natura.

Ø Ma che dire di quelli che sono nella Chiesa? Questo campo non è definito altrettanto bene e con altrettanta chiarezza, e nella Chiesa entrano ombre di illegalità. C'è un miscuglio: un po' di obbedienza e un po' di disobbedienza; qualche volta obbediamo e qualche altra no.

- Se solo ci fossero linee chiare e distinte di divisione, sarebbe più facile. Ma c'è un miscuglio, ed è proprio ciò che vogliamo scoprire.

- É necessario che i cristiani sappiano come rispondere alla domanda: "Fino a che punto sono un ribelle?"

Ø E ancora, ciò che può esser stata obbedienza fino a ieri può diventare disobbedienza oggi. Dio può volerci portare in una nuova sfera di servizio. Con la rivelazione progressiva della volontà di Dio, dobbiamo seguirla secondo la rivelazione ricevuta, altrimenti saremo colpevoli di insubordinazione.

Usare i doni e disobbedire? - Inoltre, vi rendete conto che possiamo prendere la verità e i doni di Dio e vivere nella disobbedienza? Riuscite a vedere che siamo capaci di prendere ciò che è buono e farlo diventare peccato e ribellione?

Ø Per tornare al cane-poliziotto, osservatelo mentre nel campo guarda il portafogli che aspetta di essere raccolto. Comincia a rendersi conto che l'obiettivo non è raccogliere il portafogli: l'obiettivo è OBBEDIRE!

Ø Una logica sovrumana – Quando nella vita procediamo basandoci sulla nostra saggezza e forza di "fare quello che ci pare", ciò è peccato.

- Quanti dei nostri insegnamenti e messaggi si sono centrati sul "Prendi!" e mai sul "Fermo!"

- Tant'è vero che siamo arrivati a pensare che Dio non direbbe mai a qualcuno: "Fermo!"

- Quando poi veniamo in contatto con la potenza e vediamo la necessità di star "fermi", è duro! Ma credo che proprio questo sia parte di ciò che Dio sta facendo nei nostri giorni.

Ø Tutti conosciamo bene il termine "praticone" nel campo della medicina. Lo stesso termine descrive le condizioni della Chiesa.

Ø Una persona può aver provato a fare di tutto. Ma verrà il giorno, ed è questo, in cui cominceremo a vedere che Dio ci porta verso "campi specializzati".

Se non ascolteremo le Sue direttive, nel caso ci parlasse in quei campi, e continueremo a fare tutte le altre cose proprio come prima, ciò diventerà disobbedienza e illegalità.

UN SENTIERO IN DISCESA

Un inventario personale – Il Salmo 19, versetti 13-14, ci aiuterà concretamente in questo inventario presentandoci realisticamente cinque tipi di peccato (tra parentesi, in corsivo, le cinque definizioni parallele della CEI):

1. "I propri errori (inavvertenze) chi li può capire?

2. Assolvimi dai peccati segreti (colpe che non vedo).

3. Trattieni il tuo servo anche dai peccati di presunzione, (orgoglio),

4. non permettere che abbiano dominio (potere) su di me;

5. allora sarò irreprensibile, e sarò innocente dal grande peccato."

1. Gli errori (inavvertenze) – È la prima parola dell'elenco. La domanda: "I propri errori, chi li può capire?" è stata anche tradotta con la frase: "Chi può mai dire quante volte abbiamo offeso?" In realtà il salmista avrebbe potuto ampliare il discorso e chiedersi: "Chi può mai capire quante volte abbiamo offeso Dio e ci siamo allontanati da Lui, perché ospitiamo in noi uno spirito di disobbedienza (illegalità), senza neppure saperlo?"

Quando abbiamo incontrato il Signore per la prima volta, probabilmente facevamo molte cose senza neppure sapere che la Bibbia ne parlasse.

Ø In seguito abbiamo ricevuto la luce e capito la precedente ignoranza. Ciò ha portato la responsabilità della scelta.

2. I peccati segreti (colpe che non vedo) – sono il secondo peccato portato alla nostra attenzione. Questa forma di peccato è divisa in tre categorie:

Il peccato nascosto a me e agli altri. Può essere seppellito in profondità, ma è sempre peccato e Dio lo conosce. Potete star certi che prima o poi lo "tratterà".

Il peccato nascosto agli altri, ma NON a me. Ne sono consapevole, ma non permetterò che altri lo sappiano. Sì, nella vita di ciascuno di noi ci sono cose che ci guardiamo bene dall'esporre. Può trattarsi di letteratura pornografica sepolta nel cassetto della scrivania, o di qualche abitudine in cui indulgo nell'intimità della mia casa. Voi non lo verrete mai a sapere, ma io lo so bene.

Il peccato segreto nascosto a me e conosciuto dagli altri. Chi mi sta intorno lo vede, ma io non ne sono consapevole. Qualcuno può dirmi: "Mumford, sei un tipo orgoglioso." Al che mi risento: "Cosa? Orgoglioso io? Non sai cosa stai dicendo!" Una cosa è certa: se sei davvero orgoglioso, sarai l’ultimo a saperlo e a riconoscerlo.

Ø Oppure possono accusarti di essere testardo: "Testardo io? No davvero! IO NON SONO TESTARDO!" É un peccato che tutti vedono all'infuori di ME. Non ci riesco, e mi resta difficile credere di esserlo davvero.

Il peccato segreto può quindi assumere una qualsiasi di queste tre forme: nascosto a me e agli altri, ma noto a Dio; nascosto agli altri ma conosciuto da me; nascosto a me e conosciuto dagli altri.

3. Il peccato di presunzione (orgoglio) – è il terzo nel sentiero in discesa. La parola ebraica usata qui significa alla lettera "ribollire". Una cosa certa sul peccato è che se ci scherzi su e continui a intrattenerti con esso, in te accadrà qualcosa:

- il peccato comincerà a ribollirti dentro, e prima che te ne renda conto traboccherà. Se indulgerai con la letteratura pornografica nascosta nel cassetto, essa ti farà erompere nell'azione.

- Quel peccato una volta nascosto agli altri ora è allo scoperto e non ti preoccupi più se gli altri lo vedono o lo sanno. La bottiglia di Vodka nascosta, un giorno asserirà i suoi diritti e ti ritroverai a dire: "Voglio bere, e non m'importa cosa avrà da dire la gente, la Chiesa o chiunque altro!" Ecco cos'è il peccato di presunzione.

4. Il peccato di dominio ( potere) - segue a ruota quello di presunzione. Ciò si verifica quando diventiamo schiavi di qualcosa: quando siamo catturati da un peccato che ci tiene nei suoi artigli. Può trattarsi di un peccato sessuale, emotivo, finanziario o in qualunque altro campo fisico.

- Le abitudini hanno un loro modo di formare una catena e di legare. Un'abitudine che ricade nella categoria è il fumo. Una persona potrà dire: "Sono in grado di liberarmi delle sigarette. L' ho già fatto diciassette volte!" E questo mentre sta andando verso il diciottesimo round!

- Ma può mai, un cristiano, essere schiavo di qualcosa? É meglio che ci crediate!

- La schiavitù può essere sia fisica sia diabolica, e richiedere una liberazione.

- David sapeva che il peccato ha un carattere progressivo e che se avesse continuato a vivere nell'ignoranza, si sarebbe sviluppato in peccato segreto, nel caso non fosse stato eliminato mediante l'illuminazione.

- Poi quel peccato segreto avrebbe raggiunto il punto di ebollizione e si sarebbe sviluppato in peccato di presunzione. E alla fine, ecco arrivare sulla scena il dominio!

Ø Notate cosa dice David in chiusura al versetto 15: "... e sarò innocente dal grande peccato."

Ø Qui va fatta una differenza tra i primi quattro peccati e il quinto.

Ø Tutti i peccati hanno a che fare con la ribellione: sono i suoi primi cugini. La ribellione tuttavia è un tipo di peccato speciale nella sua categoria.

Ø Potete esser liberi dall'errore, dal peccato segreto, dalla presunzione e dal dominio, e tuttavia avere la ribellione nello spirito.

Ø In realtà alcune delle persone più ribelli esibiscono un'immagine esteriore che è esattamente l'opposto di qualsiasi immaginazione umana della ribellione. Per questo è necessario INVESTIGARE PROFONDAMENTE questa faccenda.

5. Il grande peccato – A questo punto il sentiero in discesa ha raggiunto la mèta, il punto da cui è più difficile tornare indietro.

Ø Nei primi quattro casi esposti sopra, il peccato è una questione di condotta. Sono peccati resi evidenti dal comportamento, e tutti contengono un elemento di ribellione. Questi peccati, se confessati, possono essere perdonati.

Ø Ma il quinto peccato è un atteggiamento, quindi è più difficile da correggere della condotta.

Ø Quando infatti entrate nel regno della ribellione, ciò rappresenta una condizione diversa e porta verso una situazione in cui potete diventare irredimibili!

Ø Quando la ribellione ha operato il suo ciclo completo, non c'è più niente che Dio possa fare oltre all'esecuzione del giudizio.

Lo spirito di ribellione è il grande peccato: quando la ribellione ha completato la sua opera e siete diventato un ribelle adulto, ... pieno di determinazione e volitivo ... incorreggibile ... immutabile, è proprio questo il grande peccato. Proprio lo spirito di ribellione!


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