. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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ROSARIO

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2016 22:19
13/12/2011 17:39

ROSARIO DELLO SPIRITO SANTO

 


v PRIMO MISTERO

Gesù è concepito per opera dello Spiri­to Santo nel seno della Vergine Maria.

 

·         Dalla Sacra Scrittura

Dal Vangelo secondo Luca 1,30-35.38

L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dellAltissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo parti da lei.

   oppure Dal Vangelo secondo Matteo 1,18-25

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licen­ziarla in segreto. Mentre però stava pensando a que­ste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giu­seppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorii un figlio, che egli chiamò Gesù.

   Commento al mistero

L’Unigenito Figlio del Padre, Dio da Dio, si è fatto "carne" nel grembo purissimo di Maria.

Per un prodigio unico dell'amore e dell'onnipo­tenza dello Spirito Santo, la Vergine Maria diventa Madre, l'amabile Madre del Verbo di Dio, accoglien­do con profonda umiltà nella fede prima e poi nel grembo - come dicono i Santi Padri - il Figlio di Dio, dandolo poi alla luce di questo mondo nel mistero adorabile del Natale.

L’incarnazione del Redentore risulta così essere uno dei più grandi misteri della fede dove si realizza, senza confusione, l'unione della natura divina con la natura umana nell'unica Persona del Signore Gesù. La grazia di tale mistero, che inaugura una nuova creazione, perdura in ogni luogo e in ogni tempo e la sua efficacia è maggiore là dove trova anime fede­li e accoglienti del Dono Divino. Per questo allora è necessario che la Vergine Maria, con le sue disposi­zioni e virtù, abiti nei nostri cuori affinché, sottomes­si filialmente al suo dolce e liberante dominio, pos­siamo accogliere lo Spirito Santo; così Egli potrà compiere quelle meraviglie di grazia che solo sa e può fare in unione con Maria, sua fedelissima Sposa: fra tutte, la più insigne, l'unione stabile e beatifican­te con Gesù, Sapienza dell'Eterno Amore, alla cui comunione siamo stati chiamati dal Padre suo e Padre nostro (cfr. 1Cor 1,9).

  

Dagli scritti della Povera Anima Scritto del 7/6/1966

La Povera Anima - Quanto è grande Maria Santis­sima! Lo Spirito Santo è disceso in Lei, L’ha adom­brata, e L’ha fatta Madre del Verbo del Padre...

O divina azione dello Spirito Santo, quali trasfor­mazioni Tu puoi operare nelle creature dove Tu scen­di! Quali prodigi di grazia, di luce, di trasformazione, d'inebriante spasimo d'amore investono l'anima dove scendi! Quali meraviglie di misterioso contatto, d'inti­mi rapporti Tu effondi nelle anime predestinate, fin dall'eternità, a fruire e gustare così il dilettissimo Figlio Unigenito del Padre!...

Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria». -       Per sette volte si dice:

V Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco del tuo Amore.

Conclusione

V Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!

 

v SECONDO MISTERO

Gesù è consacrato Messia al Giordano dallo Spirito Santo.

 

·         Dalla Sacra Scrittura

Dal Vangelo secondo Luca 3,21-22

Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in pre­ghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

   oppure Dal Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

II giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passa­to avanti, perché era prima di me.

Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezza­re con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uo­mo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

   Commento al mistero

L’inizio della vita pubblica di Gesù è segnato dal mistero del suo Battesimo. Gesù, già pieno di Spirito Santo sin dal suo concepimento verginale e destina­to a diventare «Colui che dona lo Spirito senza misu­ra» (Gv 3,34), si sottomette al rito del battesimo di conversione che veniva dato a coloro che riconosce­vano di essere peccatori. Così Gesù si fa solidale con tutti gli uomini peccatori, preannunziando il suo "battesimo di sangue" per la rinascita, la rigenera­zione dell'uomo in Dio Trinità. Tutto questo Egli lo compie per disposizione del Padre, per compiere cioè il suo volere, affinché ogni creatura umana potesse essere giustificata dalla sua grazia e ritrovare così la sua via di salvezza eterna. Ciascuno di noi nel bat­tesimo è stato sepolto con Gesù nella morte e risu­scitato con Lui a vita nuova (cfr. Rm 6,4) grazie all'a­zione dello Spirito Santo che ci ha resi così realmen­te figli di Dio.

Facciamo in modo allora di divenire ciò che già siamo per grazia non spegnendo o contristando lo Spirito di Dio che abita in noi, ma favorendo la sua azione di vita e di santità attraverso la fedeltà diutur­na agli impegni che ci siamo assunti nel battesimo.

Se così faremo, saremo pronti ad essere condotti anche noi dallo Spirito come Gesù, per testimoniare con la vita la fedeltà di Dio alla sua Parola, al suo Amore.

   Dagli scritti della Povera Anima Scritto del 5/6/1966

La Voce - Gli uomini hanno bisogno di un nuovo Battesimo nella luce e nel calore dello Spirito Santo. Ed il mio Cuore è disposto a concedere tutto questo, purché la mia Chiesa accetti di eseguire quanto desidero...

   oppure Scritto del 15/3/1966

La Povera Anima - O Divino Spirito, amore del Pa­dre e del Figlio... Tu sei quel Sacro Fuoco che, non potendo più contenersi entro i confini della tua abi­tazione eterna, straripasti ed inondasti tutto l'univer­so creato... O Fuoco consumante, purificante, vivifi­cante, eccoti la mia anima... sommergila, riscaldala, purificala, santificala, consumala...

Rendila una fiamma di purissimo amore... affin­ché possa meritare di entrare nel Sacro Petto del dolce Signore Gesù per diventare tutt'uno con il suo adorabilissimo Cuore: io te ne supplico! E, giunta che sia in quella Divina Dimora, l'Eterno Divin Padre, amorosamente chinandosi, la prenda tra le Sue brac­cia e la immerga nel seno del Suo misericordioso, ineffabile amore per i secoli eterni! Amen!

   Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria».

- Per sette volte si dice:

V Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco dei tuo Amore. Conclusione

V Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!

 
v TERZO MISTERO

Gesù muore in croce per togliere il pec­cato e dona lo Spirito Santo.

 

·         Dalla Sacra Scrittura

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,28-30

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittu­ra: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.

   oppure Dal Vangelo secondo Luca 23,44-48

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pome­riggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.

Visto ciò che era accaduto, li centurione glorifica­va Dio: «Veramente quest'uomo era giusto». Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.      

   Commento al mistero

Nella vita pubblica di Gesù vediamo in modo tutto particolare come lo Spirito Santo lo accompagni e lo spinga a compiere le opere del Padre.

E ciò avviene in modo pieno e definitivo nel momento culminante della sua vita terrena, quando morendo sulla croce glorifica il Padre suo, cioè ne manifesta l'insondabile amore e santità, e il Padre a sua volta lo glorifica dandogli un potere eterno sul­l'uomo, un potere per la salvezza.

Spinto e sostenuto dalla forza dello Spirito Santo Gesù, liberamente, volontariamente accetta dal Padre la dolorosa Passione e Morte affinché l'uomo di ogni tempo sia liberato dal dominio del peccato e della morte per diventare tempio dello Spirito Santo, nuova creatura.

A questo proposito, una preghiera che il sacerdo­te recita durante la celebrazione eucaristica esprime in modo veramente profondo tale realtà: «Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo che per volontà del Padre e con l'opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo per il Santo Mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da Te»; sappiamo bene che la legge di Gesù è la legge dello Spirito non della lettera, è la legge dell'A­more come Lui con i suoi esempi e la sua parola ce l'ha dimostrato.

Così lo stesso Spirito di Cristo agisce in ciascuno di noi affinché, con la nostra libera collaborazione, siano annientate le potenze nemiche di Dio e quin­di dell'uomo: il mondo, la carne e il demonio nelle loro varie espressioni più o meno evidenti in noi, in chi ci sta attorno, nella società. Lo Spirito Santo quindi, avendo operato con Gesù per la redenzione dell'uomo, con le sue ispirazioni e mozioni ci spro­na ad abbracciare con decisione e ad amare la Croce di Gesù, che assume nella vita di ogni giorno infiniti volti, comunque con un denominatore comu­ne: sofferenze fisiche, morali e spirituali. Possiamo così collaborare all'opera redentiva di Cristo e dello Spirito per essere partecipi, assieme a tanti nostri fratelli, della vita soprannaturale che sola appaga pienamente le più profonde aspirazioni del cuore umano (cfr. IM 2).

Non ci può essere Spirito Santo senza la Croce del Signore: dalla Croce sgorga l’Amore puro, la gioia vera senza fine.

   Dagli scritti della Povera Anima Scritto del 141611966

La Voce - È l'amore per gli uomini che mi spinge a questo. Aiutatemi a salvarli... sono opera del Padre mio. Tutto si deve tentare per raggiungerli... Aiutate­mi a salvare anime... voi, miei intimi, che potete com­prendermi di più... Aiutatemi a salvare le anime, esse sono parte del mio Cuore, datemi questa soddisfazione…! Un giorno comprenderete quanto è grande, preziosa un’anima! Nulla quindi si deve lasciare d’intentato pur di salvarle.

   Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria».

- Per sette volte si dice:

V Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco dei tuo Amore. Conclusione

V Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!

 

v QUARTO MISTERO

Gesù dona agli Apostoli lo Spirito Santo per la remissione dei peccati.

 

·         Dalla Sacra Scrittura

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-23

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha manda­to me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».

   oppure Dal Vangelo secondo Giovanni, 16,7-11

Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

Quanto al peccato, perché non credono in me; quan­to alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

   Commento al mistero

Essendo Dio, creatore e santificatore con tutti gli altri attributi propri della divinità, lo Spirito Santo opera molteplici effetti nelle anime. Uno dei più grandi è la remissione di tutti i peccati, come recita molto bene una preghiera della liturgia della Chiesa. E in effetti è proprio così. Che cosa è il peccato se non un disamore, cioè non-amore, mancanza di amore innanzitutto verso Dio, verso il prossimo e verso se stessi?

Ebbene, lo Spirito Santo che, delle Tre divine Per­sone, è la Persona-Amore per eccellenza (anche se sappiamo che Dio Trinità è Amore), viene proprio dato da Gesù agli Apostoli anche per la remissione dei peccati.

Egli è allora il "perdono" di Dio ossia il Dono superlativo di Dio, il Dono traboccante affinché, accolto con umiltà nel proprio cuore, sia remissione di ogni peccato dell'uomo. Egli - lo Spirito Santo - è sempre disposto a compiere quest'opera di salvezza nell'uomo e in particolare nel cristiano; bisogna però riconoscere umilmente i propri errori e soprattutto riconoscere di essere peccatori, facendo un salutare proposito di emendazione di essi.

Consapevoli di questo potremo con grande fidu­cia accostarci al sacramento del Perdono ove con l'assoluzione del sacerdote, che in quel momento agisce nella Persona di Cristo, si compie una nuova creazione: viene effuso lo Spirito Santo che fa candi­da, innocente, luminosa l'anima del penitente ripor­tandola allo stato di grazia battesimale, facendo così sperimentare la tenerezza materna e paterna di Dio che può finalmente riabbracciare il proprio figlio.

   Dagli scritti della Povera Anima Scritto del 4/4/1966

La Voce - Assicura la mia Chiesa, i miei Sacerdoti che, se daranno ascolto a questo mio nuovo messag­gio, a questo grido del mio Cuore, io darò loro la gran­de grazia di penetrare tanto fortemente nelle anime da commuoverle e trasportarle verso il bene: verso il bene vero e unico ch'è il regno del mio amore!

Ma perché ciò avvenga, sarà necessario che nella predicazione, negli insegnamenti, nella direzione delle anime, si parli spesso dell'azione del mio Divi­no Spirito, che in mio nome il Padre ha mandato... e continuamente invia nelle anime... È necessario che si faccia ben comprendere che tutto nell'universo viene mantenuto e governato da questo Divino Spiri­to... e che senza il Suo calore vitale nulla si opere­rebbe, perché tutto ricadrebbe nel nulla... soprattutto, e questo lo ripeto per la mia Chiesa, si sappia che questo mio nuovo grido d'amore, finora nascosto nei decreti della divina carità della Triade augustissima, è di grandissima importanza... e che, se sarà bene accolto, ne deriveranno beni incalcolabili di grazia spirituale e anche di pace e concordia tra i popoli.

   Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria». -       Per sette volte si dice:

V. Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco del tuo Amore. Conclusione

V Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!


[Modificato da MARIOCAPALBO 28/05/2016 22:08]

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