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8- GUERRA NEI CIELI Jim Croft

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 12:28
15/12/2011 12:28

GUERRA NEI CIELI

 

Jim Croft

 

 

 

Strategia di battaglia per schiacciare i nemici invisibili.

 

Nell'estate del 1970 una sorella nel Signore mi portò una lettera appena ricevuta da un'amica d'infanzia, ora cristiana e moglie di un Maggiore dell'Esercito degli U.S.A. a Formosa. Era una supplica disperata di quel membro del Corpo di Cristo dall'altro capo del mondo, perché intercedessimo per il figlio tredicenne che, con la sua ribellione e la dipendenza dalla droga, provocava il caos in famiglia. Secondo la lettera, il ragazzo a volte era talmente violento da dover essere tenuto fisicamente sotto controllo. Di conseguenza, i superiori del padre alla fine si erano visti costretti a comunicargli un ultimatum: "O controlli il tuo ragazzo, o ti rispediamo negli Stati Uniti."

 

         Come mi inginocchiai per pregare con la lettera davanti a me, ebbi l'impressione di dover legare le forze spirituali cattive su Formosa che controllavano i demoni dentro quel giovane.

         Allora mi parve un'impressione piuttosto insolita, ma non appena mi misi a pregare in obbedienza, ebbi immediatamente la visione dell'isola, dalla quale mi fu possibile individuare le facce distinte di diversi angeli cattivi. Pareva portassero delle maschere - con espressioni simili a quelle usate in alcune forme di adorazione orientale.

 

         Ricordo di aver pregato in modo specifico contro l'angelo che provocava al ragazzo la violenza e l'isterismo. Poi, dopo altri dieci minuti di preghiera, mi alzai pensando: "Bene, ora che ho pregato, aspetterò per vedere cosa ha fatto Dio."  In tutta onestà, non potevo avere alcuna certezza specifica che fosse successo qualcosa; eppure sapevo di aver lottato contro forze spirituali intelligenti e quanto mai consapevoli che avevo imparato ad usare l'autorità per fare loro resistenza.

 

         Dopo quella breve preghiera, non pensai più all'incidente fino a circa un anno dopo. Ero con mia moglie ad un ricevimento dato in nostro onore dalla signora che mi aveva portato la lettera da Formosa, e per tutta la serata mi ritrovai ad osservare un giovinetto quattordicenne assai ben educato. Mentre il ragazzo stava seduto ai piedi del padre ascoltando avidamente la conversazione degli adulti, in qualche modo mi ricordò il ragazzo di Gerasa nel Vangelo di Luca, che dopo la liberazione se ne stava seduto e attento ai piedi di Gesù. Era come se il Signore dicesse: "Lì siede il frutto delle tue preghiere."

 

         Immediatamente chiesi all'ospite se quello era il ragazzo per cui avevo pregato, ed ella affermò con gioia che era proprio lui. Poi aggiunse che la madre non solo aveva notato un enorme cambiamento nel ragazzo subito dopo la spedizione della richiesta di preghiera, ma che nello stesso periodo suo marito e due sue figlie erano giunte ad una relazione molto più profonda con il Signore.

 

         Quel giorno mi resi conto - ed esperienze successive lo hanno più volte confermato - che l'aver pregato su quella lettera era risultato per me nell'arruolamento in una sezione unica della scuola di Dio, che mi avrebbe preparato esattamente allo scopo per cui Dio mi aveva istruito in precedenza. Perché, come innumerevoli altri cristiani, io sono nato per combattere la guerra spirituale utilizzando ogni arma ed ogni tattica dateci dallo Spirito Santo. E la prima lezione per chiunque sia chiamato a tale guerra, è sapere quanto sia indispensabile la preghiera.

 

 La chiave sta nella preghiera

 

         La vita religiosa diventa monotona se la vita del popolo di Dio, in ogni gruppo o comunità, non si centra sistematicamente sulla preghiera. Tutto si può compiere attraverso la preghiera, e niente che abbia un valore eterno senza di essa. É significativo il fatto che Gesù non abbia mai insegnato ai Suoi discepoli a predicare, né Giovanni Battista insegnò ai suoi la profezia; eppure entrambi insegnarono ai loro uomini a pregare (Lc. 11, 1-2).

 

         La vita di preghiera della chiesa come corpo è di estrema importanza, perché la preghiera è il mezzo col quale noi, come popolo di Dio, possiamo combattere contro Satana per ottenere la restituzione di quanto abbiamo perduto con la caduta di Adamo - che si tratti di salute, di creatività, di dominio sugli elementi, di frutti della terra o del privilegio di camminare con Dio nella fresco del giorno. É questo il desiderio di Dio per noi, e lo si potrà attuare solo con la preghiera.

è Con la preghiera vinceremo le battaglie, e con il servizio raccoglieremo il bottino.

 

         Come la pienezza di Dio risiede individualmente in Gesù, così il Signore desidera manifestare ciascuno dei suoi attributi redentivi in mezzo alla Sua Chiesa. E poiché Gesù è il Sabbaoth di Jahvé - il Signore, il Capitano dell'Esercito di Dio, se noi, il Suo popolo, saremo fedeli alla preghiera,

è saremo uniti al nostro Capitano in qualità di sposa del guerriero, la Sua ascia di guerra, o potente cavallo da guerra su cui Egli calpesterà il peccato e il regno di Satana (Eb. 2,10; Ct. 6,10; Ger. 51, 20-21; Zc. 10, 3-5; 2 Cor. 2,14; Rm. 16,20).

 

         Alcuni possono ritenere presuntuoso questo modo di parlare, e pensare che tolga qualcosa alla vittoria già compiuta dalla morte, sepoltura e risurrezione di Cristo. Ma permettetemi di usare un esempio semplice per dimostrare che non è così.

 

         Duemila anni fa, quando Gesù risuscitò dai morti, conquistò il peccato, la morte, la malattia, Satana e tutti i suoi eserciti.

è La morte e risurrezione di Gesù, il colpo più decisivo mai sferrato da Dio nella Sua guerra contro Satana, può essere paragonata - nei suoi effetti sul regno delle tenebre - alle due bombe atomiche nella Seconda Guerra Mondiale.

è Quando cade una bomba atomica, tutto ciò che rientra nel raggio di 100 chilometri sarà inevitabilmente distrutto. Ma tale distruzione non si manifesterà fin quando le onde della potenza non verranno sparate dal punto dell'esplosione, utilizzando l'energia liberata dall'esplosione iniziale, per cancellare ogni cosa sul loro sentiero.

 

         Per applicare questo principio al regno spirituale, la bomba più potente fu lasciata cadere 2000 anni fa a Gerusalemme, e ognuna delle generazioni successive di credenti è una estensione delle sue onde di potenza. Via via che il Vangelo acquista autorità, come un fungo in continua espansione, ogni generazione di cristiani deve appellarsi di nuovo alla potenza dell'esplosione iniziale, mentre è impegnata a ridurre le fortezze sataniche in mucchi di rovine.

 

         In questo articolo intendo definire una strategia di battaglia per poter combattere Satana in modo metodico, impiegando efficacemente la potenza dell'opera iniziale e dinamica della Croce nella nostra sfera di influenza.

 

 I sei punti del piano

 

         La Scrittura sostiene che prima di andare a combattere, ognuno dovrebbe considerare la propria situazione ed accertarsi di avere un piano, una strategia di battaglia che porti il nemico alla sconfitta (Lc. 14, 31-33). Con questo in mente, il nostro piano di battaglia, per essere efficace, dovrebbe rispondere a tutte e sei le seguenti domande:

 

1.     Rientra nella nostra responsabilità combattere questa guerra?

2.     Chi è, e dov'è il nostro nemico?

3.     Qual è il nostro primo obiettivo nella battaglia?

4.     Quali sono le nostre armi, e come le usiamo?

5.     Chi sono i nostri alleati?

6.     Su che base si appoggia la nostra sfida al nemico?

 

Come punto-base per rispondere alle prime due domande useremo Luca 11, 20-23:

 

"Se invece Io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura in cui confidava e ne distribuisce il bottino.

Chi non è con Me è contro di Me; e chi non raccoglie con Me, disperde."

 

 

     1° -  Sta a noi combattere questa guerra?           

 

 

 

         Nella guerra contro Satana non esiste un territorio neutrale. 

O siamo col Signore e contro Satana, oppure contro il Signore e  lavoriamo per Satana; o raccogliamo il bottino per conto del Regno di Cristo, oppure aiutiamo Satana a disperdere tutte le risorse reseci disponibili da Dio.         

q       Cercare di essere neutrali corrisponde ad un atleta professionista che si metta d'accordo con la squadra avversaria per perdere la partita. Anche se continua a giocare, parteggia per l'avversario non cercando di impedirgli di vincere, né facendo tutto il possibile per far vincere la propria squadra.

 

         Credo fermamente che il piano di Dio sia quello di arruolare ogni Suo figlio nella guerra spirituale. Persino nel Paradiso Terrestre Egli giurò a Satana che il seme della donna avrebbe schiacciato la testa del serpente. Come Corpo di Cristo, Dio ci ha chiamati a schiacciare, con la Sua potenza, la testa di Satana.

è Si servirà dei nostri piedi, perché ha scelto di lavorare sulla terra attraverso l'impegno del Suo Corpo (Rm. 16,20; 1 Cor. 12,21).

è Ma finché non combatteremo attivamente questa guerra per mezzo della preghiera, la vittoria su Satana non sarà pienamente realizzata.

 

     

       2° - Chi è e dov'è il nostro nemico?

          

 

          Il nemico è l'uomo forte, Satana, il serpente antico, il diavolo.

Per identificarlo pienamente dobbiamo riconoscere com'è costituito il suo esercito, il tipo di armatura che usa e i beni che brama toglierci.

è Nelle vesti di Lucifero, principe delle potenze dell'aria, egli ha il comando su migliaia di angeli ribelli (Ef. 2,2; 6,10)

è e come Belzebù, principe dei demoni (Mt. 12,24), è il conduttore di milioni e milioni di spiriti cattivi legati alla terra (Lc. 11,24).

è Infatti, egli è il dio del sistema mondiale contemporaneo (2 Cor. 4,4).

 

         La sua armatura è la forza del peccato, della ribellione e della malattia manifestate in forme diverse come malattie fisiche, ubriachezza, divisioni nelle case, povertà, paura, il tormento mentale e la disperazione.

         I beni che cerca di tenere per sé includono la vita delle persone non redente e ogni cosa vivente e risorsa materiale della terra. E poiché, a causa della caduta di Adamo, l'intera creazione è stata assoggettata all'influenza di Satana (Rom. 8, 20-23), il diavolo ci ha già derubati di buona parte di ciò che Dio intendeva farci godere, e per il suo inganno è stato corrotto il vero potenziale dell'intera creazione.

è Ma per mezzo della preghiera, nella creazione che ci circonda è possibile restaurare la vita divina.

 

         Se vogliamo sperare di abbattere il nemico in maniera efficace, dobbiamo individuare la sua posizione a due livelli.

q       I quartieri alti di Satana, il livello superiore, è nei cieli. Da lì egli governa su tutti gli angeli ribelli che occupano il primo e il secondo cielo. Il seguente versetto, tratto da Efesini 6,12 ci aiuta a identificare questi due livelli:

 

"La nostra battaglia infatti, non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati (spiriti che comandano) e le Potestà (potenze cosmiche), contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le moltitudini degli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti e che sono schierati contro di noi nella guerra che si svolge nei cieli."

 

         Al livello superiore, la nostra guerra non è con forze che operano dall'inferno, ma con angeli cattivi che si trovano nel primo e secondo cielo, che cercano di esercitare le potenze cosmiche contro gli scopi del regno di Cristo.

         La Scrittura insegna che in realtà esistono tre cieli. Quando Paolo dice, in 2 Corinzi 12,2, di essere stato innalzato al terzo cielo dove abita Dio, ciò presuppone un primo e un secondo cielo, in particolare se lo confrontiamo con Efesini 4,10, dove si dichiara che Cristo è asceso al di sopra di tutti i cieli. Poiché Gesù ha visto Satana cadere come folgore dal cielo (Lc. 10,38), e tuttavia egli rimane ancora il principe delle potenze dell'aria (Ef. 2,2), la conclusione che possiamo trarre dalle Scritture è che Satana attualmente occupa il primo e il secondo cielo, mentre Dio occupa il terzo.

 

         Satana ora governa dal secondo cielo per mezzo di un esercito ben organizzato, consistente in principi, governatori e generali angelici. Questi esseri potenti combattono contro di noi impedendo la nostra vita di preghiera, cercando di bloccare i movimenti dello Spirito in un dato luogo o ambiente e collaborando con i piani di battaglia dei demoni che si trovano confinati sulla terra.

 

         Al livello più basso, ossia sulla terra, nel suo ruolo di Belzebù Satana comanda un esercito di fanteria diabolica, il cui scopo è quello di possedere e confondere la gente, portando complicazioni e smembramento in ogni data situazione.

è Adempiono a questo compito provocando difficoltà come paura, cancro, pazzia, errore religioso e confusione.

 

         Ecco un esempio di come Satana può usare il suo esercito a questi due livelli per governare su un certo ambiente. Un angelo caduto è il Principe Capo, alle dirette dipendenze di Satana, e ha il compito di far deviare gli scopi di Dio in Europa. Sotto di lui c'è un principe inferiore, al quale è assegnata la costa dell'Oceano Atlantico e sotto la sua autorità sta il generale che sovrasta la Francia. Sotto di lui infine sta la potenza principale che governa la città di Parigi, con la funzione specifica di provocare divorzi e smembramenti nelle case.

         Dalla sua posizione nei cieli egli cerca di compiere questa "missione" alleandosi e controllando i demoni dell'esercito di Belzebù assegnati allo stesso scopo. Questi demoni poi operano in e intorno a individui e famiglie in quella città, incitando la gente a litigare, ad essere depressa e a commettere adulterio.

è Per opporsi a queste forze malvagie e vincere la battaglia su Parigi, i cristiani di quel luogo devono dirigere le loro preghiere ed i loro sforzi per legare tutti gli spiriti, sia angelici che demoniaci, schierati contro di loro.

 

     

      

        3° - Chi è e dov'è il nostro nemico?  

          

 

 

         Su questo argomento abbiamo un precedente stabilito da Daniele. All'inizio di Daniele 10, il profeta aveva capito dalle Scritture di Geremia che la prigionia di Israele in Babilonia doveva durare 70 anni (Ger. 29,10). Avendo accesso alle sacre Scritture, Daniele sapeva che i 70 anni erano passati. Tuttavia, anziché attendere passivamente l'intervento di Dio, egli cominciò a digiunare e a pregare affinché Dio gli mostrasse esattamente come sarebbe avvenuta la restaurazione del Suo popolo.

 

         Dopo 21 giorni di intercessione, un angelo del Signore venne a Daniele per dirgli che sin dal primo giorno Dio aveva ascoltato la sua preghiera e lo aveva inviato immediatamente a portargli la rivelazione che cercava.

         Tuttavia, per 21 giorni un angelo satanico, chiamato "il Principe del Regno di Persia," aveva fatto resistenza al passaggio dell'angelo di Dio impedendogli di attraversare le regioni celesti. Poi era venuto l'Arcangelo Michele ad aiutare il primo angelo, permettendogli di passare attraverso l'opposizione satanica e di raggiungere così Daniele col suo messaggio.

 

         Allo stesso modo, il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di vincere la battaglia nei cieli - allora potremo aspettarci risultati concreti sulla terra. Furono la preghiera continua di Daniele e il suo digiuno a dare all'angelo buono e all'Arcangelo Michele il potere di vincere "il Principe di Persia". Se Daniele non avesse persistito nell'intercessione, l'angelo probabilmente non ce l'avrebbe fatta a giungere con la risposta.

 

         Per vincere la battaglia sulla terra, dobbiamo prima vincere quella nei cieli,  

è e deve essere questo il primo obiettivo della nostra battaglia:

è Conquistare Satana nei Cieli.

Possiamo illustrare ulteriormente questa verità col seguente esempio tratto da una guerra naturale. L'attacco offensivo, essenziale in qualunque esercito moderno, viene fatto da una fanteria abbinata a squadroni aerei di sostegno. La funzione degli squadroni aerei è riportare la maggior parte della vittoria per mezzo di bombe e di missili, strategicamente piazzati prima dell'invio delle forze di terra.

 

         Un saggio leader dovrebbe cercare di abbattere prima i quartieri alti e di comando del nemico ed il suo sostegno aereo.

è Una volta disattivati questi elementi, le forze a terra del nemico potranno essere ferite e disperse a volontà. Altrimenti i suoi squadroni aerei saranno liberi di tornare a colpire, anche quando una battaglia è stata vinta sul terreno.

 

         Quante volte abbiamo visto che i nostri sforzi per la liberazione e la guarigione hanno dato risultati di breve durata?

         Il motivo principale risulta spesso nel fatto che la potenza maggiore che sta nei cieli non è stata toccata dalle bombe, e quindi cattura nuovamente il bottino vinto con fatica e il terreno duramente conquistato.

è Ma quando vengono legati gli obiettivi primari, le forze nei cieli, siamo liberi di raccogliere il bottino di vite redente, incontrando poi poca opposizione dal resto dei nemici.

è Vincere la battaglia nei cieli significa aver vinto l'intera battaglia.

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