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8- GUERRA NEI CIELI Jim Croft

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 12:28
15/12/2011 12:28

GUERRA NEI CIELI

 

Jim Croft

 

 

 

Strategia di battaglia per schiacciare i nemici invisibili.

 

Nell'estate del 1970 una sorella nel Signore mi portò una lettera appena ricevuta da un'amica d'infanzia, ora cristiana e moglie di un Maggiore dell'Esercito degli U.S.A. a Formosa. Era una supplica disperata di quel membro del Corpo di Cristo dall'altro capo del mondo, perché intercedessimo per il figlio tredicenne che, con la sua ribellione e la dipendenza dalla droga, provocava il caos in famiglia. Secondo la lettera, il ragazzo a volte era talmente violento da dover essere tenuto fisicamente sotto controllo. Di conseguenza, i superiori del padre alla fine si erano visti costretti a comunicargli un ultimatum: "O controlli il tuo ragazzo, o ti rispediamo negli Stati Uniti."

 

         Come mi inginocchiai per pregare con la lettera davanti a me, ebbi l'impressione di dover legare le forze spirituali cattive su Formosa che controllavano i demoni dentro quel giovane.

         Allora mi parve un'impressione piuttosto insolita, ma non appena mi misi a pregare in obbedienza, ebbi immediatamente la visione dell'isola, dalla quale mi fu possibile individuare le facce distinte di diversi angeli cattivi. Pareva portassero delle maschere - con espressioni simili a quelle usate in alcune forme di adorazione orientale.

 

         Ricordo di aver pregato in modo specifico contro l'angelo che provocava al ragazzo la violenza e l'isterismo. Poi, dopo altri dieci minuti di preghiera, mi alzai pensando: "Bene, ora che ho pregato, aspetterò per vedere cosa ha fatto Dio."  In tutta onestà, non potevo avere alcuna certezza specifica che fosse successo qualcosa; eppure sapevo di aver lottato contro forze spirituali intelligenti e quanto mai consapevoli che avevo imparato ad usare l'autorità per fare loro resistenza.

 

         Dopo quella breve preghiera, non pensai più all'incidente fino a circa un anno dopo. Ero con mia moglie ad un ricevimento dato in nostro onore dalla signora che mi aveva portato la lettera da Formosa, e per tutta la serata mi ritrovai ad osservare un giovinetto quattordicenne assai ben educato. Mentre il ragazzo stava seduto ai piedi del padre ascoltando avidamente la conversazione degli adulti, in qualche modo mi ricordò il ragazzo di Gerasa nel Vangelo di Luca, che dopo la liberazione se ne stava seduto e attento ai piedi di Gesù. Era come se il Signore dicesse: "Lì siede il frutto delle tue preghiere."

 

         Immediatamente chiesi all'ospite se quello era il ragazzo per cui avevo pregato, ed ella affermò con gioia che era proprio lui. Poi aggiunse che la madre non solo aveva notato un enorme cambiamento nel ragazzo subito dopo la spedizione della richiesta di preghiera, ma che nello stesso periodo suo marito e due sue figlie erano giunte ad una relazione molto più profonda con il Signore.

 

         Quel giorno mi resi conto - ed esperienze successive lo hanno più volte confermato - che l'aver pregato su quella lettera era risultato per me nell'arruolamento in una sezione unica della scuola di Dio, che mi avrebbe preparato esattamente allo scopo per cui Dio mi aveva istruito in precedenza. Perché, come innumerevoli altri cristiani, io sono nato per combattere la guerra spirituale utilizzando ogni arma ed ogni tattica dateci dallo Spirito Santo. E la prima lezione per chiunque sia chiamato a tale guerra, è sapere quanto sia indispensabile la preghiera.

 

 La chiave sta nella preghiera

 

         La vita religiosa diventa monotona se la vita del popolo di Dio, in ogni gruppo o comunità, non si centra sistematicamente sulla preghiera. Tutto si può compiere attraverso la preghiera, e niente che abbia un valore eterno senza di essa. É significativo il fatto che Gesù non abbia mai insegnato ai Suoi discepoli a predicare, né Giovanni Battista insegnò ai suoi la profezia; eppure entrambi insegnarono ai loro uomini a pregare (Lc. 11, 1-2).

 

         La vita di preghiera della chiesa come corpo è di estrema importanza, perché la preghiera è il mezzo col quale noi, come popolo di Dio, possiamo combattere contro Satana per ottenere la restituzione di quanto abbiamo perduto con la caduta di Adamo - che si tratti di salute, di creatività, di dominio sugli elementi, di frutti della terra o del privilegio di camminare con Dio nella fresco del giorno. É questo il desiderio di Dio per noi, e lo si potrà attuare solo con la preghiera.

è Con la preghiera vinceremo le battaglie, e con il servizio raccoglieremo il bottino.

 

         Come la pienezza di Dio risiede individualmente in Gesù, così il Signore desidera manifestare ciascuno dei suoi attributi redentivi in mezzo alla Sua Chiesa. E poiché Gesù è il Sabbaoth di Jahvé - il Signore, il Capitano dell'Esercito di Dio, se noi, il Suo popolo, saremo fedeli alla preghiera,

è saremo uniti al nostro Capitano in qualità di sposa del guerriero, la Sua ascia di guerra, o potente cavallo da guerra su cui Egli calpesterà il peccato e il regno di Satana (Eb. 2,10; Ct. 6,10; Ger. 51, 20-21; Zc. 10, 3-5; 2 Cor. 2,14; Rm. 16,20).

 

         Alcuni possono ritenere presuntuoso questo modo di parlare, e pensare che tolga qualcosa alla vittoria già compiuta dalla morte, sepoltura e risurrezione di Cristo. Ma permettetemi di usare un esempio semplice per dimostrare che non è così.

 

         Duemila anni fa, quando Gesù risuscitò dai morti, conquistò il peccato, la morte, la malattia, Satana e tutti i suoi eserciti.

è La morte e risurrezione di Gesù, il colpo più decisivo mai sferrato da Dio nella Sua guerra contro Satana, può essere paragonata - nei suoi effetti sul regno delle tenebre - alle due bombe atomiche nella Seconda Guerra Mondiale.

è Quando cade una bomba atomica, tutto ciò che rientra nel raggio di 100 chilometri sarà inevitabilmente distrutto. Ma tale distruzione non si manifesterà fin quando le onde della potenza non verranno sparate dal punto dell'esplosione, utilizzando l'energia liberata dall'esplosione iniziale, per cancellare ogni cosa sul loro sentiero.

 

         Per applicare questo principio al regno spirituale, la bomba più potente fu lasciata cadere 2000 anni fa a Gerusalemme, e ognuna delle generazioni successive di credenti è una estensione delle sue onde di potenza. Via via che il Vangelo acquista autorità, come un fungo in continua espansione, ogni generazione di cristiani deve appellarsi di nuovo alla potenza dell'esplosione iniziale, mentre è impegnata a ridurre le fortezze sataniche in mucchi di rovine.

 

         In questo articolo intendo definire una strategia di battaglia per poter combattere Satana in modo metodico, impiegando efficacemente la potenza dell'opera iniziale e dinamica della Croce nella nostra sfera di influenza.

 

 I sei punti del piano

 

         La Scrittura sostiene che prima di andare a combattere, ognuno dovrebbe considerare la propria situazione ed accertarsi di avere un piano, una strategia di battaglia che porti il nemico alla sconfitta (Lc. 14, 31-33). Con questo in mente, il nostro piano di battaglia, per essere efficace, dovrebbe rispondere a tutte e sei le seguenti domande:

 

1.     Rientra nella nostra responsabilità combattere questa guerra?

2.     Chi è, e dov'è il nostro nemico?

3.     Qual è il nostro primo obiettivo nella battaglia?

4.     Quali sono le nostre armi, e come le usiamo?

5.     Chi sono i nostri alleati?

6.     Su che base si appoggia la nostra sfida al nemico?

 

Come punto-base per rispondere alle prime due domande useremo Luca 11, 20-23:

 

"Se invece Io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura in cui confidava e ne distribuisce il bottino.

Chi non è con Me è contro di Me; e chi non raccoglie con Me, disperde."

 

 

     1° -  Sta a noi combattere questa guerra?           

 

 

 

         Nella guerra contro Satana non esiste un territorio neutrale. 

O siamo col Signore e contro Satana, oppure contro il Signore e  lavoriamo per Satana; o raccogliamo il bottino per conto del Regno di Cristo, oppure aiutiamo Satana a disperdere tutte le risorse reseci disponibili da Dio.         

q       Cercare di essere neutrali corrisponde ad un atleta professionista che si metta d'accordo con la squadra avversaria per perdere la partita. Anche se continua a giocare, parteggia per l'avversario non cercando di impedirgli di vincere, né facendo tutto il possibile per far vincere la propria squadra.

 

         Credo fermamente che il piano di Dio sia quello di arruolare ogni Suo figlio nella guerra spirituale. Persino nel Paradiso Terrestre Egli giurò a Satana che il seme della donna avrebbe schiacciato la testa del serpente. Come Corpo di Cristo, Dio ci ha chiamati a schiacciare, con la Sua potenza, la testa di Satana.

è Si servirà dei nostri piedi, perché ha scelto di lavorare sulla terra attraverso l'impegno del Suo Corpo (Rm. 16,20; 1 Cor. 12,21).

è Ma finché non combatteremo attivamente questa guerra per mezzo della preghiera, la vittoria su Satana non sarà pienamente realizzata.

 

     

       2° - Chi è e dov'è il nostro nemico?

          

 

          Il nemico è l'uomo forte, Satana, il serpente antico, il diavolo.

Per identificarlo pienamente dobbiamo riconoscere com'è costituito il suo esercito, il tipo di armatura che usa e i beni che brama toglierci.

è Nelle vesti di Lucifero, principe delle potenze dell'aria, egli ha il comando su migliaia di angeli ribelli (Ef. 2,2; 6,10)

è e come Belzebù, principe dei demoni (Mt. 12,24), è il conduttore di milioni e milioni di spiriti cattivi legati alla terra (Lc. 11,24).

è Infatti, egli è il dio del sistema mondiale contemporaneo (2 Cor. 4,4).

 

         La sua armatura è la forza del peccato, della ribellione e della malattia manifestate in forme diverse come malattie fisiche, ubriachezza, divisioni nelle case, povertà, paura, il tormento mentale e la disperazione.

         I beni che cerca di tenere per sé includono la vita delle persone non redente e ogni cosa vivente e risorsa materiale della terra. E poiché, a causa della caduta di Adamo, l'intera creazione è stata assoggettata all'influenza di Satana (Rom. 8, 20-23), il diavolo ci ha già derubati di buona parte di ciò che Dio intendeva farci godere, e per il suo inganno è stato corrotto il vero potenziale dell'intera creazione.

è Ma per mezzo della preghiera, nella creazione che ci circonda è possibile restaurare la vita divina.

 

         Se vogliamo sperare di abbattere il nemico in maniera efficace, dobbiamo individuare la sua posizione a due livelli.

q       I quartieri alti di Satana, il livello superiore, è nei cieli. Da lì egli governa su tutti gli angeli ribelli che occupano il primo e il secondo cielo. Il seguente versetto, tratto da Efesini 6,12 ci aiuta a identificare questi due livelli:

 

"La nostra battaglia infatti, non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati (spiriti che comandano) e le Potestà (potenze cosmiche), contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le moltitudini degli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti e che sono schierati contro di noi nella guerra che si svolge nei cieli."

 

         Al livello superiore, la nostra guerra non è con forze che operano dall'inferno, ma con angeli cattivi che si trovano nel primo e secondo cielo, che cercano di esercitare le potenze cosmiche contro gli scopi del regno di Cristo.

         La Scrittura insegna che in realtà esistono tre cieli. Quando Paolo dice, in 2 Corinzi 12,2, di essere stato innalzato al terzo cielo dove abita Dio, ciò presuppone un primo e un secondo cielo, in particolare se lo confrontiamo con Efesini 4,10, dove si dichiara che Cristo è asceso al di sopra di tutti i cieli. Poiché Gesù ha visto Satana cadere come folgore dal cielo (Lc. 10,38), e tuttavia egli rimane ancora il principe delle potenze dell'aria (Ef. 2,2), la conclusione che possiamo trarre dalle Scritture è che Satana attualmente occupa il primo e il secondo cielo, mentre Dio occupa il terzo.

 

         Satana ora governa dal secondo cielo per mezzo di un esercito ben organizzato, consistente in principi, governatori e generali angelici. Questi esseri potenti combattono contro di noi impedendo la nostra vita di preghiera, cercando di bloccare i movimenti dello Spirito in un dato luogo o ambiente e collaborando con i piani di battaglia dei demoni che si trovano confinati sulla terra.

 

         Al livello più basso, ossia sulla terra, nel suo ruolo di Belzebù Satana comanda un esercito di fanteria diabolica, il cui scopo è quello di possedere e confondere la gente, portando complicazioni e smembramento in ogni data situazione.

è Adempiono a questo compito provocando difficoltà come paura, cancro, pazzia, errore religioso e confusione.

 

         Ecco un esempio di come Satana può usare il suo esercito a questi due livelli per governare su un certo ambiente. Un angelo caduto è il Principe Capo, alle dirette dipendenze di Satana, e ha il compito di far deviare gli scopi di Dio in Europa. Sotto di lui c'è un principe inferiore, al quale è assegnata la costa dell'Oceano Atlantico e sotto la sua autorità sta il generale che sovrasta la Francia. Sotto di lui infine sta la potenza principale che governa la città di Parigi, con la funzione specifica di provocare divorzi e smembramenti nelle case.

         Dalla sua posizione nei cieli egli cerca di compiere questa "missione" alleandosi e controllando i demoni dell'esercito di Belzebù assegnati allo stesso scopo. Questi demoni poi operano in e intorno a individui e famiglie in quella città, incitando la gente a litigare, ad essere depressa e a commettere adulterio.

è Per opporsi a queste forze malvagie e vincere la battaglia su Parigi, i cristiani di quel luogo devono dirigere le loro preghiere ed i loro sforzi per legare tutti gli spiriti, sia angelici che demoniaci, schierati contro di loro.

 

     

      

        3° - Chi è e dov'è il nostro nemico?  

          

 

 

         Su questo argomento abbiamo un precedente stabilito da Daniele. All'inizio di Daniele 10, il profeta aveva capito dalle Scritture di Geremia che la prigionia di Israele in Babilonia doveva durare 70 anni (Ger. 29,10). Avendo accesso alle sacre Scritture, Daniele sapeva che i 70 anni erano passati. Tuttavia, anziché attendere passivamente l'intervento di Dio, egli cominciò a digiunare e a pregare affinché Dio gli mostrasse esattamente come sarebbe avvenuta la restaurazione del Suo popolo.

 

         Dopo 21 giorni di intercessione, un angelo del Signore venne a Daniele per dirgli che sin dal primo giorno Dio aveva ascoltato la sua preghiera e lo aveva inviato immediatamente a portargli la rivelazione che cercava.

         Tuttavia, per 21 giorni un angelo satanico, chiamato "il Principe del Regno di Persia," aveva fatto resistenza al passaggio dell'angelo di Dio impedendogli di attraversare le regioni celesti. Poi era venuto l'Arcangelo Michele ad aiutare il primo angelo, permettendogli di passare attraverso l'opposizione satanica e di raggiungere così Daniele col suo messaggio.

 

         Allo stesso modo, il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di vincere la battaglia nei cieli - allora potremo aspettarci risultati concreti sulla terra. Furono la preghiera continua di Daniele e il suo digiuno a dare all'angelo buono e all'Arcangelo Michele il potere di vincere "il Principe di Persia". Se Daniele non avesse persistito nell'intercessione, l'angelo probabilmente non ce l'avrebbe fatta a giungere con la risposta.

 

         Per vincere la battaglia sulla terra, dobbiamo prima vincere quella nei cieli,  

è e deve essere questo il primo obiettivo della nostra battaglia:

è Conquistare Satana nei Cieli.

Possiamo illustrare ulteriormente questa verità col seguente esempio tratto da una guerra naturale. L'attacco offensivo, essenziale in qualunque esercito moderno, viene fatto da una fanteria abbinata a squadroni aerei di sostegno. La funzione degli squadroni aerei è riportare la maggior parte della vittoria per mezzo di bombe e di missili, strategicamente piazzati prima dell'invio delle forze di terra.

 

         Un saggio leader dovrebbe cercare di abbattere prima i quartieri alti e di comando del nemico ed il suo sostegno aereo.

è Una volta disattivati questi elementi, le forze a terra del nemico potranno essere ferite e disperse a volontà. Altrimenti i suoi squadroni aerei saranno liberi di tornare a colpire, anche quando una battaglia è stata vinta sul terreno.

 

         Quante volte abbiamo visto che i nostri sforzi per la liberazione e la guarigione hanno dato risultati di breve durata?

         Il motivo principale risulta spesso nel fatto che la potenza maggiore che sta nei cieli non è stata toccata dalle bombe, e quindi cattura nuovamente il bottino vinto con fatica e il terreno duramente conquistato.

è Ma quando vengono legati gli obiettivi primari, le forze nei cieli, siamo liberi di raccogliere il bottino di vite redente, incontrando poi poca opposizione dal resto dei nemici.

è Vincere la battaglia nei cieli significa aver vinto l'intera battaglia.

15/12/2011 12:28

     

       4° - Scelta e uso delle armi

         

 

         Le armi della nostra guerra non sono carnali né naturali: sono spirituali.

Se dobbiamo lottare contro degli spiriti, dobbiamo usare armi spirituali perché non si possono ferire essere spirituali con armi carnali o materiali. Si dice che Martin Lutero una volta gettò un calamaio contro il diavolo. Per quanto lodevole il suo zelo, quel missile non ebbe alcun effetto sul nemico. Se Lutero avesse scelto di usare una delle armi spirituali che andiamo ad illustrare, avrebbe dato a Satana un colpo che non avrebbe dimenticato facilmente.

 

         Cinque delle armi del nostro arsenale sono:

 

1.             Il Sangue;

2.             La Parola;

3.           La Nostra Testimonianza;

4.           La Lode;

5.             Il Nome Di Gesù.

 

         Vinciamo le forze del male quando attestiamo ciò che dice la Parola di Dio su ciò che il Sangue di Gesù compie per noi.

         La lode è un'arma potente per mezzo della quale incateniamo i nobili del regno di Satana e stringiamo ai ferri i suoi principi (Sal. 149, 5-9).

         Il Nome di Gesù è il colpo di grazia, col quale finiamo di umiliare i nemici, costringendoli a piegarsi e a confessare che Gesù è il Signore e il Conquistatore.

 

         Quando usiamo le armi della preghiera, è assai utile raffigurarsi mentalmente i loro effetti sul nemico.

è Ad esempio, immaginate il Sangue come olio bollente che fa avvizzire i poteri del nemico mentre fate quella confessione.

è Visualizzate la Parola come un martello su cui frantumate la caparbia testa del diavolo (Ger. 23,29)

è e la vostra testimonianza che stritola un angelo cattivo, mentre ricordate le potenti azioni del Signore per il Suo popolo.

è Raffiguratevi spiritualmente che mentre lodate Dio, le gambe degli spiriti oppressori vengono messe ai ceppi, che essi sono stesi al suolo e voi potete mettere loro il piede sul collo, mentre confessano che Gesù è il Signore (Sal. 17, 37-42; Fil. 2,10).

 

     

 

        5°- Chi sono i nostri alleati?

           

 

          Prima di poter ingaggiare con fiducia una guerra, dobbiamo riconoscere e aver fiducia negli alleati. I primi alleati da riconoscere sono elencati in Ebrei 12, 22-24:

 

"Voi invece, vi siete avvicinati al Monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli. Vi siete avvicinati alla riunione festosa, all'assemblea dei figli primogeniti di Dio che hanno i nomi scritti nel cielo. Vi siete avvicinati a Dio, giudice di tutti gli uomini, agli spiriti degli uomini giusti finalmente portati alla perfezione. Vi siete avvicinati a Gesù, mediatore della Nuova Alleanza, al Suo sangue sparso, che ha una voce più potente di quella di Abele."

 

a)     Tra gli alleati in prima linea abbiamo gli angeli santi di Dio.

Allo stesso modo in cui dodici legioni di angeli erano pronte ad intervenire in aiuto di Gesù la notte del tradimento, almeno altrettanti sono pronti a combattere per conto nostro.

è (Ai tempi di Cesare Augusto una Legione era costituita da 6100 uomini e 726 cavalieri, e questo allora significa che ci sono almeno 81.912 angeli pronti ad assisterci!)

 

b)     Abbiamo anche i fratelli e le sorelle in Cristo, con i quali dovremmo cercare di sviluppare relazioni di dipendenza.

Allora si uniranno a noi, considerando la nostra battaglia come la loro.

 

c)     La terza categoria di alleati consiste nei santi passati prima di noi e che ora sono col Signore.

Questi santi, ora viventi in cielo, riconosceranno la nostra vittoria sulle forze sataniche nei cieli. Per ogni frazione di territorio conquistato essi grideranno: "Ora è il tempo della salvezza, ora il regno del nostro Dio viene con forza, e il Suo Cristo prende il potere" (cf. Ap. 12,10). Fanno risuonare il grido di vittoria perché sanno che una volta stabiliti il regno e l'autorità di Cristo nei cieli, lo saranno presto anche sulla terra.

         Proprio come Mosè ed Elia mantennero un interesse vivo nel ministero terreno di Gesù molto tempo dopo il loro passaggio sulla terra, così anche i santi del Vecchio Testamento ci incitano e si aspettano di combattere in futuro per conto nostro (Lc. 9, 30-31; Ap. 12,10: Eb. 12,1; 1 Cor. 13, 9-13).

 

d)     La quarta linea di alleati è talmente vasta che quasi eccede l'umana comprensione.

Per considerarla almeno in parte, torniamo a dare un'occhiata a Romani 8,28.

è Dove la Bibbia dice "Ogni cosa," la parola greca corrispondente significa "ogni parola pronunziata da Dio". Una traduzione estesa dell'intero versetto potrebbe essere letta così:

"Sappiamo che tutte le cose che Dio, mediante la Sua Parola, ha fatto esistere, sia le stelle che la terra, gli animali o le pietre - in realtà il cosmo intero - sono interessate ed insieme collaborano al bene di coloro che amano Dio e che sono chiamati secondo il Suo scopo."

 

         Tale traduzione amplifica il significato di "ogni cosa," estendendolo dalle semplici circostanze avverse ad un innumerevole insieme di alleati finora nascosti in versetti che parevano oscuri e solo simbolici. Ad esempio, le stelle che combattono per Israele contro Sisera (Giudici 5,20), e l'asino di Balaam che avverte Balaam del pericolo spirituale incombente, (Numeri 22, 26-33) sono due esempi di cose "create" che assistono il popolo di Dio. (Per altri esempi, vedi Giobbe 20, 26-29 e Apocalisse 12,16).

 

         Com'è possibile non unirci alla battaglia fatta con la preghiera, quando ci attendono armi tanto potenti e alleati tanto affidabili? Perché perfino le pietre del campo sono nostre alleate, e le bestie del campo saranno in pace con noi (Giobbe 5,23).

 

     

 

         6° - Da quale base scaturisce la vostra sfida?

          

 

          Il nostro Dio è un comandante saggio, e prima di entrare in battaglia ne considera attentamente il costo. Si vuole accertare bene che le truppe che invierà siano forti abbastanza e ben addestrate, al punto di saper resistere ai tentativi del nemico di distruggere la loro fiducia (1 Cor. 10,13; Eb. 10,35).

 

         La scelta che Dio ha fatto con Giobbe ci dà un esempio di questo tipo di saggezza. Giobbe era forte di carattere, un uomo la cui giustizia superava quella dei suoi pari. Dio stesso scelse la vita di Giobbe come Suo campo di battaglia con Satana perché, dopo aver considerato il costo, sapeva che Giobbe avrebbe potuto vincere. Satana accettò la sfida, ansioso di provare che un'anima umana, una volta spogliata delle benedizioni materiali, avrebbe presto respinto Dio e le cose spirituali.

         Il diavolo quindi, nei  tentativi di distruggere la fede che Giobbe riponeva in Dio, si servì di guerra, banditi, morte, malattia, della distruzione della sua famiglia, del tempo meteorologico e di strani segni dal cielo. Ma come tutti sappiamo, Giobbe emerse vittorioso, con un bottino doppio di quanto possedeva quando entrò in battaglia (Giobbe 1,6; 2,10; 42, 10-17).

 

         Cosa possiamo imparare da Giobbe per avere la qualifica di "importante campo di battaglia"? Una attenta lettura di Giobbe 29 dimostra come l'unzione di Dio era sulla sua vita, ed egli era tanto rispettato per la sua spiritualità e per il suo intento di provvedere agli oppressi. La sua conoscenza delle cose spirituali, i benefici di Dio nella sua vita e l'unzione dello Spirito Santo lo contrassegnavano come persona responsabile per combattere.

è Se applicheremo queste linee guida, avverrà che più avremo luce, doni di insegnamento e rispetto, più sarà probabile che Dio ci chiami in battaglia.

 

         É interessante notare che le armi con cui Satana assalì Giobbe sono le stesse a cui ci si riferisce nei Vangeli per indicare i segni che la seconda venuta è vicina. Guerra, relazioni tese, tempo meteorologico strano e segni nei cieli, saranno in aumento in mezzo alla prosperità, mentre l'evangelizzazione avrà una estensione mondiale (Mt. 24, 7-14; 29-30). Per deduzione, con l'avvicinarsi dell'era alla sua fine, un sempre maggior numero di santi si qualificherà spiritualmente per far guerra al diavolo.

 

         Ai tempi di Giobbe, egli era l'uomo secondo lo standard di Dio per una sfida spirituale. Ma con l'avvicinarsi della fine dei tempi ci saranno milioni di santi unti dallo Spirito, qualificati per la battaglia, e la battaglia sarà sia sulla terra che nei cieli.

         Ma alla fine salirà il grido di vittoria:

 

"Ora è giunto il tempo della salvezza e della forza, del regno del nostro Dio e della potenza del Suo Cristo, perché l'accusatore dei nostri fratelli è stato espulso dai cieli" (cf. Ap. 12,10).

 

I premi della vittoria

 

         Perché dobbiamo combattere? Perché è "l'addestramento sul campo" di Dio per la Sua Chiesa, per prepararci ad essere l'eterno compagno di Cristo. Attraverso la battaglia impariamo ora quanto ci permetterà di compiacere Dio per l'eternità. Dobbiamo imparare ora per conquistare e regnare nelle epoche a venire, quando serviremo regnando con Lui su tutte le cose create.

 

         Per questo ciascuno di noi, sia individualmente che a livello comunitario, deve fare un piano di battaglia per abbattere le potenze delle tenebre che controllano la città in cui Dio ci ha posti. Solo quando vinceremo la battaglia nei cieli, potremo veramente occupare il territorio fino alla venuta del Signore. Mentre otteniamo la vittoria nel nostro ambiente, produciamo un frutto duraturo e raccogliamo prede di valore da presentare al Maestro quando tornerà. Perché chi è stato fedele nell'assalire i quartieri alti di Satana, legando i suoi principati con la preghiera e raccogliendo il bottino di battaglia attraverso il servizio, riceverà grandi ricompense nelle epoche a venire.

 

         Possa ognuno che ha letto questo articolo qualificarsi per ascoltare queste parole del Signore: "Bene, servo buono e fedele. Sei stato fedele nelle poche cose che ti ho dato. Ti farò governare su molte cose: Entra nella gioia del tuo Signore!" (da Mt. 25,21).

 

Preghiera di battaglia per la guerra spirituale

 

         Satana, veniamo contro di te nel nome del Signore Gesù Cristo. Siamo armati del Sangue e della Parola di Dio, la nostra spada. In questo momento ti trafiggiamo con la verità che Gesù Cristo è venuto nella carne per distruggere le tue opere.

 

         Perfino in questo momento, mentre eleviamo a Dio la nostra lode, il principe capo assegnato a governare su questa città è stato legato con ceppi di ferro, come anche tu sei legato con catene di ferro.

è Tutto quello che leghiamo sulla terra è legato in cielo, e con questa autorità ti abbattiamo e ti scacciamo.

 

q       Per mezzo della fede, disperdiamo ogni forza celeste schierata contro di noi, poiché gli angeli santi le distruggeranno per conto nostro.

q       Colui che è in noi è più grande, e quelli che sono con noi sono più potenti di quelli che stanno con te. Lo stesso Gesù Cristo manda la Sua Parola a liberarci dalle tue astuzie.

q       Mettiamo in fuga ogni potere demoniaco in questa città che vuole bloccarci. Satana, abbiamo legato i tuoi capi; quindi tutti i tuoi demoni brancolano nel buio e inciampano mentre li distruggiamo mediante la potenza della risurrezione di Gesù.

 

         Satana, tu ora sei legato, assieme ad ognuno dei tuoi angeli e demoni. Noi ridiamo e Dio ride mentre ti vediamo messo alla berlina e mentre riconosci di doverti piegare davanti al nome di Gesù.

 

q       Ora per fede sciogliamo, liberiamo la grazia di Cristo. Vieni Spirito Santo e opera tra noi, salvandoci e guarendoci mentre noi vediamo stabilirsi il Tuo Regno, a gloria del Padre. Amen."

 



Da: New Wine, Marzo 1977.

 


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