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4- di Terry Law LANCIAMO LE NOSTRE ARMI - ANGELI IN AZIONE-TAGLIATE LA TESTA AL VOSTRO GIGANTE

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 12:22
15/12/2011 12:22

TAGLIATE LA TESTA AL VOSTRO GIGANTE
di Terry Law 

 

Parte  3ª

TAGLIATE LA TESTA AL VOSTRO GIGANTE

 

 

Come David uccise Golia, anche noi possiamo conquistare i "giganti" che dobbiamo affrontare.        

La battaglia di David e Golia, in 1 Samuele capitolo 17, è sempre stato uno dei miei brani preferiti. É eccitante descrivere come la fede nel cuore di questo giovinetto lo aiutò a vincere il più grande campione militare dei suoi tempi. Ma in questo messaggio c'è una domanda che continuava a martellarmi nella testa:

 

"Da dove ha preso, un adolescente, una fede di quella portata? E se ha fatto una cosa simile ai tempi del Vecchio Testamento, cosa possiamo fare noi oggi? É possibile scoprire alcuni principi nella sua vita ed applicarli alla nostra, in modo da produrre lo stesso tipo di vittoria quando affrontiamo i giganti della nostra vita?"

 

         Credo di sì, e sono convinto che Dio abbia fatto in modo che la storia di David fosse inserita nel Vecchio Testamento affinché noi potessimo trarne ed impararne i principi di guerra spirituale che poi ci metteranno in grado di combattere, in questo 20° secolo, le nostre battaglie.

 

Preparati da Dio

 

         Un giorno, rileggendo il capitolo che precede la storia di David e Golia, trovai la risposta a quella tormentosa domanda e finalmente riuscii a capire da dove proveniva la fede di David. La risposta dipendeva dal luogo in cui Dio lo aveva fatto crescere. Quando Samuele venne ad ungerlo re, egli era fuori a pascolare il gregge - non esattamente il luogo in cui la gente si aspetterebbe di trovare un re. Ma cosa accadde nel periodo in cui David era con le pecore? Veniva preparato da Dio a quanto lo attendeva in futuro.

 

         Credo di sapere come deve essersi sentito. In Canada, da giovane predicatore, percorrevo 100 chilometri la settimana per prendermi cura come pastore di un gruppetto di 25 anime. Mi impegnavo in preghiere e digiuni, cercando il volto di Dio e dicendogli che bramavo portare il Suo messaggio a folle intere, vederle liberate per mezzo della Sua grande potenza. Ma dovevo essere fedele là dove Dio mi aveva posto e continuare a servirLo in quella minuscola Chiesa. Era il modo in cui Dio mi preparava.

 

         Allo stesso modo David, che Samuele aveva appena unto come futuro re di Israele, era ancora là a prendersi cura delle pecore, cercando di obbedire al Signore, nell'attesa di diventare il prossimo re di Israele. Deve essergli stato oltremodo difficile eccitarsi per quella unzione a re, perché non c'è nulla di più esasperante che pascolare un gruppetto di stupide pecore. Eppure mentre era lì, David stava facendo qualcosa: si preparava ad essere usato da Dio.

 

David impegnato nella lode

 

         Mentre si trovava a pascolare, David passava il tempo a suonare l'arpa. Forse ha scritto alcuni dei suoi salmi più grandiosi da ragazzo, badando alle pecore. Credo che più di ogni altra cosa, in quel periodo preparatorio Dio stesse rivelando al cuore del ragazzo i principi della lode e dell'adorazione e la priorità che queste dovevano avere nel suo cuore.

 

         Per scoprire la sostanza di un uomo, guardate a ciò che scrive, perché sono quelli i principi che lo rendono quello che è. Nel Salmo 61,8 David espone la chiave di questa sua grande fede e del suo coraggio:

 

"Canterò lode al Tuo nome per sempre, per eseguire giorno per giorno i miei voti."

 

         David stava scoprendo i principi della guerra spirituale esaminati nei due articoli precedenti di questa serie: l'arma che usò fu il nome di Dio, e lo lanciava con canti o lodi.

         Quando dice: "per eseguire i miei voti," afferma di essersi impegnato a lodare Dio ogni giorno della sua vita, e di aver fatto della lode una disciplina spirituale.

 

         Arriva il momento in cui dobbiamo assumerci l'impegno di lodare.

q       La lode è importante proprio quanto lo studio della Bibbia,

q       la Scrittura imparata a memoria e la preghiera.

        

         In realtà non possiamo progredire nella preghiera se prima non comprendiamo la lode. Quando lodiamo Dio, entriamo alla Sua presenza - dove Egli ci vuole. Ed è proprio lì che, inevitabilmente, avverranno i miracoli. La chiave per una fede che produca grandi miracoli - come per David - sta nella lode, perché questa è l'atto ultimo di fede.

 

         La fede più grande che io abbia mai esercitato è stata subito dopo la morte di mia moglie, quand'ero adirato con Dio, ferito e distrutto dal dolore. In mezzo a quello strazio, mi sforzai di dire: "Benedirò il Signore, Lo loderò." Non ricordo altri momenti nella vita in cui una fede simile, altrettanto pura, mi abbia portato al punto di obbedire anche senza il coinvolgimento dei sentimenti. Questa è fede. Ed è stato solo dopo aver raggiunto quel punto che il Signore mi ha introdotto in un ministero mondiale.

 

Golia sfida Israele

 

         Quando ancora si trovava nei campi, David si preparò attraverso la lode a Dio; e raggiunse il punto di essere finalmente pronto all'azione proprio nel momento in cui Israele era coinvolto in una guerra totale coi Filistei. I fratelli maggiori di David, Eliab, Abinadad e Shammah, erano lontani da casa da 40 giorni per combattere con gli eserciti di re Saul; allora il padre, Jesse, mandò il giovane David a portar loro del formaggio e qualche altra provvista. Nello stesso istante in cui egli trovò uno dei fratelli sul campo di battaglia, d'improvviso restarono entrambi raggelati da uno dei rumori più profani mai sentiti in vita loro.

 

         L'uomo che aveva lanciato l'assordante grido di battaglia era l'orgoglio del campo filisteo, Golia di Gath, un gigante che non era certo un guerriero comune. Quando parlò, Israele stette ad ascoltare:

 

"Scegliete un uomo tra voi che scenda contro di me. Se sarà capace di combattere con me e di uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se sarò io a prevalere su di lui e a ucciderlo, allora voi sarete nostri servi, e ci servirete... Oggi ho lanciato una sfida contro gli eserciti di Israele. Datemi un uomo, perché possiamo combattere insieme." (1 Sam 17, 8-10).

 

Una risposta sorprendente

 

         Giacché il re Saul e i suoi uomini si limitavano a guardare con occhi fisici le gigantesche dimensioni di Golia, come dice la Bibbia, essi erano comprensibilmente "costernati," (v. 11). Ma ricordate il messaggio dei due articoli precedenti, i principi della battaglia spirituale esposti in 2 Cor 10,4:

 

"Le armi della nostra battaglia non sono carnali, ma potenti per mezzo di Dio per abbattere le fortezze."

 

         David aveva capito quel principio della guerra spirituale. Quando, assieme al fratello, si trovò in cima alla collina ad osservare quella massa d'uomo che era Golia, rispose in modo da sorprendere il fratello: "Chi è mai quel filisteo incirconciso che si permette di sfidare gli eserciti del Dio vivente?" (1 Sam 17,26).

 

         David poteva parlare così perché era accaduto qualcosa nel suo spirito. Aveva fatto un voto di lode che lo metteva in una stretta relazione col suo Signore. Aveva incorporato la lode nel suo spirito, rimanendo alla presenza di Dio mentre badava alle pecore, e la lode aveva prodotto qualcosa nel suo spirito. Quando una persona si avvicina a Dio in quel modo, poi parlerà in maniera diversa.

 

         Eliab tuttavia ne fu imbarazzato! Nessuno riesce a far scoppiare la bolla della fede meglio di qualche membro della famiglia. Ti dirà: "Chi pensi di essere, giovincello? Sappiamo noi i pasticci che hai combinato la settimana scorsa. Non metterci addosso il peso di questa faccenda della fede!"

 

David non torna indietro

 

         Ma nonostante il rimprovero di Eliab, David non si tirò indietro. Si rivolse a un'altra persona e ripeté la domanda: "Ma chi pensa di essere questo filisteo incirconciso?"

 

         La notizia raggiunse finalmente Saul, che fece chiamare David presso la sua tenda. E lì, davanti a tutte le guide militari della nazione, David parlò: "Non permettete che il cuore di nessuno si senta scoraggiato per causa sua: il tuo servo andrà a combattere contro questo filisteo" (v. 32). La fede del ragazzo si manifestava in ogni cosa che diceva.

 

         Ma Saul non si lasciò impressionare. Si mise a ridere e dicendogli che era solo un ragazzo, che non poteva combattere contro un gigante che faceva il guerriero da quand'era giovane.

         Anche ora David non si tirò indietro, e non avendo altre scelte, con riluttanza Saul lo mandò a combattere Golia. Posso immaginare la scena in cui gli Israeliti si aspettavano di vedere il valoroso guerriero scelto per combattere il loro peggiore nemico. Aspettavano con ansia che si sollevasse il lembo della tenda per rivelarne l'identità. Immaginate il loro disappunto quando ne uscì David in tutta la sua gloria: altezza un metro e mezzo, un ragazzino ricciuto che diceva: "Dov'è il gigante? Portatemi da lui!"

 

         Ma la loro delusione deve esser stata perfino maggiore quando, avviandosi verso il campo di battaglia, David si fermò presso un ruscello a raccogliere le sue armi: cinque pietre lisce. Poi cominciò a muoversi sul campo di battaglia.

         Non aspettò che fosse il nemico a venire verso di lui, ma fu lui a correre verso il nemico; il che dimostra dove sta l'iniziativa. Quando abbiamo fede, quando ci muoviamo nella fede e nell'adorazione, non stiamo ad aspettare che siano le avversità ad attaccarci: siamo noi ad attaccarle per primi.

 

         David si mise a correre verso Golia, che pieno d'ira gridava: "Sono forse un cane, che mi vieni incontro con dei bastoni?" (v. 43).

 

         La risposta di David fu la chiave di tutta la sua strategia di battaglia:

 

"Tu vieni a me con la spada, lo scudo e il giavellotto, ma io vengo a te nel nome del Signore."

 

         Golia, con le migliori armi militari, era venuto a distruggere il ragazzo, ma David aveva imparato ad avere accesso ad un'arma assai più potente: il nome di Dio. La lode gli aveva insegnato ad affrontare le fortezze e a vincere i demoni, e quando arrivò il gigante, lo affrontò col Nome.

         Si mise una mano in tasca, ne tirò fuori una pietra liscia e cominciò a far roteare la fionda attorno alla testa. Golia fu immediatamente abbattuto; David gli tagliò la testa e la portò trionfante nella tenda di Saul. Così David, un semplice pastorello arrivato sul campo di battaglia per portare provviste ai fratelli maggiori, finì con l'uccidere il più terribile nemico di tutto Israele.

 

Esprimere ad alta voce la propria fede

 

         All'inizio di questo articolo ho esposto una domanda che da anni mi sconcertava: da dove ha tratto, David, la propria fede; e se la usava per abbattere le fortezze ai tempi del Vecchio Testamento, perché non potremmo farlo anche noi, oggi? Dio mi ha mostrato che David traeva la propria fede dalla lode, e che questa fonte è anche a nostra disposizione. Credo fermamente - per averlo sperimentato nella mia vita - che applicando alle nostre battaglie il principio di David sulla guerra spirituale, saremo condotti alla vittoria sui giganti che dobbiamo affrontare.

 

1      Il primo passo intrapreso da David nella conquista del gigante nella sua vita fu quello di parlarne, di esprimere le sue intenzioni.

Perfino quando Golia tuonò col suo vocione, David rispose nella fede: "Chi crede di essere questo filisteo incirconciso?" E quando Saul disse: "Non sei che un ragazzino!" David rispose ancora con fede: "Non si abbatta il vostro cuore; andrò e lo combatterò:"

         E ancora, quando Golia disse: "Sono forse un cane che vieni a me con dei bastoni?" David rispose nella fede: "Tu vieni a me con spada e scudo, ma io vengo a te nel nome del Signore." Il ragazzo parlava in quel modo perché aveva trascorso tanto tempo col Signore a lodarLo, ed aveva capito come funziona la guerra spirituale di Dio.

 

         Spesso diciamo di non avere fede per qualcosa. Ma se facessimo della lode una priorità nella nostra vita, la fede in noi balzerebbe fuori con tutta naturalezza. É stato così per David, e può esserlo anche per noi.

 

Agire secondo la nostra fede

 

2      Il secondo passo è agire secondo la fede che abbiamo; fare cioè quello che abbiamo detto.

Dirlo infatti non basta: David andò un passo oltre, e lo fece. Solo quando agiremo secondo la nostra fede riceveremo ciò di cui abbiamo bisogno, perché la fede opera in questo modo. Moltissima gente, ad esempio, aspetta che Dio li renda testimoni per Gesù, ma in Atti 1,8 sta scritto:

"Riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su di voi; e sarete Miei testimoni."

 

         Nel mondo naturale la potenza arriva prima dell'azione, ma in quello soprannaturale giunge con l'azione. Non riceveremo mai una riserva di potenza da immagazzinare per poi renderci testimoni; ma se andremo a testimoniare, avremo il potere di farlo. La potenza arriva nel corso dell'azione.

 

         Quando condivisi il Vangelo dietro la Cortina di Ferro, cominciai semplicemente ad aprire la bocca e a parlare. Se mi trovavo sotto un interrogatorio del KGB, non mi arrivava una grande potenza. Ma quando nella mia debolezza cominciavo a parlare, proprio in quella debolezza il potere dello Spirito Santo si innalzava dentro di me e Dio mi rendeva testimone. É questo il significato di Atti 1,8. La ragione dell'invio dello Spirito Santo non è solo perché noi ottenessimo delle grazie personali, ma perché dovremo essere testimoni.

 

3.     Il terzo passo intrapreso da David fu quello di dimostrare, di dare testimonianza.

Riportò a Saul la testa di Golia per dimostrare alla propria nazione ciò che Dio aveva fatto per loro. Oggi in molte Chiese manca un incontro di testimonianze, mentre quello può essere uno dei raduni più necessari nella vita della Chiesa. La Chiesa dovrebbe essere il luogo in cui la gente può arrivare dopo una settimana di guerra e di lotta con i giganti, dove la nostra battaglia può ispirare qualcun altro ad eccitarsi davanti alla prospettiva di annientare il proprio gigante. In un servizio di testimonianza e di ringraziamento c'è qualcosa che fa smuovere la fede.

 

Impegnarsi nella lode

 

         Ciascuno di noi ha un gigante nella propria vita con scritto sopra il nostro nome - che si tratti di malattia, di un membro non salvato della famiglia, di difficoltà finanziarie o di qualche altro problema che appare grande quanto il Golia che torreggiava sugli Israeliti. Con l'aiuto di Dio potete mozzare la testa al vostro gigante ed essere efficaci come David quando uccise Golia.

         La chiave sta nel seguire il Suo principio-base sulla battaglia spirituale: impegnarsi quotidianamente nella lode a Dio.

 

         Dovete essere diligenti nell'uso di quest'arma potente. Se farete come David, sarete in grado di balzare sul campo di battaglia e marciare coraggiosamente fino al vostro gigante, per sconfiggerlo.

 

q       Volete impegnarvi davanti a Dio a lodare ogni giorno il Suo nome? Volete impegnarvi ad ascoltare Dio, a trovare un posto tranquillo, un posto speciale o qualunque posto in cui il Suo Spirito possa ispirarvi alla lode?

q       Volete impegnarvi a lodare ogni giorno il nome dell'Altissimo Dio, e attraverso quella lode entrare nella guerra spirituale e muovervi contro le fortezze?

 

Se desiderate prendervi questo impegno con Dio, vi prego di fare la seguente preghiera a conclusione di questa serie di articoli:

 

Carissimo Padre Celeste,

 

         Vengo a Te nel nome di Gesù. Vengo con la fragilità della mia carne, con i miei problemi ed i miei peccati e Ti chiedo perdono. Chiedo di essere purificato dal Sangue di Gesù e in questo momento Ti affido la mia vita.

         Sarò un uomo o una donna di lode. Il mio desiderio sarà quello di lodarti ogni giorno. Il Tuo Nome sarà sulle mie labbra. Innalzerò il Tuo Nome davanti ai pagani, ai non credenti. Ti renderò gloria o mio Dio, e lo farò nel Nome di Gesù.

         Ti ringrazio per la grazia e per la forza del Tuo Spirito Santo nel ricordarmi ed aiutarmi ad osservare questo impegno di lodarTi. Sono convinto che vedrò con i miei occhi la manifestazione della potenza di Dio nella mia famiglia e nella mia Chiesa. Credo che avrò un impatto sulla mia città, sul mio Stato e sul mio paese e che ci saranno ripercussioni che influenzeranno il mondo a motivo della mia lode, del mio impegno a innalzare il Tuo nome.

         Donami la Tua benedizione e la tua potenza, affinché io possa vincere i giganti che ogni giorno devo affrontare. Ti lodo nel nome di Gesù. Amen.


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