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4- di Terry Law LANCIAMO LE NOSTRE ARMI - ANGELI IN AZIONE-TAGLIATE LA TESTA AL VOSTRO GIGANTE

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 12:22
15/12/2011 12:21

ANGELI IN AZIONE
ANGELI IN AZIONE
di Terry Law 

 

Parte  2ª

  ANGELI IN AZIONE  

 

 

Quando, nella guerra spirituale, usiamo le armi della lode e dell'adorazione, Dio invia un esercito in nostro aiuto.

 

Revisione della lezione precedente

            Nel primo articolo ho affrontato il problema delle armi della nostra battaglia, il fatto che queste sono potenti e che con esse possiamo abbattere le fortezze.

è Ho detto che le fortezze sono quei pensieri che legano, e che sono stabilite e governate da PRINCIPATI E POTENZE.

è Credo che quando Satana fu cacciato dalla presenza di Dio, stabilì una posizione di comando nei cieli da dove, lui e i suoi agenti, conducono azioni nefande per cercare di minare e controllare la nostra vita. E questo lo fa attraverso un sistema di pensieri.

 

         Le armi dateci da Dio per combattere contro questi pensieri sono davvero potenti. Esse sono: la Parola, il Nome e il Sangue. Queste tre armi, poste da Dio nelle mani del credente, sono le forze più potenti e possenti a disposizione dell'umanità.

         Credo che stia per giungere un risveglio nel quale la Chiesa comprenderà e riuscirà ad applicare la potenza di tali armi, e inizierà ad usarle per organizzare una potente offensiva contro il diavolo e i suoi accoliti.

 

         Finora abbiamo anche esplorato i quattro veicoli di lancio dati da Dio ad ogni credente per attivare le nostre armi contro il diavolo, e cioè:

 

- la preghiera,

- la testimonianza,

- la predicazione e

- la lode e l'adorazione.

 

Sono i razzi di lancio che trasportano la Parola, il Nome e il Sangue, per abbattere le fortezze del nemico.

 

         Il cristianesimo è una questione di lancio di razzi, ed è proprio qui che entra in campo il significato del credente.

è Infatti, non sarà Dio a lanciare i razzi. Egli, infatti, ha dato l'incarico alla Chiesa (come popolo di Dio), cui ha affidato le armi dicendo:

"Ora te le farò usare per portare a termine l'opera. Io appoggerò quello che farai, ma non sarò Io a farlo per te."

 

Sta a noi, la Sua Chiesa, erigerci con le Sue armi per fare esattamente quanto Dio ha designato nel Suo piano. É una transazione spirituale davvero eccitante, ed è profondamente significativo che le azioni del credente influenzino ciò che accade nei cieli.

 

Guerra nei cieli

 

         Apocalisse 12 è un brano eccitante ed illuminante della Scrittura sul nostro ruolo in ciò che avviene nei cieli.

 

"Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il dragone: il dragone e i suoi angeli combattevano, ma non prevalsero e non vi fu più posto per essi in cielo. E il dragone, il serpente antico chiamato diavolo e Satana, che inganna il mondo intero, fu cacciato via; fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

 

'Ora è venuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza e l'autorità del Suo Cristo: poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. MA ESSI LO HANNO VINTO per mezzo del SANGUE DELL'AGNELLO e della PAROLA DELLA LORO TESTIMONIANZA, e non hanno amato la vita, fino ad esser disposti a morire." (cf. Ap 12, 7-11)

 

L'effetto della lode e dell'adorazione

 

         In questo brano, che ritengo parli di un evento a venire, ha luogo una battaglia tra Michele e i suoi angeli contro il dragone e i suoi angeli. Michele e i suoi angeli hanno vinto, mentre Satana e le sue truppe sono state cacciate dal cielo. Ma la Scrittura dice inoltre che i credenti hanno vinto Satana per mezzo del Sangue, usando l'arma di lancio della testimonianza. Il sangue è stato la potenza e l'arma usata; la parola della loro testimonianza è stata il razzo di lancio che ha portato il sangue al punto di attacco. Vedo qui un esempio di quanto credo accada nei cieli tramite la nostra lode e adorazione.

 

         Quando usiamo le nostre armi ed i razzi di lancio spirituali, accade che in qualche modo, nell'economia di Dio, cominciamo ad influenzare l'attività degli angeli. Qui sto trattando un argomento delicato e voglio esser chiaro nel dire che non credo che noi possiamo mai dare ordini agli angeli: essi ricevono dal Padre le istruzioni. Ma ritengo che sia il Padre stesso ad allertarli, e quando la Chiesa comincia ad affrontare i problemi usando i principi della guerra spirituale, a quegli angeli è permesso di collaborare con i credenti nel portare a compimento gli scopi divini di Dio.

 

La condizione di Dio: Egli attende un'azione da parte nostra

 

         In quel passo dell'Apocalisse sono stati gli angeli a sconfiggere, a cacciar via, a buttare giù, ma lo hanno fatto in collaborazione con una Chiesa che operava sui principi della guerra spirituale. Fu la Chiesa a lanciare il potere del Sangue per mezzo della sua testimonianza; e quando ciò è accaduto, gli angeli hanno detto: "Diavolo, sei finito. La Chiesa ha preso le sue responsabilità. Ora noi ti cacceremo via."

 

         Dio avrebbe potuto cacciare il diavolo dal cielo in qualunque momento. Voleva farlo. Ma non lo farà finché noi, la Sua Chiesa, arriviamo al punto nella guerra spirituale di decidere che per noi è importante trovarci nella potenza del Sangue, e mediante la parola della nostra testimonianza, collaborare con l'eterno piano sovrano di Dio per estromettere Satana.

         Dio aspetta che i credenti si muovano secondo il Suo piano, in modo che poi gli angeli possano aiutarci ad abbattere le fortezze nei cieli.

 

         Daniele è un'ottima illustrazione di come gli angeli si muovono quando un uomo agisce secondo i principi della battaglia spirituale. Daniele, prigioniero in Babilonia, cominciò a leggere ciò che diceva Geremia sulla nazione di Israele:

"Se non ti pentirai, Babilonia ti invaderà. Sarete fatti prigionieri e schiavi e passerete settant'anni prigionieri nella terra di Babilonia." (vedi Ger 25, 1-11).

 

         Quando Daniele lesse gli scritti di Geremia, le parole gli balzarono fuori dalla pagina. "Controllò il calendario" e scoprì che quello doveva proprio essere il settantesimo anno. Così scrisse:

 

"Nell'anno primo del suo regno io, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia, nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni" (Dn 9,2).

 

La persona che agisce

 

         Quando dal libro vide che era giunto il momento della fine del dominio babilonese, Daniele non se ne stette comodamente seduto ad aspettare che si verificasse quell'evento. Si mise piuttosto all'opera per essere partecipe della realizzazione di quella profezia:

1.     Si pentì davanti a Dio, vestendosi di sacco e di ceneri.

2.     Quindi iniziò un periodo di digiuno e di preghiera.

 

         Non appena Daniele si rese conto che era giunto il momento in cui era necessario fare qualcosa, si inginocchiò e disse: "Dio, tu hai detto che sarebbe accaduto, ma io non me ne starò qui seduto ad aspettare. Farò parte di ciò che lo farà accadere."

         La persona che intercede, digiuna, serve e sta in ascolto di Dio perché vuole essere coinvolta nei suoi scopi, è proprio quella che Dio coinvolgerà in ciò che sta facendo nella nostra generazione. É proprio così, e quanto farà quella determinata persona avrà un impatto nei cieli.

 

         Possiamo constatarlo nella vita di Daniele. Dopo aver iniziato il periodo di preghiera e di digiuno, immagino che rimase alquanto scoraggiato e che dicesse: "Signore, sono passati 21 giorni e non è successo niente. Cosa c'è che non va?"

 

         A quel punto apparve l'angelo Gabriele:

"Non temere, Daniele: dal primo giorno in cui ti sei disposto a comprendere, facendo penitenza dinanzi a Dio, le tue parole sono state ascoltate ed io sono venuto per le tue parole." (Dn 10.12).

 

La perseveranza di Daniele

 

         Daniele aveva pregato, ricordando al Signore: "La Parola del Dio di Geremia è scritta nel libro. Io mi baso sulla Tua parola e Tu ci riporterai a casa."

 

         Il primo giorno in cui fece questa preghiera, le sue parole giunsero in cielo e Dio disse: "Ecco il Mio uomo. Lo farò perché Me lo chiede nella preghiera." Fu proprio la preghiera il veicolo di lancio della Parola di Dio.

 

         Qui vediamo che quando gli angeli si muovono con gli uomini, lo fanno sui principi della guerra spirituale.

         Quando il popolo di Dio osserva quei principi, ciò libera gli angeli permettendo loro di fare ciò che Dio vuole. Gabriele disse:

 

"Il Principe del regno di Persia mi si è opposto per 21 giorni; però Michele, uno dei capi dei principi, è venuto ad aiutarmi ed è rimasto là con i re di Persia" (Dn 10,13).

 

         Gabriele aveva cercato di arrivare da Daniele col suo messaggio, ma era stato impedito per 21 giorni dal malvagio principe di Persia. Daniele tuttavia, continuò a lanciare l'arma, puntandola in alto per distruggere il potere del principe di Persia.

         La Persia era il principale blocco stradale che impediva ad Israele di tornare a casa e il principe di Persia, la fortezza che stava dietro la nazione, doveva essere vinto dall'uomo in collaborazione con gli angeli, perché gli scopi di Dio potessero essere portati a termine.

 

         Poiché Daniele non smise di pregare, venne infine il momento in cui Dio disse a Michele: "Scendi giù e prenditi cura di quel principe." E Michele, il capitano degli eserciti del Signore, scese giù liberando Gabriele perché potesse recarsi da Daniele.

 

         Ma non fu Michele a rovesciare la situazione, bensì l'uomo che agiva secondo i principi della guerra spirituale; fu lui a permettere il completamento di quell'opera. Daniele non si arrese. Se lo avesse fatto, Gabriele avrebbe potuto non riuscire mai a passare. Ma egli non mollò la presa.

         La stessa cosa vale oggi per noi: É proprio attraverso il nostro coinvolgimento nella battaglia spirituale che siamo in grado di partecipare efficacemente a ciò che Dio sta facendo, e di sciogliere gli angeli di Dio perché ci aiutino.

 

Il piano di battaglia di Iacaziel

 

         Un'altra illustrazione del principio dell'azione dell'uomo che influenza l'attività nei cieli è descritta in 2 Cronache 20, dove Israele stava per essere invaso da potenti eserciti stranieri. Quando il messaggero entrò di corsa nella sala del trono di Re Giosafat per dirgli che tre eserciti potenti, provenienti da Ammon, Moab e dal Monte Seur, stavano arrivando per invadere e distruggere Israele, la Scrittura dice che "Giosafat ebbe paura" (vv. 2-3). Nulla getta più terrore su una nazione della parola invasione.

 

q         Ma anche in quel momento Giosafat si dispose a cercare il Signore, radunò Israele e proclamò un digiuno pubblico.

q         Poi cominciò a pregare dichiarando la grandezza di Dio e cominciò ad entrare nella lode.

 

"Allora lo Spirito del Signore ...fu su Iacaziel, figlio di Zaccaria, proprio in mezzo all'assemblea..." (v. 14).

 

         Lo Spirito del Signore viene spesso nei momenti difficili, ma sempre nei momenti di lode e di rendimento di grazie.

 

         Il piano di battaglia che venne da Iacaziel è stupefacente, ed è un esempio di come Dio combatterebbe se fosse in noi. Egli disse:

 

"Non temete e non spaventatevi davanti a questa grande moltitudine; perché la battaglia non è vostra, ma è di Dio. Domani scendete contro di loro... Non avrete bisogno di combattere in questa battaglia: disponetevi in ordine e state fermi, e vedrete con voi la salvezza del Signore." (vv. 15-17)

 

         Il piano di battaglia che emerse da questa lode fu che i cantori sarebbero usciti davanti all'esercito lodando e adorando Dio, e che Dio si sarebbe preso cura del resto.

 

Il nemico cade

 

         Giosafat si consultò col popolo e nominò i cantori che dovevano cantare le lodi di Dio. Uscendo avanti all'esercito, dovevano dire: "Sia lode al Signore, la Sua misericordia è eterna!" Il verso 22 dice: "E quando cominciarono a cantare e a lodare, il Signore tese degli agguati."

 

         Permettetemi di farvi una domanda: Come fece il Signore a tendere un'imboscata a quegli eserciti? Io credo che lo abbia fatto con gli angeli. Credo che gli angeli inviati da Dio abbiano fatto l'opposto di quello che fa il diavolo. Devono aver bisbigliato alle orecchie degli Ammonniti: "Guardate quei Moabiti. Non appena volgerete loro le spalle, vi colpiranno dal di dietro. E quei tipi dal Monte Seir poi, sono peggio dei Moabiti!"

         Ciascuno di quei tre eserciti deve aver deciso: "Bene, sarà meglio che prima elimini gli altri due eserciti." Quando ebbero finito, l'esercito di invasori si era totalmente auto-distrutto.

 

         Sono convinto che gli angeli di Dio abbiano seguito le istruzioni di Dio, ma che non avrebbero potuto farlo fin quando gli uomini non avessero cominciato a cantare e a lodare Dio. Ciò accadde solo quando il Suo popolo cominciò ad esercitare i principi della guerra spirituale, usando la potenza della lode e della adorazione. Quando il popolo obbedì, Dio disse ai Suoi angeli: "Bene, il mio popolo sta facendo quello che ho detto e agisce secondo i principi giusti. Intromettetevi nell'azione e fate piazza pulita."

 

Conclusione

 

         É stupefacente rendersi conto che la nostra lode porta a vittorie e superamenti su nei cieli, sollecitando l'attività angelica a portare a termine il piano di Dio. Ma in che modo, a livello pratico, tutto ciò riguarda ognuno di noi?

         Significa che quando affrontate una situazione apparentemente senza speranza, come Giosafat, e siete circondati da "eserciti che avanzano" da ogni parte, la vostra lode e adorazione può significare la differenza tra la sconfitta e la vittoria personale.

         Oppure potete essere come Daniele, che attende l'adempimento di una promessa di Dio che per un qualche motivo tarda a realizzarsi; la vostra preghiera diligente può essere il fattore che innalza la scala verso la vittoria nella battaglia celeste che si sta svolgendo. Se state affrontando circostanze di questo genere, perché non impegnarvi proprio ora per vedere la vittoria di Dio nella vostra vita attraverso la potenza della lode e della adorazione?

 

         Il fatto che il nostro coinvolgimento abbia influenza su nei cieli, riflettendosi sulla attività degli angeli, dovrebbe incoraggiare ognuno di noi. Ma al di là del livello personale, ha ramificazioni potenti in ciò che Dio sta per fare con l'intera Chiesa nei giorni a venire.

         Dio vuole che la Chiesa sia partecipe all'esecuzione del Suo piano sulla terra. Gli angeli di Dio attendono di poter fare la volontà di Dio, ma non si muoveranno finché la Chiesa non si alzerà con le sue armi. E quando verrà quel momento ultimo, e noi crederemo e la Chiesa rimarrà salda nella potenza dei suoi armamenti, dichiarando il potere del Sangue contro le porte degli inferi e contro lo stesso diavolo, vedremo nei cieli una vittoria che stabilirà sulla terra gli scopi eterni di Dio.

 

 Testimoni della potenza

della lode e dell'adorazione

 

Relazione del personale

 

Attraverso l'adorazione un'assemblea sperimenta la potenza guaritrice di Dio.

 

         Leggere in che modo la lode e l'adorazione possano mettere i cristiani in contatto col regno del soprannaturale è una cosa, ma tutt'altra cosa è vederlo accadere.

         La serie di New Wine sul ruolo della lode e dell'adorazione nella guerra spirituale è stata predicata quest'estate da Terry Law in forma di seminario di tre giorni, col coinvolgimento del personale delle riviste New Wine e Integrity Communications.

         Nella sessione da cui è stato ripreso questo secondo articolo abbiamo avuto l'occasione di sperimentare personalmente la straordinaria potenza soprannaturale di Dio nella lode e nella adorazione condivise da Terry Law nei suoi insegnamenti.

 

         Il messaggio fu il preludio di un servizio di guarigione. Ma in quel servizio, anziché imporre le mani su ciascuno individualmente, Law ci introdusse in un periodo di lode e di adorazione durante il quale chiese al Signore di mandare la guarigione a chi ne aveva bisogno.

 

         Molte delle persone coinvolte hanno affermato che quel periodo di adorazione è stato più gioioso e più carico di potenza soprannaturale di qualunque altra cosa mai sperimentata in precedenza. Vi presentiamo la relazione dell'esperienza di una donna:

 

"Mentre adoravo e lodavo il Signore, alzai lo sguardo e vidi un angelo seduto sull'intelaiatura di una delle finestre del pulpito. Nel dubbio per quanto vedevo, chiusi gli occhi e ricominciai a lodare Dio. Dopo un minuto circa li riaprii, e questa volta l'angelo si librava sul pulpito. Era alto circa 2 metri, con un lungo abito fluente di un bel colore bianco-argenteo. Sebbene capelli e viso fossero dello stesso colore, riuscivo a distinguerne i lineamenti.

Mentre lo guardavo, si voltò verso di me con espressione che pareva dire: 'Guarda cosa stiamo per fare!' Poi lui e diversi altri angeli cominciarono a librarsi per tutta la stanza. Scendevano e poi salivano fino al soffitto, per poi tornare a scendere sfiorando i membri dell'assemblea che lodavano il Signore. Li osservai per un paio di minuti, e mentre si libravano su di noi ero impressionata del fatto che gioivano con noi che gioivamo in Dio. Dopo l'adorazione ci fu una profezia che diceva che in quella lode avevamo toccato il cuore di Dio, ed io sapevo con certezza che Egli mi aveva benedetta aprendomi gli occhi dello spirito affinché vedessi quegli angeli."

 

         Un'altra donna, che ignorava questa visione, disse di aver udito, durante il canto di lode, voci angeliche unirsi a noi nell'adorazione.

 

         Dopo l'adorazione, Law chiese a chi era guarito di accertarsi di esserlo davvero, e di venire poi a fare la testimonianza. Decine di persone si affollarono nella zona intorno al podio per parlare delle loro guarigioni. Una ragazza con problemi di vista ad un occhio disse di aver visto Gesù che durante la lode e l'adorazione veniva verso di lei, le imponeva le mani sugli occhi e la guariva. Law controllò quella guarigione tenendo in mano una pagina stampata a una certa distanza da lei: la lesse con facilità, cosa che prima non avrebbe potuto fare.

 

         Ma la guarigione più sensazionale fu quella di un bambino di due anni con un tumore: la madre disse che non aveva mai fatto più di qualche passo incerto. E mentre ella piangeva, mise il bambino in piedi e l'uditorio scoppiò in un applauso quando questi camminò avanti e indietro.

 

         Tutto il seminario ci ha ricordato che la nostra lode e adorazione toccano qualcosa nel regno soprannaturale, molto al di là della nostra comprensione - un fatto che dovrebbe incoraggiarci a impegnarci nella lode e dell'adorazione ad un livello molto più profondo del nostro attuale coinvolgimento.

         Durante l'ultima sessione una profezia sfidò l'uditorio a non avere paura di entrare in questa forma profonda di adorazione, perché in realtà è la porta di accesso alla sala del trono del Re. Abbiamo quindi il privilegio e l'incarico di dire col Salmista:

 

"Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate la gloria del Suo nome, rendete gloriosa la Sua lode. Benedite o popoli il nostro Dio e fate risuonare dovunque la Sua lode" (Sal 65, 1-2; 8).

 

Quando glorifichiamo Dio in questo modo, ciò avrà un impatto nei cieli e saremo testimoni di un numero sempre crescente di dimostrazioni della Sua potenza nella vita nostra e in quella di coloro con cui abbiamo relazione.



 (New Wine - Settembre 1984)


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