00 03/02/2015 19:44
LA FLAGELLAZIONE DI GESÙ
Miei amati, guardateMi come Mi lascio portare, con la mansuetudine di un agnello, al tremendo supplizio della flagellazione.
Sul Mio corpo, gia coperto di colpi e distrutto dalla stanchezza, i carnefici, con crudeltà, scaricano, con corde intrecciate e con verghe, terribili frustate.
È tale la violenza con la quale Mi castigano, che non rimane in Me una sola parte esente dal più terribile dolore…
Le percosse ed i calci Mi hanno causato innumerevoli ferite…
Le verghe Mi hanno strappato pezzi di pelle e di carne.
Il sangue sgorgava da tutte le Mie membra…
Caddi di nuovo per il dolore che Mi causavano i colpi dati alla Mia virilità.
Il Mio corpo era in uno stato tale che pareva più quello di un mostro… che di un uomo.
I tratti del Mio Volto avevano perso il loro aspetto, era ormai ridotto tutto un edema.
Il pensiero delle tante Anime, alle quali, in seguito, avrei ispirato il desiderio di seguire le Mie orme, Mi consumava d'Amore.
Durante le ore di prigionia, le vedevo come fedeli imitatrici, mentre imparavano da Me la mansuetudine, la pazienza e la serenità… e non solo per accettare le sofferenze ed i disprezzi, ma per amare quelli che le avrebbero perseguitate e, se necessario, sacrificandosi per loro, come Io Mi sono sacrificato.
In quelle ore di solitudine, in mezzo a tanto dolore, ardevo sempre di più per il desiderio di compiere, con perfezione, la Volontà del Padre Mio.
Oh, quanto Mi sono offerto per riparare la Sua Gloria oltraggiata!
Allo stesso modo, voi, Anime Religiose, che vi trovate nella prigione, scelta per Amore e che, spesso, agli occhi delle Creature, passate per essere inutili e, forse, addirittura perniciose, non temete.
Lasciate che gridino contro di voi e, in quelle ore di solitudine e di dolore, unite intimamente il vostro cuore al vostro Dio, unico Oggetto del vostro Amore. Riparate la Sua Gloria, oltraggiata da tanti peccati!
GESÙ VIENE CONDANNATO A MORTE
All'alba, Caifa ordinò che Mi conducessero da Pilato perché pronunciasse la sentenza di morte.
Questi Mi interrogò, desideroso di trovare un motivo per condannarMi, ma, allo stesso tempo, la sua coscienza lo tormentava e provava un grande timore per l'ingiustizia che stava per commettere. Alla fine, trovò un mezzo per disinteressarsi di Me, e ordinò che Mi riportassero da Erode.
In Pilato, sono fedelmente rappresentate le Anime che, sentendo nello stesso tempo il movimento della grazia e delle loro passioni, vengono dominate dal “rispetto umano”, accecate dall'amor proprio e, temendo di sembrare ridicole, lasciano passare la Grazia.
Nulla risposi a tutte le domande di Pilato.
Ma, quando Mi chiese:
“Sei Tu il Re dei Giudei?(Matteo 27,11) - con gravità e fermezza d'animo, risposi:
“Tu lo hai detto, Io sono Re, ma il Mio Regno non è di questo mondo…” (Giovanni 18,37).
Con queste parole volli indicare a molte Anime che, quando si presenta l'occasione di sopportare la sofferenza o una umiliazione, che potrebbero facilmente evitare, debbono rispondere con generosità:
“Il mio Regno non è di questo Mondo, e cioè, non cerco le lodi degli uomini; la mia Patria non è questa, avrò il mio riposo in quella Patria che lo è veramente”.
E adesso, coraggio, devo compiere il Mio dovere, senza tenere conto delle opinioni del Mondo. Ciò che Mi importa non è la sua stima, ma il seguire la voce della Grazia, soffocando i richiami della natura. Se non sono capace di vincere da solo, pregherò per avere forza e consiglio, ma, in molte occasioni, le passioni ed un eccessivo amor proprio, accecano l'anima e la spingono a compiere il male.
Non sono né 10 e neppure 20 i carnefici che straziano il Mio Corpo… sono moltissime le mani che feriscono il Mio Corpo, ricevendo la Comunione nella mano: opera sacrilega di Satana.
Come potete contemplarMi in questo mare di dolore e di amarezza, senza che il vostro cuore si muova a compassione?
Ma non sono i carnefici… quelli che devono consolarMi, siete voi, Anime Elette, che dovete alleviare il Mio Dolore.
Contemplate le Mie ferite e vedete se ci sono degli altri che abbiano sofferto tanto quanto Me, per dimostrarvi il loro Amore.
GESÙ È CORONATO DI SPINE
Nel Volere del Padre Mio… ho vissuto giorni di intensa tristezza, senza lamentarMi, ma nell'accettazione di ciò che il Padre voleva farMi vivere.
Quando venni catturato nell'Orto, quelli che Mi accusavano erano pronti ad ogni menzogna. Io Mi lasciai portare dove volevano, senza fare la minima resistenza.
Quando hanno voluto cingerMi il Capo con la corona di spine, ho chinato addirittura la testa, perché prendevo tutto questo dalle mani di Colui che Mi aveva inviato nel Mondo.
Quando le braccia di quegli uomini crudeli furono esauste, a forza di caricare di percosse il Mio Corpo, misero sul Mio Capo una corona intrecciata con dei rami spinosi, e, sfilando davanti a Me, Mi dicevano:
“Così, sei un Re?… Ti salutiamo!”.
Alcuni Mi sputavano addosso, altri Mi insultavano, altri ancora Mi davano altre percosse sul Capo. Ognuno aggiungeva un nuovo dolore al Mio Corpo, maltrattato e disfatto.
Sono stanco, non ho dove riposare.
PrestaMi il tuo cuore e le tue braccia, per poterMi rifugiare nel tuo Amore.
Ho freddo ed ho la febbre.
AbbracciaMi per un momento, prima che continuino a distruggere questo Tempio dell'Amore.
I soldati ed i carnefici, con le loro sporche mani, spingono il Mio Corpo.
Altri, disgustati dal Mio Sangue, Mi spingono con le loro lance, riaprendo la Mia Carne.
Con uno spintone, Mi fanno sedere sopra delle pietre taglienti, piango in silenzio per il dolore e, loro, in modo grottesco, si burlano delle Mie lacrime.
Infine, Mi lacerano le tempie, premendo con forza la corona di rami spinosi intrecciati.
Considerate come, con quella corona, ho voluto espiare i peccati di superbia di tante Anime, che si lasciano soggiogare dalle false opinioni del Mondo e che desiderano essere stimate in modo eccessivo. Ma, soprattutto, ho permesso che Mi incoronassero di spine e che, per questo, la Mia testa soffrisse crudelmente, per potere, con questa volontaria Umiltà, riparare le ripugnanze e le orgogliose pretese di tante Anime, che non vogliono seguire la via tracciata dalla Mia Provvidenza, giudicandola indegna dei loro meriti e della loro condizione.
Nessun cammino è umiliante… quando viene tracciato dalla Volontà di Dio...
Invano, cercherete di ingannare voi stessi, pensando di seguire la Volontà di Dio, e nella piena sottomissione di quanto vi chiede.
Nel mondo, vi sono delle persone che, quando giunge il momento della decisione - ovvero di intraprendere un nuovo genere di vita - riflettono ed esaminano i desideri del loro cuore. Talvolta trovano, in questo o in quella persona con cui progettano di unirsi, solide fondamenta per una vita pia e cristiana.
Forse vedranno che adempiono i loro doveri familiari in modo da poter soddisfare il loro desiderio di felicità, ma la vanità e l'orgoglio oscurano il loro Spirito, e così si lasciano trascinare dall'assillante desiderio di figurare, di essere notati.
Ed ecco che si danno da fare per cercare qualcuno che, essendo più nobile, più ricco, soddisfi la loro ambizione.
Ah, come stupidamente si accecano!
No, dirò loro: non troverete la vera felicità in questo Mondo, e fosse vero che la possiate trovare nell'altro!
Badate bene, che vi mettete in un grande pericolo!
Parlerò anche alle Anime che ho chiamato nella via della perfezione.
Quante illusioni vi sono in quelle che dicono di essere disposte a fare la Mia Volontà e che, invece, conficcano nel Mio Capo le spine della Mia corona.
Vi sono, in riferimento specifico a ciascuno, delle Anime che voglio per Me.
Conoscendole ed amandole, desidero collocarle lì, dove vivo, nella Mia Sapienza infinita, dove troveranno tutto ciò che è necessario per raggiungere la Santità: sarà lì che Io Mi farò conoscere da loro, e sarà lì che Mi daranno più consolazione, più Amore e più Anime.
Ma quante delusioni!
Quante Anime si accecano a causa dell'orgoglio e della superbia o per una meschina ambizione.
Piena la testa di vani ed inutili pensieri, si rifiutano di seguire il cammino che il Mio Amore traccia per loro.
Anime che Io ho scelto, credete forse di compiere la Mia Volontà, facendo resistenza alla voce della Grazia, che vi chiama e che vi guida per quel sentiero che il vostro orgoglio respinge?
Figlia Mia, amore dei Miei dolori, consolaMi… costruisci, nel tuo piccolo cuore, un trono per il tuo Re e Salvatore e incoronaMi di baci.
Coronato di spine e coperto con un manto di porpora, i soldati Mi presentano di nuovo a Pilato.
Non trovando in Me un delitto per il quale castigarMi, Pilato Mi fece varie domande, chiedendoMi perché non lo contestavo, sapendo che lui aveva ogni Potere su di Me.
Rompendo, allora, il Mio silenzio, gli dissi:
“Non avresti questo Potere se non ti venisse dato dall'Alto, ma è necessario che si compiano le Scritture”.
E, abbandonandoMi al Padre Mio Celeste, tacqui di nuovo…
BARABBA VIENE LIBERATO
Pilato, turbato dall'avvertimento di sua moglie, conteso tra i rimorsi della sua coscienza e la paura della rivolta del popolo, cercava un mezzo per liberarMi.
Perciò, Mi espose alla vista del popolaccio, nel pietoso stato nel quale Io Mi trovavo, proponendo loro di darMi la libertà e di condannare, al Mio posto, Barabba, che era un ladro e un criminale famoso.
Il popolo rispose, unanime:
“Che muoia, sia invece liberato Barabba!” (Luca 23,18) .
Anime che Mi amate, vedete come Mi hanno paragonato ad un criminale!
Vedete come Mi hanno fatto scendere ancora più in basso del più perverso degli uomini!
Sentite che grida furiose lanciano contro di Me!
Guardate, con quanta rabbia, chiedono la Mia morte!
Dovevo, forse, rifiutarMi di sottostare a tanti penosi affronti?
No!
Al contrario, li abbracciai e, per Amore delle Anime, per mostrarvi che questo Amore, non soltanto Mi ha condotto alla morte, ma ad una morte ignominiosa…
Non crediate, tuttavia, che la Mia natura umana non avvertisse ripugnanza o dolore!
Al contrario, volli sentire ogni genere di ripugnanza ed essere soggetto alla vostra stessa condizione… darvi, così, un esempio, per fortificarvi in ogni circostanza della vita e per potervi insegnare a vincere le ripugnanze alle quali siete esposti, quando si tratta di compiere la Volontà Divina.
Torniamo alle Anime, alle quali parlavo ieri…
Alle Anime chiamate allo stato di perfezione, che ragionano sulla Grazia e retrocedono davanti alla umiltà del cammino che indico loro, per timore dei giudizi del Mondo o facendo valere le proprie capacità. Si persuadano che saranno, in un altro modo, più utili, per il Mio servizio e per la Mia Gloria.
Risponderò, ora, a quelle Anime…
Dimmi:
“Ho rifiutato, Io… ho forse esitato quando Mi sono visto nascere, in una stalla, da stagione genitori poveri ed umili, lontano dalla Mia casa e dalla Mia Patria, nella più cruda dell'anno… di notte? “.
In seguito, ho vissuto trenta anni nel lavoro oscuro e faticoso di falegname.
Ho passato umiliazioni e scherni da parte di chi veniva a chiedere lavoro a Mio Padre Giuseppe.
Non ho disdegnato di aiutare Mia Madre nei lavori più umili della casa.
Tuttavia, non avevo forse più talenti di quanto non fossero necessari per quel rozzo lavoro di carpentiere?
Io, che all'età di 12 anni già istruivo i Dottori nel Tempio… ma tutto era Volontà del Padre Mio Celeste, e così Io Lo glorificavo.
Quando ho lasciato Nazaret e ho iniziato la Mia Vita pubblica, avrei potuto farMi conoscere come Messia e Figlio di Dio, e gli uomini avrebbero ascoltato i Miei Insegnamenti, con venerazione.
Non lo feci, poiché il Mio unico desiderio era di compiere la Volontà del Padre Mio…
E quando giunse l'ora della Mia Passione, attraverso la crudeltà degli uni e gli affronti degli altri, attraverso l'abbandono dei Miei e l'ingratitudine della folla, attraverso l'indicibile martirio del Mio Corpo e le avversioni della Mia Anima, vedete con quale grande Amore, ancora, scoprivo e abbracciavo la Volontà del Padre Mio Celeste.
Così, quando l'Anima, sormontando difficoltà e ripugnanze, si sottomette generosamente alla Volontà di Dio, giunge un momento in cui, unita intimamente a Lui, gioisce delle più ineffabili dolcezze.
Questo che ho detto alle Anime, che provano ripugnanza per la vita umile e oscura, lo ripeto per quelle che, invece, sono chiamate a lavorare in continuo contatto con il Mondo, mentre si sentono più attirate dalla completa solitudine e dai lavori più umili e nascosti.
Anime scelte, la vostra felicità e la vostra perfezione non consistono nel seguire i vostri piaceri e le vostre naturali inclinazioni, nel venire riconosciute o no dalle Creature, nell'usare o nascondere il talento che possedete, ma nell'unirvi e conformarvi per Amore e con una totale sottomissione alla Volontà di Dio, alla quale vi chiama per la Sua Gloria e per la vostra santificazione.
Basta per oggi, figliola, ama e abbraccia con gioia la Mia Volontà… già sai che è, in tutto, progettata dall'Amore.
Medita per un momento sull'indicibile martirio del Mio Cuore, quando Mi sono visto posposto a Barabba.
Come Mi sono ritornate, allora, alla mente le tenerezze di Mia Madre, quando Mi stringeva al Suo Cuore!…
Come avevo presente le premure e le fatiche che il Mio Padre adottivo patì, per mostrarMi il Suo Amore!…
Come Mi ritornavano alla mente i benefici che così prontamente avevo riversato su quel Popolo ingrato, ridando la vista ai ciechi, restituendo la salute agli infermi, l'uso delle proprie membra a chi l'aveva perduto, sfamato le turbe e risuscitato i morti.
E ora, verme ridotto allo stato più spregevole!
Sono il più odiato degli uomini e vengo condannato a morte, come un infame ladrone.
GESÙ PERDONA ANCHE IL PIÙ GRANDE PECCATORE
Pilato ha pronunciato la “Sentenza”.
Figlioli Miei, considerate attentamente quanto il Mio Cuore ha sofferto…
Dopo esserMi offerto nell'Orto degli Ulivi, Giuda se ne andò errante e fuggitivo, senza riuscire a far tacere la sua coscienza, che lo accusava del più orribile sacrilegio.
Quando giunse ai suoi orecchi la “Sentenza di Morte” pronunciata contro di Me, si lasciò andare alla più terribile disperazione e si impiccò.
Chi potrà comprendere l'intenso dolore del Mio Cuore, quando vidi gettarsi alla perdizione eterna quell'Anima, che aveva trascorso tre anni alla “Scuola del Mio Amore”, apprendendo la Mia Dottrina, ricevendo i Miei Insegnamenti, ascoltando come, tante volte, le Mie labbra avevano perdonato ai più grandi peccatori.
Giuda!
Perché non vieni a gettarti ai Miei piedi… affinché Io ti perdoni?
Se non osi avvicinarti a Me, per paura di quelli che Mi circondano e che Mi maltrattano con tanto furore, guardaMi, almeno… vedrai come i Miei occhi si fissano in te.
Anime che vi siete cacciate nei peccati più grandi…
Se, per più o meno tempo, avete vissuto erranti e fuggitive a causa dei vostri delitti…
Se i peccati di cui siete colpevoli vi hanno accecato e indurito il cuore…
Se, per seguire alcune passioni, siete cadute nelle più gravi sregolatezze, non lasciatevi prendere dalla disperazione quando i complici dei vostri peccati vi abbandoneranno e quando la vostra Anima si rende conto della sua colpa…
Finché l'uomo possiede ancora un istante di vita, fa ancora in tempo a ricorrere alla Misericordia e ad implorare il perdono.
Se siete giovani e gli scandali della vostra vita passata vi hanno messo, davanti agli uomini, in uno stato di degradazione, non temete!
Anche quando il Mondo vi disprezza e vi tratta come dei malvagi, vi insulta e vi abbandona, state sicuri che il vostro Dio non vuole che la vostra Anima finisca nelle fiamme dell'Inferno. Vuole che osiate parlarGli, che osiate rivolgere a Lui sguardi e sospiri del cuore, e subito vedrete come la Sua Mano paterna e piena di Bontà vi condurrà alla fonte del perdono e della vita.
Se, per malizia, hai trascorso chissà quanta parte della tua vita nel disordine e nell'indifferenza e, vicino già all'Eternità, la disperazione ti pone una benda sugli occhi, non lasciarti ingannare: è ancora tempo di perdono.
Ascoltate bene:
Se vi rimane un solo secondo di vita, approfittatene, perché in questo secondo potete guadagnare la vita eterna.
Se avete trascorso la vostra esistenza nell'ignoranza e nell'errore…
Se siete stati la causa di grandi danni verso gli uomini, verso la società e perfino verso la Religione.
Se, per una qualsiasi circostanza, conoscete il vostro errore, non vi lasciate abbattere dal peso delle colpe, né dal danno di cui siete stati strumento, ma, al contrario, lasciate che la vostra Anima venga penetrata dal più vivo pentimento, inabissatevi nella fiducia e ricorrete a Colui che sempre vi sta aspettando per perdonarvi.
Lo stesso accade… se si tratta di un'Anima, che ha trascorso i primi anni della sua vita nella fedele osservanza dei Miei Comandamenti, ma che ha diminuito, a poco a poco, il fervore, passando ad una vita tiepida e comoda…
Non nascondere nulla di ciò che ti dico, poiché tutto è a beneficio dell'intera Umanità… Ripetilo alla luce del Sole, predicalo a chi vuole veramente ascoltarlo.
L'Anima che, un bel giorno riceve una forte scossa che la risveglia, immediatamente si accorge che la sua vita è inutile, vuota, senza meriti per l'Eternità.
Il maligno, con una infernale invidia, l'attacca, allora, in mille modi, facendo risaltare le sue colpe, le ispira tristezza e scoraggiamento, finendo con il portarla alla paura e alla disperazione.
Anima, che Mi appartieni, non far caso a questo crudele nemico e, non appena senti l'ispirazione della Grazia, all'inizio della tua lotta, corri al Mio Cuore, percepisci e contempla come una goccia del Suo Sangue scende sopra la tua Anima e vieni a Me.
Già sai come incontrarMi: sotto il velo della Fede… Alzalo e dimMi, con tutta fiducia, le tue pene, le tue miserie, le tue cadute… Ascolta, con rispetto, le Mie parole e non temere per il passato. Il Mio Cuore lo ha sommerso nell'abisso della Mia Misericordia e del Mio Amore.
La tua vita passata ti darà l'umiltà che ti riempirà.
E se vuoi darMi la miglior prova d'Amore, abbi fiducia e conta sul Mio perdono… CrediMi… non riusciranno mai i tuoi peccati ad essere più grandi della Mia Misericordia, che è infinita!
GESÙ SALE AL CALVARIO
Continuiamo, figliola.
SeguiMi nel cammino del Calvario, curvo sotto il peso della Croce…
Mentre il Mio Cuore era immerso nell'abisso di tristezza per la dannazione eterna di Giuda, i crudeli carnefici, insensibili al Mio dolore, caricarono sulle Mie spalle piagate la dura e pesante Croce, sulla quale dovevo consumare il Mistero della Redenzione del Mondo.
ContemplateMi, Angeli del Cielo!
Guardate il Creatore di tutte le meraviglie, il Dio a Cui rendono adorazione gli Spiriti Celesti, vedeteLo mentre si avvia al Calvario, mentre porta sulle Sue spalle il Legno Santo e Benedetto, che riceverà il Suo ultimo respiro.
GuardateMi anche voi, Anime, che volete fedelmente imitarMi!
Il Mio Corpo, distrutto da tanti tormenti, cammina, senza forze, bagnato di sudore e di sangue…
Soffro, senza che nessuno compatisca il Mio dolore!
La moltitudine Mi accompagna e non c'è una sola persona che abbia pietà di Me.
Tutti Mi ruotano intorno, come lupi affamati, desiderosi di divorare la preda…
Tutti i Demoni erano saliti dall'Inferno, per rendere più duro il Mio soffrire.
La fatica che sento è talmente grande e la Croce così pesante, che a metà del cammino cado svenuto.
Guardate come quegli uomini, inumani, Mi sollevano nel modo più brutale: uno Mi afferra un braccio… un altro Mi tira la veste che, incollata alle Mie ferite, le fa riaprire…
Uno Mi prende per il collo… un altro per i capelli… altri ancora scaricano colpi terribili su tutto il Mio Corpo, con i pugni e con i piedi.
La Croce cade sopra di Me e il suo peso Mi provoca nuove ferite.
Il Mio Volto sfrega sulle pietre della via e il sangue che ne esce si incolla sui Miei occhi, che sono quasi chiusi dai colpi… la polvere e il fango si mescolano al sangue: sono divenuto l'oggetto più ripugnante.
Il Padre Mio manda i Suoi Angeli per aiutarMi e sostenerMi… perché il Mio Corpo non perda conoscenza, cadendo al suolo… perché la battaglia non sia guadagnata. Anzitempo. e Io perda così tutte le Mie Anime.
Cammino sopra le pietre, che fanno a pezzi i Miei piedi… inciampo e cado un'altra volta.
Getto lo sguardo ai lati della via, in cerca di un piccolo sguardo d'Amore, di una attenzione, di una partecipazione al Mio dolore, ma… non vedo nessuno.
Figli Miei, voi che seguite le Mie orme, non liberatevi della vostra croce, per quanto vi possa sembrare pesante!
Fatelo per Me!
Portando la vostra croce… Mi aiuterete a portare la Mia e, in quel duro cammino, incontrerete Mia Madre e le Anime Sante che vi daranno animo e sostegno.
SeguiteMi un momento e, dopo pochi passi, Mi vedrete alla presenza della Madre Mia Santissima che, con il Cuore trafitto dal dolore, Mi viene incontro per due ragioni:
per acquistare nuova forza di soffrire alla vista del Suo Dio,
per dare a Suo Figlio, con la Sua attitudine eroica, il coraggio per continuare l'Opera della Redenzione.
Considerate il martirio di questi due Cuori!
Colui che ama di più Mia Madre è Suo Figlio… Non può darMi nessun aiuto e sa che la Sua vista aumenterà ancora di più le Mie sofferenze, ma aumenterà anche la Mia forza, per compiere la Volontà del Padre.
Colei che Io amo di più sulla Terra è Mia Madre, e non solamente non La posso consolare, ma lo stato deplorevole, nel quale Mi vede, procura al Suo Cuore una sofferenza simile alla Mia.
Si lascia sfuggire un singhiozzo.
La morte che Io soffro nel Mio Corpo… la riceve Mia Madre nel Cuore!…
Come si inchiodano i Suoi occhi nei Miei, e i Miei come si inchiodano nei Suoi!
Non pronunciamo una sola parola, ma quante cose dicono i nostri Cuori in questo doloroso sguardo!
Si, Mia Madre è stata presente a tutti i tormenti della Mia Passione, che si facevano presenti al Suo Spirito, per Rivelazione Divina.
Inoltre, diversi Discepoli, benché rimasti distanti, per paura dei Giudei, cercavano di tenersi informati di tutto e informavano Mia Madre…
Quando seppe che era stata pronunciata la Mia “Sentenza di Morte”, venne ad incontrarMi e non Mi abbandonò più, fino a quando non Mi deposero nel Sepolcro.

GESÙ VIENE AIUTATO A PORTARE LA CROCE
Mi incammino verso il Calvario.
Quegli uomini iniqui, temendo di vederMi morire, prima di giungere alla fine, si mettono fra loro d'accordo, per cercare qualcuno che Mi aiuti a portare la Croce e prendono un uomo dei dintorni, chiamato Simone.
Guardalo, dietro di Me, mentre Mi aiuta a sollevare la Croce e considera, prima di tutto, due cose:
Quest'uomo manca di buona volontà.
È un mercenario, poiché, se Mi accompagna e condivide con Me il peso della Croce, lo fa solo perché è stato requisito.
Quando si sente troppo stanco, lui che fa: lascia cadere il peso sopra di Me e così Io cado in terra due volte.
Quest'uomo Mi aiuta, si, a sollevare parte del peso della Croce, ma non tutta la Mia Croce…
Ci sono Anime che camminano così, dietro a Me.
Accettano di aiutarMi a portare la Mia Croce, ma si preoccupano anche del conforto e del riposo.
Molte altre acconsentono di seguirMi e, per questo scopo, hanno abbracciato la vita perfetta. Però, non abbandonano il proprio interesse che, in molti casi, rimane la loro prima preoccupazione.
Così, vacillano e lasciano cadere la Mia Croce, quando la sentono troppo pesante; cercano il modo di soffrire il meno possibile, temono il sacrificio di sé, evitano, per quanto possono, l'umiliazione e la fatica e, ricordandosi, forse, con dolore, di ciò che lasceranno, cercano di procurarsi certe comodità e certi piaceri.
In una parola:
Ci sono Anime così interessate e così egoiste, che vengono al Mio seguito più per loro che per Me.
Si rassegnano, piuttosto, a dare solo quanto le infastidisce e che non possono evitare…
Non Mi aiutano a portare più di una parte della Mia Croce, ma così piccola ed in tal modo che, a malapena, possono acquisire i meriti indispensabili per la loro salvezza. Ma, nell'Eternità, vedranno quanto sono rimaste lontane dalla via che dovevano percorrere.
Al contrario:
Ci sono anime, e non sono poche, che, mosse dal loro desiderio di salvezza, ma soprattutto dall'Amore che sentono alla vista di ciò che per loro Io ho sofferto, si decidono a seguirMi sul cammino del Calvario… abbracciano la vita perfetta e si danno al Mio servizio, non per aiutarMi a portare parte della Croce, ma per portarla tutta intera.
Il loro unico desiderio è quello di farMi riposare e di consolarMi.
Con questo scopo, si offrono a tutto quanto la Mia Volontà chiede loro, cercando quanto possa piacerMi.
Non pensano né ai meriti, né alla ricompensa che spetta loro, né al riposo, né alla sofferenza, che ne verrà per loro.
La sola cosa che hanno presente è l'Amore che possono dimostrarMi, la consolazione che Mi possono procurare…
Se la Mia Croce si presenta sotto forma di infermità, se si nasconde in un lavoro contrario alle proprie inclinazioni o poco conforme alle personali attitudini, se giunge accompagnata dall'assenza delle persone che le circondano, l’accettano con totale sottomissione.
Ah, queste Anime sono quelle che portano veramente la Mia Croce, l’adorano, si servono di essa per procurare la Mia Gloria, senza nessun altro interesse, né paga, se non il Mio Amore.
Sono quelle che Mi rispettano e Mi glorificano…
Siate certi che, se voi non vedete il risultato delle vostre sofferenze e dei vostri sacrifici, o li vedete più tardi, non per questo sono stati vani e infruttuosi, ma, al contrario, daranno frutti abbondanti.
L'Anima, che ama veramente, non tiene conto di ciò che ha sofferto e lavorato, né si aspetta la tale o chissà quale ricompensa; cerca solo quello che crede dia Gloria al suo Dio…
Per Lui, non evita né lavoro, né fatica.
Non si agita e non si inquieta, né tanto meno perde la pace, se si vede contrariata o umiliata, poiché l'unico movente delle sue azioni è l'Amore, e l'Amore non guarda alle conseguenze e ai risultati.
È questo il fine delle Anime che non cercano ricompensa! L'unico loro fine è la Mia Gloria, il Mio conforto, il Mio riposo… per questo hanno preso tutta la Mia Croce e tutto il peso che la Mia Volontà vuole caricare su di loro.
Figli Miei, chiamateMi con il Mio Nome, poiché Gesù vuole dire tutto.
Io laverò i vostri piedi, quei piedi che hanno calpestato un sentiero scivoloso e che ora sono feriti per i colpi sulle pietre. Io li asciugherò, li guarirò, li bacerò e ritorneranno sani e non conosceranno nessun altro sentiero, se non quello che conduce a Me.