00 01/01/2015 16:46
7 gennaio


"Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino".
(Mt 4, 17)

Dai "Discorsi" di Sant’Agostino Vescovo (Sermo 202, 3.4)

Non ricalchiamo le orme del nostro anteriore modo di vivere nel peccato

Noi dunque, carissimi, di cui quei magi costituivano le primizie; noi, eredità di Cristo sparsa fino agli estremi confini della terra; noi, per i quali è avvenuta l’ostinazione di una parte di Israele perché l’insieme dei pagani potesse entrare (Cf. Rom 11, 25): ora che abbiamo conosciuto il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, il quale per incoraggiarci quando nacque trovò rifugio in un angusto tugurio e ora per esaltarci siede nei cieli; ora lo dobbiamo testimoniare qui in terra, in questa dimora del nostro corpo, in modo da non ripassare per la via per la quale siamo venuti e da non ricalcare le orme del nostro anteriore modo di vivere. Questo significa il fatto che i magi non ritornarono indietro per la stessa strada che avevano percorso nel venire (Cf. Mt 2, 12). Cambiando la via è cambiata anche la vita. Anche per noi i cieli hanno annunziato la gloria di Dio (Cf. Sal 18, 2); anche noi siamo stati condotti ad adorare Cristo dalla verità che risplende nel Vangelo, come da stella nel cielo; anche noi abbiamo ascoltato fedelmente la profezia che è risuonata di tra mezzo al popolo giudaico - come testimonianza contro gli stessi Giudei che non sono venuti con noi -; anche noi, riconoscendo e lodando Cristo nostro re e sacerdote, morto per noi, lo abbiamo onorato come se avessimo offerto oro e incenso e mirra; ci manca soltanto di testimoniarlo prendendo una nuova via, ritornano da una via diversa da quella per la quale siamo venuti.