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Il calice della salvezza




Preghiera

Prenderò il calice di salvezza. Prenderò il calice di Cristo e berrò la passione del Signore. (En. in Ps. 102, 4)

Lettura

Il calice della salvezza

Al riguardo, che ci raccomanda nel Salmo, dove abbiamo trovato scritto e abbiamo cantato: È preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi (Sal 115, 5)? Là prese a considerare, l’uomo, quanti beni aveva ricevuto da Dio, abbracciò con lo sguardo quanti doni di grazia dell’Onnipotente, che lo creò, che lo cercò perduto, che perdonò quando l’ebbe trovato, che lo sostenne mentre lottava con le sue deboli forze, che non si sottrasse a lui in pericolo di perdersi, che lo coronò vincitore, che gli diede in premio se stesso. Considerò tutto questo e finì per esclamare: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha ridato? Non voleva essere ingrato, voleva ricompensare, ma non aveva con che farlo. Non disse: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato, ma:per quanto mi ha ridato. Non ha dato, ma ha ridato. Se ha ridato, da parte nostra avevamo un credito. Veramente il nostro credito erano i nostri mali ed egli ha ridato i suoi beni. Ha ridato infatti beni per mali, mentre noi potevamo rendere mali per beni. L’uomo cerca perciò cosa possa rendere; è angustiato non trovando come pagare il debito: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha ridato? E quasi abbia trovato cosa rendere, dice: Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore (Sal 115, 13). Che vuol dire questo? Intendeva certamente di restituire. Vuole ancora avere: Prenderò il calice della salvezza. Che calice è questo? Il calice della passione, amaro e salutare: quel calice che l’infermo avrebbe paura di toccare, se non l’avesse già bevuto il Medico. È proprio quello il calice: lo riconosciamo, questo calice, sulle labbra di Cristo che dice: Padre, se è possibile, passi da me questo calice (Mt 26, 39). (Sermo 329, 2)

Per la riflessione

Voi mirate in alto? È attraversando la valle che si giunge al monte. Volete una sede di grandezza? Bevete prima il calice dell'umiltà. (Sermo 329, 2)

Pensiero agostiniano

L’animo sia devoto, sia fedelmente cristiano, non sia ingrato verso la grazia. Riconosci il medico: mai l’infermo risana se stesso. (Sermo 160, 7)