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La gerarchia dei beni creati e il Creatore

Preghiera


O Dio, che ci richiami sulla via; o Dio, che ci accompagni alla porta; o Dio, il quale fai sì che si apra a coloro che bussano (Mt 7, 8), vieni incontro benevolo. (Sol. I, 1, 3)


Lettura


La gerarchia dei beni creati e il Creatore


L’anima razionale può fare anche buon uso della felicità temporale e corporale, qualora non si dia in balìa della creatura trascurando il Creatore, ma ponga piuttosto la felicità a servizio del Creatore, il quale ha donato la felicità stessa con l’infinita larghezza della sua bontà. Allo stesso modo che sono buone tutte le cose create da Dio, a partire dalla creatura razionale sino al corpo più vile, così l’anima razionale si comporta bene nei riguardi di queste qualora osservi l’ordine, e distinguendo, scegliendo, giudicando, subordini le cose più futili alle più nobili, le corporali alle spirituali, le inferiori alle superiori, le temporali alle eterne; eviterà così di far decadere se stessa e il corpo dalla sua nobiltà col disprezzo dei beni superiori e la brama di quelli inferiori (in tal modo essa diventa più vile), mentre con l’amore regolato otterrà piuttosto di mutar in meglio se stessa e il corpo. Poiché tutte le sostanze sono buone per natura, viene onorato il lodevole ordinamento che regna in esse, ma ne viene condannato il colpevole sovvertimento. L’anima tuttavia, pur usando male delle cose create, non può eludere l’ordinamento stabilito dal Creatore, poiché se essa fa cattivo uso delle cose buone, Egli fa buon uso anche delle cattive; essa quindi, usando male le cose buone, diviene cattiva, mentre Egli rimane sempre buono, usando ordinatamente anche le cose cattive. Mi spiego: chi si mette fuori dell’ordine mediante l’ingiustizia dei peccati, è fatto rientrare nell’ordine mediante la giustizia dei castighi. (Ep. 140, 2.4)


Per la riflessione


La tua parola, Dio, è fonte di vita eterna e non passa. Perciò nella tua parola s’intriga quel distacco. Non uniformatevi a questo secolo, ci si dice, affinché la terra irrorata dalla fonte della vita produca l’anima vivente, un’anima che per la tua parola e il tramite dei tuoi evangelisti si mantiene nell’imitazione degli imitatori del tuo Cristo. (Conf. XIII, 21.31)


Pensiero agostiniano


Il timore è schiavo, la carità è libera; così che possiamo anche dire: il timore è lo schiavo della carità. Ad evitare che il diavolo prenda possesso del tuo cuore, entri prima lo schiavo nel tuo cuore, e conservi il posto alla signora che verrà. (Sermo 156, 13.14)