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Qual è il prossimo da amare per amare Dio


Preghiera
Signore, sai che non ho fatto niente contro quel mio fratello, che lui ha mancato contro di me e che il suo peccato nei miei confronti danneggerebbe lui se non mi chiede perdono. Quanto a me ti chiedo di cuore di perdonargli. (Sermo 211, 5)

Lettura
Qual è il prossimo da amare per amare Dio

Adoperiamoci con tutti i nostri sforzi per far giungere a Dio anche quelli che amiamo come noi stessi, se sappiamo già amare noi stessi mediante l’amore verso di Lui. In realtà Cristo, cioè la Verità in persona, afferma che tutta la Legge e i Profeti dipendono da questi due comandamenti: amare cioè Dio con tutto il cuore con tutta l’anima, con tutta l’intelligenza e il prossimo come noi stessi (Mt 22, 37ss). Il "prossimo", di cui parla questo passo, non dobbiamo prenderlo nel senso di chi ci è congiunto per parentela carnale, ma per la comunanza della ragione che lega tra loro tutti gli uomini in un’unica società. Se infatti ci associa il rapporto del danaro, quanto più ci deve legare il rapporto della natura per la legge non d’un comune commercio, ma della comune provenienza. Ecco perché anche il famoso comico - giacché lo splendore della verità non difetta agli ingegni brillanti - in un dialogo, che immagina si svolga tra due vecchi, fa dire ad uno d’essi: I tuoi affari ti lasciano forse tanto tempo libero, da occuparti anche di quelli degli altri, che non ti riguardano affatto? Alche l’altro risponde: Sono uomo e penso che nessun fatto umano debba essermi indifferente!Sinarra altresì che l’intero teatro, pieno di gente stolta e ignorante, applaudì la suddetta battuta, tanto la comunanza delle anime umane aveva commosso il sentimento comune di tutti, che ciascuno dei presenti si sentì "prossimo" di qualunque altro uomo. (Ep. 155, 4.14)

Per la riflessione
Non ci può essere nessun grado più certo, per elevarsi verso l’amore di Dio, della carità dell’uomo nei riguardi dell’uomo. (De moribus Ecclesiae Cath. I, 26.48)

Pensiero agostiniano
Tu che sei uomo, perdona un uomo, affinché, io che sono Dio, venga da te. (Sermo 114,2)