00 26/03/2013 20:43
Lunedì 25 Marzo 2013
Lunedì 25 Marzo 2013
BOOM DI ISCRIZIONI
GMG, PROGRAMMA RIVOLUZIONARIO

La partecipazione annunciata di Papa Francesco ha suscitato grande entusiasmo, soprattutto in America Latina. Negli auspici anche un incontro con i giocatori di calcio. E magari una partita di altissimo livello

A braccio, stando in piedi, quasi a volerli guardare negli occhi uno ad uno: Papa Francesco ha parlato così alle migliaia di giovani assiepati in piazza san Pietro per la messa della Domenica delle Palme, giorno in cui la Chiesa, da 28 anni, celebra la Giornata della Gioventù. Ha parlato loro di gioia e di Croce, li ha esortati, con forza, a non farsi “rubare la speranza”, ad essere missionari, a portare la Croce rispondendo all’invito di Gesù “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, che è il tema della Giornata della Gioventù di Rio de Janeiro (23-28 luglio), meta del suo primo viaggio internazionale. “Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità - ha detto il Papa - perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo: è buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!”. Sulle parole del Pontefice, le prime rivolte direttamente ai giovani, Daniele Rocchi, per il Sir, ha chiesto un parere a padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione “Giovani” del Pontificio Consiglio per i laici.

Qual è la sua impressione davanti alle parole di Papa Francesco ai giovani?
“La cosa che più mi ha colpito è il fatto che il Papa abbia parlato a braccio con energia rivelando grande attenzione per i giovani, ma soprattutto grande fiducia in loro chiedendo a tutti di diventare missionari nel mondo. Li ha invitati ad uscire e a recarsi nelle periferie del cuore e del mondo ad annunciare che ‘è buono seguire Gesù, è buono il messaggio di Gesù’. Parlando a braccio ha mostrato tutto il suo cuore di pastore desideroso di guidare la parte più giovane del suo gregge verso quella speranza che non devono farsi rubare dal male. C’è poi un’altra cosa che mi preme segnalare…”.

Quale?
“Il Pontefice, nel ribadire che la nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose ma dall’incontro con una persona, Gesù, si innesta con forza e continuità nel pontificato di Papa Benedetto XVI che di questa affermazione ne aveva fatto uno dei temi più ricorrenti”.

Nell’omelia Papa Francesco ha parlato anche di Croce, parola che sembra distante dalle attese dei giovani…
“Molti giovani vivono la Croce, vivono la sofferenza nella loro vita, e penso alla mancanza di lavoro, di prospettive, alle ingiustizie che subiscono in tanti ambiti, alla difficoltà di crearsi una famiglia e un progetto di vita. Papa Francesco, ricordando loro che queste sofferenze corrispondono alla Croce di Cristo, offre un senso a questo dolore che si portano dentro. Ed il senso ultimo è che questa, abbracciata con amore, non porta alla tristezza ma alla gioia. Abbracciare la Croce è, al tempo stesso, una denuncia delle ingiustizie e una chiamata alla conversione”.

Il Pontefice, chiudendo l’omelia, ha dato appuntamento ai giovani di tutto il mondo alla Gmg di Rio de Janeiro. A che punto è l’organizzazione di questo evento e cambierà qualcosa ora che a fare il viaggio sarà Papa Francesco e non Benedetto XVI?
“L’elezione di Papa Francesco ha rilanciato in modo straordinario le iscrizioni, un boom, alla Gmg di Rio de Janeiro da parte dei giovani sudamericani e in modo particolare di quelli argentini. Questi ultimi dopo aver saputo che il Papa non avrebbe fatto tappa in Argentina dopo la Gmg hanno cominciato a iscriversi in gran numero. Non solo. L’arrivo di Papa Francesco, con la sua vitalità e dinamismo, sta rimettendo in discussione il programma che era stato pensato per Benedetto XVI. L’agenda brasiliana di Papa Ratzinger, proprio a causa della sua stanchezza, prevedeva un ridotto numero di incontri e di minore durata, fino ad un massimo di un’ora e trenta. Ora possiamo rielaborare sia il numero sia la durata degli eventi. Il cardinale presidente del Pcpl, Stanislaw Rylko, ha parlato in questi giorni con il pontefice e cercheremo di rispettare le sue decisioni. Al momento non ci sono eventi definiti ma solo alcuni sogni, tra i quali un incontro con i giocatori di calcio, sport che Papa Francesco segue. È noto, infatti, che in Argentina è tifoso della squadra del san Lorenzo de Almagro. Sarebbe bello avere anche una partita di calcio nel programma”.

agensir
Foto: Lunedì 25 Marzo 2013
BOOM DI ISCRIZIONI
GMG, PROGRAMMA RIVOLUZIONARIO 

La partecipazione annunciata di Papa Francesco ha suscitato grande entusiasmo, soprattutto in America Latina. Negli auspici anche un incontro con i giocatori di calcio. E magari una partita di altissimo livello

A braccio, stando in piedi, quasi a volerli guardare negli occhi uno ad uno: Papa Francesco ha parlato così alle migliaia di giovani assiepati in piazza san Pietro per la messa della Domenica delle Palme, giorno in cui la Chiesa, da 28 anni, celebra la Giornata della Gioventù. Ha parlato loro di gioia e di Croce, li ha esortati, con forza, a non farsi “rubare la speranza”, ad essere missionari, a portare la Croce rispondendo all’invito di Gesù “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, che è il tema della Giornata della Gioventù di Rio de Janeiro (23-28 luglio), meta del suo primo viaggio internazionale. “Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità - ha detto il Papa - perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo: è buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!”. Sulle parole del Pontefice, le prime rivolte direttamente ai giovani, Daniele Rocchi, per il Sir, ha chiesto un parere a padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione “Giovani” del Pontificio Consiglio per i laici.

Qual è la sua impressione davanti alle parole di Papa Francesco ai giovani?
“La cosa che più mi ha colpito è il fatto che il Papa abbia parlato a braccio con energia rivelando grande attenzione per i giovani, ma soprattutto grande fiducia in loro chiedendo a tutti di diventare missionari nel mondo. Li ha invitati ad uscire e a recarsi nelle periferie del cuore e del mondo ad annunciare che ‘è buono seguire Gesù, è buono il messaggio di Gesù’. Parlando a braccio ha mostrato tutto il suo cuore di pastore desideroso di guidare la parte più giovane del suo gregge verso quella speranza che non devono farsi rubare dal male. C’è poi un’altra cosa che mi preme segnalare…”.

Quale?
“Il Pontefice, nel ribadire che la nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose ma dall’incontro con una persona, Gesù, si innesta con forza e continuità nel pontificato di Papa Benedetto XVI che di questa affermazione ne aveva fatto uno dei temi più ricorrenti”.

Nell’omelia Papa Francesco ha parlato anche di Croce, parola che sembra distante dalle attese dei giovani…
“Molti giovani vivono la Croce, vivono la sofferenza nella loro vita, e penso alla mancanza di lavoro, di prospettive, alle ingiustizie che subiscono in tanti ambiti, alla difficoltà di crearsi una famiglia e un progetto di vita. Papa Francesco, ricordando loro che queste sofferenze corrispondono alla Croce di Cristo, offre un senso a questo dolore che si portano dentro. Ed il senso ultimo è che questa, abbracciata con amore, non porta alla tristezza ma alla gioia. Abbracciare la Croce è, al tempo stesso, una denuncia delle ingiustizie e una chiamata alla conversione”. 

Il Pontefice, chiudendo l’omelia, ha dato appuntamento ai giovani di tutto il mondo alla Gmg di Rio de Janeiro. A che punto è l’organizzazione di questo evento e cambierà qualcosa ora che a fare il viaggio sarà Papa Francesco e non Benedetto XVI?
“L’elezione di Papa Francesco ha rilanciato in modo straordinario le iscrizioni, un boom, alla Gmg di Rio de Janeiro da parte dei giovani sudamericani e in modo particolare di quelli argentini. Questi ultimi dopo aver saputo che il Papa non avrebbe fatto tappa in Argentina dopo la Gmg hanno cominciato a iscriversi in gran numero. Non solo. L’arrivo di Papa Francesco, con la sua vitalità e dinamismo, sta rimettendo in discussione il programma che era stato pensato per Benedetto XVI. L’agenda brasiliana di Papa Ratzinger, proprio a causa della sua stanchezza, prevedeva un ridotto numero di incontri e di minore durata, fino ad un massimo di un’ora e trenta. Ora possiamo rielaborare sia il numero sia la durata degli eventi. Il cardinale presidente del Pcpl, Stanislaw Rylko, ha parlato in questi giorni con il pontefice e cercheremo di rispettare le sue decisioni. Al momento non ci sono eventi definiti ma solo alcuni sogni, tra i quali un incontro con i giocatori di calcio, sport che Papa Francesco segue. È noto, infatti, che in Argentina è tifoso della squadra del san Lorenzo de Almagro. Sarebbe bello avere anche una partita di calcio nel programma”.

agensir