00 21/09/2012 12:57
SECONDO GIORNO:



SECONDO GIORNO:

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto

Gloria al Padre

 

La creatura umana: creata libera e responsabile.

 (Lc 15,1-13)

 

 

 

I.

Abbiamo detto che una delle caratteristiche che fanno della creatura umana un figlio di Dio è il dono della libertà. Questo dono-diritto ricevuto da Dio Padre è giustamente rivendicato da ogni creatura umana Dio stesso, per la sua infinita giustizia, rispetta in modo sacro tale dignità elargita ai suoi figli; ciò vuoi dire che Dio non si impone come Padre, né impone, d'altra parte, il bene infinito che desidera elargire ai suoi figli, nel tempo e nell'eternità.

 

Il.

Sappiamo che, da sempre, Dio ha elaborato un progetto su ogni creatura umana e tale progetto coincide con la massima realizzazione della persona, nel tempo e nella eternità. Progetto di Dio sull'uomo non vuol dire fatalismo, proprio perché non è un progetto imposto, bensì pro­posto all'uomo, quale figlio.

 

III.

Coloro che ricorrono ai chiromanti, agli astrologi, ai maghi, ai mediums, o a forme di spiritismo che dir si voglia, ammettono una dipendenza da "forze" sconosciute; il volere conoscere il futuro, manifesta una rassegnazione passiva ad un destino inevitabile; oppure, per dare un altro esempio, volere una grazia speciale tramite un pagamento significa volere piegare Dio alla propria volontà e uscire dall'ambito di creatu­re di Dio. Questi ricorsi all'occultismo manifestano il rifiuto del rapporto filiale che dovrebbe essere vissuto con la fonte della Vita-Dio.

 

IV.

Quando la creatura umana decide di tra­sgredire la Legge di Dio, gli effetti devastanti del pec­cato si fanno sentire. Paolo VI ce lo ricordava: il pec­cato, offesa personale della creatura nei confronti del Creatore, è un vero e proprio suicidio.

 

V.

Le leggi di Dio sono leggi di vita uscite dal Cuore di Dio-Vita Eterna; la loro trasgressione è, in qualche modo, paragonabile all'uscita dai binari di un treno...

 

VI.

Gli effetti devastanti del peccato, sull'uomo che lo pratica, si fanno sentire ad ogni livello: psico-fisico-spirituale. Il peccatore, col peccato, realmente si separa da Dio e si isola da se stesso, dalle altre creatu­re umane e dalle stesse cose. Le facoltà: intelligenza e volontà, vengono otte­nebrate e indebolite separandosi da Dio Luce e Forza. E anima e il corpo, per natura uniti nella loro attività, sperimentano la morte, perché non attingono più dal contatto vivificante con la Fonte eterna: Dio-Vita. Di fatto, l'unica realtà che resta e resterà in eterno, è la esistenza che Dio non toglierà mai alle creature umane, proprio perchè create a immagine e somiglianza di Dio; create per esistere sempre; per esistere o in comu­nione con lui, Vita Eterna (= Paradiso), o separati da Lui, nelle tenebre della morte eterna (= Inferno).

 

VII.

Diocalcola tutti i condizionamenti, che mente umana non può valutare se non molto superfi­cialmente; soprattutto Dio vede l'astuta malizia satani­ca che facilmente riesce ad ingannare i poveri discen­denti di Adamo ed Eva.

 

VIII.

Gesù disse: "Chi vede me, vede colui che mi ha mandato" (Gv 12,45); "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14.9). In tanti modi, il Padre, ci manifesta il suo atteggiamento nei nostri confronti. Gesù si paragona al Buon Pastore che lascia, nel sicuro recinto, le pecore che non si sono allontanate da Lui (= simbolo della Vita di grazia) per andare in cerca, con fatica e rischi per la vita propria, della pecora imprudente. Per farci intendere meglio la sproporzione tra la sua dignità e la nostra, e l'eccesso del suo amore per noi, Gesù si paragona al Buon Pastore, disposto a dare la vita per assicurare la vita delle sue pecore! Gesù-Dio rappresenta il Padre che continuamente e instancabilmente vuole ritrovare i suoi figli per curarli, anzitutto, per ricostruirli poi, perché il peccato li ha distrutti e, infine, per riproporre loro il suo progetto di felicità.

 

IX.

Concretamente comprendiamo come la ragione profonda per la quale Gesù-Dio ha fondato la sua Chiesa e ci ha lasciato la Santa Messa e i Santi Sacramenti è proprio questa: il recupero-salvezza dei suoi figli smarriti e feriti, ingannati, colpiti dai crudeli nemici, ricollocandoli nel luogo sicuro in terra e, se i suoi figli sono perseveranti nel volere il vero bene, collocarli in eterno al sicuro nella sua casa ove non sarà più possibile perdersi o ferirsi. Ecco il piano di Dio-Padre su ciascuno di noi.

 

X.

I Santi padri della Chiesa dicevano: "Extra Aecclesia nulla salus" (fuori dalla Chiesa non c'è nes­suna salvezza), evidenziando l'affermazione di Gesù: "Chi crede in lui (nel Figlio di Dio) non é condannato; ma chi non crede é già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio" (Gv 3,18); da sé, infatti, si condannerà a morte chi, dopo essere venuto a conoscenza della possibilità di venire liberato dal male-peccato, rifiuterà la salvezza. È quello che disse Papa Paolo VI, quando nella sua Professione di Fede dichiarò che sarebbero andati eter­namente perduti solo quelli che, fino all'ultimo, avreb­bero resistito alla misericordia di Dio.

 

XI.

La gloria di Dio è l'uomo vivente. La Sacra Scrittura ci ricorda: "Poiché non gli inferi ti lodano, né la morte ti canta inni... Il vivente, il vivente ti rende grazie come io oggi faccio" (Is 38,18-19); "Ogni vivente dia lode al Signore" (Sai 150,5). Gesù, d'altro canto, ci assicura: "Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cerca­re e a salvare ciò che era perduto" (Lc 19,10); "Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbon­danza" (Gv 10,10). l'essere creati in Cristo, con la conseguente libertà umana di consentire la glorificazione di Dio (= realiz­zare), il progetto di Dio su di sé o rifiutarlo, costituisce la ragione profonda o della Festa-Gioia di Dio con i suoi eletti (in cielo, in terra, in purgatorio e di fronte all'inferno) o della sua sofferenza incommensurabile, incomprensibile a mente umana.

 

XII.

l'uomo che ha colto questa relazione ineffabile con il suo Dio scopre di essere al centro di un conflitto tra il bene e il male e, per meritare di essere annoverato tra i figli di Dio per sempre, lotta, con 1'aiu­to di Dio, contro il male, per uscire da questo mondo vincitore contro i veri nemici di Dio e nostri: satana, la carne, il peccato; il santo è certo dell'aiuto di Dio, della sua fedeltà. Dio infatti non permetterà mai che l'uomo venga tentato oltre le proprie forze. Il cristiano sa, come dice la Sacra Scrittura, che tutta la vita è una tentazione, una prova, che dimostra, a noi stessi - non a Dio, che ci conosce da sempre -, se vera­mente amiamo la Vita.

 

XIII.

Il segreto della riuscita sicura è il seguente: credere nella bontà di Dio; credere ferma­mente. Credere che Dio è Dio perché è immutabile nell'amore misericordioso, nella sua volontà di bene e di salvezza per l'umanità. Credere sui fatti: credere e richiamare la storia della salvezza, la storia vera scritta da Dio e che nessuno può negare e cancellare. È storia che ritroveremo divina­mente scolpita sull'eterno Libro della Vita, che è il suo Cuore divino, quando saremo chiamati nella Città della Nuova-Splendente-Eterna Gerusalemme. È stato questo il grido gioioso degli Apostoli, testi­moni oculari del sacrificio dell'Uomo-Dio Gesù: "Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui" (1 Gv 4,16).

 

Ineffabile ed Eterno Padre, amore vivificante, sulla parola del tuo dilettissimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, che ha detto: “In verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”; nel nome di Gesù, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, ti chiediamo: Manda il tuo Santo Spirito vivificante in ogni cuore; i tuoi figli sentano costantemente la necessità di far morire l'amore proprio in se, radice della superbia e di ogni vizio; cresca sempre più l'amore alla vera vita: Gesù: Via, Verità e Vita.

Pater, Ave, Gloria.