Ne menzionerò tre:
- La Scrittura;
- La lettura spirituale; e
- La predicazione e l'insegnamento.
La Bibbia:
Dopo una vita di preghiera efficace, non vi è niente di tanto cruciale per il cristiano quanto una intensa immersione nella Scrittura. Non esiste altro studio che possa darci un nutrimento tanto ricco ed affidabile quanto quello della Bibbia. Quant'è buono il Signore ad averci dato un accesso così disponibile alla Sua rivelazione, al Suo pensiero, al Suoi piani! E che tragedia il fatto che tanto spesso non approfittiamo di questo grande dono!
La prima tappa, ovviamente, consiste semplicemente nel leggere la Bibbia. Scegliete una traduzione che vi sia facilmente comprensibile (oggi ve ne sono anche in linguaggio corrente), trovatevi una poltrona comoda e cominciate a leggere.
Il punto di partenza per il cristiano sono i Vangeli: la storia della vita e dell'opera del Signore nostro Gesù Cristo. Poi potete leggere ciò che gli altri hanno detto di Cristo nel Nuovo Testamento, e in seguito esplorare il Vecchio Testamento, il prologo e il contesto dei Vangeli. Tutta la Scrittura, ha detto Paolo a Timoteo, "è ispirata da Dio ed è proficua per i figli di Dio" (cf. 2 Tm 3,16). Da dove cominciare è meno importante del fatto di cominciare.
La seconda tappa consiste in uno studio più concentrato di brani o argomenti scelti della Scrittura, e talvolta è utile farsi guidare da qualcuno che abbia già esplorato quel territorio. Abbiamo a disposizione una vasta gamma di materiale per lo studio della Bibbia, che va dalla meditazione quotidiana agli esercizi del tipo "domanda - risposta", fino ai commentari più sviluppati.
Spesso tuttavia lo studio più proficuo della Bibbia è quello che facciamo da soli o con pochi amici. Fare semplicemente lo schema di un capitolo, elencandone i punti principali e scegliendo un'azione specifica da intraprendere in risposta a quell'insegnamento, può risultare più efficace della lettura del saggio di un esperto. Così facendo, svilupperemo in breve il nostro commentario personale della Scrittura, annotando tutto quanto il Signore ci ha insegnato attraverso la Sua Parola.
La terza tappa consiste nell'imparare a memoria alcune parti della Scrittura. Cambiare la dieta della mente passando dal sovraccarico di sensazioni provenienti dai mass media e anche dalle preoccupazioni personali, per pensare all'incrollabile verità della Parola di Dio, può avere effetti drammatici sulla nostra vita intellettuale e spirituale. Tutti conosciamo dei versetti della Scrittura che per noi hanno racchiuso lezioni importanti da parte di Dio. Affidarli alla memoria - impararli "a mente" - potrà di gran lunga moltiplicare il loro impatto sulla nostra vita.
La lettura spirituale - Dopo aver letto ciò che Dio dice di Se Stesso, dovremmo anche leggere cosa dicono di Lui uomini e donne fedeli, sapienti, esperti o santi. Molti cristiani trovano che la lettura spirituale fatta regolarmente sia un ottimo complemento allo studio della Scrittura e alla preghiera quotidiana.
Ma cosa leggere? A questo proposito gli amici cristiani che fanno un cammino di crescita potranno darvi indicazioni assai utili, così come i molti libri e riviste validi esistenti. Duemila anni di storia cristiana hanno prodotto una miniera d'oro quanto a letture spirituali utili e solide. L'impegno ad avvalerci di quel tesoro sarà ampiamente ricompensato.
La predicazione e l'insegnamento - Possiamo accrescere la comprensione di Dio e delle Sue vie imparando da coloro che tra noi predicano e insegnano. Le omelie domenicali, gli insegnamenti agli incontri di preghiera, le cassette delle conferenze: tutte queste cose possono fornire una fonte continua di saggezza e di conoscenza.
Suggerisco di prendere appunti di quanto ascoltiamo ed impariamo, per poterci poi rinfrescare la memoria sulle lezioni che ci sono state presentate.
IL SERVIZIO
Il servizio può essere la parte più trascurata delle fondamenta cristiane. Talvolta infatti il cristianesimo viene presentato come il miglior programma per migliorare se stessi, e molti cristiani si occupano quasi esclusivamente del proprio sviluppo spirituale, a discapito del servizio dovuto a Dio e al Suo popolo, che viene invece trascurato.
Gesù Cristo, mediante il Suo Spirito, opera in noi non solo per la crescita e lo sviluppo personale: vuole anche darci mezzi ed energia per svolgere un servizio efficace, vuole che ci rivolgiamo verso l'esterno, per agire tramite noi e influenzare il mondo affinché si orienti verso di Lui.
"Come se fossero fatti al Signore" - Molti di noi hanno già molte occasioni di servizio cristiano incorporate nella loro vita, pur non riconoscendole come tali: sono le semplici responsabilità di base della vita quotidiana. Essere marito, moglie, allevare figli, andare a lavorare, essere cittadini responsabili, membri fedeli della Chiesa, buoni vicini - tutti questi doveri di routine possono essere svolti "come se fossero fatti al Signore" (cf. Ef. 6,7) e diventare occasioni eccellenti per costruire il Regno di Dio.
La prima tappa è quindi quella di assumere una mentalità di servizio, di considerare l'intera vita come un dono per svolgere l'opera di Dio e i vari aspetti della vita come vie maestre per promuovere e far progredire il Suo Regno. Affrontata in questa prospettiva, la routine quotidiana cambia in modo incredibile.
L'Evangelizzazione
Oltre ad esser fedeli nelle responsabilità quotidiane, i cristiani sono anche chiamati a partecipare alla diffusione della Buona Novella di salvezza in Gesù Cristo.
Tanto per cominciare, siamo tutti "testimoni" (cf. Atti 1,8). Testimone è colui che dà testimonianza di quanto ha sperimentato. Notate che siamo già testimoni: qui non si tratta di qualcosa che diventeremo o che sceglieremo di essere in alcune occasioni e non in altre. La nostra vita, le parole, l'esempio, danno a chi ci sta intorno una testimonianza continua dell'impatto che ha la fede sulla nostra vita. Non si tratta di chiedersi di essere testimoni o no, ma solo di essere un testimone buono o di nessun valore, un testimone efficace e che porta frutto o uno del tutto inefficace.
Oltre a ciò, ognuno può essere chiamato, di quando in quando, a "svolgere un compito di evangelizzazione" (vedi 2 Tim 4,5) e ad andare oltre la testimonianza silenziosa dell'esempio, per dire agli altri ciò che Gesù può fare per loro. Credo che ognuno di noi dovrebbe essere in grado di condividere, con semplicità e naturalezza, ciò che il Signore ha fatto nella sua vita e di farlo in modo tale da attirare gli altri alla vita di Cristo; e poi spiegare loro, in termini semplici, in cosa consiste la salvezza e la vita nuova offerta in Cristo a tutti gli uomini.
Infine, sebbene non tutti abbiano il dono di essere evangelizzatori nel senso pieno della parola (vedi Ef 4,11), tutti possiamo promuovere l'opera di evangelizzazione per mezzo della preghiera e del sostegno economico.
Le opere buone
"Perché siamo il Suo capolavoro, creati in Gesù Cristo per le opere buone che Dio ha preparato in anticipo perché potessimo compierle" (cf. Ef 2,10).
Mi piacciono tanto le biografie dei cristiani famosi, e ciò che più mi colpisce di questi uomini e donne di Dio è l'impronta che hanno lasciato nel mondo attraverso un servizio impegnato.
Giacomo, nella sua lettera, rileva che una fede robusta si esprime inevitabilmente in opere di servizio: "Fratelli, a che serve se uno che non ha mai fatto un'opera buona dice di avere fede? Quella fede potrà forse salvarlo? Supponiamo che uno dei vostri fratelli o sorelle non abbia vestiti o non abbia da mangiare a sufficienza. Se gli dite: 'Arrivederci, stammi bene. Scaldati e mangia quanto vuoi', ma non gli date quel che gli serve per vivere, a che valgono le vostre parole? Così è anche per la fede: se non è accompagnata dalle opere buone, è morta" (cf. Gc 2,14-17).
Attraverso le chiese, i gruppi di preghiera e comunità o qualunque servizio o organizzazione valida che si trovi nella nostra zona, possiamo trovare una vasta gamma di opere buone che attendono di essere compiute dagli operai di Dio. Possiamo impegnarci a livello individuale, assieme ad altre due o tre persone, oppure come gruppo. Occorre discernimento per sapere quali delle opere buone disponibili sono quelle "preparate in anticipo" appositamente per noi, e saggezza per farle rientrare nei nostri già affollati programmi legittimi. Ma è chiaro che la chiamata a questo tipo di servizio attende molti di noi.
LA COMUNITÀ
La parola "comunità" fornisce un concetto semplice per una realtà dai molteplici aspetti.
In italiano ci serviamo della parola "comunità" quando vogliamo riferirci a gran parte delle cose che i cristiani fanno insieme: pregare, servire, passare del tempo insieme a scopo sociale. Qualunque sia la forma particolare che assume il termine usato, che si tratti di qualcosa di formale, di "spirituale" oppure di informale e "naturale," la comunità o gruppo di amici formato da cristiani è la concretizzazione di una realtà spirituale: apparteniamo alla stessa famiglia, siamo tutti membri dello stesso Corpo di Cristo.
Qualcuno ha detto che il cristianesimo non è una attrezzatura per il "fai - da - te". Nessuno può avere la saggezza, o la forza, di riuscire nella vita cristiana, senza l'aiuto degli altri. Al momento del nostro impegno a seguire Gesù come nostro Signore, non diventiamo certo dei cristiani completi, né ci imbarchiamo in un processo che ci renderà tali in questa vita. Diventiamo piuttosto, per disegno divino, dei cristiani incompleti. Per sperimentare la pienezza della vita cristiana dobbiamo essere uniti ad altri.
Ricordo che una volta, da ragazzo, andai a visitare il negozio di un gioielliere che stava lavorando ad un bellissimo orologio da tasca. Sparse sul tavolo da lavoro c'erano una miriade di piccole molle, rotelline, rotelle ad incastro, e ciascuna era talmente delicata, precisa e apparentemente così perfetta in se stessa. Ma tutti quei pezzi, da soli, erano inutili; solo quando fossero stati messi dolorosamente insieme, con tutti gli equilibri e le tensioni adeguatamente regolate, sarebbero diventati utili.
Così è la vita cristiana: ciascuno di noi è una parte piccolissima di una realtà tanto più grande e complessa di quella conosciuta. Possiamo diventare parti migliori - più pulite, più forti, meglio lavorate - di quanto ora siamo, ma da soli la nostra utilità non sarà che limitata. (Notate la distinzione: "di valore infinito" ma "di utilità limitata"). Solo quando un operaio esperto ci "incastrerà" insieme, diventeremo quello che siamo chiamati ad essere.
Sono molti i modi di sperimentare la comunità cristiana. Qui ne menzionerò solo alcuni:
L'adorazione
Adorare Dio, nella sua essenza, è un'opera da fare insieme. Ognuno deve avere una vita personale di devozione, e tuttavia i nostri scorci di cielo rivelano "la voce di una grande moltitudine, simile al suono di molte acque, al rombo dell'oceano e al fragore di tuoni possenti. Gridava: Alleluja! Il Signore, il nostro Dio Onnipotente, regna. Rallegriamoci ed esultiamo, diamogli onore e gloria" (cf. Ap 19,6-7). Liturgie, conferenze, raduni e incontri di preghiera: sono tutte occasioni che ci permettono di pregustare la comunità di lode che ci attende.
Il sostegno reciproco
La decisione radicale di seguire Cristo cambia la nostra prospettiva e influenza enormemente il nostro modo di vivere. Abbiamo molto da imparare e molto da disimparare. Siamo diventati creature nuove, "lattanti in Cristo," con dentro di noi una vita nuova che va nutrita, una scintilla che deve diventare fiamma.
Qualcuno ha osservato che il fuoco da campo brucia bene quando i ceppi sono insieme vicini, ma provate ad allontanarli, e ciascuno si spegnerà lentamente. Noi siamo allo stesso modo: il cuore "brucia in noi," ma dobbiamo essere uniti agli altri per impedire al fuoco di spegnersi.
Incoraggiamento e correzione
Nei primi tempi in cui seguivo il Signore avevo tante strane nozioni sulla vita cristiana. Non so da dove venissero di preciso, ma sono certo che se avessi continuato a basarmi su di esse la mia crescita cristiana sarebbe stata molto più lenta e dolorosa. Accadeva spesso che una parola di aiuto da parte di un fratello o di una sorella chiarissero il mio pensiero, regolassero l'atteggiamento e raddrizzassero il cammino. "Il ferro affila il ferro," dicono i Proverbi, e "un uomo affila l'altro."
Questo affinarsi reciproco è una delle benedizioni e grazie che Dio ci dona nella comunità attraverso l'amicizia reciproca.
Il Servizio
L'incompletezza individuale non risulta mai più evidente di quando ci sforziamo a servire il Signore. Il Signore dà a ciascuno dei doni e delle opportunità di sevirLo, che però raggiungeranno la loro dimensione massima solo quando li uniamo a quelli di altri cristiani. Nessuno di noi è in grado di fare tutto, ma insieme possiamo fare tanto davvero.
Un avvertimento: I cristiani hanno sempre posto una grande enfasi sulla comunità e hanno sviluppato una miriade di forme per esprimerla. Da qui può derivare la nozione che il nostro successo nella vita cristiana dipenda quasi tutto e unicamente dal "giusto tipo di comunità." Ma non esistono chiese perfette, né tanto meno gruppi di preghiera, di studio della Bibbia, di condivisione o di servizio che possano essere perfetti. Quando ci rendiamo conto che Dio opera attraverso le imperfezioni dei fratelli e sorelle proprio come attraverso le loro qualità migliori, saremo meglio in grado di ricevere le grazie che Egli ci riserva attraverso la comunità cristiana.
Dovrebbe essere ovvio che queste quattro fondamenta sono correlate tra loro, direi persino interdipendenti:
-
Lo studio prepara al servizio e ispira la preghiera;
-
Il servizio motiva la preghiera e la comunità.
-
La comunità prepara il contesto per la preghiera, il servizio e lo studio;
-
La preghiera alimenta e sostiene tutte le altre cose; e così via.
Se ne manca una, inevitabilmente le altre ne soffriranno.
É ovvio inoltre, che se vogliamo provvedere adeguatamente a ciascuno di questi aspetti fondamentali, sarà necessario qualche sforzo. Preghiera e studio quotidiani, servizio regolare e comunità, tutti richiedono l'impegno e l'impiego di tempo ed energia. La vita cristiana è esigente e richiede il nostro sforzo migliore.
Ma ne vale la pena. Nessuno che abbia cercato di inserire queste fondamenta nella propria vita è rimasto deluso. Quando le usiamo e le applichiamo, Dio opera tramite esse e tramite noi. Qualcuno ha detto che se la vita cristiana è degna di essere vissuta, va vissuta eroicamente; se Gesù ha un qualche valore, vale tutto. Non tratteniamoci dal donarci a Lui e dal permetterGli l'accesso pieno al nostro cuore e alla nostra mente.
Pubblicato in origine da NEW COVENANT, P.O. Box 7009, Ann Arbor, MI 48107, U.S.A. Tradotto e stampato con permesso.