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I versetti 16-24 del Salmo 105 svelano il piano di Dio per un lungo periodo: Dio mandò la carestia sul paese, poi formò Giuseppe come guida – ma prima questi dovette attraversare tante prove, e poi fu messo a capo di molte cose, fu riconosciuto per la sua saggezza; e se ci fu un esilio per il popolo di Dio, Dio rese il Suo popolo più forte dei suoi nemici. Dio rivela la Sua alleanza a chi Lo cerca, ed è Lui il responsabile dell’esecuzione della Sua Parola e del procedimento che la porterà a realizzarsi.  

·         Dio non solo si lascia trovare da chi lo cerca;

·         Non solo rivela la sua alleanza a chi lo ha trovato;

·         Ma e’ colui  che fa avverare le sue promesse nella vostra vita,

·         Ed e’ il responsabile di come ciò avverrà.

Ma il modo in cui avverrà non sarà quello che pensavate voi. 

Abramo ebbe la promessa della terra di Canaan, ma non solo non la ottenne subito: fu prima condotto in Egitto e poi  ridotto in schiavitù.

 

     Dio può farti una promessa, ed è stato proprio Lui a farla. Ma prima che venga realizzata possono esserci dei periodi di prova che, sempre per Sua volontà, ti mostrano qualcosa di assai diverso dalla promessa. Il popolo di Israele prima della Terra Promessa ebbe la schiavitù. Se arrivi alla terra promessa e Dio ha altre prove da farti superare, Egli ha un modo tutto Suo per convincerti ad andare per la strada giusta.  Se ti dicesse di lasciare la terra promessa non la lasceresti, perché sei sicuro che è stato Dio a dartela. Perciò Dio mandò la carestia. Così ebbero un motivo valido per uscire dalla terra promessa.

 

     400 anni dopo, Davide poté dire: “Dio mandò la carestia …” Ma nessuno dei presenti disse la stessa cosa quando la carestia arrivò. Una cosa è vedere i fatti diversi anni dopo, ben altra cosa è riconoscere ciò che Dio sta facendo ora.

 

Vedere subito le vie di Dio - “Dio mandò un uomo davanti a loro, Giuseppe.” La guida non si limita ad andare davanti, ma è già passata attraverso ciò che poi passerà il popolo. Gesù ha detto: “Dove io sono, anche i miei servi saranno e passeranno quello  che io ho passato.”

    Se seguite qualcuno, passerete anche voi le sue esperienze, ed è bene incoraggiarlo, perché poi lui incoraggi voi. Mosè è stato 40 anni nel deserto perché poi anche il suo popolo sarebbe stato 40 anni nel deserto.

 

Giuseppe - Quando Dio fa una promessa, voi non potete cercare di immaginare COME la realizzerà, e vi saranno sicuramente problemi prima che si realizzi. Ma Dio ha il controllo della situazione.

     Per il popolo di Israele, Dio li portò fuori per 400 anni per farli crescere, ed insegnare loro a dipendere da Lui. Poi mandò Giuseppe, che scelse a soli 17 anni  attraverso una rivelazione. Dio disse: “Farò in modo che i fratelli non lo possano vedere, così lo faranno uscire dal paese, e lui li precederà in Egitto.” Così ci fu inimicizia nella casa di Giacobbe. Il sogno dei covoni poi fu il fatto scatenante che determinò la sua vendita. Nessuno lo capì.

·         La parola  del signore lo mise alla prova;

·         E metterà alla prova anche voi.

Dovunque andiate, Egli vi metterà alla prova. Giuseppe fu venduto, messo in prigione, calunniato dalla moglie di Putifar. E sempre leggiamo che “il Signore era con lui”, anche nelle prove più dure. Dovunque si trovava Giuseppe prosperava. Poi interpretò il sogno del Faraone, e fu messo a capo delle sue ricchezze. Egli ebbe molte disavventure, ma “il Signore era con lui” sempre. Non si arrabbiò con Putifar né con sua  moglie, non con le circostanze, né coi fratelli.

 

    Il Signore vorrebbe stare con noi, ma col nostro atteggiamento Lo facciamo scappare. Se ci vogliamo arrabbiare, vi sono momenti in cui abbiamo tanti motivi per farlo: la TV, la gente, la chiesa, gli automobilisti, i preti, e perfino Dio. In particolare se vi ha promesso la terra e poi vi porta nel deserto.

    Riguardo a Giuseppe, egli fu messo a capo di molte cose e poteva perfino mettere in prigione i principi, se si opponevano al suo piano. Nel Vecchio Testamento egli è il modello più vicino a Cristo.

 

Ecco il procedimento:

 

q       1. Cercare Dio

q       2. Trovare la fedeltà dell’alleanza

q       3. Dio fa sorgere delle guide

q       4. La prova della visione

q       5. La salvezza dall’ostilità.

 

q       1. Il procedimento inizia quando qualcuno cerca veramente il Signore. Quando cerchiamo il Signore con tutto il cuore, Lo troviamo, e da qui parte la restaurazione.

q       2. Quando la gente cerca Dio, trova l’alleanza: “Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.” E scopre che ciò che ha promesso è ancora valido: la Sua Parola dura 45.000 anni.

q       3. Poi sorgono  le guide. Dio promette qualcosa a qualcuno e fa sorgere dei leader. Ma li mette alla prova perché quando dicono: “Dio ha detto…, abbiamo trovato il Signore…, e Dio ci ha mostrato la via…” sia la verità.

q       4. Il mondo li metterà alla prova perché è ostile alla Parola di Dio. La gente poi non troverà logico quello che dicono. Ma la strada che percorrono è quella di tutta la gente che trova la liberazione: è la via della salvezza.

q       5. Quando poi sono stati provati a sufficienza, Dio li libererà dalla prigionia, come ha fatto con Giuseppe  e con Mosè. Ma tra il primo e il secondo vi è una differenza fondamentale: Giuseppe ha capito, mentre Mosè non ha capito. Mosè era reticente a ricevere le sue responsabilità e cercava di tirarsi indietro, si arrabbiava ed agiva d’impulso. Avrebbe potuto essere l’archetipo  di Cristo, ma respinse il ruolo di sacerdote perché non parlava spedito. Fu scelto Aronne come prete, ma ciò fu causa di molti guai. Così lui non entrò nella Terra Promessa perché non aveva l’atteggiamento giusto verso ciò che Dio stava facendo, e la sua ira lo derubò della realizzazione delle promesse.

 

 Vedere i disegni di Dio

 

 Dalla Scrittura risulta che vi sono due tipi di uomini: uno che vede “dopo” quello che è successo, e uno che lo vede mentre sta accadendo. Ma pare che questi ultimi siano in pochi: Daniele e Giuseppe sono di questo tipo.

     Vi sono poi tre tipi di atteggiamento possibili  nel cammino con nostro Signore:

 

·         1.  La fuga – Riguarda quanti cercano l’estasi. Certo, vedremo il Signore, ma c’è un tipo di estasi che è solo fuga dalla realtà della situazione.

 

·         2.a) – Vi  è anche un altro tipo di fuga: pensare a quanto sarà bello lassù. Ma può essere bello anche qui. I materialisti ci fanno quest’accusa, ed hanno ragione!

Ma se incontriamo davvero Dio facciamo una scoperta sensazionale: dovunque si trovi, Dio è meraviglioso! E non cambierà in meglio se mi dite che quell’incontro avverrà dopo la morte; infatti, ho motivo di essere felice sin d’ora! Quest’altro tipo di fuga è dovuto all’ignoranza. Ciò che la gente non capisce, lo vuole ignorare. 

Ma se Dio  vuole farci affrontare una data situazione, dobbiamo farlo: Dobbiamo affrontare la società, la tv, la società umanistica,  ciò che sta accadendo nei vari luoghi, la crisi energetica, e il rapimento al cielo non avverrà prima che le cose peggiorino ulteriormente.

 

·         2.b) – Un altro atteggiamento che magari accettate è il negativismo: vi aspettate le tribolazioni. Ma poi cominciate ad arrabbiarvi, ad impazzire, ad avere paura. Cominciate a sviluppare un atteggiamento negativo, dimenticando che Dio ha il controllo di tutto ciò che succede e che la Sua Parola ci mette alla prova. Vi aspettate sempre il peggio; vedete solo il lato negativo delle cose e degli altri; vedete tutti cattivi, ovviamente tranne voi stessi. Ma dobbiamo restare attaccati a Gesù, aderire a Lui, ed è difficile.

 

= Se vi proponete di stare uniti a Dio e di combattere contro questo mondo malvagio e perverso, state accumulando spazzatura nel vostro spirito, che vi farà ammalare, impazzire, mentre Dio non potrà aiutarvi.

La rabbia, l’amarezza e il risentimento contro il mondo vi bruceranno alle opportunità di Dio. Anch’io in passato ho avuto di questi atteggiamenti, ma ho pregato Dio di cambiarmi, e Lui lo ha fatto.

Giuseppe invece non reagì contro nessuno. E il Signore fu sempre con Lui.

 

·         3. – Il terzo atteggiamento è quello  della salvezza. Potete essere una persona che fugge, un negativista o uno orientato verso la salvezza. 

Questo tipo di uomo ha una visione della grazia di Dio in arrivo, crede che Dio sia sovranamente al controllo della situazione ed è convinto che vedrà la salvezza del Signore.

 

Chi crede nella salvezza, sa che vi sarà una scappatoia e che vi saranno difficoltà; ma ciò che gli altri due tipi di persone non sanno è che lui non reagisce.

Vede la potenza di Dio nelle cose negative e si aspetta tutto da Lui. Se il male aumenta, tutto peggiora, lui lo riconosce e sa che potrà andare anche peggio. Ma sa anche di avere un patto con Dio, e si aspetta il Suo intervento.

Una mentalità sbagliata ci può accecare agli scopi di Dio, e l’ira e l’amarezza possono fare di noi uno strumento inutile, un martire inutile, che si alza quando avrebbe dovuto stare giù.

 

    É importante capire la storia, non solo quella passata ma quella in cui viviamo. Davide interpretò la storia passata, ma Giuseppe interpretò quella attuale: “Dio mi ha dato un sogno, ha permesso che fossi venduto, imprigionato. Dio è con me. Posso fare tutto con la Sua forza,  e Lo cerco di continuo.” E il sogno si avverò.

 

    Vi saranno guai, ma anche vie d’uscita. Vi saranno difficoltà mondiali sempre peggiori, e sempre la gente avrà profezie di disastri. Non sono le parole che vengono dette, ma lo spirito in cui vengono dette a fare la differenza, e che ne farà uscire grazia, paura o ingenuità. Il male va vinto col bene. Tutto opera per il bene di coloro che amano Dio. Alleluia!

 

            Le vostre intenzioni erano cattive, ma lo scopo di Dio era buono!”