00 26/03/2012 19:07

LA MINACCIA DEL SECOLARISMO 

James Hitchcock 

Parte prima

 

  Può sopravvivere il cristianesimo in un'epoca che non lascia alcuno spazio a Dio? L'Umanesimo secolare insiste che l'umanità non ha bisogno di Dio. Gli "umanisti" nutrono una ostilità verso il cristianesimo che va oltre la miscredenza personale per diventare minaccia delle libertà religiose.   

Il Secolarismo è una filosofia i cui aderenti negano persino la Sua esistenza, e pochissimo applicherebbero volentieri a se stessi questo termine. Ciò tuttavia non ne elimina l'esistenza: rende solo più difficile affrontarla e risolverla.

Ø       Nel Cristianesimo contemporaneo vi sono stati pochi termini soggetti a tanta confusione come questo, e prima che il Secolarismo possa essere capito adeguatamente, è necessario che sia chiarita la terminologia che lo circonda.

Ø      La parola "secolare" o " secolarismo" derivano dal latino ""saeculum", che sta per "epoca", "tempo". Si riferisce ad un periodo temporale determinato.

Ø      Quei cattolici che ricordano la liturgia latina ricorderanno la frase: "per omnia specula saeculorum", che veniva ripetuta al termine di diverse preghiere. Di solito viene tradotta con "per tutti i secoli dei secoli" e alla lettera significa "per tutte le epoche delle epoche". 

Nel Cristianesimo quindi, il saeculum - un'epoca storica particolare - è posta in contrasto con l'eternità.

Ø       Il secolarista è la persona che limita la propria visuale alle cose del mondo, che non vede o si rifiuta di vedere le cose alla luce dell'eternità. È una ristrettezza mentale, anche se liberamente voluta.

Ø       Alcuni cristiani "liberali" dicono di non vedere alcun problema in questa tendenza e cercano di distinguere il "secolarismo" dalla "laicità". Affermano che il secondo termine significa che gli esseri umani vivono il presente qui, nel mondo, e che prendono il mondo sul serio. E fin qui va tutto bene.

Ø      D'altra parte "secolarismo" significa negazione dell'eternità, rifiuto di credere che una tal cosa sia possibile.

Se questa distinzione in teoria può sembrare buona, nella pratica è difficile da sostenere. L'una tende a sfumarsi nell'altra. 

Quanti tuttavia fanno una simile distinzione si propongono un obiettivo: tutti viviamo nel tempo e nella storia, e non possiamo sfuggire a questa realtà, neppure se lo volessimo.

Ø      Il Cristianesimo tuttavia, a differenza delle altre religioni, non è una fuga nel tempo, una scappatoia.

Ø      Il fatto che Cristo abbia assunto una carne dimostra che anche il tempo e la storia sono benedetti. Viviamo nel mondo e speriamo nel mondo a venire. Dobbiamo prendere sul serio questo mondo, e fare nel nostro meglio mente viviamo qui.

Ø      Così se "laicità" significa volontà di prendere il mondo sul serio e fare il miglior lavoro possibile mentre ne siamo parte, allora tutti siamo "laici" e secolari.

Ø      L'accusa talvolta che i credenti Cristiani ignorano i problemi del mondo per rifugiarsi nell'eternità, è assurda.

Ø      I cristiani si sono sempre fatti notare, ad esempio, per la loro forte vita familiare, e per le innumerevoli istituzioni caritative e di istruzione da essi fondate e sostenute. Molti grandi uomini di Stato sono stati credenti devoti - anche in tempi recentissimi - come ad esempio Conrad Adenauer, tedesco, Charles de grulle, francese, Alcide De Gasperi; e nessuno intende veramente dire che i cristiani svolgano la loro opera peggio dei non credenti.

Il Cristianesimo insegna che la vocazione a ritirarsi totalmente dal mondo - la vita monastica o contemplativa - è una chiamata relativamente per pochi.

Ø       Alla maggior parte dei seguaci di Cristo è richiesto di lavorare nel mondo per la loro salvezza, e in quella misura sono "secolari". Parliamo persino di preti "secolari", quando lavorano nel mondo. 

Esiste tuttavia un'enorme differenza tra Cristianesimo secolare e solo Secolarismo.

Ø       I cristiani credono che la stessa vita del mondo sia resa possibile dalla vita di Dio: tutto ciò che fanno gli esseri umani è radicato in Dio, e quando la gente abbandona queste radici, perde anche la capacità di fare ciò che è giusto anche in senso solo mondano.

Ø       Tempo ed eternità, quindi, per i cristiani non sono due opposti: si completano a vicenda. Ma l'eternità ha la precedenza, e non solo perché in realtà dura per sempre, mentre il tempo ha un termine, ma anche perché in realtà è proprio l'eternità a rendere il tempo possibile. 

In tutto il corso della storia, risalendo all'epoca delle caverne dell'Età della Pietra, ogni società umana di cui siamo venuti a conoscenza, è stata caratterizzata da un senso religioso e da pratiche religiose.

Ø       Quando arriviamo all'epoca dell'invenzione della scrittura, anche lì troviamo prove di credenze religiose.

Ø       Per gli uomini la religione è sempre stata una realtà universale, al punto che è giusto dire che invece è ogni forza di miscredenze a doversi giustificare come fatto naturale.

A giudicare dalla storia e dall'antropologia gli esseri umani sono religiosi per natura, mentre miscredenza e secolarismo risultano proprio una stranezza. 

La gente tuttavia è stata "mondana" sin dagli inizi del mondo. Non ha pensato solo agli dei, ma anche a procurarsi e a mantenere la proprietà, il piacere e a conservarsi in salute.

Ø       Come disse un antropologo, quando gli abitanti delle caverne andavano a caccia, non solo eseguivano i loro rituali sacri, ma si dirigevano anche dove sapevano che c'erano molti animali da cacciare. Il Cristianesimo approva lo stesso atteggiamento.

Ø       In tutte le epoche della storia che si estendono dall'era preistorica fino a circa 300 anni fa, le credenze avevano un ampio contenuto di secolarismo, nel senso di persone la cui mente era più orientata sulle cose del mondo che non su quelle religiose, che il più delle volte si dimenticavano della religione e la cui fede non era poi così forte, ed aveva continuamente bisogno di essere rafforzata. Vi erano anche alcuni atei, anche se resta difficile trovarne delle prove dirette. 

Ma la vera epoca del secolarismo non inizia fin verso il 1700, quando per la prima volta nella storia occidentale un numero notevole di persone - la maggior parte di quelli che chiameremo "intellettuali" - cominciò ad esprimere dubbi sulle verità del Cristianesimo e ad attaccarle.

Ø       Sebbene la maggioranza degli occidentali continuò a credere, gli effetti di questo scetticismo cominciarono a diffondersi tra tutte le classi più colte europee e americane.

Dal 18° secolo le religioni organizzate, ed in particolare il Cristianesimo, nel mondo occidentale stanno sulla difensiva, nonostante i vari periodi di risvegli religiosi. 

I Secolaristi spesso preferiscono spesso chiamarsi "Umanisti", e anche questo crea dei problemi.

Ø       In un certo senso, infatti, se non siamo dei cinici irriducibili, tutti siamo umanisti. Lo siamo che nutriamo un grande rispetto verso gli esseri umani e diamo loro una posizione speciale nell'universo. Consideriamo ogni cosa che rende la vita più "humane" - gentilezza, cortesia, compassione, ecc. 

Si potrebbe dire che in ultima analisi i soli, veri umanisti sono i credenti in Dio, perché credono che Dio ci dia motivi sufficienti per credere nell'uomo. Che poi il vero senso della dignità umana alla fine dipenda dalla fede in Dio, è suggerito dal seguente fatto, piuttosto accattivante:

Ø      Solo i credenti in Dio riescono sempre più a considerare con ottimismo la propagazione della razza umana.

-          non credenti sono ossessionati dalla possibilità di essere in troppi, e del tipo sbagliato di persone.

Ø      Solo i credenti percepiscono pienamente la minaccia alla vita e alla dignità umana contenuta nella crescente accettazione degli aborti e dell'eutanasia.

Ø      Solo i credenti elevano ancora l'uomo ad uno stato superiore al regno animale.

I non credenti vogliono mescolarlo alla natura e non vedono, ad esempio, il perché alcuni esseri umani debbano avere dei diritti in un modo che altre specie danneggiate non hanno.

Ø      Solo i credenti, per la maggior parte, insistono su alcuni standard minimi di dignità e di moralità nel comportamento umano, in particolare nel campo cruciale della sessualità.

I non credenti pretendono una sempre maggiore tolleranza di ogni cosa. 

Umanesimo Secolare? 

Se entrambi i termini "secolarismo" e "umanesimo" sono ambigui, possiamo renderli più chiari mettendoli insieme. "

Ø      Umanesimo Secolare" significa una filosofia secondo a quale l'uomo insiste di appartenere a se stesso, di non aver bisogno di Dio. Afferma di essere autonomo, libero.

Ø      Forse questa idea fu proposta per la prima volta dal filosofo tedesco Paul Johann von Feuerbach, che affermava che l'uomo non avrebbe mai potuto essere veramente libero finché fosse esistito Dio, e che Dio, come un grande Padre, avrebbe sempre colpito lo stile di vita dell'uomo.

In seguito un altro filosofo tedesco, Frederich Wilhelm, Nietzche, proclamò che Dio era morto

Il secolarismo, o umanesimo secolare, sin dall'inizio ha usurpato per se stesso il vocabolario della libertà.

Ø      Ha proclamato che il fatto di respingere l'alone religioso avrebbe reso l'uomo libero, ed ha offerto all'uomo il diritto di non credere. La sua forza d'attrazione più seducente è stata semplicemente quella di allargare i campi permessi dell'azione umana.

Ø      Siamo liberi di credere e di non credere, di andare in chieda o di non andarci, di obbedire o di trasgredire ai dieci Comandamenti, senza timore di coercizione alcuna.

Ø      Molti cristiani sinceri si sono lasciati ingannare da questa retorica e hanno concluso che il secolarismo è un movimento fondamentalmente benigno, che ha buone intenzioni verso tutti gli uomini e verso tutte le idee umane.

È tuttavia importante riconoscere che sin dagli inizi l'umanesimo secolare non si è limitato a proclamare la propria indipendenza dalla religione organizzata, ma anche la sua ostilità nei suoi confronti.

Ø      Il Cristianesimo non è soltanto una istituzione dalla quale i secolaristi intendono liberarsi: è anche una istituzione che ritengono faccia solo del male. 

Il filosofo francese Voltaire si suppone sia l'autore delle famose frasi: "Non sono d'accordo con quanto dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo."

Ø      È una formula buona all'apparenza, spesso citata quale modello di uno spirito tollerante. Ma quello stesso Voltaire (che credeva nel 'buono', ma non nel Dio cristiano) ha anche detto: "L'uomo non sarà mai libero finché non sarà strangolato l'ultimo re con gli intestini dell'ultimo prete." E riguardo alla Chiesa Cattolica: "Stritolate l'infame!"

Sin dagli inizi il Secolarismo si è dimostrato intollerante verso il Cristianesimo.

Ø      I secolaristi tuttavia hanno cercato di proiettare un immagine pubblica di se stessi come se fossero i più tolleranti tra gli uomini.

Ø      Spesso la tolleranza è il risultato dei dubbi sulla verità. Se la gente non riesce a concordare su ciò che è giusto e vero, allora si decide la reciproca tolleranza nelle rispettive opinioni. Ognuno presume di potersi sbagliare e che sia l'altro ad avere ragione, e allora si trattiene dal sospingere troppo lontano le proprie idee.

Ø      Continuano a ripeterci che dovremmo rispettare i punti di vista degli altri. 

Sradicare la Chiesa 

In pratica tuttavia, ciò per loro non significa affatto che le convinzioni religiose debbano essere rispettate dai secolaristi.

Ø      La religione non è considerata altro che un errore da sradicare.

Ø      L'enfasi moderna sulla libertà e sulla tolleranza è servita solo a difendere i diritti dei non credenti a professare la loro miscredenza.

Ø      In generale non si è considerato che dovesse intendere la tolleranza anche della stessa fede religiosa.

In un caso dopo l'altro, a partire dalla Rivoluzione Francese del 1789, quando il secolarismo dogmatico ottenne il potere politico,

Ø      si è sempre mosso contro la Chiesa, chiudendo le scuole religiose, impedendo le manifestazioni pubbliche della fede, espellendo preti e religiosi e talvolta impedendo perfino l'adorazione e le funzioni religiose, e mettendo in prigione chi le praticava.

Ø      Questi comportamenti sono stati e sono la norma dei paesi comunisti - i comunisti sono pienamente e completamente secolari - ma sono la realtà anche di alcuni paesi democratici, come il Messico, per pur con minore intensità. 

É facile vedere i motivi di queste persecuzioni:

Ø      l'Umanesimo Secolare, considerando l'uomo il giudice ultimo del bene e del male e la "religione umana" la sola sorgente di verità,

Ø      considera ogni credenza religiosa come falsa e persino dannosa.

Ø      Le persone che credono in un Dio personale e nella Scrittura ispirata, in una Chiesa fondata divinamente e in una legge morale proveniente da Dio, sono trattati come adulti che in qualche modo continuano a credere a babbo Natale. Sono giudicati  pericolosamente al di fuori del contatto con la realtà, persone senza speranza, che per il loro bene e per il bene della gente vanno spogliati di quella falsa credenza.

Un importante umanista inglese, H. J. Blackman, disse delle madri cattoliche che "sono cattive madri perché, sapete bene, allevano i figli nel rispetto e nell'obbedienza ai preti e li abituano a credere a un fardello di superstizioni e di perversi nonsensi." 

Il secolarismo moderno, quindi, non combatte solo per il proprio diritto ad esistere - sebbene cerchi di dare l'impressione  che quello sia il motivo della sua battaglia - ma anche per il diritto ad opprimere la religione e, possibilmente, a distruggerla. In paesi democratici come gli Stati Uniti la maggior parte dei secolaristi sostiene l'azione diretta per sopprimere la religione.

Ø      Concedono” che la gente abbia  il diritto legale di credere a idee false e a adorare dei inesistenti.

Ø      Vogliono tuttavia negare alla religione ogni espressione pubblica e legittima, qualsiasi influenza sulla vita pubblica, e rendere talmente difficile la vita della Chiesa che solo i credenti più fedeli continueranno ad esser loro leali.

Se non possono distruggere la religione, sperano vivamente di ridurne i seguaci ad una setta minuscola ed incospicua.

Viviamo in un'epoca ecumenica e siamo stati condizionati a pensare che, mentre prima le animosità religiose erano forti e appassionate, ora si sono per lo più placate e viviamo in un'epoca di reciproca tolleranza.

Ø       Per quanto una cosa simile possa essere vera tra le varie religioni, non lo è affatto tra gli umanisti, che ancora non hanno avuto il loro Concilio Vaticano II.

 

Nel 1933 gli Umanisti americani redassero un "Manifesto Umanista", una specie di Credo composto principalmente dall'influente filosofo ed educatore John Dewey.

Ø       Soffiava ostilità ad ogni pagina, o quasi, nei confronti del Cristianesimo.

Ø       Quarant'anni dopo ne venne compilata una edizione riveduta, che non si tirò indietro da nessuna delle posizioni precedenti.

Le religioni tradizionali erano considerate dannose sia alla persona, sia alla società. 

L'intellettuale anticattolico del 20° secolo più influente in America è stato Paul Glanshard, un umanista secolare militante.

Ø       Sebbene i suoi attacchi alla Chiesa Cattolica fossero espressi più che altro velatamente, nei termini di accusare la Chiesa di essere nemica della libertà, egli pose anche la domanda:

Ø       "Perché permettete alla stranezza cristiana dell'Esercito della Salvezza di fiorire accanto alla scienza scrupolosamente accurata, come se fossero gemelli legittimi della nostra cultura, quando sapete che la dottrina cristiana della salvezza non è vera?"

Pur non avendo spiegato bene cosa intendesse per "permettere", le sue parole possono essere considerate una minaccia di possibile soppressione, per il tempo futuro, delle libertà religiose. 

I secolaristi ritengono che nessuna persona intelligente e sincera possa essere un credente religioso.

Ø       Tutta la fede religiosa, quindi, va considerata come frode o ignoranza, e nessuna delle due può avere dei diritti.

I secolaristi, quindi, non sono interessati al dialogo con i credenti. A loro interessa solo la conversione al loro modo di vedere le cose.

 

Dalla rivista: New Covenant, Maggio 1980