00 24/03/2012 18:16

SABATO

"Possa Dio davvero illuminare gli occhi della vostra mente
per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati,
quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi".
(Ef 1, 18)

 



INTRODUZIONE

  • "La virtù teologale della speranza da una parte spinge il cristiano a non perdere di vista la meta finale che dà senso e valore all’intera sua esistenza e, dall’altra, gli offre motivazioni solide e profonde per l’impegno quotidiano nella trasformazione della realtà per renderla conforme al progetto di Dio" (Giovanni Paolo II, TMA nr. 46).
  • Occorre alimentarci della speranza, desiderando nella fede il Regno dei cieli e la vita eterna, ben sapendo che in noi, nel battesimo, è già stato posto il germe della partecipazione alla vita divina. La speranza è il sostegno e l’incoraggiamento per chi è in cammino sulla terra; nella casa di Dio invece essa è destinata ad eclissarsi, cedendo il posto alla carità, alla piena comunione con Dio Trinità.

 

DALLE "ESPOSIZIONI SUI SALMI" DI SANT’AGOSTINO VESCOVO (En. in Ps. 41, 10-12)

Perseveriamo nella speranza

  • Vivi frattanto nella speranza. La speranza che si vede non è speranza; ma se speriamo ciò che non vediamo è per mezzo della pazienza che noi l’aspettiamo (cf. Rom 8, 24-25).
  • Spera in Dio. Perché spera? Perché ancora potrò dar lode a Lui.
  • Come lo loderai? Salvezza del mio volto, Dio mio. La salvezza non mi può venire da me stesso; questo dirò, questo confesserò: Salvezza del mio volto, Dio mio. Infatti, temendo quelle cose che in qualche modo ha conosciuto, le esamina di nuovo perché non si insinui il nemico, e ancora, dice, non sono salvo da ogni parte.
  •  Avendo infatti le primizie dello Spirito, gemiamo in noi stessi aspettando l’adozione e la redenzione del nostro corpo (cf. Rom 8, 23). Perfezionata in noi quella salvezza, saremo nella casa di Dio e vivremo senza fine e senza fine loderemo colui al quale è detto: Beati coloro che abitano nella tua casa, nei secoli dei secoli ti loderanno (Sal 83, 5). Questo non è ancora accaduto, perché non è ancora venuta quella salvezza che è promessa; ma lodo il mio Dio nella speranza e gli dico: Salvezza del mio volto, Dio mio.

  •  Perché nella speranza già siamo salvati; ma la speranza che si vede non è speranza. Persevera dunque per giungere alla salvezza; persevera finché la salvezza non verrà.
  •  Ascolta il tuo stesso Dio che ti parla dal tuo intimo: spera nel Signore, comportati da uomo, e si conforti il tuo cuore, e spera nel Signore (Sal 26, 14); perché chi avrà perseverato fino alla fine, costui sarà salvo (Mt 10, 24; 24, 13).
  •  Orbene perché sei triste, anima mia, e perché mi turbi? Spera in Dio perché ancora potrò dar lode a Lui. Questa è la mia lode: Salvezza del mio volto, Dio mio.Ascolta più chiaramente questo concetto. Non sperare in te, ma nel tuo Dio. Infatti, se speri in te, la tua anima si preoccupa per te; perché non è ancora sicura di te stesso. Ebbene poiché l’anima mia si è turbata per me, che mi resta se non l’umiltà, in modo che l’anima non presuma troppo di se stessa? Che le resta, se non che si faccia piccolissima, che si umili, se vuol meritare di essere esaltata? Non attribuisca nessun merito a se stessa, in modo che sia attribuito tutto a Colui dal quale è vantaggioso tutto attenderci.

[Modificato da MARIOCAPALBO 30/03/2012 20:18]