00 16/03/2012 21:07

GIOVEDÌ

"Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò come i figli della luce".
(Ef 5, 8)

 

 

INTRODUZIONE

  • Nel libro XII delle Confessioni (10, 10) nel descrivere il proprio itinerario spirituale di dialogo con Dio Agostino ricorre alla metafora luce/tenebra. E’ solo un esempio che riportiamo, quale testimonianza del livello mistico delle sue parole: "O verità, lume del mio cuore, non siano le mie tenebre a parlarmi! Riversatomi fra gli esseri di questo mondo, la mia vista si è oscurata; ma anche di quaggiù, di quaggiù ancora ti ho amato intensamente. Nel mio errore mi sono ricordato di te, ho udito alle mie spalle la tua voce che mi gridava di tornare, con stento l’ho udita per il tumultuare di uomini insoddisfatti. Ed ora torno riarso e anelante alla tua fonte. Nessuno me ne tenga lontano, ch’io ne beva e ne viva".

 

DAL "COMMENTO ALLA PRIMA LETTERA DI S. GIOVANNI" DI SANT’AGOSTINO VESCOVO (In 1 Io. Ep. 1, 4-5)

La luce di Dio

  • E’ questo il nostro annuncio: Che Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Chi oserebbe dire che in Dio ci sono tenebre?
  • Ma che cosa si intende per luce, che cosa per tenebre? Non deve capitare di stabilire nozioni che abbiano qualche legame con la nostra vista materiale.
  • Dio è luce dice uno qualsiasi, ma anche il sole è luce, anche la luna è luce, anche la lucerna è luce. La luce di Dio deve essere evidentemente qualcosa di superiore a queste luci, di più prezioso ed eccellente.
  • Tanto questa luce deve essere al di sopra delle altre, quanto la creatura dista da Dio, quanto il Creatore dalla sua creazione, la Sapienza da ciò che per suo mezzo fu fatto. Potremo essere vicini a questa luce, se conosceremo quale essa sia, se ad essa ci accosteremo per esserne illuminati;
  • poiché in noi stessi siamo tenebre, ma, illuminati da essa, possiamo divenire luce e non essere dalla luce confusi, dato che siamo da noi stessi confusi.
  • Chi è confuso da se stesso? Chi si riconosce peccatore.
  • Chi non è confuso dalla luce? Chi ne è illuminato. Ma che significa essere illuminati? Chi s’accorge di essere ricoperto delle tenebre dei peccati e brama essere rischiarato da quella luce, ad essa s’accosta. Perciò dice il salmo: Accostatevi a lui e siatene illuminati e i vostri volti non arrossiranno (Sal 33, 6). Ma non arrossirai di essa, se nel momento in cui ti rivelerà ripugnante a te stesso, sentirai dispiacere di questo tuo stato e capirai quanto è bella quella luce.

  • […] Tu sostieni di vivere con Dio e poi cammini nelle tenebre. Ma Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Come è possibile una convivenza tra luce e tenebre?
  • Ognuno perciò dica: Che posso fare? Come sarò luce io che vivo nei peccati e nelle iniquità? Subentrano allora la tristezza e la disperazione. Non v’è salvezza fuor che nell’unione con Dio. Dio è luce ed in lui non vi sono tenebre. Ma i peccati sono tenebra, poiché l’Apostolo chiama il diavolo ed i suoi angeli signori delle tenebre (cf. Ef 6, 12). Così non li chiamerebbe, se non fossero anche i padroni dei peccatori, i dominatori degli iniqui. Che possiamo fare, fratelli miei? Dobbiamo associarci a Dio, poiché non esiste altra speranza di vita eterna. Ma Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Ogni iniquità è tenebra e noi siamo sommersi dalle iniquità, così che non possiamo associarci a Dio; che speranza ci resta allora? Non vi avevo forse avvisato che vi avrei intrattenuto su cose che procurano gioia? Non facendolo, siamo immersi nella tristezza. Dio è luce ed in lui non ci sono tenebre. I peccati sono tenebre. Che sarà di noi? Cerchiamo di ascoltare, perché quanto ci viene dicendo potrebbe recarci consolazione, sollevarci e darci speranza, così che non veniamo meno per strada. Sì, siamo impegnati in una corsa e siamo diretti verso la patria; se disperiamo di giungervi questa disperazione ci fa fermare. Orbene: colui che desidera vederci giungere al termine, ci somministra il cibo lungo il cammino, per averci con sé nella patria.
  • Perciò ascoltiamo le parole di Giovanni: Se diremo di vivere con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non siamo nella verità. Non possiamo dire di essere associati a lui, se viviamo nelle tenebre. Se invece camminiamo nella luce, come lui stesso è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri (1Gv 1, 7). Camminiamo dunque nella luce, come lui è nella luce, per poter stare in sua compagnia.

Luce alla Luce, tenebre alle tenebre, che il sentore del tuo cuore sia anelante, sia di pentimento, sia di gioia solo nella Luce perfetta.....come affidandoci al Signore che in grazia dello Spirito Santo ci guida e ci introduce alla verita' Eterna per l'eternita, ora devi scegliere, in questo istante cosa essere,non indugiare , non vedere montagne davanti a te, ma solo l'affidamento di un Figlio che vuole nell'ardore del suo cuore congiungersi col Padre, ascolta col cuore il video che segue......

[Modificato da MARIOCAPALBO 21/03/2012 09:57]