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In cammino insieme allo Spirito Santo la via che conduce a Dio

PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA:

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    MARIOCAPALBO
    00 26/02/2012 12:50
    TEMPO DI CONVERSIONE E PENITENZA





    Messaggio della Regina della pace del 25 febbraio 2012 
    Cari figli!
    In
    questo tempo in modo particolare vi invito:
    pregate col cuore.
     Figlioli, voi parlate tanto ma pregate poco.
    Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita.
    Io vi esorto e vi amo
    perchè in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere.
    Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

    Messaggio della Regina della pace del 2 marzo 2014
    "Cari figli vengo a voi come Madre e desidero che in me come Madre troviate 
    dimora,conforto e   riposo. 
    Perciò, figli miei, apostoli del mio amore, pregate! Pregate con umile devozione, obbedienza e totale fiducia nel Padre Celeste.
       Abbiate fiducia,come anch’io ho avuto fiducia quando mi è stato detto che avrei portato la benedizione della promessa. Che dal vostro cuore   giunga sempre sulle vostre labbra un
     “Sia fatta la tua volontà”. 
    Perciò abbiate fiducia e pregate, perché io possa intercedere per voi presso il Signore, affinché vi dia la Benedizione Celeste e vi riempia di Spirito Santo. Allora potrete aiutare tutti coloro che non conoscono il Signore. Voi,     apostoli del mio amore, li aiuterete a chiamarlo “Padre”con piena fiducia. Pregate per i   vostri pastori e confidate nelle loro mani benedette. Viringrazio.



     


    PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA:
    TEMPO DI CONVERSIONE E PENITENZA

     

    DOMENICA

    In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto
    per essere tentato dal diavolo.
    (Mt 4, 1)
    Come per la disobbedienza di uno solo sono stati costituiti peccatori,
    così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
    (
    Rom 5, 19)


    INTRODUZIONE

    • Dai tempi di Adamo l’uomo è chiamato a dar prova della sua fedeltà a Dio di fronte alle tentazioni del maligno. La capacità di scegliere Dio al posto di Satana è messa sempre in discussione. Ecco allora ci viene in aiuto l’insegnamento di Cristo tentato nel deserto: "se Egli non avesse vinto il tentatore, in qual modo tu avresti imparato a combattere contro il tentatore?".
    • Le tre tentazioni diaboliche riassumono i tre lati deboli della vita dell’uomo: il possesso e l’accumulo spropositato di beni materiali (le pietre da trasformare in pane);
    •  la ricerca di un potere egoistico ed oppressivo (il possesso dei regni della terra);
    •  il desiderio di onnipotenza (rifiuto di adorare Dio).
    •  Per vincere queste prove l’uomo dispone di uno strumento infallibile: la Parola di Dio. Riscriviamo allora un detto di Agostino: quando sei colto dai morsi della fame - e noi aggiungiamo anche della tentazione - lascia che la Parola di Dio divenga il tuo pane di vita.

    DALLE "ESPOSIZIONI SUI SALMI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (En. in Ps. 90, d. 2, 6-7)

    La tentazione di Cristo è di grande ammaestramento per il cristiano

    • Il Signore fu battezzato; dopo il battesimo fu tentato e infine digiunò per quaranta giorni, per adempiere un mistero di cui spesso vi ho parlato. Non si possono dire tutte le cose in una volta per non sciupare del tempo prezioso. Dopo quaranta giorni il Signore ebbe fame. Avrebbe potuto anche non provare mai la fame; ma, se cosìavesse fatto, in qual modo sarebbe stato tentato? E se egli non avesse vinto il tentatore, in qual modo avresti tu imparato a combattere contro il tentatore?
    •  Ebbe fame, ho detto; e subito, il tentatore: Di' a queste pietre che diventino pani, se sei il Figlio di Dio (Mt 4, 3). Era forse una gran cosa per il Signore Gesù Cristo cambiare le pietre in pane? Non fu lui che con cinque pani saziò tante migliaia di persone? (cf. Mt 14, 17-21). Quella volta creò il pane dal nulla. Donde fu presa infatti una così grande quantità di cibo che bastò a saziare tante migliaia di persone? Le fonti del pane erano nelle mani del Signore. Non c'è niente di strano in questo: infatti, colui che di cinque pani ne fece tanti da saziare tutte quelle migliaia di persone, è lo stesso che ogni giorno trasforma pochi grani nascosti in terra in messi sterminate. Anche questi sono miracoli del Signore ma, siccome avvengono di continuo, noi non diamo loro importanza. Ebbene, fratelli, era forse impossibile al Signore fare dei pani con le pietre? Con le pietre egli fa degli uomini, come diceva lo stesso Giovanni Battista. Dio è capace di suscitare da queste pietre figli per Abramo (Mt 3, 9). Perché dunque non operò il miracolo? Per insegnarti come devi rispondere al tentatore. Poni il caso che ti trovi nell'afflizione. Ecco venire il tentatore e suggerirti: Tu sei cristiano e appartieni a Cristo; perché ti avrà ora abbandonato? Perché non ti manda il suo aiuto? Ricordati del medico. Talora egli taglia e per questo sembra che abbandoni; ma non abbandona. Come capitò a Paolo, il quale non fu esaudito proprio perché doveva essere esaudito. Paolo dice infatti che non fu esaudita la preghiera con cui chiedeva gli fosse tolto il pungiglione della carne, l'angelo di satana che lo schiaffeggiava, e aggiunge: Per questo pregai tre volte il Signore affinché me lo togliesse. In risposta egli mi disse: Ti basta la mia grazia, infatti la virtù si perfeziona nella debolezza (2 Cor 12, 8-9). Siate perciò forti, fratelli! Se talvolta siete tentati da qualche strettezza, è Dio che vi flagella per mettervi alla prova: egli che vi ha preparato e vi conserva l'eredità eterna. E non lasciate che il diavolo vi dica: Se tu fossi giusto, non ti manderebbe forse Dio il pane per mezzo di un corvo, come lo mandò ad Elia (1 Re 17, 6)? Non hai forse letto le parole: Mai ho visto il giusto abbandonato né la sua discendenza mendicare il pane (Sal 36, 25)? Rispondi al diavolo: È vero quello che dice la Scrittura: Mai ho visto il giusto abbandonato né la sua discendenza mendicare il pane; ho infatti un mio pane che tu non conosci. Quale pane? Ascolta il Signore: Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola di Dio (Mt 4, 4). Non credi che la parola di Dio sia pane? Se non fosse pane il Verbo di Dio, per cui mezzo sono state fatte tutte le cose, il Signore non direbbe: Io sono il pane vivo, io che sono disceso dal cielo (Gv 6, 41). Hai dunque imparato che cosa devi rispondere al tentatore quando sei colto dai morsi della fame.
    • E che dirai se il diavolo ti tenta dicendoti: Se tu fossi cristiano faresti miracoli come ne fecero, molti antichi cristiani? Ingannato da questo malvagio suggerimento, ti potrebbe venire la voglia di tentare il Signore Dio tuo, dicendogli: Se sono cristiano, se lo sono dinanzi ai tuoi occhi e tu mi annoveri nel numero dei tuoi, concedimi di fare anch'io qualcuna delle gesta che compirono i tuoi santi. Hai tentato Dio pensando che non saresti cristiano se non facessi tali cose. Molti sono caduti proprio per il desiderio di tali gesta portentose... Ebbene, che cosa devi rispondere per non tentare Dio se il diavolo ti tentasse dicendoti: Fa' miracoli? Rispondi ciò che rispose il Signore. Il diavolo gli disse: Gettati giù, perché sta scritto che egli ha comandato ai suoi angeli di occuparsi di te, di sollevarti nelle loro mani perché tu non inciampi con il piede nella pietra (Mt 4, 6). Voleva suggerirgli: Se ti butterai giù gli angeli ti sosterranno. Poteva certamente accadere, fratelli, che, se il Signore si fosse buttato nel vuoto, gli angeli devotamente avrebbero sostenuto la sua carne. Invece egli che cosa rispose? Sta scritto anche: Non tenterai il Signore Dio tuo (Mt 4, 7). Tu mi credi un uomo, rispose. Per questo infatti il diavolo gli si era avvicinato, per provare se fosse o no Figlio di Dio. Egli vedeva solo la carne, mentre la maestà si palesava attraverso le opere, e gli angeli gliene avevano reso testimonianza. Il diavolo dunque lo vedeva mortale e per questo lo tentò; ma la tentazione di Cristo è stata di grande ammaestramento per il cristiano. Che cosa è dunque ciò che sta scritto? Non tenterai il Signore Dio tuo! Non tentiamo perciò il Signore dicendo: Se apparteniamo a te, concedici di fare miracoli.

    IN BREVE...
    (Cristo) si è fatto per noi via in questo esilio, in modo che noi camminando in lui non ci smarriamo, non veniamo meno, non ci imbattiamo nei ladroni, non cadiamo nelle trappole. (En. in Ps. 90, d. 2, 1)

    Nel Signore Gesu', si vede l'amore che ha per noi, Urlandoci che solo se siamo in Grazia dello Spirito Santo, ci rimettiamo alla volonta' del Padre, se usiamo la Scrittura come il Verbo di Dio, che è vita ci stiamo rafforzando in Dignita' di Figli. cosa detta cio' , lo scapapre con consapevolezza dall'iniquita' ,abbiamo due insegnamenti sopra tutto e tutti che dobbiamo trasformare in vita, come elementi Rigeneranti........Amare Dio con tutto se stessi, ed Amare chi ci sta accanto , il resto è aggiunta d'uomo, è agginta dalle suggestione del Mentitore, dell'attore, dell'illusionista,come mai vuole il nostro Spirito di Vita allietandoci, dominandoci nella Carne?La sua invidia verso l'uomo è nota dall'inizio dei tempi, la sua sete di onnipotenza anche....quindi Fratelli usiamo questi quaranta giorni per fare  digiuno ,di vizi, e cattive  abitudini,riordinando nella verita' la nostra vita,cose  gradite a Dio, non dimenticandoci di compensare con l'amore in Umilta'........ Senza mai dimenticare che per il sacrificio dell'Agnello noi siamo piu' che vincitori alle sugestioni del male. Grazie Signore Gesu' Santo santo e Benedetto il tuo Nome. Mario capalbo

     

    LUNEDÌ

    Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo,
    come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.
    Resistetegli saldi nella fede.
    (1 Pt 5, 8-9)

     

    • INTRODUZIONE
    • L’uomo, grande abisso: chi può conoscere cosa si nasconda nel suo cuore, se non Dio solo? E perché l’uomo possa per lo meno rendersi cosciente di una tale condizione è messo alla prova da Dio. Dio tenta, ma in modo differente dal diavolo: non per suscitare un atto di ribellione, ma per rivelare all’uomo "qualcosa che prima gli era nascosto", quelle cose che risultano "occulte allo stesso uomo entro cui sono". L’azione di Dio è pedagogica: Egli non acconsente che l’uomo subisca una tentazione superiore alle sue forze. A colui che si mantiene fedele è promessa "la corona della vita" (Ap 2, 10). La Bibbia racconta i casi di numerose tentazioni di Dio nei confronti dell’uomo: l’esempio più conosciuto è quello di Abramo e del figlio Isacco.

     

    DAI "DISCORSI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 2, 3)

    Dio tenta l’uomo, perché l’uomo conosca se stesso

    • Sappia dunque la vostra carità che la tentazione di Dio non ha lo scopo di far conoscere a lui qualcosa che prima gli era nascosto, ma di rivelare, tramite la sua tentazione, o meglio provocazione, ciò che nell'uomo è occulto. L'uomo non conosce se stesso come lo conosce Dio, così come il malato non conosce se stesso come lo conosce il medico. L'uomo è un malato. Il malato soffre, non il medico, il quale aspetta da lui di udire di che cosa soffre. Perciò nel salmo l'uomo grida: Mondami, Signore, dalle mie cose occulte 9. Perché ci sono nell'uomo delle cose occulte allo stesso uomo entro cui sono. E non vengono fuori, non si aprono, non si scoprono se non con le tentazioni. Se Dio cessa di tentare, il maestro cessa di insegnare. Dio tenta per insegnare, mentre il diavolo tenta per ingannare. Costui, se chi è tentato non gliene dà l'occasione, può essere respinto a mani vuote e deriso. Per questo l'Apostolo raccomanda: Non date occasione al diavolo 10. Gli uomini danno occasione al diavolo con le loro passioni. Non vedono, gli uomini, il diavolo contro il quale combattono, ma hanno un facile rimedio. Vincano se stessi interiormente e trionferanno di lui esternamente. Perché diciamo questo? Perché l'uomo non conosce se stesso, a meno che non impari a conoscersi nella tentazione. Quando avrà conosciuto se stesso, non si trascuri. E se trascurava se stesso quando non si conosceva, non si trascuri più una volta conosciutosi.

    IN BREVE...
    La onnipotente tua mano non è lontana da noi neanche quando noi siamo lontani da Te... O Signore, tu colpisci, ma per risanare; ci uccidi, perché non si muoia lontani da Te. (Confess. 2, 2)

    Amarci per cio che siamo e qualcosa che mette d'avanti il cosa siamo? Scoprirlo e andare oltre i confini in cui facciamo ristagnare la nostra vita, animarci nel coraggio e dando allo spirito dentro di noi, spazio a cio' che è radice di coscienza......DIO Come si diventa consapevoli di cio' che ignoriamo? dando a cio' che suscita Dio nel nostro cuore una dimensione  che non va nella direzione di soddisfare il nostro orgoglio egoismo e possesso, ne smanie di protagonismo,ma nella dimensione di una conoscenza che ci avvicina sempre di piu' alla verita' assoluta.trasformandoci  in unicita' parte di un'insieme......

     

    MARTEDÌ

    Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
    ricordati di me nella tua misericordia,
    per la tua bontà, Signore.
    (Sal 25, 7)

     

                                                                                                                        INTRODUZIONE

    • Le piccole gocce, se continue ed insistenti, riempiono i fiumi o scavano la pietra; analogamente i piccoli e quotidiani peccati, pur nella loro levità, sono capaci, proprio perché numerosi, di condurre l’uomo alla morte. "Sono lievi, non sono gravi": è la giustificazione istintiva che l’uomo formula confrontandosi con colpe maggiori. Una tale affermazione pecca di autosufficienza da parte dell’uomo.
    •  Quali i rimedi che la Scrittura propone per ovviare ad una simile fragilità umana? Applicarsi alle opere di misericordia corporale e spirituale, alla preghiera, ai digiuni e alle elemosine; ad essi Agostino aggiunge in altri discorsi il pianto e la contrizione del cuore.

     

    DAI "DISCORSI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 9, 17)

    Guardarsi dai peccati lievi e numerosi

    • Se delle seduzioni mondane cercano di insinuarsi nella vostra anima, applicatevi alle opere di misericordia, attendete all'elemosina, al digiuno, alla preghiera. Con questi mezzi infatti vengono rimessi i peccati quotidiani, che non possono non insinuarsi nell'anima, a causa della fragilità umana. Non trascurarli perché sono meno gravi, ma temi per il fatto che sono molti. Fate attenzione, fratelli miei. Sono lievi, non sono gravi. Non è una bestia grande come un leone, che possa scannarti con un solo morso. Ma la maggior parte delle volte anche gli animaletti piccoli, se molti, possono uccidere. Se uno viene gettato in un luogo pieno di pulci, non vi muore forse? Non sono grandi, ma la natura umana è debole e può essere uccisa anche da animali minutissimi. Così anche i piccoli peccati; voi fate osservare che sono piccoli: state attenti, però, perché sono molti. Quanto sono fini i granelli di sabbia! Ma se in una nave ce se ne mettono troppi la sommergono fino a farla colare a picco. Quanto sono minute le gocce della pioggia! Tuttavia non fanno straripare i fiumi e crollare gli edifici? Perciò non trascurate questi piccoli peccati. Ma direte: "E chi può essere senza di essi?". Perché tu non dicessi questo - poiché veramente nessuno potrebbe - Dio misericordioso, vedendo la nostra fragilità, pose contro di essi dei rimedi.
    • Quali sono i rimedi? Le elemosine, i digiuni, le preghiere: sono questi tre.
    • Perché tu possa pregare con sincerità, bisogna fare elemosine perfette.
    • Quali sono le elemosine perfette? Queste: che quanto ti abbonda lo dia a chi non l'ha, e quando qualcuno ti offende, lo perdoni.

    IN BREVE...
    In quanto uomini non possiamo evitare le cadute; quel che importa non è ignorarle o minimizzarle. I fiumi che straripano non sono fatti di piccole gocce? Una piccola infiltrazione non riparata in tempo provoca a lungo andare l’affondamento della barca. (Serm. 58, 9-10)

    Le insidie di questo vivere, al passo coi tempi ci spinge sempre di piu' ad accellerare e non avere il tempo, neanche per meditare,molte volte ci accadono cose  quasi istintive, non diamo peso alle piccole cose,siamo distratti,scordandoci di amarci per cio' che siamo.......Lo stress è cosa moderna prima i ritmi erano piu' lenti,per questo vi era piu' purezza,perche' il tutto era sotto controllo, qua non si parla di bene o male ma di morte, la morte dell'anima sacrificata , molte volte ad una sopravvivenza ostentata, altre volte ai deliri di grandezza,ma nulla è in relazione a cio' che natura detta, a cio' che è senso e scopo,a cio' che Piace a DIO........un vivere che porti Pace edificando l'amore.Un modo per espiare queste nostri malcostumi sono indicati da Sant'Agostino in modo esemplare, io ne aggiungerei uno quello insegnatomi tanto tempo fa avevo 12 anni, insieme a Noi camminano gli occhi della Verita',quindi costantemente siamo monitorati ma liberi  nelle scelte ,pensieri ed azioni,ecco perche' in verita' l'accumulo  di piccolezze ci sovrasta, è tempo di darci una Dimensione.....quella di degni Figli di.......DIO.Tu ti devi allontanare da  cio' che è ipocrita, effimero, e ritrovare il senso in cio' che ci circonda.

     

    MERCOLEDÌ

     

    Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità;
    lo fece a immagine della propria natura.
    Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo
    .
    (Sap 2, 23-24)

     

              l                                                                                                                                                 

     

             

     

    INTRODUZIONE

    • Agostino invita l’uomo peccatore ad un onesto esame di coscienza, che ne metta in luce la responsabilità di fronte al male. Se il peccato è la perversione della volontà umana, che si rivolge a beni inferiori piuttosto che cercare il Bene Sommo, allora non può attribuirsi che all’uomo.
    •  Allo stesso modo l’uomo non deve cadere nella tracotanza e nell’orgoglio, riconoscendo come proprio il bene che compie. Il bene viene da Dio, il male dall’uomo: di qui ne deriva il principio agostiniano, secondo il quale l’uomo elimini da sé la sua opera di peccatore, per lasciare spazio in sé all’opera redentrice di Dio.

     

     

     

    DAI "DISCORSI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 16/B, 1-2)

    Il bene che compi è Dio a compierlo; il male che fai, sei tu a farlo

    • Se dei tuoi peccati tu vuoi dare ad altri la colpa, come ho detto, o alla fortuna o al destino o al diavolo, e non a te stesso; oppure se delle tue opere buone a te stesso vuoi dare il vanto e non a Dio, saresti perverso. Invece, qualunque male tu faccia, lo fai per tua malizia, e qualunque bene tu faccia, lo fai per grazia di Dio.
    • Ma considerate come certi uomini, anche non volendo, vanno talmente avanti nella bestemmia fino a mettere sotto accusa Dio stesso. Quando uno comincia ad accusare la fortuna dicendo che lo che essa lo ha costretto a peccare o che essa ha peccato in lui, quando comincia ad accusare il destino, gli si può chiedere: "Ma la fortuna che cos'è? Che cos'è il destino?". Quegli cercherà di dire che al peccato lo hanno portato le stelle. Vedete come a poco a poco la sua bestemmia cammina verso Dio. Le stelle infatti chi le ha poste nel cielo? Non forse Dio, creatore di tutto? Se dunque lui vi ha posto queste stelle, ed esse ti costringono a peccare, non ti par che sia lui l'autore dei tuoi peccati? Vedi, o uomo, quanto sei perverso! Mentre Dio accusa i tuoi peccati non per punirtene, ma perché, punendo quelli, tu ne sia liberato, tu nella tua perversità, se fai qualcosa di buono l'attribuisci a te, se fai qualcosa di cattivo l'attribuisci a Dio. Ravvediti da questa perversità.
    • Correggiti, comincia a contraddire te stesso e a parlare diversamente a te stesso. Prima che cosa dicevi? "Il bene che faccio, lo faccio io; il male che faccio, lo fa Dio". La verità è ben altra: il bene che fai è Dio che lo fa, il male che fai, sei tu che lo fai. Se l'intendi in questo modo, non è inutile il tuo canto: Ho detto: Signore, abbi pietà di me; risanami, perché io ho peccato contro di te (Sal 40, 5).
    • Perché se ciòche è male lo fa Iddio e ciò che è bene lo fai tu, tu dici contro Dio un'iniquità. Sentite su questo che cosa dice il salmo: Non alzate la testa contro il cielo e non dite iniquità contro Dio (Sal 74, 6). Era infatti un'iniquità quella che dicevi contro Dio, per cui tutto il bene lo volevi attribuire a te e tutto il male a lui. Alzando la testa superbamente dicevi iniquità contro Dio. Solo umiliandoti puoi parlare con equità. E quale è l'equità che esprimerai umiliandoti? Ho detto: Signore, abbi pietà di me; risanami, perché io ho peccato contro di te (Sal 40, 5).

    IN BREVE...
    La carità è la radice di tutte le opere buone. Come la cupidigia è la radice di tutti i mali (1 Tim 6, 10), così la radice di tutti i beni è la carità. (Serm. 223/E, 2)

    Siamo noi che nel nostro cammino dobbiamo iniziare a dare vita alle paroli dei fede del vangelo, alla verita' uscire dall'ombra dell'ignoranza, permettendo a cio' di travolgere cio' che di bene abita in noi ....IL SOFFIO DI VITA DI DIO......coscienti di cio' sappiamo di appartenere al Sommo Bene....orientarci a LUI il nostro cammino verso un Padre d'amore che vuole solo che viviamo per il senso in cui siamo stati Creati.........Trasformare la nostra vita, secondo colui che c'e' la concessa....la chiamiamo Volonta di Dio, ma in Dignita' di Figli dove L'onesta ne è l'ago che ci spinge nella direzione giusta, onesti con se stessi.Rinascere se necessario a Vita Nuova, partire da lattanti e riuscire a respirare la verita'.

    dalla lettera ai romani vi invito a meditare cio:

    1 Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? 2 È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? 3 O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5 Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. 6 Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 7 Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.
    8
     Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10 Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
    12
     Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; 13 non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. 14 Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia.
    15
     Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 16 Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 17 Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso 18 e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.
    19
     Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità a pro dell'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione.
    20
     Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 21 Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte. 22 Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. 23 Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.

     

    GIOVEDÌ

    Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito,
    che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione
    .
    (Lc 15, 7)

     

    INTRODUZIONE

    • Nell’attesa della seconda venuta del Figlio di Dio, quando giudicherà il mondo alla fine dei tempi, la Chiesa vive il tempo della misericordia. Dio nella sua grandezza d’animo dà testimonianza di pazientare, di offrire sempre una nuova occasione di pentimento al peccatore, prolungandogli i giorni di vita. Tuttavia il perdono di Dio esige che il peccatore sia disposto a perdonare il prossimo. Accusare gli altri per scusare se stessi affretta il tempo della condanna da parte di Dio. Il perdono negato al fratello si ritorcerà inevitabilmente su se stessi, perché con la misura con la quale si misura, saremo misurati (Cf. Mt 7, 2).

     

     

    DAI "DISCORSI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 17, 5)

    È questo il tempo della misericordia nel quale ci è dato di correggerci

    • Ora infatti, quando tu compi il male, ti sembra di esser buono, perché non vuoi vedere te stesso. Rimproveri gli altri, ma a te non guardi; accusi gli altri, ma a te stesso non pensi; gli altri li metti davanti ai tuoi occhi, ma te stesso poni dietro la tua schiena. Io invece, quando ti incolperò, farò il contrario. Ti prenderò via dalla tua schiena e ti porrò davanti ai tuoi occhi. Allora ti vedrai e ti piangerai. Ma non ci sarà più la possibilità di cambiarti. Tu trascuri il tempo della misericordia: verrà il tempo del giudizio. Tu stesso infatti mi hai cantato nella chiesa: Misericordia e giudizio voglio cantare a te, o Signore 14. È dalla nostra bocca che risuona, dappertutto le chiese rintronano a Cristo: Misericordia e giudizio voglio cantare a te, o Signore. È questo il tempo della misericordia e ci possiamo correggere; non è ancora arrivato il tempo del giudizio. C'è ancora modo; c'è ancora tempo. Abbiamo peccato, correggiamoci. Non è ancora finita la strada; il giorno non è ancora spirato, non ancora concluso. E non ci si disperi, il che sarebbe peggio; perché proprio per i peccati umani e scusabili, tanto più frequenti quanto più piccoli, Dio ha costituito nella sua Chiesa dei tempi di misericordia preventiva, cioè quella medicina quotidiana, quando diciamo: Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori 15. Per queste parole infatti con faccia pulita ci accostiamo all'altare, per queste parole con faccia pulita comunichiamo al corpo e al sangue di Cristo.

    IN BREVE...
    Vi piacciono queste parole; io però voglio i fatti. Non vogliate rattristarmi col vostro cattivo comportamento, perché la mia gioia in questa vita non è se non la vostra buona vita. (Serm. 17, 7)

    Cosa è che ci fa ergere a Giudici e attribbuire e smistare colpe a questi o a quello, l'istinto di sopravvivenza in una realta' mancante, bene è tempo di andare oltre i nostri passi seguendo le vie del Signore,perdonare per essere perdonati, fuggire dal risentimento,è purificarsi quindi elevarsi all'ascolto di DIO, se noi chiediamo Misericordia che il Padre ci concede non dovremmo essere altrettanto verso il fratello, Lo Spirito Santo la grazia non scappa da un cuore umile, buono,sofferente se serve, ma comunque sulla via della giustizia di DIO,Pentimento, misericordia,correzione,sono il sentore di un cuore che corre verso la verita', non essere ipocrita con te stesso perche' al giorno del giudizio, non potrai piu' cambiare nulla, non è forse vero che il verbo del Signore non mutera' neanche un yota ,per l'eternita', bene sia questo il sentore da cui partire ed iniziare a vivere nella verita'.

    consiglio questa lettura del profeta Isaia cap 53

    1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato?
    A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE?
    2
     Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella,
    come una radice che esce da un arido suolo;
    non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi,
    né aspetto tale da piacerci.
    3
     Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
    uomo di dolore, familiare con la sofferenza,
    pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia,
    era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
    4
     Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava,
    erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato;
    ma noi lo ritenevamo colpito,
    percosso da Dio e umiliato!
    5
     Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
    stroncato a causa delle nostre iniquità;
    il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
    e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
    6
     Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
    ognuno di noi seguiva la propria via;
    ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
    7
     Maltrattato, si lasciò umiliare
    e non aprì la bocca.
    Come l'agnello condotto al mattatoio,
    come la pecora muta davanti a chi la tosa,
    egli non aprì la bocca.
    8
     Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
    e tra quelli della sua generazione chi rifletté
    che egli era strappato dalla terra dei viventi
    e colpito a causa dei peccati del mio popolo?
    9
     Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi,
    ma nella sua morte, egli è stato con il ricco,
    perché non aveva commesso violenze
    né c'era stato inganno nella sua bocca.
    10
     Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti.
    Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato,
    egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni,
    e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani.
    11
     Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto;
    per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti,
    si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
    12
     Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
    egli dividerà il bottino con i molti,
    perché ha dato se stesso alla morte
    ed è stato contato fra i malfattori;
    perché egli ha portato i peccati di molti
    e ha interceduto per i colpevoli.

     

     

    VENERDÌ

    Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
    Se riconosciamo i nostri peccati, Egli che è fedele e giusto
    ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa

    (1Gv 1, 8-9)

     

    INTRODUZIONE

    • La vita presente non è vita a paragone di quella eterna (Cf. Serm. 16, 1). L’uomo vive in sé la tensione tra la bontà dell’opera di Dio e la malvagità connessa al peccato. San Paolo, nella Lettera ai Romani (Rm 7, 19), sintetizza questo pensiero nell’assioma: "Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio". L’uomo è pertanto un vero enigma: la sua interiorità è positiva, la sua prassi negativa. Egli necessita di un intervento esterno, che l’aiuti a superare lo scollamento tra ciò che è e ciò che fa. Tale aiuto è frutto dalla grazia divina: è la luce che apre gli occhi ottenebrati dal peccato, che invita ad uscire allo scoperto, ad operare la verità e secondo Verità. "Chi opera la verità condanna in se stesso le azioni cattive"; implora da Dio il perdono e, ricreato nel suo cuore, vive vigilante nell’attesa che risplendi la luce di Cristo.

     

    DAL "COMMENTO AL VANGELO DI S. GIOVANNI" DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (In Io. Ev. tr. 12, 13-14)

    Condanna i tuoi peccati per unirti a Dio

    • Molti hanno amato i loro peccati, e molti hanno confessato i loro peccati. Chi riconosce i propri peccati e li condanna, è già d'accordo con Dio. Dio condanna i tuoi peccati; e se anche tu li condanni, ti unisci a Dio. L'uomo e il peccatore sono due cose distinte: l'uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò che egli ha fatto. È necessario che tu detesti in te l'opera tua e ami in te l'opera di Dio. Quando comincia a dispiacerti ciò che hai fatto, allora cominciano le tue opere buone, perché condanni le tue opere cattive. Le opere buone cominciano col riconoscimento delle opere cattive. Operi la verità, e così vieni alla luce. Cosa intendo dire dicendo: operi la verità? Intendo dire che non inganni te stesso, non ti blandisci, non ti lusinghi; non dici che sei giusto mentre sei colpevole. Allora cominci a operare la verità, allora vieni alla luce, affinché sia manifesto che le tue opere sono state fatte in Dio. E infatti il tuo peccato, che ti è dispiaciuto, non ti sarebbe dispiaciuto se Dio non ti avesse illuminato e se la sua verità non te l'avesse manifestato. Ma chi, dopo essere stato redarguito, continua ad amare i suoi peccati, odia la luce che lo redarguisce, e la fugge, affinché non gli vengano rinfacciate le sue opere cattive che egli ama. Chi, invece, opera la verità, condanna in se stesso le sue azioni cattive; non si risparmia, non si perdona, affinché Dio gli perdoni. Egli stesso riconosce ciò che vuole gli sia da Dio perdonato, e in tal modo viene alla luce, e la ringrazia d'avergli mostrato ciò che in se stesso doveva odiare. Dice a Dio:Distogli la tua faccia dai miei peccati. Ma con quale faccia direbbe così, se non aggiungesse: poiché io riconosco la mia colpa, e il mio peccato è sempre davanti a me? (Sal 50, 11 5).Sia davanti a te il tuo peccato, se vuoi che non sia davanti a Dio. Se invece ti getterai il tuo peccato dietro le spalle, Dio te lo rimetterà davanti agli occhi; e te lo rimetterà davanti agli occhi quando il pentimento non potrà più dare alcun frutto.
    • Correte, o miei fratelli, affinché non vi sorprendano le tenebre (cf. Gv 12, 35); siate vigilanti in ordine alla vostra salvezza, siate vigilanti finché siete in tempo. Nessuno arrivi in ritardo al tempio di Dio, nessuno sia pigro nel servizio divino. Siate tutti perseveranti nell'orazione, fedeli nella costante devozione. Siate vigilanti finché è giorno; il giorno risplende; Cristo è il giorno. Egli è pronto a perdonare coloro che riconoscono la loro colpa; ma anche a punire quelli che si difendono ritenendosi giusti, quelli che credono di essere qualcosa mentre sono niente. Chi cammina nel suo amore e nella sua misericordia, non si accontenta di liberarsi dai peccati gravi e mortali, quali sono il delitto, l'omicidio, il furto, l'adulterio; ma opera la verità riconoscendo anche i peccati che si considerano meno gravi, come i peccati di lingua, di pensiero o d'intemperanza nelle cose lecite, e viene alla luce compiendo opere degne. Anche i peccati meno gravi, se trascurati, proliferano e producono la morte. Sono piccole le gocce che riempiono i fiumi; sono piccoli i granelli di sabbia, ma se sono numerosi, pesano e schiacciano. Una piccola falla trascurata, che nella stiva della nave lascia entrare l'acqua a poco a poco, produce lo stesso effetto di un'ondata irrompente: continuando ad entrare poco alla volta, senza mai essere eliminata affonda la nave. E che significa eliminare, se non fare in modo con opere buone - gemendo, digiunando, facendo elemosine, perdonando - di non essere sommersi dai peccati? Il cammino di questa vita è duro e irto di prove: quando le cose vanno bene non bisogna esaltarsi, quando vanno male non bisogna abbattersi. La felicità che il Signore ti concede in questa vita, è per consolarti, non per corromperti. E se in questa vita ti colpisce, lo fa per correggerti, non per perderti. Accetta il padre che ti corregge, se non vuoi provare il giudice che punisce. Son cose che vi diciamo tutti i giorni, e vanno ripetute spesso perché sono buone e fanno bene.

    IN BREVE...
    Ma tu, Signore, sei buono e misericordioso: con la tua mano frughi nelle mie viscere di morte e purifichi l’abisso di corruzione che è nel mio animo, nel momento in cui non volli più ciò che prima volevo e volli invece ciò che volevi tu. (Confess. 9, 1)

    Tra cio' chesi è in verita' e cio che si fa con parole ed azione c'è lo spazio ad un discernimento vero, autentico, sensato, onesto e doveroso da fare, affinche i pesi del nostro vivere siano offerti col pentimento a Dio, quelle cose che troviamo brutture, sbagli, da qua parte un risanamento che porta alla Gioia , alla Vita Vera, alla Verita' poiche siamo pronti a vivere in dignita' di figlio...l'uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua che belle queste paroleOperi la verità, e così vieni alla luce Siamo noi artefici della nostra vita perche ' il Signore ci ha fatti liberi, ed in questa liberta che dobbiamo cercare e cosa se non con amore, ritrovarlo nella nostra vita, in tutto cio' che facciamo?


    cosi come da OSEA ricordiamo Io li riscatterei dal potere del soggiorno dei morti, li salverei dalla morte; sarei la tua peste, o morte; sarei la tua distruzione, o soggiorno dei morti; ma il loro pentimento è nascosto ai miei occhi!


     
     
     
     
     
     

    [Modificato da MARIOCAPALBO 18/02/2015 20:06]
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    MARIOCAPALBO
    00 02/03/2012 13:34

    Messaggio del 2 marzo 2012 ( Mirjana )
    Cari figli,
    per mezzo dell’immenso amore di Dio
     io vengo tra voi
    e vi invito con perseveranza tra le braccia di mio Figlio.
    Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche,
    figli miei,
    affinché
    la sollecitudine per coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto.
     Non fate che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscerlo.
    Pregate lo Spirito Santo affinché mio Figlio sia impresso in voi.
     Pregate affinché possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione. Questo è il tempo della vostra messa alla prova.
    Col
    Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me.
    Io vi conduco alla Pasqua in mio Figlio.
    Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto,
     affinché possano sempre vivere secondo Lui ed in Lui.
    Vi ringrazio.


     

    diventiamo il riflesso ed il senso che Dio ha posto in NOI

    SABATO

    Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,
    ma trasformatevi rinnovando la vostra mente,
    per poter discernere la volontà di Dio,
    ciò che è buono, a lui gradito e perfetto
    .
    (Rom 12, 2)

     

    INTRODUZIONE

    • Il peccato ha introdotto nel tempo la morte: ad essa nessuno può sottrarsi. Tuttavia la morte non domina indisturbata la scena del pellegrinaggio terreno, che si muove tra le vie di una città, Babilonia, assunta a simbolo della schiavitù del peccato. Nel tempo infatti è posta anche una promessa, la speranza di un compimento della storia che si realizzerà pienamente in un’altra città, la Gerusalemme celeste, la "gran madre celeste", che accoglie i figli redenti dal sacrificio di Cristo. La beatitudine in cielo è la vita in Dio; ma il suo inizio parte dalla dimensione terrena, con il desiderare ardentemente di vivere Deo, di vivere per Dio e con Dio, nell’attesa di godere della vita autentica che non avrà mai fine. Primo passo: gareggiare nell’accostarsi a Dio con un cuore contrito, che muova guerra al peccato: "È sicuramente meglio combattere contro i propri vizi che lasciarsi dominare da essi senza alcuna resistenza... nella speranza della pace eterna" (De civ. Dei 21, 15).

     

    DAI "SERMONI"DI SANT’AGOSTINO VESCOVO  (Serm. 216, 4)

    La conversione è il passo necessario per guadagnare la vita eterna

    • Accostatevi dunque a lui con la contrizione del cuore, perché egli è vicino a chi ha il cuore contrito e vi salverà per i vostri spiriti affranti (cf. Sal 33, 19). Accostatevi a gara, per essere illuminati (cf. Sal 33, 6). Perché voi siete ancora nelle tenebre e le tenebre sono in voi. Ma sarete luce nel Signore (cf. Ef 5, 8), il quale illumina ogni uomo che viene in questo mondo (Gv 1, 9). Vi siete conformati al secolo, ora convertitevi a Dio. Vi rincresca finalmente della schiavitù di Babilonia. Ecco Gerusalemme, la gran madre celeste, vi viene incontro lungo la via, invitandovi gioiosamente, e vi supplica perché desideriate la vita e amiate di vedere giorni buoni (cf. Sal 33, 13), giorni che mai avete avuto né mai potrete avere quaggiù. Quaggiù infatti i vostri giorni si dissolvevano come fumo; più crescevano, più diminuivano; più crescevate in essi, più venivate meno; più salivate in sù, più svanivate. Avete vissuto al peccato per anni numerosi e cattivi, desiderate ora di vivere a Dio; desiderate non molti di quegli anni che debbono aver fine e che corrono per perdersi nell'ombra della morte, ma quelli buoni, quelli vicini veramente alla vita autentica, in cui non vi indebolirete per fame o per sete, perché vostro cibo sarà la fede, vostra bevanda la sapienza. Adesso infatti nella Chiesa benedite il Signore nella fede 16, allora invece nella visione sarete abbondantemente dissetati alle sorgenti di Israele.

    IN BREVE...
    Tu stesso esàminati.
    Sempre ti dispiaccia quello che sei, se vuoi giungere a quello che non sei. Perché dal momento che sei soddisfatto di te stesso sei fermo. Se dici: "Basta!", sei perduto. Sempre aggiungi, sempre cammina, sempre progredisci; non fermarti per via, non tornare indietro, non uscire di strada... Va meglio uno zoppo per la strada che un corridore fuori strada. (Serm. 169, 18)

     contrizione:SINONIMI:pentito, dispiaciuto, mortificato, umiliato, affranto, compunto CONTRARIO: impenitente, indifferente, noncurante.

    Il Desiderio di far vincere l'amore dentro di Noi il bene, deve suscitare in noi lo sdegno all'immobilismo dove ci siamo calati, a quell'appagamento terreno che è l'andare avanti, oggi tutto urla che manchiamo di qualcosa.......ora è il tempo di ritrovarsi ed andare avanti, nessuno sa, tutto è guidato dallo Spirito Santo come pensi di dialogare con la purezza se dentro di noi ci sono discariche umane di pensieri ed opere atte all'illogico senso di viversi......E' TEMPO di riprendere in mano la propia vita ed offrirla nella Fiducia di chi tutto puo', di trasformarla in Verita'......LUCE ALLA LUCE TENEBRE ALLE TENEBRE GIUSTIZIA E SAPIENZA SOLO IN DIO::::SA TO, SANTO,BENEDETTO IL SUO NOME

    Signore, tu che sei stato servo, per noi,

    diventa il nostro esempio,d'adorare

    Signore tu che sei l'umilta' di Figlio

    Insegnaci a vedere i nostri errori

    Signore tu che hai dato a noi Amore

    aprici alla sola verita'

    DIO

    Grazie fonte inesauribile di divino Amore

     







    1. Nel Signore Gesu', si vede l'amore che ha per noi, Urlandoci che solo se siamo in Grazia dello Spirito Santo, ci rimettiamo alla volonta' del Padre, se usiamo la Scrittura come il Verbo di Dio, che è vita ci stiamo rafforzando in Dignita' di Figli. cosa detta cio' , lo scapapre con consapevolezza dall'iniquita' ,abbiamo due insegnamenti sopra tutto e tutti che dobbiamo trasformare in vita, come elementi Rigeneranti........Amare Dio con tutto se stessi, ed Amare chi ci sta accanto , il resto è aggiunta d'uomo, è agginta dalle suggestione del Mentitore, dell'attore, dell'illusionista,come mai vuole il nostro Spirito di Vita allietandoci, dominandoci nella Carne?La sua invidia verso l'uomo è nota dall'inizio dei tempi, la sua sete di onnipotenza anche....quindi Fratelli usiamo questi quaranta giorni per fare  digiuno ,di vizi, e cattive  abitudini,riordinando nella verita' la nostra vita,cose  gradite a Dio, non dimenticandoci di compensare con l'amore in Umilta'........ Senza mai dimenticare che per il sacrificio dell'Agnello noi siamo piu' che vincitori alle sugestioni del male. Grazie Signore Gesu' Santo Santo e Benedetto il tuo Nome.
    2. Amarci per cio che siamo e qualcosa che mette d'avanti il cosa siamo? Scoprirlo e andare oltre i confini in cui facciamo ristagnare la nostra vita, animarci nel coraggio e dando allo spirito dentro di noi, spazio a cio' che è radice di coscienza......DIO Come si diventa consapevoli di cio' che ignoriamo? dando a cio' che suscita Dio nel nostro cuore una dimensione  che non va nella direzione di soddisfare il nostro orgoglio egoismo e possesso, ne smanie di protagonismo,ma nella dimensione di una conoscenza che ci avvicina sempre di piu' alla verita' assoluta.trasformandoci  in unicita' parte di un'insieme......
    3. Le insidie di questo vivere, al passo coi tempi ci spinge sempre di piu' ad accellerare e non avere il tempo, neanche per meditare,molte volte ci accadono cose  quasi istintive, non diamo peso alle piccole cose,siamo distratti,scordandoci di amarci per cio' che siamo.......Lo stress è cosa moderna prima i ritmi erano piu' lenti,per questo vi era piu' purezza,perche' il tutto era sotto controllo, qua non si parla di bene o male ma di morte, la morte dell'anima sacrificata , molte volte ad una sopravvivenza ostentata, altre volte ai deliri di grandezza,ma nulla è in relazione a cio' che natura detta, a cio' che è senso e scopo,a cio' che Piace a DIO........un vivere che porti Pace edificando l'amore.Un modo per espiare queste nostri malcostumi sono indicati da Sant'Agostino in modo esemplare, io ne aggiungerei uno quello insegnatomi tanto tempo fa avevo 12 anni, insieme a Noi camminano gli occhi della Verita',quindi costantemente siamo monitorati ma liberi  nelle scelte ,pensieri ed azioni,ecco perche' in verita' l'accumulo  di piccolezze ci sovrasta, è tempo di darci una Dimensione.....quella di degni Figli di.......DIO.Tu ti devi allontanare da  cio' che è ipocrita, effimero, e ritrovare il senso in cio' che ci circonda.
    4. Siamo noi che nel nostro cammino dobbiamo iniziare a dare vita alle paroli dei fede del vangelo, alla verita' uscire dall'ombra dell'ignoranza, permettendo a cio' di travolgere cio' che di bene abita in noi ....IL SOFFIO DI VITA DI DIO......coscienti di cio' sappiamo di appartenere al Sommo Bene....orientarci a LUI il nostro cammino verso un Padre d'amore che vuole solo che viviamo per il senso in cui siamo stati Creati.........Trasformare la nostra vita, secondo colui che c'e' la concessa....la chiamiamo Volonta di Dio, ma in Dignita' di Figli dove L'onesta ne è l'ago che ci spinge nella direzione giusta, onesti con se stessi.Rinascere se necessario a Vita Nuova, partire da lattanti e riuscire a respirare la verita'.
    5. Cosa è che ci fa ergere a Giudici e attribbuire e smistare colpe a questi o a quello, l'istinto di sopravvivenza in una realta' mancante, bene è tempo di andare oltre i nostri passi seguendo le vie del Signore,perdonare per essere perdonati, fuggire dal risentimento,è purificarsi quindi elevarsi all'ascolto di DIO, se noi chiediamo Misericordia che il Padre ci concede non dovremmo essere altrettanto verso il fratello, Lo Spirito Santo la grazia non scappa da un cuore umile, buono,sofferente se serve, ma comunque sulla via della giustizia di DIO,Pentimento, misericordia,correzione,sono il sentore di un cuore che corre verso la verita', non essere ipocrita con te stesso perche' al giorno del giudizio, non potrai piu' cambiare nulla, non è forse vero che il verbo del Signore non mutera' neanche un yota ,per l'eternita', bene sia questo il sentore da cui partire ed iniziare a vivere nella verita'.
    6. Tra cio' chesi è in verita' e cio che si fa con parole ed azione c'è lo spazio ad un discernimento vero, autentico, sensato, onesto e doveroso da fare, affinche i pesi del nostro vivere siano offerti col pentimento a Dio, quelle cose che troviamo brutture, sbagli, da qua parte un risanamento che porta alla Gioia , alla Vita Vera, alla Verita' poiche siamo pronti a vivere in dignita' di figlio...l'uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua che belle queste paroleOperi la verità, e così vieni alla luce Siamo noi artefici della nostra vita perche ' il Signore ci ha fatti liberi, ed in questa liberta che dobbiamo cercare e cosa se non con amore, ritrovarlo nella nostra vita, in tutto cio' che facciamo?
    7. Il Desiderio di far vincere l'amore dentro di Noi il bene, deve suscitare in noi lo sdegno all'immobilismo dove ci siamo calati, a quell'appagamento terreno che è l'andare avanti, oggi tutto urla che manchiamo di qualcosa.......ora è il tempo di ritrovarsi ed andare avanti, nessuno sa, tutto è guidato dallo Spirito Santo come pensi di dialogare con la purezza se dentro di noi ci sono discariche umane di pensieri ed opere atte all'illogico senso di viversi......E' TEMPO di riprendere in mano la propia vita ed offrirla nella Fiducia di chi tutto puo', di trasformarla in Verita'......LUCE ALLA LUCE TENEBRE ALLE TENEBRE GIUSTIZIA E SAPIENZA SOLO IN  TE DIO::::SANTO, SANTO,BENEDETTO IL SUO NOME
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