Qui si dovrebbe menzionare un'eccezione notevole: "Il movimento carismatico ha indubbiamente radunato cristiani di molte denominazioni," dichiara il Cardinal William Baum di Washington, D.C., U.S.A. Il fatto significativo sta nella natura popolare delle attività ecumeniche all'interno delle varie comunità carismatiche. "Ci rallegriamo del fatto che il Signore, nel movimento carismatico, ci riunisca in maniera profonda e visibile con i fratelli separati. Ciò avviene a livello popolare attraverso incontri di preghiera, comunità domestiche e conferenze," scrive il Vescovo Joseph McKinney di Grand Rapids, Mich., U.S.A. "In una visita recente all'Ufficio Vaticano per la Promozione dell'Unità dei Cristiani ho scoperto che si sta raggiungendo un progresso simile nel dialogo teologico con i pentecostali, neo-pentecostali e cattolici romani." -
S. Giovanni chiama "oscurità" questa dipendenza dalla sicurezza tanto gravida di emotività, poiché si mette in opposizione alla Luce. "Perché tutti siano una sola cosa. Come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch'essi in Noi una cosa sola, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato." (Giovanni 17, 21). Vivere al livello di sicurezza della coscienza sconfigge la fiducia spensierata nella saggezza e nell'amore di Dio, ostacola le relazioni interpersonali, contrasta il rinnovamento continuo della comunità e la riunione dei cristiani e, per il cristiano scrupoloso alla ricerca della mentalità di Gesù Cristo, vela la trasparenza.
Sesso e sensazioni
Una volta che il cristiano ha chiuso tutte le imposte alle finestre, sprangato le porte e avvitato con forza tutti i catenacci del suo marchingegno mentale, comincia a sentirsi sicuro. Ma col tempo, la noia e la quieta disperazione della propria esistenza ermeticamente sigillata lo portano a ricercare compensazione e soddisfazione in un modello variegato di belle sensazioni. La sensazione più ricercata può risultare il sesso, seguito dalle vibrazioni positive e sensazioni gradevoli fornite dal sapore del cibo, dal suono della musica, dal vicino locale dove ci si ritrova a bere, da cinema e commedie, sei ore di calcio domenicale o persino dalla preghiera. Quando tali forme di piacere, di svago e di ricreazione davvero "ri-creano" l'uomo, gli rinfrescano la mente e il corpo e gli rivitalizzano lo spirito, portando con sé un senso di equilibrio, di realtà e di completezza. Ma ricercate per se stesse, nella sua vita inizieranno di nuovo i giri sulle montagne russe.
La ricerca della serenità attraverso le sensazioni oggi si estende ad ogni terreno concepibile. In alcune località il paesaggio è disseminato di saloni per "massaggi", di negozi di libri pornografici e di ogni specie di cinema e teatri a luci rosse, anche per i pervertiti.
"Quelli che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri [le tendenze] della carne portano alla morte, mentre quelli dello Spirito alla vita e alla pace. I desideri [la tendenza] della carne sono in rivolta [inimicizia] contro Dio, perché non si sottomettono alla Sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio." (Romani 8, 5-8).
L'ossessione verso il materiale erotico presentato nei libri, film, commedie e spettacoli, è il segnale che siamo intrappolati nel centro delle sensazioni. L'uomo carnale è vistosamente nella carne e vive e si comporta secondo la carne. Eppure anche molti cristiani impegnati, che denigrano la pornografia rampante della nostra cultura basata in gran parte sulle gratificazioni dei sensi, sguazzano con prudenza proprio nei "locali di vita" dove tali tendenze vengono soddisfatte, paralizzando così la potenza dello Spirito nella loro vita!
Un'ambivalente "prudenza della carne" ricerca una specie di mediocrità dorata in cui l'ego venga accuratamente distribuito tra carne e spirito, tenendo d'occhio entrambi. Paolo li definisce "uomini dalla visione spirituale imperfetta." Hanno ricevuto lo Spirito, ma rimangono spirituali sono in embrione, perché non si sottomettono pienamente al dominio dello Spirito; cedono alla passione sessuale e ad altri impulsi, confinandosi così ad una spiritualità infantile.
Non diventano mai adulti. Paolo li paragona ai lattanti, incapaci di assumere cibo solido (1 Corinzi 3, 2).
"Il cristiano perfetto," scrive Jean Mouroux, "è colui che di norma non si arrende alle pretese della carne e che di solito è docile agli impulsi dello Spirito" (The Meaning of Man).
I confini dell'"aggregazione umana" sono stati esplorati e sfruttati nei festival di musica rock, nei micidiali confronti della verità e nel nauseante sentimentalismo delle relazioni personali intime. La Meditazione Trascendentale, il Pentecostalismo, il Misticismo orientale e le rumorose celebrazioni liturgiche possono diventare altrettante mecche per i politicanti spirituali in cerca di fortuna.
"... non sorprende affatto che le esperienze spirituali spuntino dovunque come funghi, e che siano diventate articoli commerciali altamente ricercati," scrive Henri Nouwen.
"Molta gente si accalca dove e da chi promette esperienze intense di unione e fratellanza, emozioni catartiche o purgative di euforia e di dolcezza e sensazioni liberatorie di rapimento ed estasi. Nel nostro disperato bisogno di realizzazione e nella smaniosa ricerca di esperienza dell'intimità divina, siamo fin troppo predisposti a costruirci i nostri eventi spirituali personali" (Reaching Out).
Che il gioco si svolga al livello inferiore del sesso, dell'abuso di alcool o di altri prodotti chimici in grado di alterare lo stato d'animo, o che venga innalzato al livello delle preferenze spirituali, il suo nome rimane lo stesso: Una rosa è una rosa, nient'altro che una rosa.
Una delle forme più intriganti di soddisfacimento delle proprie passioni è l'ossessione narcisistica del controllo del proprio peso. A prescindere dal fattore salute che rimane valido e rilevante, la quantità di tempo e di energia dedicate ad acquisire o a mantenere una figura snella è davvero stupefacente. La dettagliata progettazione del piano strategico di Napoleone per invadere la Russia risulta l'opera di un tattico dilettante, a confronto dell'ingenuità, capacità e precisione logistica nello stabilire la propria dieta da parte di chi sorveglia il proprio peso. Non vi è spuntino improvvisato fuori dal previsto, boccone casuale che non sia stato conteggiato, singola caloria che non sia stata registrata né fragola non considerata. Ci si procura un'assistenza professionale, si esaminano dettagliatamente libri e periodici, si sovvenzionano gli istituti che si occupano della forma e della salute del corpo e i meriti della dieta proteica trovano posto nei dibattiti sulla TV nazionale. Cos'è mai l'estasi spirituale in confronto alla squisita sensazione di somigliare a Twiggy? Per parafrasare il Cardinal Wolsey: "Come vorrei aver servito il mio dio nel modo in cui ho sorvegliato la mia circonferenza vita."
Ovviamente, la preoccupazione del proprio aspetto fisico non regge il paragone con la mente di Gesù Cristo più di quanto non lo facciano questi frivoli paragrafi che prendono apertamente in giro chi si preoccupa del proprio peso. Di fronte alla nostra patetica caccia alle sensazioni fisiche e spirituali, il Signore prova solo tristezza e compassione. La solitudine e il senso di vuoto accelerano la ricerca carnale, mentre l'assenza dell'esperienza dell'amore divino risulta dolorosamente evidente. Ma "La canna infranta (Lui, il Signore) non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante" (Matteo 12, 20). Ma la verità cocente rimane: LUI non ci basta.
Potere e dominio
L'ultimo centro della consapevolezza estraneo alla mente di Gesù è quello del potere. Gesù nel Suo ministero ha respinto qualsiasi esibizione di potere, ad eccezione della potenza dello Spirito Santo. I Suoi discepoli non dovevano esercitare l'autorità alla maniera in cui "i re ...governano [spadroneggiano] sui loro popoli" (Luca 22, 25). Lo stesso Signore ha svolto l'umile servizio dello schiavo che sta all'ingresso, lavando i piedi polverosi dei Suoi discepoli. "Se dunque Io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto Io, facciate anche voi" (Giovanni 13, 14-15).
Quando Gesù Si appropriò del titolo di "Ebed Jahvé" che apparteneva ad Isaia (vedi Luca 22, 24-30), rafforzò l'identificazione col servo portando nel gruppo un bambino e dicendo ai discepoli che dovevano essere simili a lui. John McKenzie rileva:
"Non sempre è stata apprezzata l'acutezza di questa risposta. In realtà Gesù afferma che nel Regno di Dio non vi è un 'primo'; se volete essere i primi, diventate i servitori di ogni altro uomo; tornate all'infanzia, e allora sarete adatti al primo posto. Gesù lascia poco spazio all'ambizione; e non ne lascia uno maggiore all'esercizio del potere. Servitori e bambini non sono persone che hanno potere" (The Power and the Wisdom).
I nostri giochi di potere, grandi o piccoli che siano, sono indirizzati a dominare le persone e le situazioni, e con ciò ad accrescere il prestigio, l' influenza e la reputazione personale. La miriade di forme di manipolazione, di controllo e di aggressione passiva trovano la loro origine nel centro del potere. Qui la vita è una serie di mosse e contromosse competitive. L'Ebed Jahvé costituisce un segno di contraddizione per l'uomo persuaso dalla propria programmazione emotiva che, per essere felice, deve avere il potere. É riuscito a sviluppare un eccellente sistema radar sintonizzato con le azioni e vibrazioni di qualunque persona o situazione che minacci, anche solo in maniera remota, la sua posizione di autorità. La sua inefficacia nell'amare è radicata nella dipendenza dal potere: le persone sono percepite come oggetti che possono sia promuovere , sia mettere in pericolo il suo prestigio; pedine da far avanzare o da eliminare a seconda che proteggano o no il loro Re, che promuovano o impediscano la sua mossa vincente sulla scacchiera della vita.
Quella che un mio amico chiama "la sindrome del bambino-Re" - la programmazione emotiva che cerca di compensare la deficienza di potere sperimentata da bambini o da giovani - può portare a preoccuparsi degli status-symbol come le cinture di Gucci, la cucina gourmet o le lampadine Tiffany in bagno. Può spingere una persona ad accumulare denaro come metodo per esercitare il potere o ad acquisire conoscenza allo scopo di arrivare ad essere riconosciuti una persona "interessante". La conoscenza può essere un potere persino nella vita spirituale. L'esperto sa di dover essere consultato prima che si possa dare qualsiasi giudizio definitivo. Il tranello dell'arte di porre gli altri in condizioni di inferiorità, fa apparire una specie di presenza salomonica che impedisce lo scambio di idee ed introduce uno spirito di rivalità e di competizione fin troppo umano.
Un recente ritratto psicologico degli imprenditori americani di successo ha rivelato quattro loro caratteristiche comuni:
1. si tratta di persone che hanno vissuto grandi spostamenti (immigranti o esuli dalla loro patria),
2. con un preciso punto di controllo interiore che li costringe ad assumere un ruolo attivo nel forgiare il proprio destino.
3. In ciò sono incoraggiati dall'esempio di uomini d'affari meno dotati che si sono aperti carriere nuove, mentre essi, invece, hanno le risorse adeguate.
Le stesse qualità eminentemente umane possono caratterizzare il cristiano alla ricerca di autorità e di potere all'interno della comunità spirituale.
- Un esule in terra straniera, che non può possedere la propria secolare cultura, spinto dal bisogno di dominare gli altri per sentirsi felice, e
- spronato dal "successo alla Cenerentola" di fratelli meno dotati di lui arrivati a rivestire ruoli di leadership, e
- pieno di risorse machiavelliche negli intrighi politici e clericali,
- aderisce umilmente alla volontà di Dio e si sottomette tranquillamente alla propria incoronazione di bambino-Re.
4. I suoi stratagemmi di potere sono prevedibili:
- metterà al centro dell'attenzione i propri presunti raggiungimenti mentre si rifiuterà di ammettere qualsiasi merito personale;
- decanterà il proprio dono di discernimento e chiederà preghiere per essere illuminato di continuo;
- riuscirà a manifestare una straordinaria falsa serenità di fronte alle avversità ed esprimerà una docile protesta sui fardelli della leadership.
I pubblicani nelle panche avvertono vagamente che un Dio impaziente sta diventando irascibile, che non tollererà ulteriori ritardi o interferenze da parte dei suoi muti discepoli e che
- intende consumare l'unione nuziale tra l'Agnello e la Sposa con il bambino-Re come celebrante principale.
La volontà di potere è subdola. Può non essere riconosciuta né individuata, e quindi non essere contestata. Ma il cristiano che riesce a impossessarsi del potere, a raccogliere discepoli, ad acquisire conoscenza, raggiungendo status e prestigio e dominando e controllando il suo mondo, è diventato un estraneo alla mente di Gesù. Si spaventa quando un discepolo gli sottrae la bacchetta del comando, è cinico quando il riscontro è negativo, paranoide quando è minacciato, smanioso quando è inquieto, instabile quando è contestato e stravolto quando è sconfitto. Essendo egli stesso nella carne, non dà credito alle critiche perché non le considera "nello Spirito". Il cristiano che ha successo nel gioco del potere vive una vita vuota, con prove evidenti del suo successo esteriore - se viste dal di fuori, ma interiormente è desolato, incapace di farsi amare e dominato dall'ansia.
Il bambino-Re cerca di dominare Dio anziché di essere da Lui dominato. Ma la tragedia sta del suo tentativo flagrante di contraddire il Signore.
Wilfried Owen, ufficiale inglese di 25 anni morto in battaglia poco prima dell'armistizio del 1918, è riuscito a descrivere in modo magistrale il centro di potere della coscienza ricostruendo in termini di contraddizione il racconto del sacrificio di Isacco fatto nella Genesi:
Abramo allora si alzò, spaccò la legna e andò via,
Portando con sé il fuoco e un coltello,
E mentre entrambi si riposavano,
Isacco, il primogenito, parlò e disse: 'Padre mio,
Ecco qui i preparativi, il fuoco e il ferro,
Ma dov'è l'agnello per questo olocausto?
Abramo allora legò il giovane con cinture e cinghie,
Costruì sul posto dei parapetti e dei canali,
E tirò fuori il coltello per immolare il figlio,
Quand'ecco! dal cielo un angelo lo chiamò
E disse: 'Non posare la tua mano sul ragazzo,
E non fargli niente. Ecco,
Un cervo intrappolato dalle corna in un cespuglio;
Offri il Cervo dell'Orgoglio in sua vece.
Ma il vecchio non fece così, e sacrificò il figlio,
E con lui metà della stirpe europea, uno a uno ...
L'Uomo Vecchio (Abramo) non avrebbe certo agito così! L'uomo contraddice Dio nel centro del potere della propria coscienza persistendo nella tendenza suicida, continuando follemente a scegliere e a preferire la morte alla vita, la statica alla dinamica, il dominio alla sottomissione, il potere alla resa. Ma Dio Si rifiuta di lasciare all'uomo l'ultima parola in qualsiasi cosa. Ed è questa la prerogativa di Dio. L'uomo pensa di poter dire l'ultima parola; così Dio contraddice qualunque "parola assoluta" egli pronunzi, qualunque "cosa definitiva" egli faccia. La storia della Bibbia lo dimostra chiaramente - Dio contraddice l'impulso dell'uomo verso la morte, lo trattiene per il braccio, gli presenta una quarta, quinta, sesta dimensione - che lo voglia o no. Per questo la prima Guerra e la Seconda Mondiale non hanno spento la storia umana; per questo quelli che cercano il potere sono condannati alla frustrazione.
"Chi cerca di rispondere al richiamo dello Spirito verso il rinnovamento e la restaurazione, deve fare sempre la massima attenzione affinché la ricerca di sé, il risentimento, la frustrazione e il desiderio di potenza non lo portino al di là di ciò che davvero proviene dallo Spirito di Dio," scrive Martin. "Dobbiamo sempre avere dinanzi agli occhi il tragico esempio dei movimenti di rinnovamento in tutta la storia della Chiesa che hanno contratto uno spirito di orgoglio e di ribellione, portando così al popolo cristiano anche la maledizione assieme alla grazia."
Sicurezza, sensazioni e potere sono lo schermo di trasparenza del cristiano sincero che per il resto cerca di avere la mente di Gesù Cristo. La vita vissuta ai tre livelli inferiori offusca la Luce dentro di noi, introducendo sofferenze mentali ed emotive non necessarie, spesso erroneamente interpretate come prove spirituali o attribuite agli inevitabili dolori di crescita della vita nello Spirito. Ma si tratta di un falso discernimento. Sono originate dalla volontà dell'uomo, non da quella di Dio. La ricerca spasmodica di sicurezza, la caccia impetuosa al piacere fisico e spirituale e i disperati tentativi per ottenere il potere cacciano via la pace e la gioia, la serenità e la padronanza di sé, la delicatezza, la pazienza e gli altri frutti dello Spirito. Il Vangelo di Gesù Cristo non promette alcun sollievo, nessuna liberazione o esaudimento per queste malattie auto-inflitte.
Devono essere sradicate chirurgicamente proprio dal centro in cui si trovano, e siamo noi ad avere il potere di eseguire l'operazione. La rinuncia ai tre livelli inferiori è un problema che riguarda il nostro intimo: non si tratta certo di provare a risistemare l'ordine esteriore delle cose. A rubare il nostro fuoco di Prometeo non è la materia prima delle circostanze, ma l'incessante clamore delle nostre dipendenze e schiavitù, dei bisogni e desideri che manifestiamo.
Quando la gente non vive all'altezza delle nostre aspettative, quando piani grandiosi si sgretolano e il mondo esteriore non si adegua alla nostra programmazione interiore, cadiamo in preda alla delusione, frustrazione e disperazione. La scappatoia classica è dare agli altri la colpa della nostra infelicità. Attenti qui a non pregare per la liberazione! Sareste come l'uomo che chiese al dentista di otturargli un dente. Dopo averlo esaminato, il dentista rispose: "Spiacente, dovrò toglierti la bocca!"
Nel suo libro Inner Healing Michael Scanlan afferma: "Spesso la gente fa pregare gli altri per ricevere calma, tranquillità, stabilità, comprensione, tolleranza, gioia, per essere liberati dall'ansia, dal risentimento o dalla colpa, ma sembra che non accada nulla. Per natura la gente è portata a ricercare quei beni tanto desiderabili allo stesso modo in cui cercherebbe dei titoli di studio, il successo negli affari o lo sviluppo fisico, con l'aggiunta del punto che la ricerca avviene attraverso Dio e non attraverso altri uomini. Ma non è questa la via di cui Si serve il Signore per la guarigione interiore. Il Signore ci offre il Suo dono, e siamo noi a doverci adattare ad accettarlo: non siamo noi a determinare cosa vogliamo e come lo otterremo. Possiamo solo decidere di accettare il dono del Signore e di fare quanto necessario per riceverlo e conservarlo."
Il viaggio verso la trasparenza inizia da un confronto onesto con la verità che non è 'qualcosa' ma "Qualcuno". Ciò può significare il riconoscimento umile e pacifico davanti al Signore che mi sto occupando in maniera disordinata della sicurezza, delle sensazioni e del potere; che perdo troppo tempo nelle tre case della coscienza estranee alla mentalità di Gesù. Avremo bisogno di una compassione sincera per gli altri quando li vedremo esternare le loro dipendenze, schiavitù ed esigenze, sorrette dalle emozioni: riflettono proprio la nostra immagine, e il loro piccolo dramma è il punto in cui ci troviamo o quello in cui eravamo prima. La nostra intima solidarietà in questi aspetti oscuri della vita riduce l'irritabilità e la presuntuosa pretesa di ritenersi migliori degli altri, e rende possibile la compassione.
Per raggiungere la trasparenza è necessario abbandonare i tre livelli inferiori, interrompendo il solito comportamento di routine che vige ai piani inferiori del nostro essere e cominciando a procedere e a dirigerci verso l'alto, verso i centri superiori della coscienza dove i Vangeli ci dicono si trovasse la mente di Gesù e dove la fede ci conferma che si trova tuttora.
L'esplorazione della verità ha di per sé un'esigenza spaventosa: esige una spietata ri-valutazione della propria vita e delle proprie motivazioni. E non mi scuso se talvolta il lato tagliente della verità pare troppo finemente affilato. Queste pagine infatti, non si propongono di ferire a sangue la gente, ma di infondere vita. La Chiesa è la mia casa, il popolo di Dio è stato lo strumento e il mediatore della Sua grazia incredibile e i grandi movimenti spirituali dei nostri giorni, i Cursillo, gli Incontri per Coppie Sposate, il Rinnovamento Carismatico, sono parte integrale del rivestimento della mia vita. Scrivere in maniera critica non significa respingere il valore, ma ricordare il nostro bisogno continuo di purificazione. Lo Spirito insoddisfatto grida: "Vai più lontano, scava più a fondo. C'è di più ..." L'amore tenace è tenace, e dice la verità anche se costa. Tuttavia, è meglio essere salvati dalla critica che dannati dalla lode.
Mentre sarebbe vano e imprudente cercare di giustificare le debolezze di questo libro dall'indicazione delle sue ambizioni, esso potrebbe diventare un momento di verità per un lettore e un tempo di decisione per un altro. In quel caso, sarà stato un servizio alla continuità della storia della salvezza. Sansone colpì mille Filistei trucidandoli con la mascella di un asino, e Dio continua ad usare le mascelle e le penne di altri, scrittori e non, per colpire il suo popolo e abbatterlo nel riposo dello Spirito.
Ristampato da: Handbook To Higher Consciousness di Ken Keyes Jr., Diritti d'autore del Living Love Center, 1730 La Loma Avenue, Berkeley, California 94709 - U.S.A.