00 06/02/2012 19:22

OSTACOLI AL DONO DELLO SPIRITO

 

 Ralph Martin

 

 

"Se non abbiamo intenzione di abbandonare il peccato grave, non possiamo ricevere lo Spirito Santo. Pre-condizioni sono il pentimento e la fede in Gesù."

 

            Vi sono ostacoli che impediscono alla gente di ricevere lo Spirito promesso da Gesù e che Egli Si strugge di darci. Eccone alcuni:

 

1.         Una fede intellettuale - Uno dei problemi più comuni a molti cristiani è una fede che opera principalmente a livello intellettuale. La giusta credenza dottrinale è molto valida, ma non è la pienezza di fede di cui parla la Scrittura. É l'intera persona, con tutte le sue necessità, i desideri, le ferite e le speranze che deve rivolgersi a Gesù. Avere il giusto il tipo di fede nello Spirito Santo non basta certo a riceverLo: occorre una fame ed una sete che bramano Dio e che Lo raggiungono nella fede.

            É lo Stesso Spirito a suscitare questo tipo di fede, ancor prima che diventi liberamente attiva nella nostra vita.

 

2.         Una fede vaga - Molti cristiani hanno "fede in Dio", ma sanno pochissimo Chi Egli sia. Con una tale fede vaga, dilatata e generale non possono né chiedere, né ricevere ciò che Dio ha in serbo per loro. Se solo sapessimo cosa ci può dare, chiederemmo e riceveremmo il dono di Se Stesso e del Padre, mediante l'Acqua Viva dello Spirito.

 

3.         Problemi col peccato e con la colpa - Se non intendiamo abbandonare il peccato grave non possiamo ricevere lo Spirito. Pre-condizioni sono il pentimento e la fede in Gesù. Tuttavia, se col cuore abbiamo abbandonato il peccato e lo abbiamo confessato, anche se continuassimo a peccare e a ricadere possiamo ricevere lo Spirito. Esso, infatti, è un dono per iniziare la vita cristiana ed aiutarci a superare il peccato nella vita. La colpa deve portarci al pentimento e alla confessione della stessa per riceverne il perdono. Male è quando ci siamo già pentiti. Se in questo settore abbiamo problemi per ricevere il perdono di Dio, potremmo parlarne con un cristiano più maturo, che potrebbe aiutarci per aver già affrontato problemi simili, sebbene dopo aver ricevuto lo Spirito Santo siano in molti a sperimentare la pienezza dell'amore di Dio e del Suo perdono.

 

4.         Sensi di inadeguatezza - Alcuni, per la loro povertà e ipocrisia, si sentono inadeguati proprio nelle cose spirituali. Tali sentimenti sono un serio ostacolo alla relazione piena che il Signore vuole. Ricordiamoci che il Signore ci vuole, ci desidera e vuole dare a tutti il Suo Spirito. Per molti ciò significa cambiare l'immagine di noi stessi, rinunciare ai nostri preconcetti. Dio ci chiama tutti: vuole dare a tutti il Suo Spirito. Non ho mai visto una persona che, dopo aver chiesto di riceverLo, non abbia sperimentato lo Spirito, se davvero desiderava esplorare e risolvere i possibili blocchi che le impedivano di accoglierLo. Sono convinto che nessuno, che sinceramente desideri ricevere in misura più piena lo Spirito Santo, resterà deluso, se ha intenzione di lavorare con altri cristiani per eliminare gli ostacoli.

 

5.         Il timore di ciò a cui si dovrà rinunziare. Alcuni sono impediti dal timore di ciò a cui Dio chiederà loro di rinunziare. Talvolta è un timore vero e proprio, nel senso che Dio chiede loro di rinunziare ad alcune cose definite che Egli considera ostacolo alla vita cristiana. In quel caso ci aspettiamo che sia Lui ad aiutarci a rinunziare: farà molto meno male di quanto si immagini. Tuttavia, più spesso di quanto non si pensi i nostri timori sono infondati. In genere è opera di Satana che cerca di esagerare ciò che Dio potrebbe chiederci per impedirci di andare a Lui. In genere il Signore ci chiede semplicemente di aprirGli la nostra vita. Assai di rado chiede subito grandi sacrifici.

 

6.         Non sono il tipo - A volte ci può sembrare che la nostra personalità non sia adatta a ricevere lo Spirito. Nei sette anni di esperienza in cui ho aiutato diverse persone ad appropriarsi del dono dello Spirito Santo, posso dire che lo Spirito desidera agire in tutti i tipi di personalità. Di fatto, sarà la nostra personalità a cambiare. I più esuberanti scopriranno che la loro esuberanza sarà mitigata e controllata dall'opera dello Spirito; i timidi scopriranno un nuovo spirito e il coraggio, e vedranno la fiducia agire in loro per cambiarli.

 

7.         Falsa rassegnazione alla volontà di Dio - Quanto alla disponibilità a ricevere una maggiore effusione dello Spirito Santo nella loro vita, molte persone rispondono: "Qualunque cosa Dio vuole", come se non sapessero cosa Dio vuole. Continuano a pregare per ricevere guida e ignorano la guida che si trova nella Scrittura. Molti hanno sentito bene che Dio li chiama a qualcosa di più, che desidera toccarli in modo nuovo. Persistere nel pregare per chiedere guida o esprimere rassegnazione alla volontà di Dio è semplicemente perverso, ed è una tattica per sfuggire, per quanto inconscia.

 

8.         Che dire del parlare in lingue? - Oggi nel rinnovamento carismatico questo dono è molto diffuso. Molti dicono che se non parli in lingue non hai ricevuto lo Spirito, ma la cosa è semplicemente confutata da cristiani pieni di fervore che oggi e in passato sono stati strumenti dello Spirito Santo senza parlare in lingue. Perciò, se non è necessario parlare in lingue per ricevere lo Spirito, è però utile alla maggior parte della gente. Nel Nuovo Testamento il parlare in lingue è presentato come un dono di preghiera. Sebbene Paolo parli dei problemi che una tale manifestazione può portare nell'adorazione pubblica, egli dichiara altresì che non dovrebbe mai essere impedita. L'uomo moderno, attraverso anni di eccessiva intellettualizzazione, ha sviluppato una specie di timore ed una resistenza alle emozioni ed esperienze religiose: Vuole controllare la propria relazione con Dio e rispondere in passi accuratamente misurati. Il parlare in lingue non conta solo per il suo valore intrinseco nella preghiera, ma poiché è un passo concreto verso la relazione con Dio caratterizzata dalla libertà dello Spirito di agire in noi e da una flessibilità nella nostra risposta. Non è raro che qualcuno venga per farsi aiutare a ricevere lo Spirito e che, apertamente o fra sé, dica: "Dell'opera dello Spirito mi piace questo e quell'aspetto, ma non voglio pregare in lingue." Di solito tale riserva rivela l'atteggiamento a voler mantenere il controllo e a non voler lasciare nelle mani di Dio le redini della propria vita. Pur potendo la persona ricevere lo Spirito senza parlare in lingue, di solito vi è una inibizione all'opera libera dello Spirito fino a quando ella non giunge al punto di voler parlare in lingue. Per molti questa è una roccaforte di resistenza al completo abbandono a Dio.

            Il fatto di lasciarsi andare può avere un significato profondo per tutto il corso della nostra vita con Dio.

 

            L'esperienza dimostra inoltre che le lingue sono intese come parte fondamentale della vita di preghiera cristiana. Non è una panacea, ma neppure un elemento trascurabile. Ogni cristiano può aspettarsi di ricevere questo dono, e con le istruzioni e l'incoraggiamento da parte degli altri certo lo riceverà. Come dice Tugwell: "Non credo che il Signore rifiuti il dono a chi lo chiede con sincerità, lo cerca nel pieno contesto della fede cristiana ed abbia il desiderio genuino di servire Dio. Presto o tardi, per ogni cristiano verrà la sfida dello Spirito di entrare in questa eredità (profetica). E quando verrà, può darsi benissimo che il dono delle lingue sia la porta di accesso stabilita attraverso cui dovranno passare.

 

9.         Devo unirmi al movimento pentecostale? - No. Dio vuole riversare il Suo Spirito su ogni carne senza che sia necessario far parte di movimenti determinati. Tuttavia il 'movimento pentecostale’ o 'rinnovamento carismatico' non è un movimento nel senso in cui dovete unirvi ad esso e appartenervi. É un'azione di Dio, che sparirà non appena l'intera Chiesa sarà rinnovata dal potere dello Spirito. Come dice uno dei leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico: "Lo scopo del rinnovamento carismatico è quello di scomparire."

            Probabilmente potrete trovare uno di questi gruppi nei pressi di casa vostra, o comunque nella vostra città. Per aprirvi di più all'opera dello Spirito Santo potrete essere aiutati da un gruppo di cristiani più maturi, mentre rimarrete fedeli alla Chiesa di cui ora siete parte. L'aiuto e l'incoraggiamento proveniente da cristiani più maturi e con maggiore esperienza nella vita dello Spirito è molto importante. Avrete notato che una buona dose degli ostacoli che ci impediscono di ricevere la pienezza dello Spirito vengono risolti in compagnia di altri che già li hanno superati.

            Per crescere nella vita di libertà nello Spirito Santo è molto importante, e persino essenziale, partecipare ad un gruppo di preghiera che funzioni bene. Non c'è altra via per conoscere e servire Dio, al di fuori dello Spirito Santo. Dobbiamo ammettere la nostra povertà, la nostra sete e permetterGli di riempirci. Avremo sempre più bisogno di essere riempiti dello Spirito di Dio: Lui Stesso vuole abitare in noi, operare tramite noi.

 

            Nella nostra debolezza, non solo non sappiamo come pregare, ma neppure come vivere una vita cristiana; né siamo in grado di sapere chi Dio è o di volerlo. É lo Spirito di Dio ad aiutarci nella nostra debolezza, con gemiti e sospiri troppo profondi per essere espressi, Lui che è il nostro Avvocato, che intercede per noi e con noi, sostiene il nostro spirito debole e impartisce calore al nostro cuore freddo. Egli rende piú acuta la nostra sensibilità su ciò che è 'nel Signore’ ed è conforme ai Suoi piani cosmici, e su ciò che non lo è.

            Diventiamo più forti, vediamo con maggior chiarezza, abbiamo più fame di Dio quando Egli spezza la crosta degli anni e penetra la durezza di una vita. Il Padre e Gesù diventano presenti in noi in maniera più viva quando lo Spirito, il Loro Spirito, ci risveglia alla Loro vita e al Loro amore personale per noi, e poi il cuore bramerà Dio. Lo Spirito ci renderà sempre più capaci di percepire la pienezza di Dio in cui viviamo e ci muoviamo.

 

            La qualità dell'amore tra Padre e Figlio è elevatissima. É caratterizzata da una dedizione reciproca e profonda, dà fiducia, tenerezza e unità. É ciò che intendiamo dicendo che è qualcosa di 'divino', anche di più. E lo Spirito ci vuole attirare sempre di più in quella vita intima tra Padre e Figlio: vogliono accettarci nella loro vita e - la meraviglia più grande - inginocchiarsi con tenerezza gentile ai nostri piedi e servirci, lavarci i piedi detergendoci, guarendoci e rendendoci capaci di rispondere. Vogliono prenderci così, orribilmente deformati come siamo, e gradualmente raddrizzarci per renderci poi capaci di condividere la stessa vita interiore di Dio. Desiderano sacrificare la Loro relazione reciproca per darci modo di viverla con Loro.

 

            Gesù, il Figlio, è venuto tra noi nel seno di una Vergine. Ha pagato i nostri debiti verso Dio. Quindi è gloriosamente risorto e siede alla destra del Padre, da dove ora intercede per noi riversando su di noi il Suo Spirito. É questo che vediamo e sentiamo intorno a noi nella Nuova Pentecoste. Anche ora lo Spirito, in tutto il mondo, ci cerca con ansia, ci attira, ci chiama ad entrare nella pienezza dell'amore con Dio.

            "Signore Gesù, Tu che sei venuto ad accendere il fuoco sulla terra, accendilo in me. Ho bisogno del Fuoco del Tuo Santo Spirito per dar vita a queste ossa aride. Soffia su di me e impartiscimi la pienezza del Tuo Spirito. Ho fame e sete di te; aiutami a consegnarmi a te e dischiudi al mio cuore la potenza del Tuo Spirito. Amen."

 



(Dal libro: Hungry for God)