00 01/02/2012 13:06

la crescita spirituale

Capitolo Terzo

 

 

 FUSIONE CORPORATIVA

 

 

É un parlare a doppio senso questo: Uno più uno uguale uno – ma ci vogliono due persone? No – perché qui sta il nocciolo degli altri due principi che stiamo per considerare.

 

            Abbiamo visto una coppia che davvero voleva essere una cosa sola, pur sapendo che l'uno o l'altro doveva cambiare. Quando si resero conto che Dio non Si aspettava un cambiamento, ma un adattamento spirituale – tutto andò al posto giusto.

            Marito, quando scoprirai che in tua moglie hai tutto ciò di cui hai bisogno per essere un uomo adeguato – e tu moglie, quando accetterai il fatto che in tuo marito hai tutto il necessario per raggiungere quel "completa-mento," allora

Ø      entrambi comprenderete che il matrimonio è più una fusione che una società.

Un paragone -  Supponete di acquistare una bellissima automobile nuova ultimissimo modello. L'investimento iniziale è fortissimo, ma è solo l'inizio. Tutti infatti diamo per scontato che la manutenzione fa parte del pacco.

Ø      Il fabbricante raccomanda regolari cambi dell'olio e la lubrificazione. Per assicurarsi il buon funzionamento continuo sono necessari controlli periodici. Le automobili, per quanto nuove e belle, non si possono mantenere in buone condizioni senza tutte queste attenzioni.

Ø      Il matrimonio rientra nella stessa categoria. E ricordate, il matrimonio non è unità istantanea!

Nel matrimonio marito e moglie sono così strettamente associati, e le loro necessità sono talmente interconnesse, che è praticamente impossibile separarli.

Ø      Ma l'uno o l'altro possono iniziare il necessario adattamento spirituale con la certezza che Dio aveva in mente il bene ultimo di entrambi.

Una volta capito, accettato e messo in pratica questo secondo principio, potete contare sui risultati.

 

Capire la verità sul matrimonio

Fu mentre insegnavo ad una conferenza in Colombia, Sud America, che mi si rivelò questa seconda verità.

Ø      Problemi - Di giorno ero impegnato ad insegnare, mentre la notte mi ritrovavo da solo a piangere nella mia stanza, ben sapendo che il nostro matrimonio non ci dava la gioia che avrebbe dovuto. Per quanto ci sforzassimo, Judy ed io non riuscivamo a mantenere gli adattamenti necessari tra noi.

-          Continuavo a chiedermi, "Dio, come fai a prendere due persone tanto testarde e farne una persona unica?" Aprii la Bibbia per rileggere il noto brano sul matrimonio in 1 Pietro, 3. Comincia con la parola Ugualmente...

-          "Ugualmente voi, mogli...Ugualmente voi, mariti... "

-          Ugualmente cosa? Mi ritrovai a chiedermi per la prima volta. A cosa chiedeva Pietro che i mariti e le mogli fossero uguali?  

Tornando al capitolo 2, scoprii che il soggetto dei versetti 18-20 erano i servi – e Cristo era l'esempio nel versetti 21-24. Vogliamo provare a cogliere il ragionamento di Pietro sul matrimonio?

 

"Servi, siate soggetti (sottomettetevi) ai padroni con timore; non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili (perversi). Poiché è meritevole di riconoscenza se un uomo, per la sua conoscenza di Dio, soffre ingiustamente; che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato, sopportandolo pazientemente? Ma se facendo il bene ne dovete soffrire, e lo sopportate con pazienza, ciò sarà gradito a Dio.

A questo infatti, siete stati chiamati, poiché anche Cristo soffrì per noi lasciandoci un esempio, perché seguiamo le Sue orme: Egli non commise peccato, e non si trovò inganno sulla Sua bocca: oltraggiato non rispondeva con oltraggi; soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la Sua causa a Colui che giudica con giustizia" (1 Pietro, 2. 18-23).

 

Cosa diceva Pietro? – Come i servi debbono sottomettersi, non solo ai padroni buoni ma anche a quelli duri, esigenti, perversi;

Ø      come Gesù Cristo non rispose con oltraggi quando fu oltraggiato, né minacciò quando fu minacciato, ma per amor nostro sopportò con pazienza la sofferenza ingiusta,

Ø       "ugualmente" i mariti devono restare con le mogli non solo quando sono graziose e amabili, ma anche quando sono oziose, noiose e perverse. E ugualmente le mogli devono sottomettersi ai mariti – non solo quando sono buoni o giusti, ma anche quando sono cattivi, esigenti, perversi (1 Pietro 3, 1-7).

Cosa significa? – Bene!  Avevo predicato sulla necessità che le mogli si sottomettessero ai mariti e che questi le amassero, e tuttavia non avevo mai capito le succitate implicazioni.

Ø      Avevo conosciuto mogli cristiane d'accordo – in  una certa misura – con le parole rivolte loro da Pietro, e con i consigli di Paolo in Col. 3,18;

Ø      ma pareva che capissero due paroline importanti: "nel Signore," il che significa sottomettersi ai mariti solo se questi erano "obbedienti al Signore."

Ø      Ciò lasciava immediatamente libere tutte le mogli con mariti non cristiani di giudicare la spiritualità del marito prima di sottomettersi.

Questa tuttavia è una interpretazione tragicamente sbagliata di quanto Pietro e Paolo intendevano dire.

 

Cosa affermano Pietro e Paolo?

Esaminiamo innanzitutto la dichiarazione di Paolo in Col 3,18, estraendole da tre diverse versioni:

o        "Mogli, sottomettetevi ai vostri mariti, come è giusto nel Signore" (King James Version).

o        “Mogli, siate soggette ai vostri mariti - subordinatevi e adattatevi a loro - come è giusto ed appropriato, e vostro dovere nel Signore." (Bibbia amplificata).

o        "Voi mogli, sottomettetevi ai vostri mariti, poiché è ciò che il Signore ha progettato per voi" (Living Bible).

Sottomissione al Signore - Vedete che la sottomissione ai mariti deve essere come un "servizio al Signore?"

Ø       La relazione del marito col Signore non ha niente a che fare con ciò. É un atteggiamento assunto dalle mogli davanti a Dio.

Ø       Quando lo faranno, Egli potrà prendere il controllo della situazione e portare ordine dove è necessario, fare cambiamenti dove bisogna cambiare.

Ascoltate come Pietro prosegue dopo il suo "Ugualmente voi, mogli":

"Ugualmente (come gli schiavi in 2, 18-20) voi donne sposate, siate sottomesse ai vostri mariti – subordinatevi come persone secondarie e dipendenti da loro, e adattatevi a loro.

Per cui, anche se qualcuno non obbedisse alla Parola (di Dio), essi possano essere conquistati non mediante la discussione, ma dalla vita devota delle mogli" (1 Pietro 3,1, amplificata).

Riuscite qui a cogliere l' "atteggiamento"? La sottomissione diventa insignificante se affrontata con cuore freddo e con spirito pieno di risentimento.

 

"Quando essi osservano il vostro comportamento puro e modesto e la vostra stima [per il marito. Cioè dovete sentire per lui tutto ciò che la stima comporta] - rispettatelo, riveritelo, abbiate deferenza per lui; [riverire significa onorarlo, stimarlo, (apprezzare, lodare) e [nel senso umano] adoratelo [e adorare significa] ammiratelo lodatelo, siate loro devota, amatelo profondamente e gioite [nei vostri mariti] – (v. 2  amplificata.)

 

A questo punto una moglie mi disse: "Ha rivoluzionato la mia idea di sottomissione quando ho capito che Dio voleva che "godessi" di mio marito!

Ø       Pensavo di dovermi sforzare a sottomettermi, obbedire e adattarmi - ma godere! – era impossibile! Dovetti inginocchiarmi. Mi resi conto di dover affidare a Dio l'intera faccenda, confessare i miei poveri fallimenti e chiederGli di darmi la capacità di godere di mio marito!"

Ciò sottolinea la nostra totale dipendenza da Dio. É un Suo procedimento, e non vi è moglie capace di sottomettersi al marito con le proprie forze: è semplicemente impossibile.

Ø       La vera sottomissione può venire solo quando ella si sottomette a Dio chiedendoGli di toglierle i vecchi timori, tutto l'egoismo e l'indipendenza,

Ø       e di meglio riempirla dell'amore e della gioia che la renderanno capace di amare e di godere del marito.

Ø       Per riempirla dell'amore e della gioia che la renderanno capace di amare e di godere del marito.

Per capire meglio questo concetto – considerando sia il marito che la moglie (intrecciati in quell'arazzo chiamato matrimonio) – prendiamo un esempio dal Vecchio Testamento e poi diversi altri esempi dai casi e consulenze che io seguo.