00 01/02/2012 10:47

crescita spirituale

Capitolo undicesimo

 

LA GUARIGIONE INTERIORE DELLE RELAZIONI

 

Qual è l’ influenza dell’ambiente sul carattere dell’uomo?

Nell’uomo vi è una bontà innata? - I socialisti del diciannovesimo secolo erano convinti che all'origine del male sperimentato dagli esseri umani vi fosse proprio l'ambiente umano. Essi asserivano che i vari tipi di leggi economiche, sociali e politiche non facevano altro che generare nuovi problemi alla gente.

Ø Karl Marx ad esempio, riteneva che la lotta di classe fosse una legge economica che incatenava l'umanità alla miseria. I primi socialisti ritenevano che il sistema migliore per eliminare l'influenza del male sull'uomo e per risolvere i suoi problemi fosse quello di mettere l'uomo nell'ambiente adatto.

Alcuni di loro si impegnarono a costruire modelli di comunità umane designate a scopi sia agrari che industriali. Posti in condizioni controllate, dove libertà, uguaglianza e fraternità dovevano operare senza essere ostacolate dall'avidità e da altre cattiverie umane, gli esseri umani avrebbero potuto eccellere e prosperare. O per lo meno così essi pensavano.

Ø In Inghilterra e in America furono progettate e provate comunità con edifici e terreni accuratamente designati, con abili e studiati accostamenti alle relazioni, al lavoro e alla sopravvivenza.

Ø Ma il risultato della maggior parte di questi ambienti umani progettati è stato un deludente fallimento. La gente non vi si comportava affatto meglio di come facesse in ogni altro ambiente.

La teoria socialista del diciannovesimo secolo si appoggiava su una certa ingenuità riguardo alla condizione umana:

Ø i socialisti non riuscivano a credere che gli esseri umani fossero macchiati all'origine.

Ø Se fossero stati tolti dalla società comune in cui le leggi economiche, ad esempio, li portavano alla distruzione, e messi in una comunità ideale progettata apposta per loro, si supponeva che la gente progredisse fino alla perfezione.

I veri ostacoli alla "perfezione" umana

Quali sono i veri ostacoli alla "perfezione" dell’uomo? - La teoria appena descritta non teneva adeguato conto di ciò contro cui l'uomo deve combattere. Questi ingegneri sociali possono essere paragonati a delle persone che avrebbero costruito un'elegante piattaforma di legno sulla bocca di un vulcano attivo. Che tipo di sicurezza avrebbe mai potuto offrire?

Ø Essi non hanno fatto i conti col mondo, col peccato, col diavolo. Molti dei primi socialisti, infatti, erano dei materialisti che se la ridevano all'idea di un qualsiasi mondo spirituale, per non parlare dell'esistenza degli spiriti cattivi come entità personali.

Ø La debolezza fatale dei loro schemi stava nel fatto che essi non riconoscevano che l'uomo è macchiato in partenza. Gli esseri umani sono buoni, ma hanno tendenze cattive provenienti dalla carne.

Ø Quando la gente viene messa in un ambiente sociale accuratamente progettato, può darsi che si comporti sia bene che male. L'ambiente può anche avere un qualche effetto su di loro, ma non è certo la sola cosa a determinarne il comportamento.

Ø L'ambiente sociale ordinario è cattivo perché in esso operano fattori che provocano problemi più grandi di quanto gli individui riescano a controllare. E l'opera della carne in noi non fa che contribuire a quei problemi.

Tuttavia, il trasferimento in una comunità progettata non contribuirà alla soluzione della vera origine dei problemi.

Una Comunità di Fede

L’ambiente necessario - Ad esser sinceri, l'idea di costruire un ambiente umano salubre contiene un nucleo di verità. É in quel modo, infatti, che il Signore intendeva la sua nuova umanità.

Ø Attraverso l'opera di Cristo e dello Spirito Santo, il Signore ha liberato l'umanità dalla presa dei suoi antichi nemici e Gesù, il nuovo Adamo, ha fondato una nuova razza di uomini e donne.

Ø Essi dovevano vivere interamente per Dio e uniti gli uni agli altri. Questa nuova umanità è la Chiesa, e la sua vita va vissuta nell'ambito della comunità cristiana.

Nella società moderna la comunità cristiana non è qualcosa che "capita" come per caso. Sono i cristiani che devono costruirla proprio in mezzo alla società ordinaria.

Ø Ma affinché ciò possa accadere, le persone devono essere portate ad assumersi un impegno col Signore da adulte, e ad avere relazioni impegnate gli uni verso gli altri.

Ø In questo senso, non tutte le chiese o gruppi cristiani sono delle comunità. Ovviamente, tutti fanno parte di quella comunità cristiana che forma l'intera umanità nuova,

Ø ma la comunità cristiana locale è qualcosa a cui dobbiamo lavorare:

- sviluppando relazioni impegnate;

- imparando come prendersi cura gli uni degli altri;

- crescendo nella libertà di condividere con gli altri l'intera nostra vita.

Nessuna di queste cose avviene spontaneamente e la carne fa del suo meglio per confondere i nostri sforzi protesi a raggiungere gli elementi importanti della vita comunitaria.

Importanza pratica delle relazioni impegnate

Pare che i cristiani che vivono in chiese, gruppi o comunità dove si sia formato un ambiente di relazioni personali impegnate, abbiano maggior facilità nel vincere la carne.

Ø Pare addirittura che per alcune persone certi tipi di problemi spariscono per il solo fatto di vivere in un ambiente cristiano. Altri problemi vengono risolti più lentamente, ma sono più facili da trattare e da correggere.

Ø Per quale motivo le relazioni personali impegnate tra cristiani dovrebbero avere un simile effetto su di noi? Proprio per il fatto che molti dei nostri problemi personali sono radicati in relazioni distorte.

L'appartenenza ad un gruppo o ad una chiesa che abbia relazioni solide può fornire quell'impeto che libera l'individuo dai problemi originati dal modo errato di avere relazioni con gli altri.

Consideriamo i seguenti esempi:

1. Luigi era un uomo annientato dalla paura; ne era controllato al punto da subirne disturbi emotivi. L'ansia talvolta riusciva ad immobilizzarlo tanto da costringerlo ad assentarsi dal lavoro per un'intera settimana, e ad isolarsi nella sua stanza. Per liberarsi dal problema, provò ogni metodo spirituale concepibile, ma niente riuscì ad aiutarlo, fin quando non si unì ad una chiesa-comunità. D'accordo con il suo pastore, ora egli attribuisce la libertà dalla paura al fatto di vivere da cinque anni in una comunità, in contatto quotidiano con persone che lo amano e lo servono.

2. Katia, con problemi di ira repressa e di timidezza, scoprì di aver fatto un cambiamento notevole dopo essersi unita a un piccolo gruppo di evangelizzazione e di studio della Bibbia. Dopo sette anni di frequenza a quel gruppo, non presenta più quei problemi. Quanto alla timidezza poi, l' ha superata, ed ora svolge la funzione di leader nelle discussioni. Katia riconosce che la radice di quei problemi era da attribuire ad una lunga storia di cattive relazioni con i familiari e con gli amici. L'ira era originata dalla frustrazione per non riuscire a risolvere l'aspetto negativo e la critica che caratterizzavano i suoi contatti quotidiani. La timidezza, invece, la proteggeva da queste difficoltà. Le relazioni giuste e semplici trovate all'interno di quel gruppo cristiano eliminarono la radice della frustrazione; l'incoraggiamento degli altri poi è stato un elemento primario in quella guarigione.

Le relazioni cristiane solide possono liberarci dalla carne perché ci orientano verso il Signore e il servizio degli altri.

"Non fate nulla per egoismo (dal greco: 'eritheuo' ) o per presunzione (dal greco: 'Kenodoxia'), dice Paolo ai Filippesi, "ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri migliori di sé, senza guardare solo ai propri interessi, ma anche a quelli degli altri" (cf. Fil. 2, 3-4).

Egoismo e presunzione sono problemi che hanno origine dalla carne, e l'antidoto suggerito da Paolo per entrambi è quello di adoperarsi totalmente al servizio degli altri.

Ø La carne invece esige che teniamo gli occhi fissi su noi stessi; ci incoraggia a concentrarci sui nostri problemi.

Ø La liberazione dall'egoismo, dalla presunzione e dagli altri problemi arriva quando distogliamo gli occhi da noi stessi e dai problemi che ci assillano per cominciare a far fronte ai bisogni degli altri.

Ø Una volta spezzata quella fissità dello sguardo rivolto all'interno di noi stessi, potremo orientarci più liberamente verso il Signore, il solo che possa liberarci dalle difficoltà.

Guarigione Interiore e Liberazione

Le relazioni cristiane e guarigione – Le relazioni con altri cristiani possono fornirci il contesto in cui ricevere una preghiera speciale per essere liberati dai problemi.

Ø Questo tipo di preghiera viene talvolta chiamato "preghiera di guarigione interiore e di liberazione". É efficace al massimo in un ambiente cristiano di relazioni personali impegnate, ma è solo uno dei metodi che devono collaborare per liberarci.

Ø Infatti, sia le relazioni che il servizio possono essere più importanti per questa liberazione di quanto non lo sia un momento speciale di preghiera.

La preghiera per la guarigione interiore e per la liberazione dagli spiriti cattivi serve ad incanalare la potenza di Dio direttamente nel campo dei problemi.

Ø Chiediamo allo Spirito Santo di liberarci, per essere poi in grado di intraprendere qualsiasi passo necessario per ricevere tale liberazione.

Ø Dopo tale preghiera, ci appropriamo della grazia di Dio decidendo di allontanare ogni giorno da noi l'influenza della carne e di imparare i nuovi metodi di comportamento.

Ø Il frutto della vera guarigione interiore e della vera liberazione lo si trova nella vita quotidiana della persona interessata, che poi dovrebbe vivere un cristianesimo più efficace.

Ultimo passo della strategia - Ora possiamo inserire nel quadro anche l'ultima parte della strategia.

Ø Le relazioni cristiane impegnate sono di per sé una fonte importante di libertà dalle prese della carne.

Esse ci orientano verso il Signore e verso gli altri, fornendoci delle opportunità per appropriarci di quella libertà già ricevuta mediante la guarigione interiore e la liberazione dagli spiriti cattivi.

La nostra Strategia

Eccoci giunti ai passi pratici finali: dobbiamo cercare di avere relazioni personali cristiane impegnate, che sono fonte di libertà e di liberazione,

Ø ed essere aperti a ricevere preghiere speciali di guarigione interiore e di liberazione dagli spiriti cattivi.

Abbiamo sviluppato una strategia pratica per vincere la presa che la carne riesce ad avere sulla nostra vita. Ora possiamo metterne insieme le varie parti per avere una panoramica di come procedere:

1. Ammettere, in tutta onestà, di aver un problema.

2. Mettere quel problema sotto l'autorità del Signore perché lo corregga, rinunziando alla tendenza di voler provare a risolverlo da soli.

3. Desiderare tanto il cambiamento da esaminare accuratamente il campo del problema, al fine di estirpare qualsiasi cosa a cui siamo stati eccessivamente attaccati.

4. Aspettarci che il Signore ci cambi. Non basta riconoscere che Gesù è più grande dei nostri problemi; dobbiamo anche attenerci a quella verità, fino a lottare per aderirvi.

5. In mezzo ai problemi dobbiamo esprimere gioia e gratitudine al Signore, perché proprio questo riesce a trasformarli in opportunità che Gli permettono di agire nella nostra vita. Gioia e gratitudine cambiano l'orientamento della nostra mente dai problemi personali a LUI.

6. Dobbiamo accantonare ogni cruccio, amarezza, risentimento. Queste cose, infatti, sono di ostacolo alla libertà spirituale e ci impediscono di sperimentare la potenza del Signore della nostra vita.

7. Dobbiamo salvaguardare i nostri pensieri, rifiutandoci di permettere alla carne di influenzare la mente, cedendo invece questa allo Spirito Santo, perché Gli sia docile.

8. Dobbiamo ricercare relazioni cristiane impegnate, fonte di liberazione dalle prese della carne.

9. Dobbiamo essere aperti a ricevere preghiere speciali di guarigione interiore e di liberazione dagli spiriti cattivi.

Esporre la strategia in questa forma può presentare qualche rischio, perché possiamo esser tentati a partire con una serie di regole anziché con lo Spirito Santo.

Ø Se questa serie di principi ci induce subdolamente ad intraprendere un metodo basato sulla forza di volontà, saremo caduti ancora una volta vittime dell'uomo vecchio.

Ø Questa strategia va affrontata non tanto come una serie di cose da fare, ma come un orientamento di vita, un qualcosa che ci dispone a ricevere la potenza del Signore.

Ø Ricordate, con le nostre forze non riusciremo mai a liberarci dalla trappola della carne.

Ø La maggior parte dell'opera necessaria per essere liberati da problemi di questo tipo è opera di Dio, non nostra. É LUI che ha sconfitto Satana, il peccato e la morte tramite l'opera di Gesù Cristo.

Mediante l'opera dello Spirito Santo egli domina la nostra carne. Ma sta a noi collaborare con la sua grazia.

Se ci impegneremo eccessivamente per essere liberati, torneremo a concentrare l'attenzione sul problema.

Ø Ma quando arriveremo a gridare, assieme ai Romani: "Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?" (cf. Rom. 7), non saremo tentati a rispondere: "Lo farò da solo!" Oppure pensiamo ancora di farcela?

No, perché solo il Signore ha il potere di liberarci. Presentiamoci davanti a Lui, perché ci liberi dagli artigli di quei problemi che non riusciamo a superare da soli.