00 01/02/2012 10:02

crescita spirituale

Capitolo secondo

 

CRISTIANESIMO BASATO SULLA FORZA DI VOLONTÀ?

 

 

"Non sai che la Scrittura dice: 'Aiutati che Dio t'aiuta?'" dichiara il più anziano dei due uomini la cui animata discussione stava volgendosi in litigio. Sperava di prevalere appellandosi alla Scrittura. Alcuni dei presenti erano imbarazzati per lui, mentre altri avevano un'espressione impacciata. Tutti, all'infuori di chi aveva parlato, pareva sapessero che quella frase non appariva in nessun punto della Bibbia.

Capita di rado che i cristiani impegnati polemizzino su questo falso versetto biblico: istintivamente vi riconoscono la saggezza del mondo mascherata da saggezza spirituale.

Ø Scorgono immediatamente che essa allontana gli uomini da Dio - che ci salva - per ripiegarli su se stessi, che non possono salvare nessuno.

Eppure, a giudicare da come ci comportiamo di solito, dovremmo concludere che molti cristiani impegnati vivono come se il detto: "Dio aiuta solo quelli che si aiutano" fosse davvero un punto-cardinale, una direttiva biblica.

Il cristianesimo basato sulla forza di volontà è forse oggi il modo più comune di vivere la vita cristiana.

Ø Le persone arrivano a conoscere il Signore e a fare l'esperienza personale del suo amore; ascoltano e capiscono il suo insegnamento, i suoi comandi e i suoi principi, e vi aderiscono con zelo.

Ø Ma quando si tratta di applicarli praticamente, commettono un grave errore: si impegnano con la volontà, come se questa fosse l'agente principale, se non l'unico, incaricato di riportare l'ordine nella loro vita.

Torniamo a considerare gli esempi citati nel primo capitolo: In quelle vignette le persone descritte avevano preso sul serio il cristianesimo. Alcuni erano nati e vissuti in famiglie cristiane e da adulti si erano impegnati con Cristo. Maria, ad esempio, che doveva combattere con la curiosità, non ricorda neppure un momento in cui non si fosse sentita attratta verso il Signore. Ricorda con gioia il ritiro alle scuole superiori, nel quale si era apertamente impegnata a seguirLo. Altri poi, come Tom e Sally, hanno conosciuto il Signore da adulti e si sono dedicati al Suo servizio. Tutte quelle persone desiderano compiacere il Signore e vivere secondo i Suoi insegnamenti; pare tuttavia che ciascuna di esse abbia adottato il metodo che si basa sulla forza di volontà.

Ø Dobbiamo ammettere che alcuni hanno anche ottenuto un certo successo con quel metodo: il fatto di ascoltare Dio e di capirLo, di decidere di fare il Suo volere, incaricando poi la volontà di attuare tale decisione, può anche avere qualche efficacia. Quando Marco, il direttore artistico, in un week-end di rinnovamento sentì dire che i cristiani dovevano pregare regolarmente, il lunedì successivo decise di iniziare a dedicare ogni mattina un po' di tempo alla preghiera e da allora ha sempre mantenuto l'impegno. Sua moglie Anna una volta fece uno studio biblico sull'ospitalità, comprese il tipo di generosità che il Signore Si aspettava da noi verso gli ospiti e decise di vincere la propria riluttanza ad aprire la casa a questo servizio. Bastò quella decisione perché da allora Marco ed Anna cominciassero ad ospitare un flusso piuttosto continuo di ospiti.

Ø Ma col cristianesimo basato esclusivamente sulla forza di volontà Marco e Anna, Tom e Sally e gli altri, sono riusciti ad arrivare solo fin lì.

Ø Pareva che una semplice decisione fosse riuscita a mettere in linea col disegno di Dio alcuni settori della loro vita; ma quando la volontà incontrò qualche resistenza, si ritrovarono con le mani legate e non riuscirono più ad agire in base a quella decisione.

Ø Innumerevoli volte Tom aveva deciso di smettere di irritarsi, ma non è stato capace di obbedire al proprio comando: qualcosa in lui faceva resistenza. Marco è scoraggiato, e talvolta si vergogna della propria incapacità di impedire, con la forza di volontà, le fantasie sessuali: ma in lui c'è qualcosa che resiste. E così via.

Vediamo così che il cristianesimo basato sulla forza di volontà, per quanto conosciuto e diffuso, ha una efficacia solo limitata: con questo metodo si può anche riuscire a sistemare alcune cose, ma ve ne sono altre impossibili da programmare, per quanto ci si impegni.

Nella lettera ai Romani, Paolo descrive la condizione dei cristiani che affrontano la vita adottando la forza di volontà:

"Io non capisco quello che faccio: infatti non faccio quello che voglio, ma proprio quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, concordo che la legge è buona, e allora non sono più io a farlo, ma il peccato che è in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita niente di buono; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. ... Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è presente in me. Infatti nel mio intimo gioisco per la legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra" (cf. Rom 7, 15-19; 21-23).

Non vi è cristiano che non possa identificarsi con la battaglia descritta in questo passo.

Ø Prima o poi tutti cerchiamo di compiere, con la forza di volontà, ciò che potremmo ricevere gratuitamente dal Signore vivendo la vita dello Spirito.

"Poiché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti Dio ha compiuto ciò che la legge, indebolita dalla carne, non poteva compiere" (cf. Rom 8, 2-3).

Da solo, l'uomo è incapace di applicare la legge alla propria vita. La semplice forza di volontà non può bastare, e quando egli capisce le richieste di Dio e cerca di obbedire,

Ø scopre di dover affrontare qualcosa che va oltre l'attività dell'intelletto e della volontà. Incontrerà ostacoli eterni; scoprirà resistenze dentro di sé. E non dovrebbe sorprendersene, poiché esse sono inestricabilmente legate al suo stesso essere.

Ø Il cartone animato "Pogo" era solito dire: "Abbiamo incontrato il nemico, e siamo noi." Nel contrasto scoperto da Paolo tra vita nello Spirito e vita sotto la legge, egli descrive tale realtà in questi termini: "la legge, indebolita dalla carne".

Ø Il cristianesimo basato sulla forza di volontà, ossia il metodo della legge, non può bastare perché si aspetta che una creatura umana superi una serie di ostacoli che nessun essere umano, né esercito di esseri umani, riuscirà mai a dominare con le proprie forze.

Parole dure queste per la nostra epoca in cui la fiducia in se stessi è diventata, anche tra i cristiani che dovrebbero meglio saperlo, la virtù per eccellenza.

Tale fiducia è cosa buona, ma non è assolutamente in grado di affrontare l'ostilità scagliataci contro dal nostro mortale nemico.