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In cammino insieme allo Spirito Santo la via che conduce a Dio

SEMINARIO DI VITA NUOVA NELLO SPIRITO 4 ricevere il dono di dio

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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:26

    Seminario Di Vita Nello Spirito N. 4

    (da audio)

     

    ricevere il dono di dio

     

     

    In Atti 19 troviamo la storia di San Paolo che arriva ad Efeso, dove "trovò alcuni discepoli e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando avete creduto?"

    q                   È una domanda affascinante, perché Paolo chiaramente si aspettava che la gente potesse dire se aveva ricevuto o no lo Spirito Santo.

    q                   La domanda implica inoltre che evidentemente Paolo, osservando la vita della gente, poteva dire che probabilmente non avevano ricevuto lo Spirito Santo.

     

     

    Per ricevere la vita nuova attraverso lo Spirito Santo la prima cosa che dobbiamo fare è:

    Ø      orientarsi verso Dio e allontanarsi dalle cose che bloccano la nostra relazione con Lui.

    Ø      Ciò significa un vero e proprio cambiamento di direzione,

    Ø      un nuovo orientamento della vita verso il Signore, e nella direzione che ci allontana dalle cose che bloccano la relazione con Lui e che danno invece a Satana la presa su di noi.

     

    Abbandonare le cose che ci bloccano

     

    L'esempio della cattura delle scimmie. Alcuni catturano le scimmie in questo modo:

    Ø      prendono un vaso di terracotta, vi fanno un buco che permetta alla mano della scimmia entrare, e quindi vi inseriscono una banana o una noce di cocco.

    Ø      La scimmia afferra la banana, ma poi non riesce a tirar fuori la mano dal vaso.

    Ø      Per tirar fuori la mano dovrebbe solo lasciar andare la banana, ma invece la tiene così stretta che resta facile catturare l'animale.

     

    Questa storia può illustrare il modo in cui alcune cose possono rappresentare la nostra banana.

    Ø      Vi restiamo attaccati, e non riusciamo a muoverci verso qualcosa di un valore molto più grande.

    Ø      Magari restiamo aggrappati a cose che bloccano la nostra relazione con Dio perché riteniamo abbiano un valore, e quindi pensiamo di perdere la sola cosa veramente valida.

     

    Un nuovo orientamento della vita

     

    Il nuovo orientamento della vita di cui parlo significa:

    Ø      lasciar andare le cose che ci tengono legati, proprio come la banana, e

    Ø      orientarsi verso Dio per obbedirGli.

    Infatti, Dio potrà guidarci nella nuova vita solo se Lo seguiamo, e solo allora potrà fare per noi ciò che maggiormente desidera.

     

    L'obbedienza dei figli

     

    Ma l'orientamento verso Dio deve venire dal cuore, non deve essere una cosa superficiale che facciamo perché ce lo dicono gli altri.

    Ø      Dio da noi non vuole l'obbedienza degli schiavi, che obbediscono per paura della punizione;

    Ø      non vuole neppure l'obbedienza dei dipendenti, che seguono gli ordini del datore di lavoro per ricevere la paga.

    Ø      Dio vuole l'obbedienza dei figli, che obbediscono per amore, per rispetto verso il loro padre.

     

    Accettare Gesù come Signore :

    Ø      Nuovo orientamento della vita significa anche accettare Gesù come Signore e Padrone della nostra vita; accettare Colui che per noi ha un'importanza primaria, che controlla la nostra vita.

    Ø      Questo cambio di direzione, con l'allontanamento da quanto blocca la nostra relazione con Dio, e il cammino verso Dio nell'obbedienza e nell'accettazione, per mezzo di Gesù, è ciò che intende la parola PENTIMENTO.

     

    Cos'è il pentimento?

     

    PENTIMENTO significa: nuovo orientamento della nostra vita, un cambiamento che ci allontana da una cosa e ci porta verso il Signore. 

    Possiamo dire che il pentimento includa quattro cose:

     

    1.      L'onestà - Per arrivare a pentirci e a cambiare vita dobbiamo cominciare con l'essere onesti con noi stessi e col Signore.

    -          Significa ammettere la verità, cioè che nella nostra vita vi sono cose sbagliate che devono essere cambiate.

    -          Non dobbiamo cercare di coprirle, nasconderle, di evitare di parlarne girandoci intorno,

    -          non cercare di scusarci ma essere semplicemente onesti. Dire pane al pane.

     

    2.      L'umiltà - è il secondo passo del pentimento.

    -          Umiliare noi stessi ammettendo queste cose ed esprimere la volontà sincera di cambiare, assieme alla consapevolezza che per cambiare davvero abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio.

     

    3.      La rinunzia - è il terzo passo del pentimento.

    -          Significa rinunziare alle azioni sbagliate nella nostra vita, allontanandoci da quel comportamento e

    -          decidere di non fare più le cose errate.

    -          Rinunzia non significa avere sentimenti negativi verso noi stessi, e neppure ripiegarsi su se stessi dicendo che siamo cattivi. Ciò non porterà al compimento di ciò che Dio intende.

    -          Rinunzia è la decisione di abbandonare le cose, le azioni sbagliate, e decidere di non farle più.

     

    4.      Chiedere perdono - per quanto abbiamo fatto di male è l'ultimo passo nel pentimento.

    -          Il fatto di esserci allontanati dagli errori, averli ammessi ed esserci umiliati accettando l'aiuto di Dio, non includeva ancora la richiesta del perdono al Signore per quegli stessi errori.

    -          In 1 Giovanni l'apostolo dice:

    "Se diciamo di non avere peccato facciamo di Dio un bugiardo."

    -          Intende dire che il Signore ha rivelato chiaramente che tutti facciamo cose sbagliate, e se diciamo che non è vero diamo del bugiardo a Dio.

     

    Ma se ammettiamo i nostri peccati e li confessiamo, il Signore ci perdonerà secondo la Sua promessa, e ci purificherà da ogni ingiustizia. E possiamo essere certi che lo farà.

     

    Le incompatibilità con le vie di Dio

     

    Vi è qualcosa da cui dobbiamo essere particolarmente sicuri di allontanarci.

    Ø      Ad esempio, le religioni non cristiane, lo spiritismo, l'occulto, la stregoneria. Da tutte queste cose dovremmo allontanarci in modo definitivo.

     

    In Atti 4,12 San Pietro dice:

    "Non vi è salvezza in nessun altro. Poiché non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo per il quale possiamo essere salvati."

     

    Ø      Indubbiamente questa frase contiene molte intuizioni di verità riguardo alle religioni non cristiane, ma la Scrittura esclude che vi sia salvezza in un altro nome oltre quello di Gesù.

    Ø      Le prime parole della lettera agli Ebrei ci dicono:

    "In vari modi dio in passato Si è rivelato per mezzo dei profeti. Ma in questi ultimi giorni Si è rivelato attraverso Suo Figlio."

    Forse in passato, per mezzo della lettura o della meditazione, possiamo aver scoperto qualcosa su Dio e sul Suo amore; ma Dio Si è rivelato pienamente in Gesù, e ora vuole che abbandoniamo le altre religioni.

     

    L'occulto: è seguire Satana

     

    L'altra cosa fondamentale esposta qui sopra è che

    Ø      dobbiamo allontanarci in modo specifico da ogni tipo di espressione dell'occulto, spiritismo, stregoneria, occultismo ecc.

    Ø      La Scrittura ci dice spesso che, se vogliamo obbedire a Dio, dobbiamo lasciare indietro tutte queste cose.

    Ø      Sin dal Vecchio Testamento Dio ci rivela che queste cose sono sbagliate. Lo vediamo ad esempio in Deuteronomio 18:

    -          "Non vi sarà tra voi nessuno che pratichi la divinazione, la stregoneria, il mago, l'incantatore o il medio, lo stregone o il negromante. Chi fa queste cose è abominio al Signore."

     

    Sia nel Vecchio Testamento sia nel Nuovo vi sono molti punti in cui Dio ci parla dell'importanza di abbandonare questo tipo di pratiche occulte.

    Ø      Lo vediamo ad esempio in Galati 5, dove San Paolo elenca diverse cose incompatibili con la ricerca dell'unzione del Signore e tra queste la stregoneria e la magia, e afferma che "chi fa queste cose non erediterà il regno di Dio."

     

    Altre cose incompatibili con lo Spirito di Dio

     

    Altre cose specifiche da cui dobbiamo allontanarci includono:

    Ø      le relazioni al di fuori del matrimonio, l'adulterio, l'omicidio, il furto e la rapina, l'inganno - ad esempio negli affari e negli esami - la maldicenza, la calunnia, l'ubriachezza, la dipendenza dalle droghe.

    Ø      Vediamo alcuni brani della Scrittura che ci dicono quanto sia importante allontanarsi da tutte queste pratiche. Ad esempio S. Paolo, in 1 Corinzi 6 dice:

     

    -          "Non sapete che la persona ingiusta non erediterà il regno di Dio? Non lasciatevi ingannare: né l'immorale, né l'adultero né gli omosessuali, non chi inganni chi è avido, non gli ubriaconi, né i rapinatori o chi oltraggia erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi, che poi siete stati lavati, santificati, giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito di Dio."

     

    Nel brano dei Galati citato in precedenza San Paolo parlava della stregoneria e altro, poi parla di altre cose da cui ci dobbiamo allontanare. In Galati 5 dice che:

     

    - "Le opere della carne sono chiare: immoralità, impurità, licenziosità, idolatria, stregoneria, magia, inimicizia, contesa, gelosia, ira, egoismo, invidia, inganno e spiriti di fazioni, ubriachezza. Vi avverto, come vi ho detto prima, chi fa queste cose non erediterà il Regno di Dio."

     

    è Tutti questi passi dimostrano chiaramente che vi sono cose determinate dalle quali Dio ci chiede di allontanarci in maniera definitiva, perché bloccano la nostra relazione con Lui e ci impediscono di ricevere il dono della vita nuova che Lui ci vuole dare.

    è Ma se il nuovo orientamento della vita include questo tipo di allontanamenti,

    Ø      include anche l'orientarsi verso il Signore e andare a di Lui con fede.

     

    Cos'è la fede?

     

    Leggiamo una storia dal Vangelo di Matteo, che illustra il tipo di fede richiesto riguardo al modo di incamminarci seriamente verso Dio.

     

    Ø      Matteo 14, parla di Pietro che cammina sulle acque.

    Ø      Pietro era sulla barca in mezzo al lago assieme agli altri discepoli, e vedono Gesù venire verso di loro camminando sulle acque. Ne restarono terrorizzati e gridarono dalla paura perché pensarono si trattasse di un fantasma. Ma Gesù disse loro: "Coraggio, non temete."

    Ø      Pietro allora disse: "Signore, se sei Tu, dimmi di venire verso di Te sulle acque." E Gesù gli rispose: "Vieni!"

    Ø      Pietro uscì dalla barca e cominciò a camminare sulle acque e ad avvicinarsi a Gesù. Ma quando vide il vento ebbe paura e cominciò ad affondare. E allora gridò: "Signore, salvami!"

    Ø      Gesù immediatamente gli tese la mano e lo tirò su, ma gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?"

     

    è Questa è una perfetta illustrazione della fede.

    Ø      Include anche l'esempio di cosa avviene quando perdiamo la fede, ma l'importante è che ci può insegnare come avere fede.

    Ø      Quando Gesù invitò Pietro dicendogli: "Vieni!" Pietro ripose fede e fiducia nella verità di quella parola di Gesù,

    Ø      che in realtà gli stava dicendo: "Tu puoi camminare sulle acque. Esci dalla barca!"

    Ø      Pietro uscì dalla barca - nella fede fece il passo richiesto da Gesù - e l'acqua lo sostenne.

    Ø      Solo allora, dopo quel passo coraggioso di Pietro, la verità delle parole di Gesù poté diventare una cosa vera che permise alle acque di sostenerlo.

     

    Il tipo di fede necessario

     

    Qui non si tratta di limitarsi alla credenza dottrinale, m a di procedere nel tipo di fede illustrato da Pietro in questo brano:

    Ø      Si tratta di essere convinti che quanto Dio ha detto è vero, crederci e agire di conseguenza.

     

    Ø      La vita cristiana è fondata su questo tipo di fede, che non si basa sui sentimenti ma sui fatti.

    Ø      Prendiamo un fatto che il Signore ci rivela, e vi mettiamo la nostra fede.

    Ø      I sentimenti si adegueranno in seguito.

    Ø      Noi sappiamo che qualunque cosa Dio abbia detto è vera, perché Dio conosce tutto e non mentisce, e se dice che è vero è così.

    Ø      Ma i sentimenti possono dirci il contrario, e così sperimentiamo sentimenti di dubbio,

    Ø      ma risolveremo il problema guardando al fatto, cioè alla verità rivelata da Dio.

     

    La Parola di Dio è il FATTO - in contrasto coi SENTIMENTI

     

    è Illustriamo questa verità con l'esempio di quanto accadde a Pietro:

    Ø      Gesù gli disse "Vieni!" - e questo è il FATTO, la VERITÁ.

    Ø      Dio che gli aveva parlato; e Pietro mise la fede in quel FATTO e agì di conseguenza, uscendo dalla barca e cominciando a camminare sulle acque.

    Ø      Ma quando i SENTIMENTI cominciarono a farsi strada, Pietro cominciò ad avere paura, a guardare alle circostanze e cominciò ad affondare.

    Ø      Gesù allora lo rimproverò: "Perché hai dubitato?"

     

    Allora potremo "reclamare" le promesse di Dio

     

    è Quando vediamo il fatto, cioè qualcosa che Dio ci ha detto, e poi mettiamo fede in quel fatto, in quella verità, aspettandoci che accada qualcosa,

    Ø      è questo ciò che la gente intende con "reclamare le promesse di Dio."

    Ø      Dobbiamo reclamare come nostro il fatto e la verità dataci da Dio;

    Ø      solo DOPO questi passi potremo aspettarci che Dio ci battezzi nello Spirito. Infatti:

    1. Lui lo ha promesso, e questo è il FATTO;
    2. Noi abbiamo riposto la nostra fede in quel fatto, ed abbiamo agito di conseguenza.
    3. Dio manterrà la Sua promessa, e per aver creduto noi sperimenteremo un cambiamento nella nostra vita.

     

    La promessa dello Spirito nella Scrittura è un FATTO

     

    La promessa di Dio che riceveremo Spirito Santo e che saremo battezzati nello Spirito è citata, direttamente o indirettamente, in molti punti della Scrittura.

    Un passo bellissimo lo troviamo in Luca 18, 9-13:

     

    "Vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché tutti quelli che chiedono ricevono, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

    Quale padre tra voi se il figlio gli chiede un pesce, invece del pesce gli darà un serpente? O se gli chiede un uovo gli darà uno scorpione?

    Ora, se voi che siete cattivi sapete come dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre Celeste darà lo Spirito Santo a quanti Glielo chiederanno?"
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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:27

    Agire sulla base del FATTO

     

    Ø      Qui abbiamo il FATTO, la promessa tanto chiara in questo testo. Dio ha promesso di dare lo Spirito Santo a quelli che Glielo chiederanno, perché ci ama e vuole che siamo uniti a Lui: è questo il Suo piano per noi.

    Ø      Se mettiamo la fede in questa promessa o fatto, anche se non avremo manifestazioni esteriori immediate come il parlare in lingue, ma conoscendo questo passo della Scrittura e diremo:

    Ø      "Signore, Io ci credo perché Tu lo hai detto, so che è la verità e agisco in base a quanto hai detto."

    Ø      Se poi chiedete che preghino su di voi per essere battezzati nello Spirito Santo, dopo quella preghiera potrete credere che, anche se non vedete subito dei segni o manifestazioni, sarete convinti che Dio mantiene sempre le promesse, che ha risposto, e potrete ringraziarLo.

     

    è Questo significa agire nella fede, ed è quanto hanno fatto quelli che ora vivono nello Spirito.

    Ø      Nella nostra vita poi sono avvenuti cambiamenti radicali.

    Ø      Non tutti parlano subito in lingue. anche se parleranno in seguito; il Signore potrà voler parlare prima della natura della fede.

     

    FATTI e Condizioni

     

    è Gesù ci dice "chiedete e riceverete" - e questa promessa è un FATTO, un fondamento per la fede.

    è Ma in Atti 2 troviamo un altro brano, dopo la prima Pentecoste, quando agli astanti che gli avevano chiesto: "Cosa dobbiamo fare?" Pietro rispose:

    Ø      "Pentitevi, fatevi battezzare, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché la promessa è per voi, per i vostri figli e i figli dei figli, e per tutti quelli che il Signore Dio chiama a Sé". 

    Ø      Questo ci include tutti. Nessuno, che obbedisca alla Parola e adempia le istruzioni, rimarrà escluso dalla promessa dello Spirito Santo.

     

    è E allora, non solo ci dobbiamo allontanare dalle cose che bloccano la nostra relazione con Dio,

    Ø      ma poi ci dobbiamo orientare verso il Signore nella fede, basando la nostra vita sulla verità di quanto Egli ha detto e mettendo la nostra fede in quei fatti.

    Quando ci adegueremo a queste condizioni, potremo aspettarci che Dio agisca con potenza nella nostra vita.

     

    Potete cominciare da oggi

     

    è Talvolta gente dice: "Devo rimettere ordine nella mia vita; devo diventare santo, perfetto e fare tutto bene prima che il Signore possa fare qualsiasi cosa nella mia vita, prima di poter essere battezzato nello Spirito."

    Ø      Ma il Signore non ci battezza nello Spirito per quello che NOI abbiamo fatto o meritato, ma per quello che Gesù ha fatto per noi.

    Ø      Non potremo mai guadagnarci o meritare una cosa simile, ma il prezzo à stato pagato da Gesù: Lui ha guadagnato e meritato per noi, e se ci sentiamo indegni è solo naturale, ma sappiamo che Gesù è degno, e solo grazie alla Sua opera possiamo ricevere questo dono immenso.

     

    è Per chi non ha ancora ricevuto il sacramento del battesimo in acqua, è importante fare subito questo passo nella fede: è una parte fondamentale per arrivare all'unione con Cristo.

     

    Cosa significa essere battezzati nello Spirito?

     

    Ne parleremo brevemente, perché la prossima lezione riguarda proprio l'opportunità di pregare per ricevere questo battesimo. Allora potrete chiedere la vita più piena e completa dello Spirito di Dio. Ma ora parleremo di come fare e di cosa potete aspettarvi la settimana prossima.

     

    Ø      Quando chiediamo di essere battezzati nello Spirito facciamo la nostra parte di attivare la promessa di Gesù appena vista in Luca 11: "Quanto più il Padre celeste darà lo Spirito Santo a quelli che Glielo chiedono!"

    Ø      Ci rivolgiamo al Padre in preghiera, chiedendo sulla base della promessa di Gesù:
    - "Padre, Gesù ha promesso che se chiediamo lo Spirito Santo, Tu ci avresti esaudito. Gesù è morto per noi perché, pur non essendone degni, potessimo chiedere il Tuo Spirito."

    - Così facendo, abbiamo chiesto nel Suo nome.

     Mentre fate questa richiesta al Padre, i membri della comunità pregheranno imponendo le mani su di voi, chiedendo al Padre di riempirvi del Suo Spirito.

     

    L'imposizione delle mani è un gesto di preghiera naturalissimo e antico di impartire, ma anche un gesto di amore reciproco e di interesse verso l'altro.

    Ø      Cosa potete aspettarvi che accada dopo?

    Ø      Proprio ciò che accadde il giorno della prima Pentecoste. La storia si trova negli Atti degli Apostoli: "E tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a cantare in lingue, come lo Spirito dava loro di fare."

     

    è In quell'occasione successe qualcosa di concreto: TUTTI - e non solo alcuni di loro, furono riempiti di Spirito Santo.

    Ø      La promessa di Dio, infatti, è valida anche oggi per ciascuno - e cominciarono a parlare in lingue, secondo come lo Spirito suggeriva loro.

    Ø      Ossia, fecero qualcosa di concreto, parlando con le parole ricevute dallo Spirito Santo.

    È quello che successe a me quasi a ciascuno quando cominciamo a parlare in lingue: la persona che prega per noi ci incoraggia e ci incita: "Comincia semplicemente a parlare, come sta scritto in Atti 2."

    Ø      "Ma cosa dire?" "Pensa ad una sillaba e pronunziala ad alta voce, e poi Dio ti darà le altre parole."

    Ø      Io provai a pronunziare la sillaba che mi venne in mente, confidando che Dio poi mi avrebbe dato le altre parole. Agii nella fede, Dio intervenne, e poi con grande facilità ho cominciai a pregare in lingue.

    Ø      Quando La gente comincia ad aprire la bocca e a collaborare, riceve il dono con facilità.

    Se ce lo aspettiamo, accadrà la stessa cosa anche a noi.

     

    è In secondo luogo possiamo aspettarci che Dio ci tocchi in maniera personale con la potenza dello Spirito, e faccia per noi proprio ciò di cui abbiamo un bisogno particolare;

    Ø      Possiamo aspettarci che ci aiuti a fare quei cambiamenti e che ci tocchi proprio nel modo più necessario per noi, che ci permetterà di avvertire l'azione di Dio.

     

    è Terzo, vorrei dire che l'esperienza iniziale di essere battezzati nello Spirito Santo varia da individuo a individuo.

    Ø      Alcuni cominciano subito a parlare in lingue - in realtà la maggior parte - altri possono fare l'esperienza in un secondo tempo.

    Ø      Qualcuno sperimenta la presenza di Dio in modo drammatico, altri provano una pace particolare e profonda, una grande gioia; alcuni cominciano persino a profetizzare.

    L'esperienza iniziale varia da persona a persona, ma in ogni caso Dio agisce.

     

    Ostacoli possibili

     

    Potrebbe anche darsi che qualcosa ci sia di ostacolo nel ricevere i doni di Dio.

    è Magari pensiamo di non esserne degni.

    Ø      Ma è bene sapere che i doni non ci sono dati perché ne siamo degni, ma per quello che ha fatto Gesù.

     

    è Oppure qualcuno potrebbe avere paura, o sentirsi un po' matto, come è successo a me.

    Ø      Ma poi mi sono detto, che se è questo ciò che il Signore vuole, lo voglio anch'io. Ma "dopo" non mi sono sentito matto.

     

    è Qualcuno potrebbe temere di vedere sopraffatta la propria personalità, o temere di perdere la propria volontà libera. Ma non è così che agisce lo Spirito Santo.

    Ø      Quando scende su di noi, lo Spirito non ci toglie la libera volontà, e non è al di fuori del nostro controllo.

    Ø      Avete mai visto la gente pregare in lingue? Anche se sono immersi nella preghiera, non sono fuori di sé - e se vi rivolgete a loro con una domanda possono subito rispondervi.

     

    è Lo Spirito Santo non Si assume il controllo su di noi impedendoci ogni resistenza, e NON perdiamo la volontà libera.

    Ø      Dio interviene con potenza, ma aspetta che ci arrendiamo a Lui con la volontà, che desideriamo ricevere i Suoi doni.

     

    è Talvolta potete dubitare o esser tentati a non credere che Dio abbia quei doni, e respingere i doni.

    Ø      Questa può essere una tentazione del diavolo, e basta comandargli: "Nel nome di Gesù, lasciami in pace. Io appartengo al Signore!" E l'interferenza se ne andrà via.

    Ø      Dopo concentratevi sulla verità del Signore, mettete la fede nei fatti rivelati da Dio.

     

    è Altri potrebbero avere un problema di orgoglio, e pensare di non aver bisogno di quei doni.

    Ø      Magari capiscono che il dono delle lingue è il dono più piccolo, e pensano di non doverlo chiedere.

    Ø      Ma pur essendo il più piccolo dei doni, sappiamo che è un ottimo punto di partenza.

     

    Come dice Paolo in 1 Corinzi: "Cercate i doni dello Spirito, desiderateli, e in modo speciale la profezia."

    Ø      Credo che tutti i doni di Dio siano preziosi ed hanno lo scopo di produrre tante cose buone nella nostra vita, e

    Ø      nessuno dovrebbe permettere un blocco che ci impedisca di ricevere quanto Dio vuole darci, pensando di non averne bisogno.

     

    è O ancora, qualcuno può avere un ostacolo per il timore di cosa la gente potrebbe pensare di loro, se scopre che cantano in lingue o fanno parte di un gruppo di preghiera carismatica.

    Ø      Vi incoraggio a lasciar perdere quei tipi di paura, e caso mai a preoccuparvi di più di cosa può pensare di voi il Signore.

    Ø      La vostra prima preoccupazione sia quella di ricevere dal Signore la cosa più importante del mondo, la vita dello Spirito Santo.

     

    La settimana prossima

     

    La settimana prossima ci incontreremo e pregheremo per ricevere l'effusione o battesimo nello Spirito Santo.

    Ø      Per prepararvi a quell'evento, vi consiglio di leggere la preghiera dell'impegno con Cristo, che troverete nel libretto "Vita Nuova nello Spirito".

    Ø      La settimana prossima faremo insieme questa preghiera per impegnarci con il Signore, prima di chiedere di essere battezzati nello Spirito.

     

    è Ora, nei gruppi di discussione vi consiglio di condividere ciò che il Signore vi ha insegnato fino a questo momento, e cosa è necessario fare per pentirvi.

    Ø      Potete anche condividere cosa vi aspettate vi accada la prossima settimana, e se avete domande sul dono delle lingue, è il momento buono per farle.
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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:28

    Schema delle domande per il contatto personale:

    Dopo il Seminario n. 4

     

     

    (Serve a dare fede e incoraggiamento)

     

    1.      Cosa pensi sia il Battesimo nello Spirito, e cosa significa essere battezzati nello Spirito?

    2.      Cosa ti aspetti che capiti dopo il Battesimo nello Spirito?

    3.      Essere Battesimo nello Spirito è il raggiungimento della maturità cristiana? Come avviene, "dopo", la crescita cristiana?

    4.      Avete domande sui doni carismatici?

    -          Quali doni possono arrivare dopo il Battesimo nello Spirito?

    -          Sono per tutti?

    -          Cosa pensi del dono delle lingue? Lo capisci?

    -          Perché dovremmo desiderarlo?

    -          Sei disposto ad accettare tutti i doni che Dio vuole darti, incluso quello delle lingue?

    5.      E per conversione a Dio cosa intendi?

    -          Potrà andar bene il cammino come lo hai fatto finora?

    6.      Cos'è il pentimento? Cosa ti ha insegnato lo Spirito su come pentirti?

    - Che atteggiamento comporta il pentimento davanti a Dio?

    7.      Sei pronto a fare la donazione a Cristo conforme al libretto, intendendo quello che leggi?

    -          Credi che Gesù possa aiutarti a superare ogni ostacolo?

    8.      Quali ostacoli senti di avere? (Vedere ostacoli più sotto).

     

     

    Pregare sulle persone affinché ricevano:

    1.  Maggior fede e maggior impegno con Gesù;

    2.  Perché siano liberati dagli ostacoli e dalle influenze negative

     

    Ostacoli al battesimo nello spirito

     

    A. L'atteggiamento:

     

    1.       A volte non lo vogliono, o non vogliono tutti i doni che Dio offre loro (di solito le lingue). Poiché chiedono o vogliono da Dio solo alcuni doni, Dio non è libero di agire liberamente.

    2.    A volte non credono che questo battesimo porti qualcosa di diverso. A loro basta una "benedizione", e di solito è quanto ottengono, non sapendo che Dio vuol dare di più.

    2.      La paura, o il timore che sia sbagliato chiedere qualcosa per noi stessi, o che quanto ci accadrà verrà da noi, sarà cioè una cosa psicologica e non spirituale.

    -          Oppure il timore che Dio non ci darà il dono (delle lingue).

    -          La sola risposta a questo timore è avere fiducia nell'amore di Dio. Lui ci ama e vuol darci lo Spirito Santo, e se glielo chiediamo ce lo darà.

     

    B. Problemi di fede:

     

    1.      Una fede intellettuale non basta. L'intera persona deve rivolgersi a Gesù, con tutti i suoi bisogni, desideri e speranze. É necessaria una autentica sete di Dio, e rivolgersi a Lui nella fede.

    2.      Una fede vaga e generica in Dio, senza sapere chi Egli sia veramente, non è sufficiente.

    -  In quel caso non possono né chiedere né ricevere quanto Dio vuol dare loro. Se solo sapessimo ciò che Dio vuole darci, chiederemmo e riceveremmo il dono di Se Stesso.

    3.  Problemi col peccato e con la colpa. Se non intendiamo abbandonare il peccato grave, non possiamo ricevere lo Spirito.

    -          Il pentimento e la fede in Gesú sono le condizioni che precedono il Battesimo nello Spirito.

    -          Tuttavia, se abbiamo abbandonato il peccato e lo abbiamo confessato, anche se continuassimo a lottare e a cadere, possiamo ricevere lo Spirito.

    -          La colpa deve portare al pentimento e alla confessione per poi ricevere il perdono.

    -          Se vi sono problemi di colpa, è bene parlarne con cristiani esperti per essere aiutati a liberarcene.

    3.      Senso di inadeguatezza. Dio ci vuole, ci desidera e a tutti vuol dare il suo Spirito.

    4.      Il timore di ciò a cui si dovrà rinunziare. Dio può chiedere la rinunzia alle cose che Egli considera ostacolo alla vita dello Spirito, ma è molto meno di quanto possiamo immaginare.

    -          Senza contare i doni interiori che subito ci dà e che trasformano la nostra vita in una cosa straordinaria e vittoriosa.

    -          I timori sono spesso opera di Satana.

    6.      Non sono il tipo Invece lo Spirito è per tutti.

    7.      Una falsa rassegnazione alla volontà di Dio. Nella Scrittura Dio ci ha già detto cosa vuole da noi.

    -          La Sua guida si trova nella Scrittura, e molti hanno sentito che Dio li chiama a qualcosa di più, che desidera toccarli in modo nuovo.

    -          Continuare a pregare per chiedere guida, o esprimere rassegnazione alla volontà di Dio, è semplicemente perverso; è una tattica, per quanto inconscia, per sfuggirGli.

    8.      Che dire delle lingue? Con anni di eccessiva intellettualizzazione, l'uomo ha sviluppato un timore ed una resistenza alle azioni di Dio.

    -          Vuole avere il controllo delle proprie emozioni e reazioni con Dio, e rispondere con passi accuratamente misurati.

    -          Il parlare in lingue non è importante solo come dono di preghiera, ma è un passo concreto verso una relazione con Dio caratterizzata dalla libertà dello Spirito di agire in noi e dalla libertà e flessibilità nella nostra risposta.

    -          Spesso, alle persone piacciono diversi aspetti della vita nello Spirito, ma non accettano il dono delle lingue.

    -          Di solito ciò significa che si vuole mantenere il controllo, che non si vogliono lasciare le redini della nostra vita nelle mani di Dio.

    -          Forse, ci riteniamo più saggi di Lui?

     

    Ø      Si può ricevere il Battesimo nello Spirito senza parlare in lingue,

    Ø      ma di solito, fin quando la persona non giunge al punto di voler parlare in lingue, vi è un'inibizione alla libera opera dello Spirito.

    -          Per molti questa è una roccaforte di resistenza al completo abbandono a Dio.

    -          Il fatto di lasciarsi andare può essere significativo in tutto il corso della nostra relazione con Dio.

    -          L'esperienza dimostra anche che le lingue sono una parte fondamentale della vita di preghiera del cristiano.

     

     

    Battezzati nello Spirito

     

    q       I primi cristiani vivevano tutti la vita nello Spirito. L'uso dei doni carismatici e l'esperienza di segni e miracoli erano normali per tutti.

    q       La nostra vita deve essere guidata dallo Spirito Santo, non dalla ragione o dall'egoismo umano (Gal. 5, 16-17; 18; 24).

     

    I doni - le lingue

    q       I doni sono per tutti, nessuno escluso. Dobbiamo solo scoprire i doni che Dio ha dato a ciascuno ed esercitarli per il bene della comunità.

    q       Il dono delle lingue era il segno del Battesimo nello Spirito. Ora è un segno di resa a Dio della nostra umanità e della nostra ragione di fronte.

    q       Per chi non ha questo dono è necessario cercare l'ostacolo che lo impedisce, perché il dono può essere presente e bloccato.

     

    Per vivere nello Spirito

    q       dobbiamo orientare verso Dio la nostra vita e accettarLo come Signore, Salvatore e Battezzatore nello Spirito.

    q       Quindi dobbiamo venire a Gesù.

    q       Deve esserci il pentimento delle mancanze che bloccano l'opera di Dio in noi.

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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:28

    La crescita nello Spirito richiede tempo

    q       Ma l'opera dello Spirito è un dono, e come tale può esser data all'inizio del cammino spirituale, oppure più avanti.

    q       Col dono dello Spirito la crescita spirituale é molto più facile. Chi è battezzato nello Spirito procede molto più velocemente degli altri.

    -          In chi è battezzato nello Spirito, lo Spirito di Dio produce una santità molto più profonda, senza che le persone facciano tentativi più impegnati degli altri.

    -          Ma sperimentano di più; lo Spirito opera di più in loro.

    -          Tuttavia, essere battezzati nello Spirito non è la perfezione spirituale.

    -          Dobbiamo incamminarci in un processo di maturità spirituale, e ciò avviene attraverso un impegno e una dedizione continuati. Se non impiegheremo il tempo necessario al servizio del Signore, non potremo raggiungere la maturità cristiana.

     

    Chi riceve il battesimo nello Spirito, ma:

    1.      Si è convertito solo in parte a Cristo, non sarà un cristiano efficace.

    2.      Se non capisce le verità fondamentali del cristianesimo, o se non possiede il Signore, non sarà valido come cristiano.

    - É come uno che ha la macchina col serbatoio pieno, ma gli mancano i copertoni: non si muoverà.

    3.      In altre parole, se vogliamo vivere la vita cristiana voluta dal Signore abbiamo bisogno di tutto ciò che forma il cristianesimo. Abbiamo bisogno di tutto quanto il Signore ha promesso.

    - Dobbiamo ricevere il dono dello Spirito, con tutti i doni che il Signore vuole darci, compreso quello delle lingue.
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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:29

    Seminario di Vita nello Spirito n. 4

    (Dal Corso)

     

    RICEVIAMO IL DONO DI DIO

     

     

    Introduzione e preparazione:

    (Chiedere allo Spirito che ci aiuti a comprendere).

     

    Lo scopo:

     

    Aiutare le persone ad abbandonare tutto quanto è incompatibile con la vita cristiana e prepararle a chiedere, nella fede, la vita piena nello Spirito. (Gv. 7,37; 38; 4, 23-24):

     

    "Se uno ha sete si avvicini a Me; e chi ha fede in Me, beva! Come dice la Scrittura, 'dal suo cuore sgorgheranno fiumi di acqua viva".

    ° ° ° ° ° ° °

     

    Per i leader: In questo seminario dobbiamo solo aiutare le persone ad essere battezzate nello Spirito. Quando saranno nella giusta relazione con lo Spirito Santo, e Gli permetteranno di agire direttamente nella loro vita, Egli le guiderà e le porterà in tutte le cose che vorrà.

     

               ° ° ° ° ° ° ° °

     

    IL DONO DI DIO : LO SPIRITO SANTO

     

    Introduzione e revisione generale: (Gv. 4, 13-14).

     

    Ø      Nel 1° Seminario ci siamo soffermati sull'amore di Dio per noi;

    Ø      Nel 2° Seminario abbiamo sottolineato come Dio ci ha liberati dal regno delle tenebre e dal potere di Satana per mezzo di Gesù;

    Ø      Nel terzo Seminario Dio ci ha fatto capire che vuole offrirci una vita nuova per mezzo dello Spirito Santo.

    Ora vuole farci il dono di questa VITA NUOVA NELLO SPIRITO.

    Ø      Ci cambierà, ci guarirà, ci farà nuovi, ci unirà ad una comunità cristiana.

    Ø      Da parte nostra, dobbiamo orientarci verso di Lui, volgerci a Lui e permetterGli di fare quanto ci offre.

     

     Il pentimento

     

    I° - Per ricevere la Vita Nuova che Dio ci offre dobbiamo abbandonare tutto ciò che blocca la nostra relazione con Dio e accettare Gesù come nostro Signore.

     

    -          Se non abbiamo intenzione di  abbandonarle, ciò significa che Gesù non è il nostro Signore, ma lo sono quelle cose che in noi regnano al di sopra di Lui.

    -          La forza dello Spirito ci aiuterà a cambiare secondo i piani di Dio. Ma ci dobbiamo pentire di ciò che in noi non corrisponde ai Suoi piani e decidere di obbedirgli.  Quindi:

     

    A.                Dobbiamo cambiare la direzione della nostra vita.

    -          Finora siamo andati avanti secondo la logica e la ragione umana, la nostra convenienza, i nostri interessi;

    -          ora sappiamo che il Signore Stesso ci aiuterà ad adeguarci alla Sua logica e convenienza.

     è Un punto concreto di partenza: fede nella Parola e applicazione dei suoi insegnamenti. È quindi necessario:

     

    1.      Abbandonare le azioni ingiuste che bloccano la nostra relazione con Dio, che permettono  a Satana di avere una presa su di noi e che sono incompatibili con la vita cristiana.

    è (A questo punto del cammino dobbiamo considerare solo i blocchi al Battesimo nello Spirito, non quelli alla crescita).

     

    2.      Dio non vuole l'obbedienza degli schiavi, che temono la punizione; non quella dei dipendenti, che obbediscono per un salario;

    è Vuole l'obbedienza dei figli, che obbediscono per amore e per rispetto verso il loro Padre. Dovremmo perciò orientarci verso Dio e verso l'obbedienza filiale e amorosa.

    -          Solo se Lo seguiremo, Egli ci porterà alla vita nuova;

    -          Dobbiamo accettare Gesù come nostro Signore, Padrone della nostra vita.

     

    3.      La parola "pentimento" intende questo cambiamento di direzione.

         è Al centro della personalità non è più l'EGO, ma GESÚ.

     

    B.   Cosa include il pentimento?

     

    1.  L'onestà, l'ammissione che nella nostra vita vi sono cose che non vanno e che dobbiamo cambiare.

    2.  L'umiltà, la volontà di cambiare; la consapevolezza che per farlo abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio.

    3.      La rinuncia, l'abbandono delle azioni ingiuste e sbagliate, la decisione di non farle più.

    4.  Chiedere perdono per ciò che abbiamo fatto di sbagliato.

     

    C.      In particolare: dobbiamo abbandonare le religioni e le pratiche non cristiane, lo spiritismo, la stregoneria, l'occultismo, la cartomanzia, i rapporti sessuali fuori dal matrimonio, l'adulterio, l'omicidio, il furto, l'imbroglio (affari ed esami), la menzogna, la calunnia, l'ubriachezza, la droga.

     

    II° -  Per ricevere la vita nuova offerta da dio dobbiamo:

     

    -          Chiederla con fede: "Darà lo Spirito Santo a tutti coloro che glielo chiedono"

    -          Aspettarsi di riceverla, perché Lui ce l'ha promessa e vuole darcela.

     

    A.                Fede significa credere e contare su ciò che Dio ha detto.

     

    1.  Sappiamo che tutto quanto Dio ha detto è vero, perché Lui sa tutto e non mentisce.

    -          La vita cristiana si basa su dei fatti. Dobbiamo aver fede nei fatti. I sentimenti seguiranno.

    -          Se guardiamo ai fatti, dovremo risolvere il problema dei sentimenti di dubbio...

    2.             Quando veniamo al fatto che Dio ci ha promesso qualcosa, possiamo aspettarci che si realizzi per noi.

    -          Ma è necessario più che la sola credenza dottrinale:

    -          dobbiamo chiedere, pretendere ciò che Dio ha promesso.

     

    B.            Possiamo aspettarci che Dio ci battezzi nello Spirito.

     

    1.      Perché ce lo ha detto (Lc. 11, 9-13) e perché ci ama e ci vuole uniti a Sé.

    2.  Possiamo ottenerlo per ciò che Gesù ha fatto per noi, e non perché possiamo meritarcelo.

     

    C.            Chi non è stato battezzato sacramentalmente, con acqua, deve mettersi in ordine con un sacerdote, per essere pienamente unito a Cristo.

     

    III° - La settimana prossima pregherete con gli altri per ricevere il Battesimo nello Spirito. Allora lo riceverete davvero.

     

    A.                Potremo chiedere la vita nello Spirito:

     

    1.                 Accostandoci al Padre in preghiera e reclamando la promessa di Cristo di darci lo Spirito Santo (Lc. 11,13).

    2.                 Contemporaneamente alcune persone esperte pregheranno su di voi con l'imposizione delle mani, per chiedere al Padre di effondere pienamente lo Spirito Santo su di noi.

     

    ======================================================================

     

    Per gli speaker: Parlare con semplicità di quanto accadrà la settimana prossima, incoraggiando la gente ad aspettarsi l'opera piena dello Spirito Santo.

     

    ======================================================================

     

    B.        Cosa possiamo aspettarci che accada:

    1.                 Ciò che avvenne nella Prima Pentecoste (Atti 2,4): "E furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in lingue, come lo Spirito suggeriva loro."

    -          Qualcosa avvenne davvero: furono riempiti di Spirito Santo.

    -          TUTTI, non solo qualcuno.

    -          Ma anche loro fecero qualcosa: cominciarono a parlare in lingue, come lo Spirito suggeriva loro.

    2.                 Possiamo aspettarci che Dio ci tocchi personalmente con la potenza del Suo Spirito.

    3.                 L'esperienza iniziale varia da persona a persona. Alcuni degli effetti sono:

    - Sperimentare la presenza di Dio in maniera nuova; pace, gioia, dono delle lingue, profezia, etc.

     

    C.            Ostacoli al dono di Dio - questi includono:

    -          Sentirsi indegno. Ma in realtà nessuno è degno; Dio ci dà il dono gratuitamente, per i meriti di Gesù.

    -          Il timore di rendersi ridicoli.

    -          Il timore di sentirsi spersonalizzati.

    -          Il dubbio, la tentazione di Satana di non credere e di respingere i doni di Dio.

    -          L'orgoglio, la sensazione di non avere bisogno dei doni.

    -          Il timore di ciò che gli altri pensano.

     

    Commenti alla presentazione

     

    La salvezza è un dono gratuito, ma per accettare l'offerta di Dio e diventare cristiani, la Scrittura ci informa che dobbiamo fare tre cose indispensabili, e per capire bene è necessario leggere i versetti indicati qui sotto:

    1.      Credere (Mc. 16,6);

    2.      Pentirci (Atti 16,16);

    3.      Essere battezzati in acqua (Mc. 16,16; Atti 2,38).

    è Dice la stessa cosa per chi deve ricevere lo Spirito Santo e sperimentare i doni spirituali (Mc. 16, 16; Atti 2,38).

     

    Ø      In passato questi versetti si intendevano per la conversione iniziale dei cristiani,

    Ø      ma si possono applicarsi a chi cerca di rinnovare la propria relazione col Signore in modo tale da sperimentare una maggiore effusione della potenza dello Spirito Santo.

     

    Ø      Per chi non era cristiano e proviene da altre credenze, conversione  significa nuovo orientamento totale della vita;

    Ø      la fede deve includere l'accettazione di alcune verità cristiane, e per Battesimo è inteso quello sacramentale.

    Ø      Per chi è già cristiano, si intende la fede di poter ricevere in noi l'opera completa dello Spirito Santo.

    Ø      É anche essenziale abbandonare le azioni seriamente sbagliate. In questo caso Battesimo significa più un "rinnovamento del battesimo."

     

    Un patto tra Dio e l'uomo

     

    Pentimento, Fede e Battesimo sono parte di un patto tra Dio e noi.

    Ø      Ma un patto ha due parti:

    Ø      la promessa di ciò che farà l'altro, ma anche le condizioni che noi dobbiamo osservare.

    -          La promessa di Dio è il battesimo, il dono di una vita nuova nello Spirito.

    -          La nostra parte: il pentimento; la promessa di ubbidire ai Suoi comandi; la fede. Credere che Egli ci darà una vita nuova.

     

    Pentimento e fede sono la nostra conversione, l'orientarsi  verso il Signore.

    Il Battesimo è la Sua risposta.

    Ø      Ciò vale anche quando rinnoviamo il Battesimo attraverso il Battesimo nello Spirito Santo.

    -          Chiedere di essere battezzati nello Spirito è espressione del nostro pentimento e della nostra fede.

    -          Dio ci battezza nello Spirito. É una cosa che fa Lui.

     

    =====================================================================

    Per i leader:

     

    -          La seconda parte richiede una istruzione sulla fede, sull'importanza della fede attiva, la fede che attende.

    -          Per molti persone questa può esser la prima volta che si insegna a metter prima la fede dei sentimenti.

    -          La gente deve focalizzarsi su Cristo e sulle Sue promesse, non sull'aver fede.

    -          Se terremo gli occhi fissi sul Signore, sulla Sua potenza e sulle Sue promesse, la fede crescerà.

    -          Dobbiamo incoraggiare la gente ad avere fede, e non pretendere che l'abbiano già

    -          Spesso Dio agisce anche se la gente non ha molta fede.

     

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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:29

    Preparazione  per la consegna a Cristo

     

    La condizione:

     

    Ø      La persona che viene battezzata nello Spirito non è passiva. Deve rivolgersi a Dio e chiedergli di essere battezzata nello Spirito.

    Ø      La preghiera con l'imposizione delle mani NON sostituisce il fatto di rivolgersi a Dio da parte di chi riceve il battesimo nello Spirito.

    Ø      É solo un aiuto, ma se l'interessato non si converte al Signore per ricevere da Lui lo Spirito, non sarà battezzato nello Spirito.

     

    Ø      La condizione é desiderare ardentemente Gesù come Signore, Salvatore e Battezzatore. É lui che battezza nello Spirito.

    Ø      Pregare per ricevere  presto il Battesimo nello Spirito Santo.

    Ø      Chiedere a Dio una fede, un pentimento e una conversione autentici.

     

    L'impegno con Cristo

     

    (Foglio da consegnare a ciascun partecipante al Seminario)

     

    è Nel prossimo Seminario n. 5, prima della preghiera per essere battezzati nello Spirito, dovrai impegnarti con Cristo.

    Ø      Il leader ti farà tre domande, e dopo aver risposto dirai una preghiera per esprimere il tuo impegno con Cristo.

    Ø      Nel corso della settimana medita su queste domande e sulla preghiera:

     

    q       Rinunci a Satana e a tutte le sue opere cattive?

    q       Credi che Gesù sia il Figlio di Dio, che è morto per liberarti dai tuoi peccati e che il terzo giorno è risuscitato per darti una vita nuova?

    q       Seguirai Gesù come tuo signore?

     

    PREGHIERA DI IMPEGNO:

     

    Signore Gesù Cristo, da ora in poi voglio appartenere a te.

    Ø      Voglio essere liberato dal dominio delle tenebre e dalle regole di Satana per entrare nel tuo regno ed essere parte del tuo popolo.

    Ø      Mi allontanerò da ogni azione cattiva ed eviterò tutto quello che mi porta a commettere tali azioni. Ti chiedo di perdonare tutti i peccati commessi. Ti offro la mia vita e ti prometto di obbedirti come mio Signore.

    Ti chiedo di battezzarmi nel tuo Spirito e di darmi il dono delle lingue.

     

    =======================================================================

    Il contatto personale

     

    Serve a molte funzioni ed è essenziale.

     

     (Per il leader) - Il contatto personale stabilisce:

    -         Se una persona è pronta ad essere battezzata nello Spirito.

    -         Cosa pensa che siano il Battesimo nello Spirito e il dono delle lingue?

    -         Si è pentita dei peccati seri e gravi?

    -         Cosa pensa che gli accadrà "dopo" la preghiera su che faranno su di lei?

    =======================================================================

     

    Scopo del contatto

     

    1.  Rispondere alle domande e ai problemi che le persone possono avere riguardo al Battesimo nello Spirito. Problemi anche personali.

    2.      Dare la fede e l'incoraggiamento di cui ha bisogno per pregare con fede ed essere battezzata nello Spirito.

    -         Timori e dubbi sono opera di Satana, che cerca di impedire l'efficacia del Battesimo nello Spirito.

    -          Le persone si devono mettere veramente nelle mani di Dio. I timori sono naturali e vanno superati.

    3.      Chiarire i quesiti sui doni dello Spirito, specialmente delle lingue.

    4.      É il momento di dire, a chi non ci sembra pronto per l'imposizione delle mani e per il Battesimo dello Spirito, che sarebbe meglio aspettare.

    I motivi più comuni per rimandare l'effusione sono:

    -          Non hanno ancora deciso di pentirsi dei peccati seri;

    -          di dedicarsi completamente al Signore;

    -          ancora non credono che Gesù farà tutto per loro.

     

    A volte basta aspettare una settimana per sollevare i timori di alcuni.

    Ø      Talvolta potremmo suggerire a chi non è pronto che nella quinta settimana del Seminario potremmo pregare su di loro per una fede più grande,

    Ø      e la settimana successiva pregheremo perché ricevano il Battesimo nello Spirito. (Potrebbero anche essere battezzati nello Spirito mentre preghiamo per una fede più grande).

     

    Prima della donazione a Cristo

     

    Ø      Siete pronti a fare la donazione a Cristo e a impegnarvi con Lui come abbiamo indicato qui sopra, prima del contatto personale?

    Ø      Altrimenti in questa settimana, possiamo pregare su di voi perché riceviate una fede più grande e decidiate per un impegno maggiore col Signore.

    Ø      Tale preghiera vi aiuterà molto.

     

    q       Come aiutare la gente a pentirsi e ad avere fede;

    q       Considerare i vari tipi di persone e le loro necessità individuali.

     
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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:30

    Seminario di Vita nello Spirito n. 4

     

    Ostacoli al Battesimo nello Spirito

     

    A. L'atteggiamento:

     

    1.       A volte non lo vogliono, o non vogliono tutti i doni che Dio offre loro (di solito le lingue). Poiché chiedono o vogliono da Dio solo alcuni doni, Dio non è libero di agire liberamente.

    2.    A volte non credono che questo battesimo porti qualcosa di diverso. A loro basta una "benedizione", e di solito è quanto ottengono, non sapendo che Dio vuol dare di più.

    La paura, o il timore che sia sbagliato chiedere qualcosa per noi stessi, o che quanto ci accadrà verrà da noi, sarà cioè una cosa psicologica e non spirituale.

    -                                 Oppure il timore che Dio non ci darà il dono (delle lingue).

    -                                 La sola risposta a questo timore è avere fiducia nell'amore di Dio. Lui ci ama e vuol darci lo Spirito Santo, e se glielo chiediamo ce lo darà.

     

    B. Problemi di fede:

     

    1.      Una fede intellettuale non basta. L'intera persona deve rivolgersi a Gesù, con tutti i suoi bisogni, desideri e speranze. É necessaria una autentica sete di Dio, e rivolgersi a Lui nella fede.

    2.      Una fede vaga e generica in Dio, senza sapere chi Egli sia veramente, non è sufficiente.

    -          In quel caso non possono né chiedere né ricevere quanto Dio vuol dare loro. Se solo sapessimo ciò che Dio vuole darci, chiederemmo e riceveremmo il dono di Se Stesso.

    3. Problemi col peccato e con la colpa. Se non intendiamo abbandonare il peccato grave, non possiamo ricevere lo Spirito.

    -          pentimento e la fede in Gesú sono le condizioni che precedono il Battesimo nello Spirito.

    -          Tuttavia, se abbiamo abbandonato il peccato e lo abbiamo confessato, anche se continuassimo a lottare e a cadere, possiamo ricevere lo Spirito.

    -          La colpa deve portare al pentimento e alla confessione per poi ricevere il perdono.

    -          Se vi sono problemi di colpa, è bene parlarne con cristiani esperti per essere aiutati a liberarcene.

    4.     Senso di inadeguatezza. Dio ci vuole, ci desidera e a tutti vuol dare il suo Spirito.

    5.     Il timore di ciò a cui si dovrà rinunziare. Dio può chiedere la rinunzia alle cose che Egli considera ostacolo alla vita dello Spirito, ma è molto meno di quanto possiamo immaginare.

    a.      Senza contare i doni interiori che subito ci dà e che trasformano la nostra vita in una cosa straordinaria e vittoriosa.

    b.      I timori sono spesso opera di Satana.

    6.     Non sono il tipo Invece lo Spirito è per tutti.

    7.     Una falsa rassegnazione alla volontà di Dio. Nella Scrittura Dio ci ha già detto cosa vuole da noi.

    a.      La Sua guida si trova nella Scrittura, e molti hanno sentito che Dio li chiama a qualcosa di più, che desidera toccarli in modo nuovo.

    b.      Continuare a pregare per chiedere guida, o esprimere rassegnazione alla volontà di Dio, è semplicemente perverso; è una tattica, per quanto inconscia, per sfuggirGli.

    8.     Che dire delle lingue? Con anni di eccessiva intellettualizzazione, l'uomo ha sviluppato un timore ed una resistenza alle azioni di Dio.

    a.      Vuole avere il controllo delle proprie emozioni e reazioni con Dio, e rispondere con passi accuratamente misurati.

    b.      Il parlare in lingue non è importante solo come dono di preghiera, ma è un passo concreto verso una relazione con Dio caratterizzata dalla libertà dello Spirito di agire in noi e dalla libertà e flessibilità nella nostra risposta.

    c.       Spesso, alle persone piacciono diversi aspetti della vita nello Spirito, ma non accettano il dono delle lingue.

    d.      Di solito ciò significa che si vuole mantenere il controllo, che non si vogliono lasciare le redini della nostra vita nelle mani di Dio.

    e.       Forse, ci riteniamo più saggi di Lui?

     

    Ø      Si può ricevere il Battesimo nello Spirito senza parlare in lingue,

    Ø      ma di solito, fin quando la persona non giunge al punto di voler parlare in lingue, vi è un'inibizione alla libera opera dello Spirito.

    f.        Per molti questa è una roccaforte di resistenza al completo abbandono a Dio.

    g.       Il fatto di lasciarsi andare può essere significativo in tutto il corso della nostra relazione con Dio.

    h.      L'esperienza dimostra anche che le lingue sono una parte fondamentale della vita di preghiera del cristiano.

     

    Battezzati nello Spirito

     

    q       I primi cristiani vivevano tutti la vita nello Spirito. L'uso dei doni carismatici e l'esperienza di segni e miracoli erano normali per tutti.

    q       La nostra vita deve essere guidata dallo Spirito Santo, non dalla ragione o dall'egoismo umano (Gal. 5, 16-17; 18; 24).

     

    I doni - le lingue

    q       I doni sono per tutti, nessuno escluso. Dobbiamo solo scoprire i doni che Dio ha dato a ciascuno ed esercitarli per il bene della comunità.

    q       Il dono delle lingue era il segno del Battesimo nello Spirito. Ora è un segno di resa a Dio della nostra umanità e della nostra ragione di fronte.

    q       Per chi non ha questo dono è necessario cercare l'ostacolo che lo impedisce, perché il dono può essere presente e bloccato.

     

    Per vivere nello Spirito

    q       dobbiamo orientare verso Dio la nostra vita e accettarLo come Signore, Salvatore e Battezzatore nello Spirito.

    q       Quindi dobbiamo venire a Gesù.

    q       Deve esserci il pentimento delle mancanze che bloccano l'opera di Dio in noi.

     

    La crescita nello Spirito richiede tempo

    q       Ma l'opera dello Spirito è un dono, e come tale può esser data all'inizio del cammino spirituale, oppure più avanti.

    q       Col dono dello Spirito la crescita spirituale é molto più facile. Chi è battezzato nello Spirito procede molto più velocemente degli altri.

    1.      In chi è battezzato nello Spirito, lo Spirito di Dio produce una santità molto più profonda, senza che le persone facciano tentativi più impegnati degli altri.

    2.      Ma sperimentano di più; lo Spirito opera di più in loro.

    3.      Tuttavia, essere battezzati nello Spirito non è la perfezione spirituale.

    4.      Dobbiamo incamminarci in un processo di maturità spirituale, e ciò avviene attraverso un impegno e una dedizione continuati. Se non impiegheremo il tempo necessario al servizio del Signore, non potremo raggiungere la maturità cristiana.

     

    Chi riceve il battesimo nello Spirito, ma:

    1.      Si è convertito solo in parte a Cristo, non sarà un cristiano efficace.

    2.      Se non capisce le verità fondamentali del cristianesimo, o se non possiede il Signore, non sarà valido come cristiano.

    -          É come uno che ha la macchina col serbatoio pieno, ma gli mancano i copertoni: non si muoverà.

    3.      In altre parole, se vogliamo vivere la vita cristiana voluta dal Signore abbiamo bisogno di tutto ciò che forma il cristianesimo. Abbiamo bisogno di tutto quanto il Signore ha promesso.

    -          Dobbiamo ricevere il dono dello Spirito, con tutti i doni che il Signore vuole darci, compreso quello delle lingue.

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    MARIOCAPALBO
    00 14/12/2011 13:31

    Appendice insegnamenti per il Seminario N. 4 : Il Dono di Dio

    Insegnamento n. 1:

     

    IL PENTIMENTO.

     

    Per il leader: parlare del pentimento iniziale, non avanzato.

     

    Vedere 1 Cor. 5,11; 6, 9-10 e altri punti della Scrittura.

    q       Si tratta cioè degli errori che trasgrediscono i comandi di Dio e nei quali nessuno che affermi di chiamare Gesù suo Signore può continuare a vivere.

    q       (Il pentimento avanzato riguarda altri errori che bloccano la crescita cristiana, come guardare troppo la TV, non pregare a sufficienza, non dare abbastanza denaro ai poveri, ecc.).

    -         La gente non deve pensare che "Dio chieda tutto", che dobbiamo subito "morire a noi stessi" senza prima aver ricevuto la Sua vita e la Sua potenza e altre cose che, così a freddo, possono far paura.

    -         É importante invece che entrino nella giusta relazione con lo Spirito Santo per ricevere il desiderio di fare tutto ciò che Cristo vuole.

    -         Quando poi cominceranno a innamorarsi di Gesù, saranno pronti per il pentimento avanzato.

     

    Pentimento e obbedienza sono in stretta relazione fra loro.

    q       Dio vuole che gli obbediamo, e se non lo facciamo siamo fuori dalla Sua volontà e dobbiamo cambiare.

    q       La Scrittura usa la parola pentimento proprio per indicare questo cambiamento.

    q       Pentimento non significa solo dispiacersi per ciò che abbiamo combinato di male (anche se ne è parte);

    q       Si tratta di un vero cambio di direzione, una svolta verso l'obbedienza.

     

     

    SUL PENTIMENTO

     

    La chiamata di Gesù è un invito al pentimento. Gesù, infatti, non ha predicato una bella teoria filosofica, ma un sistema di vita!

    q       Se non cambieremo vita non potrà darci lo Spirito promesso!

    q       La conversione completa avviene gradualmente. Finché tra noi vediamo dei segni del tipo di gelosie, invidie, etc., significa che vi è ancora molto da fare (vedi 1 Cor. 3,3).

    q       É un impegno che dura tutta la vita e persino Paolo non si considera completamente convertito (Fil. 3, 12-13).

    q       Dobbiamo arrivare ad amare liberamente Dio, senza permettere alle azioni sbagliate di bloccare quel rapporto; potremo così vedere i frutti dell'amore e dello Spirito di Dio nella nostra vita.

    q       Se diciamo di essere innocenti, scansiamo e rimandiamo il risultato; facciamo come i farisei che ringraziavano Dio per essere migliori del resto dell'umanità.

    q       Ma Gesù é venuto a salvare i peccatori o chi si riconosce tale, non quelli che si ritengono giusti!

     

    I frutti del pentimento

     

    "Se vi pentirete produrrete i frutti appropriati" (Lc. 3, 8).

    q       L'amore di Dio non si ottiene con i compromessi o con ciò che a noi pare la via giusta.

     

              "Non chi dice 'Signore, Signore,' entrerà nel Regno dei Cieli, ma solo chi si pente" (Mt. 7,22).

    q       É un avvertimento a non illuderci, perché

    q       se il pentimento è vero, risulta in una vera conversione o cambiamento di vita. E ne avremo la prova dalle azioni quotidiane, nell'amore verso i fratelli.

    q       Quindi, il vero pentimento risulterà in relazioni cambiate con gli altri. La smetteremo di giudicare i fratelli e perdoneremo sempre le offese.

     

    Il cuore nuovo (Ez. 36, 25-27)

     

    "Vi purificherò da ogni impurità e da tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo, e metterò uno spirito nuovo in voi... Metterò in voi il Mio Spirito e vivrete presso i Miei statuti, e osserverete i Miei decreti..."

     

    q       Al nostro primo tentativo di pentirci di quanto in noi fa dispiacere al Signore perché chiaramente contrario alla Sua legge, e al desiderio che lo accompagna, unito alla fede nella Sua parola,

    q       Dio risponde cominciando a cambiare il nostro cuore.

    q       Se siamo disponibili è Dio ad operare in noi la conversione e a farci crescere in Gesù.

    q       É una cosa che lo Spirito Santo produce in noi, che non dobbiamo fare da soli con le sole nostre forze.

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    Insegnamento n. 2:

     

    LA FEDE.

     

    "Non ho detto che se NON avete FEDE non vedrete la gloria di Dio?" Disse Gesù a Marta, per la risurrezione di Lazzaro.

     

    La chiave è la FEDE, per:

    1.      Vedere la gloria di Dio;

    2.       Sperimentare la vita nello Spirito;

    3.      Far sì che Dio operi con potenza in noi.

     

    Ø      Se avremo fede, vedremo accadere cose che sono al di là del potere umano.

    Ø      La fede deve crescere, come l'amicizia e l'amore.

     

    Ø      Nel Vangelo Gesù chiede sempre la fede per poter agire. Dove non l'ha trovata, non ha potuto fare miracoli.

     

    Ø      Fede non é accettazione eroica e passiva di quanto succede. Fede è conoscere la volontà di Dio espressa nella Sua parola e credere che quella è verità.

    Ø      Dio vuole che gli chiediamo le cose e vuole darci ciò che ha promesso. Ci vuole persone attive, desiderose di conoscerLo sempre più per farci sperimentare la Sua presenza e la Sua gloria (Lc 11,9).

    -         Solo quando avremo l'ansia ardente di conoscerLo, di vedere il cambiamento che può produrre in noi e di vederLo agire nel mondo, allora saremo pronti ad avere fede.

    -         Dio ha detto di voler agire in noi e per noi, e possiamo credere, esser certi che lo farà.

     

    "I Suoi comandamenti non sono gravosi, perché tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo, e la vittoria che trionfa nel mondo è la vostra fede" (1 Gv. 5, 3-4).

     

    "Lo Spirito di Dio che abita in voi è più potente dello spirito diabolico che sta nel mondo" (1 Gv. 4,4 seg.).

     

    Ø      Confidiamo di poter osservare i comandamenti di Dio perché Dio vive in noi e Lui ne è capace.

     

    Ma il fatto che Dio voglia agire non basta:

     

    Ø      Dobbiamo credere alle Sue promesse;

    Ø      e aspettarci quanto ha promesso.

    Ø      Vedere che Dio agisce con frequenza aumenta la fede degli altri.

    Ø      [Fare un esempio concreto di qualche evangelizzatore dei nostri tempi e della sua  esperienza di fede].

     

    Ø      Spesso pensiamo che ciò che abbiamo ottenuto nella vita cristiana sia più che sufficiente. Siamo pigri, non vogliamo di più.

    Ø      Ma i più grandi cristiani del mondo hanno un atteggiamento che tutti dovremmo avere. Kathryn Kuhlman ad esempio, una cristiana morta da qualche anno e con un fortissimo dono di guarigione, ha visto guarire migliaia di persone con la sua preghiera:

    Ø      Ma lei diceva: "Il Signore ha molto di più per noi. Dovremmo soddisfarlo e aspettarci quanto vuole darci."

     

    Ø      Se mettiamo un limite a quanto il Signore sta per fare per noi, o se diciamo di aver avuto abbastanza, al Signore resta difficile agire per noi.

    Ø      Siamo circondati dalla potenza di Dio. La fede è il modo per intercettare l'energia spirituale resa disponibile per noi.

    Ø      Esempio: onde magnetica e radio; corrente e luce elettrica.

    Ø      Non dobbiamo contare sulle nostre forze ma sulla forza di Dio e sul Suo intervento, e quindi credere che egli agirà.

    Ø      "Aver fede é esser certi di ciò in cui speriamo, esser certi di ciò che non vediamo" (Eb. 11,1).

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    00 14/12/2011 13:31

    Appendice insegnamenti per il Seminario N. 4 : Il Dono di Dio

    Insegnamento n. 3:

     

    Approfondimenti sul pentimento e sulla conversione

     

    1. IL PENTIMENTO

     

    Spunti per l'insegnamento:

               

    Il pentimento è uno dei cambiamenti richiesti per appartenere a Gesù.

    Ø      Chi si giustifica da solo non ha bisogno della Salvezza di Gesù, che è venuto a salvare i peccatori e quanti si riconoscono tali.

    Ø      "Se non rinasci di nuovo..."; "Se non diventerete come bambini..."

    Ø      Ciò implica una resa totale a Dio. Non cercheremo più di far adattare Dio alle nostre idee.

     

    Preghiera: "Signore Gesù, senza di Te non posso far nulla, ma col Tuo potere posso fare tutto. Dammi ora la potenza della Tua grazia, per allontanarmi completamente da tutto ciò che si oppone alla volontà del Padre mio adorato. Mostrami come dedicare completamente a Te la mia vita."

     

    Ø      Siamo per Gesù o contro di Lui?

    Ø      "Pensare", "interrogarsi", "dibattere" o "discutere" su Gesù non è quanto Egli vuole.

    Ø      Gesù vuole una decisione e la conversione a Lui come Persona che ama.

    Ø      Tale conversione deve avvenire ogni giorno, non una volta per tutte; e deve crescere, come crescono l'amicizia e l'amore.

    Ø      É necessario leggere spesso per controllare se stiamo camminando verso di Lui ogni giorno.

     

    Conversione significa lasciare la nostra via e orientarsi verso Dio. É una passeggiata con Gesù che dura tutta la vita.

    Ø      Ciò significa camminare lontano dal peccato. Ed è pentimento.

    Ø      Il sacramento della penitenza elimina la colpa.

    Ø      Ma sentirsi colpevoli è il nostro stato permanente dinanzi a Dio, e di conseguenza dobbiamo sempre essere in uno stato di pentimento davanti a Lui.

    Ø      Per iniziare una vita cristiana nuova dobbiamo cominciare col rinnovare il pentimento, riscoprire lo stato di peccato in cui siamo nati.

    Ø      Abbiamo bisogno della continua misericordia di Dio offertaci in Gesù Cristo.

     

    Le prime parole di Gesù furono: "Pentitevi e credete alla Buona novella" (Mt. 1,15).

    Ø      L'esempio di Maria;

    Ø      La colpevolezza è più del peccato;

    Ø      Il pentimento quindi deve essere più grande del peccato di cui ci rendiamo conto;

    Ø      Tutto ciò che non abbiamo fatto e che Dio ci aveva chiesto è peccato - di omissione.

     

    Ma siamo peccatori redenti!

    Ø      Da soli non possiamo niente, ma Gesù ci ha già salvati e dobbiamo esserne felici.

    Ø      Tuttavia, non dobbiamo dimenticare il bisogno continuo di redenzione, che ci giunge tramite la grazia ottenutaci da Gesù.

    Rendiamo grazie di cuore a Dio quando riconosciamo il nostro bisogno continuo di redenzione e dell'opera di Gesù.

     

    Farisei o Pubblicani?

       Il fariseo non mentiva quando pregava con alterigia; e neppure il gabelliere.

    Ø      Ma il primo non riconosceva il bisogno di salvezza mentre il secondo aveva la giusta disposizione verso Dio.

     

    Vi ritenete giusti?

     

    "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mc. 2,17).

     

    Ø      Non è difficile enumerare le proprie virtù e ritenere che sono merito nostro, del nostro impegno.

    Ø      Ma in quel caso possiamo escluderci dal piano di salvezza di Gesù. Saremmo tra coloro che "si vantano per le proprie virtù."

    Ø      La salvezza, tuttavia, è per i peccatori che si riconoscono tali.

    Ø      Se non ammettiamo e non riconosciamo il nostro peccato, non possiamo essere chiamati da Gesù.

     

    Che cosa non é pentimento:

     

    1.      Non é ansietà permanente, sentirsi in colpa per niente.

    2.      Non è l'insoddisfazione della propria debolezza. Questo è egoismo perché non è una cosa diretta verso Dio; non è dolore cristiano.

    3.      Non è la sola certezza di essere peccatori. Se riconosco di esserlo e non arrivo a un dolore sincero del peccato, il pentimento è nella testa e non nel cuore.

    4.      Fare solo atti di penitenza non basta. I farisei digiunavano, pregavano e facevano molte cerimonie di purificazione, ma senza pentirsi. "Se la vostra virtù non è più grande di quella dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli" (Mt. 5,20).

    5.      Il dispiacere di aver infranto una legge. É colpa legale, ma per il cristiano colpa significa mancanza verso Dio. É molto più che mancare contro una legge, che può portare al dispiacere e alla punizione, ma non necessariamente al pentimento.

    6.  Ricordare i peccati passati: sono stati perdonati.

    7.      Andare spesso a confessarsi, come se la confessione fosse una macchinetta a gettone.

     

    I frutti del pentimento

    1.      Confessione del peccato; importanza della confessione periodica.

    2.      Il vero pentimento porta la volontà di abbandonare il peccato. "Se vi pentirete produrrete i frutti del pentimento" (Mt. 3,8).

    3.      Chi è veramente pentito usa il potere di Cristo risorto contro il peccato.

     

    Ø      Nessuno sforzo umano - buone azioni, forza di volontà, o frequenti esami di coscienza - potrà portarci a superare il peccato.

    Ø      Lo potremo vincere solo con una dipendenza costante da Dio e dalla sua potenza.

    Ø      Allora, applicheremo la potenza della Sua risurrezione contro il peccato. Parteciperemo alla vittoria di Cristo.

     

    Il pentimento non é il risultato di uno sforzo umano: é un dono di Dio:

     

    "Dio concede... il pentimento che porta alla vita" (Atti 11,18).

    Ø      Solo Dio può concederlo, e lo farà se lo chiediamo. Preghiamo quindi per questa grazia preziosa, nel caso che il nostro senso del peccato non sia abbastanza forte.

     

    Il sacramento della penitenza:

     

        Nel passato si metteva una forte enfasi sul peccato, trascurando l'aspetto più importante: il dolore del peccato.

    Ø      La penitenza come un lavaggio a gettone?

    Ø      La grazia di Dio ci farà vedere il nostro stato di peccato, ed allora cominceremo ad avere dolore, un atteggiamento cristiano di pentimento nel cuore e apprezzeremo il sacramento della penitenza.

    Ø      Dobbiamo prepararci al sacramento, ogni volta, chiedendo un pentimento profondo.

     

    Ø      É un incontro tra amici: Gesù e l'uomo, per riconciliarsi. I peccati sono secondari.

    Ø      La confessione dei peccati, quindi, deve essere profonda e non superficiale. Non va ricavata da un elenco trovato in un libro.

    Ø      Dovrebbe essere l'esposizione di come serviamo o non serviamo Dio nella nostra vita.

    Ø      Potrebbe essere un colloquio con Dio, aiutati dal sacerdote, se in lui vediamo Gesù.

     

     

    2. LA CONVERSIONE

     

    Cerchiamo di capire cosa significa accettare la conversione nella nostra vita.

     

          Quando Gesù chiede chi è il più importante nel Regno dei Cieli, tra quanti avevano fatto la Sua volontà e accettato Dio, in Matteo 18, 2-3 leggiamo:

     

    "Allora chiamò a Sé un bambino e lo mise di fronte a loro. Poi disse: 'In verità vi dico, se non cambiate e non diventate come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli."

     

    Ø      La parola greca tradotta con "cambiate" significa far girare qualcosa nella direzione opposta (un cavallo o un esercito). Come il Signore ce la espone qui, significa:

    Ø      "se un uomo non riconosce che la direzione della propria vita é sbagliata e se poi non si volge con vigore nella direzione opposta, non entrerà nel regno dei cieli".

    È questo che esige l'incontro con Gesù.

     

    Esaminiamo noi stessi

    Ø      Ci siamo mai convertiti, orientati completamente verso Gesù? Abbiamo fatto questo cambiamento?

    Ø      Forse alcuni hanno creduto di seguire Gesù in modo soddisfacente limitandosi a credere ad alcune verità e facendo certe azioni.

    Ø      Ma seguire Gesù richiede molto di più: Esige un cambiamento profondo, una svolta radicale, una dedizione totale della nostra vita a Gesù.

     

    Come bambini…

    Ø      Il risultato del cambiamento sarà che diventeremo come bambini. Svilupperemo la semplicità e la libertà dei bambini sicuri.

    Ø      Il bimbo sicuro è avvolto e controllato dall' esperienza dell'amore dei genitori. Tutto il resto è secondario ed è messo dietro a questa esperienza basilare.

    -          Se una volta ci siamo convertiti a Gesù e continuiamo in quella direzione, saremo come bambini che non nascondono nulla perché non hanno nulla da nascondere.

    -          Saremo certi della direzione presa, e saremo cambiati nella maniera profonda ed esigente che Gesù richiede a tutti i Suoi seguaci: "Se non cambierete... "

     

    Ø      Ma non è facile: ciò implica una resa totale alla volontà di Dio.

    Ø      Non cercheremo più di far rientrare Dio nelle nostre idee, adattandovelo: Saremo noi ad adattarci alle Sue idee.

     

    Ø      Quando Pietro e Giovanni fecero un miracolo con il potere di Gesù e uno zoppo poté camminare, leggiamo: "Tutti corsero loro incontro con grande eccitazione" e Pietro colse l'occasione per dire cosa dovevano fare: "Dovete pentirvi e convertirvi a Dio" (Atti 3,19).

     

    Come avviene e cosa significa

     

    Ø      Negli scritti di S. Luca (Atti) la parola "conversione" è un rivolgersi, orientarsi verso una persona annunciata come Signore.

    -          Non è mai il rivolgersi verso una Chiesa, una fede e nemmeno verso il battesimo.

    -          Il Solo a cui possiamo convertirci é il Signore.

    -          Luca presenta la conversione come qualcosa da farsi in libertà totale. Non è mai qualcosa che ci viene fatto.

    -          La conversione é un'offerta libera, radicale e personale di tutti noi stessi al Signore.

    -          Lo abbiamo fatto mai? O forse ci siamo gingillati nella fanciullezza a 'fare cose cristiane"? Ci siamo mai dati completamente a Gesù?

     

    Ø      Il significato di conversione è molto chiaro quando ascoltiamo le parole di Gesù a tutti i suoi seguaci:

    "E poi disse a tutti: 'Se qualcuno vuol essere mio seguace, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per amore mio, la salverà" (Lc. 9,24).

     

    Ø      Nulla è più radicale che rinunciare a se stessi. Ma è proprio quanto la conversione a Gesù esige. Niente di meno potrà bastare.

    Ø      Perdere la nostra vita per amore di Gesù è richiesto a ciascuno di noi. Ciò non implica necessariamente la morte fisica, ma certo il lasciarsi andare senza riserve a Gesù e alla guida dello Spirito Santo, proprio come fa il bimbo sicuro con i genitori.

    Ø      Ciascuno di noi deve chiedersi se ha mai accettato Gesù alle Sue condizioni, senza riserve o condizioni speciali per noi.

    Ø      É questa l'essenza del significato di convertirsi a Dio.

     

    Con Gesù o contro di Lui?

        A differenza degli altri leader politici o religiosi, Gesù non accetta una amicizia superficiale.

    Ø      Ognuno di noi in fondo al cuore deve prendere una decisione importante: con o contro Gesù?

    Ø      Quando pecchiamo possiamo non vivere quella decisione, ma essa va presa al livello più profondo della personalità: "Chi non è con Me è contro di Me. E chi non raccoglie con Me, disperde" (Lc. 11,23).

    Ø      Gesù non vuole essere oggetto del nostro interesse culturale o filosofico. Vuole una decisione: chiede la conversione a sé come Persona vivente,

    Ø      e la nostra risposta non deve mai essere debole o vaga. Deve essere un fuoco ardente in noi:

    "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!" (Lc. 12,49).

     

    Conversione progressiva…

     

        La conversione non è qualcosa avvenuto una volta per tutte nel passato. Gesù ha detto che deve avvenire "ogni giorno" (Lc. 9,23), proprio come l'amicizia e l'amore vero, che crescono sempre e sono sempre nuovi.

     

    Ø      Una relazione genuina cambia ogni giorno. Col morire al nostro egoismo si vive di più per gli altri, e lo stesso avviene nella conversione cristiana: è una dinamica che cresce, sempre diversa perché si approfondisce ogni giorno, mentre scopriamo sempre più l'amicizia con Gesù.

    Ø      Quando siamo veramente convertiti a Dio, orientiamo verso di Lui la nostra vita. Ma dobbiamo restare incatenati a Lui per sempre.

    Ø      Dobbiamo leggere spesso la Scrittura per controllare se stiamo crescendo nella relazione con Lui, se ci impegniamo con Lui sempre di più ogni giorno.

    Ø      Se il cuore si ferma, la vita cessa; se si ferma la dinamica della conversione, la fede muore.