00 13/12/2011 17:40
v QUINTO MISTERO

Il Padre e Gesù, a Pentecoste, effondono lo Spirito Santo la Chiesa, costituita in potenza, si apre alla missione nel mondo.

 

·         Dalla Sacra Scrittura

Dagli Atti degli Apostoli 2,1-13

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciaro­no a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.

Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osser­vanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lin­gua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotàmia, della Giudea, della Cappadòcia, dei Ponto e dellAsia, della Frigia e della Panfilia, dell'E­gitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranie­ri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udia­mo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l'un l'altro: «Che significa questo?». Altri invece li deride­vano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».

   Commento al mistero

La Chiesa a Pentecoste viene manifestata al mondo quale sacramento, segno di unità con Dio e con tutto il genere umano (cfr. LG 1), proprio perché riempita del dono di Dio per eccellenza, della Poten­za Divina dAmore. Lo Spirito Santo le infonde forza e soprattutto l'amore divino il quale, riversato nel cuore del credente, lo rende capace di amare anzitutto il suo Creatore e Salvatore e poi il suo prossimo, in par­ticolare il più bisognoso. Egli - lo Spirito - sprona con somma discrezione ma efficacemente alla carità, per­mette alla Chiesa tutta e alle sue membra di ricerca­re l'Unità nella Verità; unità e verità che provengono dallAlto come dono ma allo stesso tempo esigono la pronta disponibilità del rinnegamento di sé e l'acco­glienza umile e fiduciosa della volontà di Dio.

È l’Amore di Dio, effuso nei nostri cuori, accolto, custodito e vissuto che produce, rende possibile, reale il desiderio ardente del Cuore di Cristo che «siano anch'essi in noi una cosa sola» (Gv 17,21), perché Dio, essendo Amore (cfr. 1Gv 4,16), vuole che siamo animati sin nelle profondità più recondite del nostro essere da questo fuoco Divino per divenire così sempre più conformi, somiglianti all'immagine del suo Volto ineffabile e di incomparabile bellezza divina. Ciò che da un punto di vista umano è diffici­le accettare, portare avanti, perché "l'uomo vecchio, carnale" dentro di noi lo rende tale, lo Spirito Santo che è la Persona-Amore lo rende facile, non per costrizione, bensì per attrazione, cioè lo rende sim­patico e quindi bello, piacevole da compiere. Egli ci rende capaci di compiere, di osservare il comanda­mento che è antico sì, ma pure nuovo (cfr. 1Gv 2,7­8), perché Gesù lo ha portato alla sua piena perfe­zione: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amia­te gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35).

   Dagli scritti della Povera Anima Scritto del 5/4/1966

La Voce - lo che ti parlo in spirito e verità ti assicu­ro che, se si darà ascolto a questo mio nuovo Mes­saggio d'amore, e si farà conoscere e glorificare lo Spirito Santo, si diffonderà nella mia Chiesa e nelle anime un nuovo spirito, che, quale brezza mattutina, le rinvigorirà, e le vocazioni ecclesiastiche e religiose torneranno a rifiorire, a grande vantaggio e rinnova­mento dello spirito cristiano nelle anime e nella società... e si effettuerà quel trionfo del mio Amore che sino dall'eternità è stato prestabilito con la mia venuta su questa terra.

   Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria».

- Per sette volte si dice:

V Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco del tuo Amore.

   Conclusione

V. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama.

di infinito amore!

                       

v SESTO MISTERO

Lo Spirito Santo scende per la prima volta sui pagani.

  

·         Dalla Sacra Scrittura

Dagli Atti degli Apostoli 10,34-43

Pietro prese la parola e disse: «In verità sto ren­dendomi conto che Dio non fa preferenze di perso­ne, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la paro­la che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti.

Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giu­dea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che sta­vano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui com­piute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparis­se, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome».

   Commento al mistero

Lo Spirito Santo, che ama infinitamente gli uomi­ni non in modo generico ma specifico, personale, opera incessantemente con il Padre e il Figlio affin­ché ogni creatura giunga alla salvezza eterna: Egli, nei modi e nelle forme che Lui sa essere più adatte a ciascuno, manifesta quelle cose che si devono compiere per piacere a Dio Trinità, sia nell'interno dell'anima con le sue buone ispirazioni o con i suoi ammonimenti e sia all'esterno con la predicazione, gli avvisi e tanti, tanti piccoli o grandi fatti dell'esi­stenza umana.

Egli desidera trovare accoglienza nel cuore degli uomini per riempirli di sé, per saziare la loro fame e sete di senso pieno della vita. Spesso però succe­de che noi non teniamo aperta la bocca del desi­derio sincero, retto, per riceverlo perché distratti, attratti da altre forze o interessi.

Lo Spirito Santo però, pur rispettando la libertà di ciascuno non si stanca nella sua fantasia creatrice di soffiare sulle sue creature il suo alito di vita, di luce, di verità e di bontà, ben sapendo a quale prezzo le nostre anime sono state comprate: con il Sangue pre­zioso di Gesù, l'Unigenito di Dio.

Lo Spirito vuole fare di ciascuno di noi dei vasi di elezione ricolmi di "vino nuovo" che è Lui stesso, staccandoci da tutti quegli attaccamenti disordinati alle creature e a noi stessi non conformi alla legge della libertà, della giustizia e della verità che Iddio Creatore ha così sapientemente e giustamente stabi­lito e ordinato nel suo beneplacito per ciascuno di noi, affinché potessimo esclamare più che con la bocca con tutta la nostra condotta: quanto è grande il tuo Nome o Signore su tutta la faccia della terra e per tutta l'estensione dei cieli (cfr. Sai 8,2).

Lasciamo allora che lo Spirito del Signore prenda sempre più possesso di noi perché sia Lui l'ispirato­re di ogni pensiero, parola e azione ed essere così riconosciuti dal Padre veri suoi figli perché mossi, animati dal Suo Spirito di Amore, dandogli quella gloria e gioia che a buon diritto gli spetta essendo il nostro tenero "Papà", datore di ogni bene.

   Dagli scritti della Povera Anima Scritto dei 14/12/1965

La Voce - È per la Carità del Padre e dei Figlio che gli uomini sono ritornati nella figliolanza di Dio. Dio infatti li ha mirati nel volto del suo Unigenito, e li ha amati di un amore d'infinita misericordia, senza badare alla propria Divina Maestà offesa. Ma tutto questo si è operato negli ardori ineffabili dello Spiri­to Santo, Amore sostanziale del Padre e del Figlio...

   Brevi risonanze di lode

- Un «Padre nostro» e un'«Ave, o Maria».

- Per sette volte si dice:

V Veni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli.

R. E accendi in essi il fuoco del tuo Amore. Conclusione

V. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a te, Eter­no Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Sal­vatore delle anime nostre. E gloria e onor al suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!


[Modificato da MARIOCAPALBO 28/05/2016 22:12]