settimo giorno

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MARIOCAPALBO
00sabato 6 dicembre 2014 16:16
La legge umana e quella divina


Preghiera


O beni del Signore, dolci, immortali, incomparabili, eterni, immutabili! Quando vi vedrò, o beni del Signore? Ho fede di vedervi, ma non nella terra di coloro che muoiono. Ho fede di vedere i beni del Signore nella terra dei viventi. (En. in Ps. 26, II, 22)




La legge umana e quella divina



Ecco le proprietà. In nome di quale diritto le rivendichi? In nome del diritto divino o di quello umano? Mi diranno che il diritto divino si trova nelle Scritture, quello umano nelle leggi dei re. Io replico: a che titolo uno possiede una cosa? non forse in virtù del diritto umano? perché in virtù del diritto divino al Signore appartiene la terra e la sua pienezza (Sal 23, 1)Con una medesima terra Dio ha creato i poveri e i ricchi ed una medesima terra sostiene i poveri e i ricchi. Tuttavia è in virtù del diritto umano che uno dice: questa terra è mia, questa casa è mia, questo servo è mio. Dunque in virtù del diritto umano, del diritto degli imperatori. E perché? Perché questi diritti Dio li ha distribuiti al genere umano per mezzo degli imperatori e dei re di questo mondo. Volete che prendiamo atto delle leggi degli imperatori e in base ad esse definiamo la questione della proprietà? Se volete possedere basandovi sul diritto umano, si proceda alla lettura delle leggi degli imperatori, e vediamo se era loro intenzione che gli eretici fossero proprietari. Ma che mi importa dell’imperatore! - dirai. Gli è che tu possiedi la terra in base al diritto da lui fissato. Sopprimendo questo diritto, nessuno potrà dire: questa terra è mia, questo servo è mio, questa casa è mia. Se, invece, gli uomini hanno questa proprietà perché ne hanno ricevuto il diritto dai re, volete che leggiamo queste leggi per convincervi che se godete il possesso anche soltanto di un orto, non lo dovete se non alla mansuetudine della colomba, che se non altro vi ci lascia? (In Io. Ev. 6, 25)


 Per la riflessione
Tutti gli uomini che amano queste cose, - che Cristo non volle avere, perché voleva mostrare non possedendole, che erano da disprezzarsi, non già perché non avesse il potere di possederle, - tutti coloro che amano queste cose disprezzano Lui. (En. in Ps. 30, II, d. 3, 5)

 Pensiero agostiniano
Non amate le cose temporali, perché se si amassero come un bene, le amerebbe l’uomo che il Figlio di Dio ha assunto. (De agone christiano 11.12)


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