quinto giorno

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MARIOCAPALBO
00lunedì 1 dicembre 2014 19:56
Gli ascoltatori della Parola


GIOVEDÌ






"Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica,
è simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia".
(Mt 7, 24)
L’ascolto della Parola di Dio non può lasciare indifferenti né tantomeno inoperosi. Esso invita all’azione, ad edificare la propria vita sul fondamento di Cristo, la Roccia stabile. Dirsi cristiani è ben poca cosa; occorre esserlo e dimostrarlo nella vita concreta. (Cf Sermo 9, 21)
 
Dai "Discorsi" di Sant’Agostino Vescovo (Sermo 179, 8-9)
 
Gli ascoltatori della Parola
Non ingannate voi stessi, fratelli miei, che pure siete venuti con desiderio ad ascoltare la parola; se non mettete in pratica ciò che avete ascoltato, smentendo voi stessi. Considerate che, se è attraente l’ascoltare, quanto più il realizzare. Se non ascolti, se trascuri di ascoltare, non edifichi nulla. Se ascolti e non metti in pratica, metti mano ad una rovina. A questo riguardo è stata offerta da Cristo Signore una similitudine perfettamente rispondente. Egli dice: Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica lo rassomiglierò ad un uomo saggio che edifica la propria casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa ed essa non cadde. Perché non cadde? Perché era fondata sulla roccia (Mt 7, 24-25). Ne segue che ascoltare e mettere in pratica equivale ad edificare sulla roccia. L'ascolto stesso è appunto un edificare. Chi invece - dice - ascolta queste mie parole e non le mette in pratica lo rassomiglierò ad un uomo stolto che edifica. Anche costui edifica. Che cosa edifica? Questo: Edifica la propria casa; ma per il fatto che non mette in pratica ciò che ascolta, pur ascoltando edifica sulla sabbia (Mt 7, 26). Insomma, edifica sulla sabbia chi ascolta e non mette in pratica; sulla roccia chi ascolta e mette in pratica. Chi non ascolta affatto non edifica né sulla roccia, né sulla sabbia.
Quale necessità ho di ascoltare ciò che non intendo fare? - dice allora qualcuno. Ascoltando infatti e non mettendo in pratica - dice - io metterò mano ad una rovina. Non è più sicuro non ascoltare affatto? In realtà, nella similitudine da lui proposta, il Signore non volle toccare questo caso, ma lo diede ad intendere. Infatti, in questa vita non hanno tregua la pioggia, i venti, i fiumi. Non edifichi sulla roccia, per non farti precipitare, se vi si abbattono? Non edifichi sulla sabbia nell’intento che, venendo, non mandino in rovina la casa? In conseguenza, resterai così, senza il riparo di alcun tetto se nulla ascolti. Viene la pioggia, straripano i fiumi; sei forse più sicuro per il fatto di essere trascinato via privo di tutto? Considera dunque quale parte vai a scegliere. Non ascoltando, non sarai sicuro, come credi; privo di ogni riparo è di necessità che tu sia sepolto, asportato, sommerso. Pertanto, se è un male edificare sulla sabbia, è anche un male non edificare affatto; altro non resta di bene che edificare sulla roccia. Non ascoltare è quindi un male; ascoltare e non mettere in pratica è un male: rimane l’ascoltare e mettere in pratica. Dunque: Siate come quelli che mettono in pratica la parola e non ascoltatori soltanto, ingannando voi stessi (Gc 1, 19).

MARIOCAPALBO
00giovedì 4 dicembre 2014 12:41
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