Vicinanza alle famiglia che soffrono a causa dei conflitti

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MARIOCAPALBO
00sabato 11 ottobre 2014 13:13



Vicinanza alle famiglia che soffrono a causa dei conflitti, in particolare a quelle della Siria, dell’Iraq e di tutto il Medio oriente, è stata espressa dai padri del Sinodo dei vescovi nel seguente messaggio reso noto venerdì 10 ottobre.


Riuniti attorno al Successore dell’Apostolo Pietro, noi Padri sinodali della iii Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, insieme a tutti i partecipanti, condividiamo la paterna sollecitudine del Santo Padre, esprimendo profonda vicinanza a tutte le famiglie che soffrono a causa dei numerosi conflitti in corso.



In particolare, eleviamo al Signore la nostra supplica per le famiglie irachene e siriane, costrette, a causa della fede cristiana che professano o dell’appartenenza ad altre comunità etniche o religiose, ad abbandonare tutto e a fuggire verso un futuro privo di ogni certezza. Con il Santo Padre Francesco ribadiamo che «nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza» e che «uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!» (Discorso ai leader di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana, 21 settembre 2014). Nel ringraziare le Organizzazioni internazionali e i Paesi per la loro solidarietà, invitiamo le persone di buona volontà ad offrire la necessaria assistenza e l’aiuto alle vittime innocenti della barbarie in atto, e allo stesso tempo chiediamo alla Comunità internazionale di adoperarsi per ristabilire la convivenza pacifica in Iraq, in Siria e in tutto il Medio oriente.


Parimenti, il nostro pensiero va alle famiglie lacerate e sofferenti nelle altre parti del mondo, che subiscono persistenti violenze. A loro vogliamo assicurare la nostra costante preghiera perché il Signore misericordioso converta i cuori e doni pace e stabilità a quanti ora sono nella prova.


La Santa Famiglia di Nazareth che ha patito la «via dolorosa dell’esilio» (Angelus, 29 dicembre 2013) faccia di ogni famiglia, «comunità di amore e di riconciliazione» (ibid.), una sorgente di speranza per il mondo intero.


Con l’ottava congregazione di giovedì pomeriggio 9 ottobre — dedicata al tema «La Chiesa e la famiglia di fronte alla sfida educativa» — si è conclusa la fase del dibattito generale, durante la quale sono stati pronunciati 180 interventi programmati, ai quali vanno aggiunti gli 80 svolti nella discussione libera. Nella nona congregazione di venerdì mattina, invece, i padri hanno ascoltato le testimonianze degli uditori e delle uditrici. Hanno preso la parola venti laici e un sacerdote impegnato nella pastorale familiare. Al termine si sono riuniti per la prima volta i dieci circoli minori suddivisi per aree linguistiche (tre per l’inglese, tre per l’italiano, due per il francese e due per lo spagnolo) che hanno eletto i loro moderatori. 




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