VEGLIA D’AVVENTO

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MARIOCAPALBO
00sabato 1 dicembre 2012 19:37
1 dicembre 2012
VEGLIA D’AVVENTO
1 dicembre 2012

La chiesa è in penombra. Dinanzi all’altare o in un altro luogo adatto si prepara la
lampada lucernale che sarà accesa a sua tempo. In prossimità dell’ambone si collochi
l’icone della Vergine Maria a meno che essa non sia già presente nell’area celebrativa. A
ciascuno dei presenti è distribuita una lucerna o un lumino.
Mentre si esegue un brano musicale, i ministri dalla sacrestia procedono verso il
presbiterio attraverso la navata centrale. La processione introitale è aperta dal
turiferario; segue il diacono con l’Evangeliario, oppure in sua assenza il lettore istituito
o uno dei presbiteri; quindi seguono i ministranti, i presbiteri, i parroci della città e
infine il presbitero che presiede la celebrazione. Giunti in presbiterio, dopo avere
venerato l’altare, ciascuno si reca al proprio posto. Il presbitero presidente dalla sede



introduce la celebrazione.
LUCERNALE
Saluto
Presbitero Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi. Cfr Rm 15,13
L’assemblea E con il tuo spirito

Monizione

Presbitero Fratelli e sorelle, all’inizio dell’Avvento, memori della
promessa del nostro Dio e Salvatore, vegliamo e preghiamo nell’attesa
del suo ritorno. È ormai tempo, infatti, di svegliarci dal sonno, perché
adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle
tenebre e indossiamo le armi della luce (cf. Rm 13,11-12). Lasciamoci
illuminare dal Vangelo di Cristo. Attingiamo da lui la luce per
alimentare le lampade della speranza e, lieti e concordi, andiamo
incontro al Signore Gesù, Salvatore e Sposo e della Chiesa, che ritorna
con tutti i suoi santi nella gloria.
Accensione della Lampada lucernale e delle altre luci
Il diacono, o in sua assenza il presbitero presidente, accende la Lampada lucernale.
Quindi, i parroci accendono le loro lucerne e diffondono la luce a tutti i presenti, mentre
si accendono tutte le luci della chiesa.

Nel frattempo si acclama l’inno:
1. Tu sei vivo fuoco che trionfi a sera,
del mio giorno sei la brace.
Ecco, già rosseggia di bellezza eterna
questo giorno che si spegne.
Se con te, come vuoi, l’anima riscaldo, sono nella pace.
2. Tu sei fresca nube che ristori a sera,
del mio giorno sei rugiada.
Ecco, già rinasce di freschezza eterna
questo giorno che sfiorisce.
Se con te, come vuoi, cerco la sorgente, sono nella pace.
3. Tu sei l’orizzonte che s’allarga a sera,
del mio cuore sei dimora.
Ecco, già riposa in ampiezza eterna
questo giorno che si chiude.
Se con te, come vuoi, m’avvicino a casa, sono nella pace.
4. Tu sei voce amica che mi parli a sera,
del mio giorno sei conforto.
Ecco, già risuona d’allegrezza eterna
questo giorno che ammutisce.
Se con te, come vuoi, cerco la Parola, sono nella pace.
5. Tu sei sposo ardente che ritorni a sera,
del mio giorno sei l’abbraccio.
Ecco, già esulta di ebbrezza eterna
questo giorno che sospira.
Se con te, come vuoi, mi consumo amando, sono nella pace.
Orazione lucernale
Presbitero O Cristo, stella radiosa del mattino,
incarnazione dell’infinito amore,
salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida
come la sposa pronta per le nozze:
vieni Signore Gesù, unica speranza del mondo.
Tu sei Dio, e vivi e regni nei secoli dei secoli.
L’assemblea Amen.
Tutti siedono senza spegnere la lucerna.

SALMODIA
1^ Antifona Beati quei servi che il Signore
al suo ritorno troverà vigilanti.

Salmo 1 – La Beatitudine del giusto
L’intera raccolta del Salterio si apre con questo salmo, che delinea il cammino del giusto, in contrapposizione a
quello del malvagio. Il salmo si ispira alla letteratura sapienziale, che ama riflettere sulla condizione
dell’uomo, sul suo destino e sulle sue scelte, in vista della felicità. I credenti attendono il ritorno del loro
Signore “meditando giorno e notte le sue parole”.
1 Salmista 1Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
2 Salmista 3 È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
1 Salmista 4 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
5 perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio
né i peccatori nell'assemblea dei giusti,
2 Salmista 6 poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
1^ Antifona Beati quei servi che il Signore
al suo ritorno troverà vigilanti.
2^ Antifona Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!
E chi ascolta dica : Vieni!

Salmo 79 – Preghiera per la rinascita di Israele
Il salmo, scritto in momento particolarmente difficile della storia d’Israele esprime l’invocazione del popolo
eletto che grida verso Dio, suo pastore e guida, affinché intervenga con la sua grande potenza. Come rivelato
da Gesù, la Chiesa è la sua vigna; lui è la vite vera e i discepoli ne sono i tralci (Gv 15). Lungo la sua storia, le
prove e persecuzioni, infedeltà e speranze, i discepoli del Signore invocano la venuta del Salvatore e si affidano
fiduciosamente alla fedeltà di Dio che pianta e cura la Chiesa con amore di Padre.
Salmista 2 Tu, pastore d'Israele, ascolta,
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Seduto sui cherubini, risplendi
3 davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse.
Assemblea Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
4 O Dio, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Salmista 5 Signore, Dio degli eserciti,
fino a quando fremerai di sdegno
contro le preghiere del tuo popolo?
6 Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza.
7 Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini
e i nostri nemici ridono di noi.
Assemblea 8 Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Salmista 9 Hai sradicato una vite dall'Egitto,
hai scacciato le genti e l'hai trapiantata.
10 Le hai preparato il terreno,
hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terra.
11 La sua ombra copriva le montagne
e i suoi rami i cedri più alti.
12 Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.
13 Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
14 La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.
Assemblea 15 Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
16 proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Salmista 17 È stata data alle fiamme, è stata recisa:
essi periranno alla minaccia del tuo volto.
18 Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Assemblea 19 Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
20 Signore, Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
2^ Antifona Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!
E chi ascolta dica : Vieni!
3^ Antifona Vedrete venire il Figlio dell’uomo,
seduto alla destra della Potenza.

Salmo 84 – Supplica per la pace e la giustizia
Gioia, speranza e fiducia pervadono questa composizione, che sgorga dal cuore degli Ebrei rimpatriati
dall’esilio babilonese e testimoni della ricostruzione materiale e spirituale della loro nazione. Non mancano,
tuttavia, i motivi che caratterizzano le lamentazioni collettive e che fanno di questo salmo una supplica a Dio,
perché ritorni a essere favorevole al suo popolo.
1 Assemblea 2 Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
hai ristabilito la sorte di Giacobbe.
2 Assemblea 3 Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
hai coperto ogni loro peccato.
1 Assemblea 4 Hai posto fine a tutta la tua collera,
ti sei distolto dalla tua ira ardente.
2 Assemblea 5 Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.
1 Assemblea 6 Forse per sempre sarai adirato con noi,
di generazione in generazione riverserai la tua ira?
2 Assemblea 7 Non tornerai tu a ridarci la vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?
1 Assemblea 8 Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
2 Assemblea 9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
1 Assemblea per il suo popolo, per i suoi fedeli
per chi ritorna a lui con fiducia.
2 Assemblea 10 Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
1 Assemblea 11 Amore e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
2 Assemblea 12 Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
1 Assemblea 13 Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
2 Assemblea 14 giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
3^ Antifona Vedrete venire il Figlio dell’uomo,
seduto alla destra della Potenza.

LITURGIA DELLA PAROLA
Tutti si mettono in piedi.
Versetto
V. Alzate la testa, e guardate:
R. la vostra liberazione è vicina.
Tutti si siedono e ascoltano la proclamazione della parola di Dio.
Lettura apostolica (1Ts 5,1-24)
Dalla prima lettere di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Vigiliamo e siamo sobri.
1 Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve
ne scriva;
2 infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un
ladro di notte.
3E quando la gente dirà: "C'è pace e sicurezza!", allora
d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e
non potranno sfuggire.
4Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché
quel giorno possa sorprendervi come un ladro.
5Infatti siete tutti figli
della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle
tenebre.
6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo
sobri.
7Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano,
di notte si ubriacano.
8 Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo
sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo
la speranza della salvezza.
9Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma
ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.
10Egli
è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo
insieme con lui.
11Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni
agli altri, come già fate.
12 Vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi,
che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono;
13trattateli con
molto rispetto e amore, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi.
14Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi
è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti.
15Badate
che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene
tra voi e con tutti.
16Siate sempre lieti,
17pregate ininterrottamente, 18in
ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù
verso di voi.
19 Non spegnete lo Spirito,
20non disprezzate le profezie.
21Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono.
22Astenetevi da ogni specie
di male.
23 Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona,
spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo.
24Degno di fede è colui che vi chiama: egli
farà tutto questo!

Responsorio
Tutti si mettono in piedi. Quindi, il diacono, o in sua assenza uno dei presbiteri, prende
l’Evangeliario dall’altare e solennemente lo porta all’ambone, accompagnato dal
turiferario e da cinque rappresentanti delle comunità parrocchiali recanti in mano la
loro lucerna. Nel frattempo tutti acclamano con il canto che segue oppure con un'altra

invocazione adatta.
L’Assemblea
A te Gesù Cristo ho innalzato la mia anima. Salvatore del mondo in te ho sperato.
1 Solista Guardo da lontano, e vedo arrivare la potenza del
Signore, come una nube che copre la terra; andategli
incontro, e dite:Sei tu colui che aspettiamo, il Re della
casa d'Israele?
2 Solista Voi tutti, abitanti della terra, figli dell'uomo,
popolo e ricchi insieme, andategli incontro, e dite:
1 Solista Pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi il tuo
popolo come un gregge, sei tu colui che aspettiamo?
2 Solista Sollevate, porte, i vostri frontali; alzatevi,
porte antiche: entri il Re della gloria, il Re della casa
d'Israele.
A te Gesù Cristo ho innalzato la mia anima. Salvatore del mondo in te ho sperato.

Lettura evangelica (Mt 25,1-13)
Dal Vangelo secondo Luca
Ecco lo Sposo: andategli incontro.
29In quel tempo Gesù disse una parabola: "Osservate la pianta di fico e
tutti gli alberi: 30quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli,
che ormai l'estate è vicina. 31Così anche voi: quando vedrete accadere
queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32In verità io vi dico:
non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. 33Il cielo e la
terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in
dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi
piombi addosso all'improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà
sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in
ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò
che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".
Terminata la proclamazione evangelica, l’Evangeliario è deposto aperto sull’altare,
davanti al quale si collocano le cinque lucerne utilizzate durante la proclamazione.

Consegna del Vangelo di Matteo
Il presbitero che presiede la celebrazione consegna ai presenti, o ad una rappresentanza
di essi, una copia del Vangelo secondo Luca, oppure il testo evangelico appena
proclamato. Nel frattempo tutti acclamano con il canto Christe lux mundi, oppure con
un altro canto adatto:
Cristo, luce del mondo, chi segue te avrà la luce della vita.

Omelia
Il presbitero che presiede la celebrazione o un altro tiene una breve omelia. Al posto dell’omelia si
può leggere il testo qui proposta:
Dalle «Omelie» di papa benedetto XVI. (Basilica vaticana, 28 novembre 2009)
Cari fratelli e sorelle, con questa celebrazione vespertina entriamo nel
tempo liturgico dell’Avvento. Nella lettura biblica che abbiamo appena
ascoltato, tratta dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi, l’apostolo Paolo ci
invita a preparare la “venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (5,23)
conservandoci irreprensibili, con la grazia di Dio. Paolo usa proprio la
parola “venuta”, in latino adventus, da cui il termine Avvento.
Riflettiamo brevemente sul significato di questa parola, che può tradursi
con “presenza”, “arrivo”, “venuta”. Nel linguaggio del mondo antico
era un termine tecnico utilizzato per indicare l’arrivo di un funzionario,
la visita del re o dell’imperatore in una provincia. Ma poteva indicare
anche la venuta della divinità, che esce dal suo nascondimento per
manifestarsi con potenza, o che viene celebrata presente nel culto. I
cristiani adottarono la parola “avvento” per esprimere la loro relazione
con Gesù Cristo: Gesù è il Re, entrato in questa povera “provincia”
denominata terra per rendere visita a tutti; alla festa del suo avvento fa
partecipare quanti credono in Lui, quanti credono nella sua presenza
nell’assemblea liturgica. Con la parola adventus si intendeva
sostanzialmente dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha
lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare come avviene
con le realtà sensibili, Egli è qui e viene a visitarci in molteplici modi.
Il significato dell’espressione “avvento” comprende quindi anche quello
di visitatio, che vuol dire semplicemente e propriamente “visita”; in
questo caso si tratta di una visita di Dio: Egli entra nella mia vita e vuole
rivolgersi a me. Tutti facciamo esperienza, nell’esistenza quotidiana, di
avere poco tempo per il Signore e poco tempo pure per noi. Si finisce per
essere assorbiti dal “fare”. Non è forse vero che spesso è proprio
l’attività a possederci, la società con i suoi molteplici interessi a
monopolizzare la nostra attenzione? Non è forse vero che si dedica
molto tempo al divertimento e a svaghi di vario genere? A volte le cose
ci “travolgono”. L’Avvento, questo tempo liturgico forte che stiamo
iniziando, ci invita a sostare in silenzio per capire una presenza. E’ un
invito a comprendere che i singoli eventi della giornata sono cenni che
Dio ci rivolge, segni dell’attenzione che ha per ognuno di noi. Quanto
spesso Dio ci fa percepire qualcosa del suo amore! Tenere, per così dire,
un “diario interiore” di questo amore sarebbe un compito bello e
salutare per la nostra vita! L’Avvento ci invita e ci stimola a contemplare
il Signore presente. La certezza della sua presenza non dovrebbe aiutarci
a vedere il mondo con occhi diversi? Non dovrebbe aiutarci a
considerare tutta la nostra esistenza come “visita”, come un modo in cui
Egli può venire a noi e diventarci vicino, in ogni situazione?
Altro elemento fondamentale dell’Avvento è l’attesa, attesa che è nello
stesso tempo speranza. L’Avvento ci spinge a capire il senso del tempo e
della storia come “kairós”, come occasione favorevole per la nostra
salvezza. Gesù ha illustrato questa realtà misteriosa in molte parabole:
nel racconto dei servi invitati ad attendere il ritorno del padrone; nella
parabola delle vergini che aspettano lo sposo; o in quelle della semina e
della mietitura. L’uomo, nella sua vita, è in costante attesa: quando è
bambino vuole crescere, da adulto tende alla realizzazione e al successo,
avanzando nell’età, aspira al meritato riposo. Ma arriva il tempo in cui
egli scopre di aver sperato troppo poco se, al di là della professione o
della posizione sociale, non gli rimane nient’altro da sperare. La
speranza segna il cammino dell’umanità, ma per i cristiani essa è
animata da una certezza: il Signore è presente nello scorrere della nostra
vita, ci accompagna e un giorno asciugherà anche le nostre lacrime. Un
giorno, non lontano, tutto troverà il suo compimento nel Regno di Dio,
Regno di giustizia e di pace.
Ma ci sono modi molto diversi di attendere. Se il tempo non è riempito
da un presente dotato di senso, l’attesa rischia di diventare
insopportabile; se si aspetta qualcosa, ma in questo momento non c’è
nulla, se il presente cioè rimane vuoto, ogni attimo che passa appare
esageratamente lungo, e l’attesa si trasforma in un peso troppo grave,
perché il futuro rimane del tutto incerto. Quando invece il tempo èdotato di senso, e in ogni istante percepiamo qualcosa di specifico e di
valido, allora la gioia dell’attesa rende il presente più prezioso. Cari
fratelli e sorelle, viviamo intensamente il presente dove già ci
raggiungono i doni del Signore, viviamolo proiettati verso il futuro, un
futuro carico di speranza. L’Avvento cristiano diviene in questo modo
occasione per ridestare in noi il senso vero dell’attesa, ritornando al
cuore della nostra fede che è il mistero di Cristo, il Messia atteso per
lunghi secoli e nato nella povertà di Betlemme. Venendo tra noi, ci ha
recato e continua ad offrirci il dono del suo amore e della sua salvezza.
Presente tra noi, ci parla in molteplici modi: nella Sacra Scrittura,
nell’anno liturgico, nei santi, negli eventi della vita quotidiana, in tutta la
creazione, che cambia aspetto a seconda che dietro di essa ci sia Lui o
che sia offuscata dalla nebbia di un’incerta origine e di un incerto futuro.
A nostra volta, noi possiamo rivolgergli la parola, presentargli le
sofferenze che ci affliggono, l’impazienza, le domande che ci sgorgano
dal cuore. Siamo certi che ci ascolta sempre! E se Gesù è presente, non
esiste più alcun tempo privo di senso e vuoto. Se Lui è presente,
possiamo continuare a sperare anche quando gli altri non possono più
assicurarci alcun sostegno, anche quando il presente diventa faticoso.
Cari amici, l’Avvento è il tempo della presenza e dell’attesa dell’eterno.
Proprio per questa ragione è, in modo particolare, il tempo della gioia,
di una gioia interiorizzata, che nessuna sofferenza può cancellare. La
gioia per il fatto che Dio si è fatto bambino. Questa gioia, invisibilmente
presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Modello e sostegno
di tale intimo gaudio è la Vergine Maria, per mezzo della quale ci è stato
donato il Bambino Gesù. Ci ottenga Lei, fedele discepola del suo Figlio,
la grazia di vivere questo tempo liturgico vigilanti e operosi nell’attesa.
Amen!
Terminata l’omelia o la lettura omiletica, segue una pausa di silenzio.

DOSSOLOGIA
Quindi tutti si mettono in piedi e acclamano con il canto seguente oppure un’altro adatto.
Gesù, redentore di tutti, tu luce e splendore del Padre, a te sia gloria, a te Gesù sia gloria.
Presbitero Affrettati, non tardare, Signore Gesù:
la tua venuta dia conforto e speranza
a coloro che confidano
nel tuo amore misericordioso.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
L’assemblea Amen.
Presbitero Il Dio della pace
vi santifichi sino alla perfezione
e tutto quello che è vostro: spirito, anima e corpo,
si conservi irreprensibile
per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
E la benedizione di Dio onnipotente:
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
L’assemblea Amen.
Diacono Marana tha!
L’Assemblea Vieni, Signore Gesù!
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