VARCARE LA SOGLIA DELLA FEDE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
MARIOCAPALBO
00martedì 30 aprile 2013 09:28
Lettera all'Arcidiocesi di Buenos Aires per l'Anno della Fede giovedì 4 aprile 2013

VARCARE LA SOGLIA DELLA FEDE

Lettera all'Arcidiocesi di Buenos Aires per l'Anno della Fede giovedì 4 aprile 2013

 

Varcare La Soglia della Fede

Lettera del cardinale Jeorge Mario Bergoglio all'Arcidiocesi di Buenos Aires per l'Anno della Fede.
1° ottobre 2012

Presentazione di
S.E. Mons. RINO FISICHELLA

 

Estratto della Presentazione:

"[...] Per celebrare l'inizio dell'Anno della Fede, centinaia di vescovi sparsi per il mondo hanno scritto una lettera pastorale alle rispettive diocesi per dare maggiore significato e concretezza alla celebrazione di questo evento. [...] Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, nello scorso ottobre, ha scritto lui pure ai sacerdoti e a tutti i fedeli della sua diocesi di Buoenos Aires una Lettera pastorale. Si trovano raccolte in queste pagine alcune considerazioni su come vivere questa esperienza ecclesiale in comunione con tutti i cristiani sparsi nel mondo. Varcare la soglia della fede è l'espressione che ricorre più volte come incoraggiamento a saper guardare oltre le difficoltà del momento. [...]" 

Estratto dalla Lettera:

"Cari fratelli,
tra le esperienze più negative degli ultimi decenni c'è quella di trovare chiuse le porte. La crescente insicurezza ha portato a poco a poco a sbarrare le porte, a collocare sistemi di vigilanza, telecamere di sicurezza, a diffidare degli estranei che bussano alla nostra porta. [...] Iniziamo l'Anno della Fede e paradossalmente l'immagine che propone il Papa è quella della porta, una porta che occorre varcare per poter trovare quello che ci manca tanto. La Chiesa, attraverso la croce e il cuore del pastore Benedetto XVI, ci invita a varcare la soglia, a fare un passo per prendere una decisione intima e libera: spingerci a entrare in una nuova vita. [...] "

Varcare la Soglia della Fede
Jorge Mario Bergoglio
LIBRERIA EDITRICE VATICANA


8 aprile 2013

“Varcare la soglia della fede”
la lettera del cardinale Bergoglio

 

 

CITTA’ DEL VATICANO, (Zenit.org) – “Trovare chiuse le porte” è una “tra le esperienze più negative degli ultimi decenni”, mentre le “porte che restano aperte” sono “simbolo di luce, amicizia, gioia, libertà, fiducia”. Ha inizio con questa contrapposizione la lettera che il cardinale Jorge Mario Bergoglio rivolgeva all’arcidiocesi di Buenos Aires per l’Anno della Fede, disponibile nelle librerie per i tipi della Libreria Editrice Vaticana. La lettera, datata 1° ottobre 2012 e intitolata “Varcare la soglia della fede” (40 pagine, 5 euro), è preceduta da un’ampia presentazione dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

“La crescente insicurezza ha portato a poco a poco a sbarrare le porte – osservava il cardinale Bergoglio in un passaggio –, a collocare sistemi di vigilanza, telecamere di sicurezza, a diffidare degli estranei che bussano alla nostra porta”. E proseguiva: “La sicurezza di alcune porte blindate custodisce l’insicurezza di una vita che diventa più fragile e meno sensibile alle ricchezze della vita e dell’amore degli altri”.

“La porta chiusa ci danneggia, ci atrofizza, ci separa”, notava il cardinale prima di riferirsi al documento (Lettera apostolica in forma di motu proprioPorta fidei) con il quale Benedetto XVI invitava “a varcare la soglia, a fare un passo per prendere una decisione intima e libera: spingerci a entrare in una nuova vita”. Superata questa porta, si intraprende “un cammino che dura tutta la vita”, durante il quale si passa “dinanzi a tante porte”, molte delle quali ci rivolgono un invito “allettante ma menzognero a inoltrarvisi”, promettendo “una felicità vuota, narcisistica e con scadenza stabilita”, o conducendo a “crocevia” dove si troveranno “angoscia e disorientamento”.

“Gesù è la porta – ricorda però il cardinale –. Lui, e solo Lui, è e sarà sempre la porta”, che “ci apre la strada verso Dio e come Buon Pastore è l’Unico che si prende cura di noi a costo della sua vita”. Segue una intensa riflessione, a partire dalla domanda “In che consiste la sfida del varcare la soglia della fede?”. Tra le varie risposte appare l’invito a non cadere nel “disfattismo paralizzante”, ma a “pensare il nuovo, apportare il nuovo, creare il nuovo, impastando la vita con il nuovo lievito della giustizia e della santità”, l’esortazione ad “avvicinarsi a chiunque viva alla periferia della vita e chiamarlo col proprio nome”, e quella ad essere “Chiesa dalle porte aperte non solo per accogliere, ma fondamentalmente per uscire fuori e riempire con il Vangelo le strade e la vita degli uomini del nostro tempo”.

Varcare la soglia della fede è l’espressione che ricorre più volte come incoraggiamento a saper guardare oltre le difficoltà del momento, per abbandonarsi in maniera fiduciosa alla grazia di Dio” rileva monsignor Rino Fisichella nella sua presentazione alla lettera pastorale del cardinale Bergoglio. L’arcivescovo richiama l’importante valenza metaforica rivestita dalla porta e il ricorrere di questa immagine nelle Scritture, asserendo poi che “uno dei dati più inquietanti del momento attuale è proprio la chiusura dell’uomo in se stesso. Chiusura che giunge perfino all’indifferenza e al rifiuto nei confronti di Dio”. Occorre però “un serio esame di coscienza” per verificare “se noi per primi siamo stati capaci di tenere viva la domanda su Dio e se abbiamo utilizzato il linguaggio adatto per permettere di coglierne l’urgenza nella nostra vita”, in quanto “una porta aperta sarà così capace di rendere disponibili altre porte ad aprirsi alla conversione”. L’Anno della fede può costituire allora “una bella opportunità per trasformare l’esistenza e permettere un nuovo incontro con il Signore Risorto”. È una questione di scelte, nelle quali “si pone la grande sfida dei nostri giorni: lasciarsi amare. Ciò significa di non impedire a Dio di amarci. Rinunciare a rinchiudersi in se stessi per lasciare spazio all’ascolto dell’altro. Solo così l’uomo ritrova se stesso”, conclude Fisichella.



 

MARIOCAPALBO
00martedì 30 aprile 2013 09:28
Traduzione italiana
 
Iniziare questo anno della fede diventa una nuova chiamata ad approfondire nella nostra vita questa fede dataci in dono. Professare la fede con la bocca significa viverla nel nostro cuore e farla conoscere nelle opere; una testimonianza e un impegno pubblico. Il discepolo di Cristo, figlio della Chiesa, non può mai pensare che credere è un fatto privato. Tutt’altro, è una sfida importante e forte per ogni giorno, persuasi dal fatto che  Colui che ha incominciato in voi la buona opera la perfezionerà fino al giorno di Gesù Cristo (Fil 1,6). Guardando questa realtà, come discepoli missionari, ci domandiamo: quali sono le sfide da affrontare che ci propone il varcare la soglia della fede?

·         Varcare la soglia della fede ci sfida a scoprire che, -anche se oggi sembra che regni la morte nelle sue variate forme e che la storia si regge per la legge del più forte o del più furbo, e se l’odio e l’ambizione sono i motori di tante lotte umane-, siamo  convinti che questa triste realtà può mutarsi e deve mutare assolutamente perché se “Dio è con noi, chi potrà essere contro di noi? (Rom. 8:31-37).
·         Varcare la soglia della fede presuppone il non vergognarsi di avere un cuore di fanciullo che crede nell’impossibile, che può vivere nella speranza che è l’unica cosa che può dare senso e trasformare la storia. E’ altresì, chiedere in continuità, pregare senza stancarsi e adorare perché il nostro sguardo sia trasfigurato.
·         Varcare la soglia della fede ci porterà a supplicare perché ciascuno di noi abbia “gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fp. 2,5) sperimentando in questa maniera un nuovo modo di pensare, di comunicare, di guardare, di aver rispetto, di vivere in famiglia, di chiederci sul futuro, di vivere l’amore e la propria vocazione.
·         Varcare la soglia della fede è agire, fidarsi nella forza dello Spirito Santo presente nella Chiesa che si manifesta pure nei segni dei tempi, è accompagnare l’uomo nel costante sviluppo della vita e della storia senza cadere nelle sconfitte paralizzanti che stanno a segnalare che ogni tempo passato è meglio dell’attuale, quindi è urgente pensare di nuovo, apportare il nuovo, creare di nuovo, impastando la vita con il “nuovo lievito della giustizia e della santità” (1Cor 5, 8).
·         Varcare la soglia della fede significa avere occhi che si stupiscono e un cuore non abituato a reagire in modo pigro, ma che sa riconoscere,  ogni volta che una donna partorisce, una scommessa per la vita e per il futuro. Che quando curiamo l’innocenza dei bambini, si garantisce la verità del domani e quando accarezziamo la vita consumata di un anziano facciamo un atto di giustizia e accarezziamo le nostre radici.
·         Varcare la soglia della fede è il lavoro vissuto con dignità è la vocazione di servizio celebrata con l’abnegazione di chi ricomincia ancora una volta senza lasciar cadere le braccia, considerando che  tutto ciò che si è fatto, è ancora solo un passo sulla strada verso il regno, verso la pienezza di vita. E’ l’attesa silenziosa dopo la semina quotidiana, è il contemplare il frutto raccolto rendendo grazie al Signore perché è buono  e chiedendogli di non abbandonare mai l’opera delle sue mani (Sal 137).
·         Varcare la soglia della fede esige saper lottare per la libertà e la coesistenza anche se tutto crolla, nella consapevolezza che il Signore chiede di vivere il diritto, amare la bontà e camminare umilmente con il nostro Dio (Mi 6, 8).
·         Varcare la soglia della fede  ci porta alla continua conversione dei nostri atteggiamenti, dei nostri modi e tenori di vita, ci porta anche a riformulare e non a rattoppare o verniciare, ma a dare la nuova impronta che dà Gesù Cristo a chi è toccato dalla sua mano e dal suo Vangelo di vita, è anche rischiare nel fare qualcosa di inedito per la società e per la Chiesa; perché “chiunque è in Cristo è una nuova creatura” (2Cor 5, 17-21)-
·         Varcare la soglia della fede ci porta a perdonare e a saper strappare un sorriso, ad avvicinarsi a chiunque abita nella periferia esistenziale e chiamarlo per nome, è farsi carico delle fragilità dei più deboli, è sostenere le loro ginocchia vacillanti sicuri che tutto ciò che facciamo per il più piccolo dei nostri fratelli lo facciamo a Gesù (Mt 25,40)
·         Varcare la soglia della fede presuppone celebrare la vita, lasciarsi trasformare perché noi siamo divenuti uno con Gesù nella mensa eucaristica celebrata nelle comunità, e da questa fonte essere con le mani e con il cuore occupati nel lavoro del grande progetto del Regno: e tutto il resto vi sarà dato in più. (Mt. 6,33)
·         Varcare la soglia della fede è vivere nello spirito del Concilio, dell’incontro di Aparecida, Chiesa dalle porte aperte non solo per accogliere ma fondamentalmente per uscire e portare il Vangelo sulle strade e nella vita degli uomini del nostro tempo.
·         Varcare la soglia della fede per la nostra Chiesa arcidiocesana presuppone sentirci confermati nella missione di essere una chiesa che vive, prega e lavora in chiave missionaria.
·         Varcare la soglia della fede è in definitiva, accettare la novità della vita del Risorto nella nostra povera carne per farla diventare segno della nuova vita.
 
Riflettendo su tutte queste cose guardiamo a Maria. Ci accompagni la Vergine Madre! Ci accompagni per varcare la soglia della fede e porti nella chiesa lo Spirito Santo affinché, come lei fece a Nazareth, possiamo adorare il Signore e uscire poi sulle strade del mondo ad annunciare le meraviglie che il Signore ha fatto in noi.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:43.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com