SUL SALMO 17

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MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 18:02
Te Deum regale
INDICE

Salmi 17

1 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici, 2 e dalla mano di Saul. Disse dunque:
Ti amo, Signore, mia forza,
3 Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
4 Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
5 Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
6 già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
7 Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
8 La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
9 Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
10 Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.
11 Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
12 Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
13 Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
14 Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
15 Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
16 Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.
17 Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
18 mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
19 Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
20 mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
21 Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
22 perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
23 I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
24 ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
25 Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.
26 Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
27 con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
28 Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
29 Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
30 Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
31 La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
32 Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
33 Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
34 mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
35 ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.
36 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
37 Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
38 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
39 Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
40 Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.
41 Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
42 Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
43 Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
44 Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
45 all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
46 impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.
47 Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
48 Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
49 mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.
50 Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
51 Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.

SUL SALMO 17

ESPOSIZIONE

1. [v 1.] Per la fine, [salmo] di David servo del Signore, cioè della fortezza di Cristo in quanto uomo. Il quale rivolse al Signore le parole di questo cantico, nel giorno in cui il Signore lo strappò dalle mani di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul, e disse 1. Nel giorno in cui il Signore lo strappò dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul, cioè del re dei Giudei, che essi avevano chiesto per sé. Infatti, come David, secondo quel che si dice, significa forte di mano, così Saul significa richiesta; ed è noto come quel popolo chiese ed ottenne per sé il re 2, non secondo il volere di Dio, ma secondo la sua propria volontà.

Qui parla il Cristo totale, cioè Cristo insieme alla Chiesa.

2. [v 2.] Ecco cosa dice qui Cristo e la Chiesa, cioè Cristo totale, capo e corpo: ti amerò, Signore, mia forza. Amerò te, Signore, per cui io sono forte.

3. [v 3.] O Signore, mio sostegno, mio rifugio e mio liberatore: O Signore, tu mi hai confortato perché mi sono rifugiato in te; e in te mi sono rifugiato perché mi hai liberato. Il mio Dio è il mio aiuto, e in lui spererò: Dio mio, tu che mi hai per primo elargito l'aiuto della tua chiamata, onde io potessi sperare in te. Mio protettore, corno della mia salvezza e mio redentore: mio protettore, perché non ho presunto di me stesso, quasi levando contro di te il corno della superbia, ma ho trovato te stesso quale corno - cioè salda sublimità - di salvezza; e tu mi hai riscattato perché io ti trovassi.

È pressato dalle difficoltà.

4. [v 4.] Levando lodi invocherò il Signore, e dai miei nemici sarò salvo: non cercando la mia gloria, ma quella del Signore, lo invocherò, e non mi potranno nuocere gli errori dell'empietà.

5. [v 5.] Mi hanno circondato i dolori della morte, cioè della carne. E torrenti d'iniquità mi hanno sconvolto: folle inique, temporaneamente agitate come torrenti piovani che presto verranno meno, hanno cercato di sconvolgermi.

6. [v 6.] Dolori d'inferno mi hanno circondato. Tra le cose che mi hanno circondato per perdermi c'erano anche i dolori dell'invidia, che procurano la morte e trascinano all'abisso del peccato. Mi sorpresero lacci di morte. Mi sorpresero perché volevano per primi farmi il male che poi sarebbe stato loro restituito. Giacché tali uomini trascinano alla perdizione coloro che hanno spinto al male con l'ostentazione della giustizia, di cui si gloriano, di contro ai Gentili, non a fatti ma a parole.

Ma Dio esaudisce la sua preghiera.

7. [v 7.] E nella mia tribolazione ho invocato il Signore, e al mio Dio ho gridato. Ed egli ha esaudito la mia voce dal suo santo tempio: ha esaudito la mia voce dal mio proprio cuore, nel quale dimora. E il mio grido al suo cospetto: il mio grido, che faccio penetrare non nelle orecchie degli uomini ma al suo cospetto, entrerà nelle sue orecchie.

8. [v 8.] E si è scossa e ha tremato la terra: glorificato il Figlio dell'uomo, sono stati scossi e hanno tremato i peccatori. E le basi dei monti sono state sconvolte: sono state sconvolte le speranze che i superbi avevano riposto in questo secolo. Furono sconvolte perché Dio si era adirato con loro, in modo che non trovasse più fondamento nei cuori degli uomini la speranza dei beni temporali.

9. [v 9.] Salì il fumo nella sua ira: unita al pianto salì la preghiera dei penitenti nel conoscere che cosa minacciava Dio agli empi. E il fuoco divampò dalla sua faccia: il fuoco dell'amore, dopo la penitenza, divampò dalla conoscenza di Lui. Da lui furono riaccesi i carboni: coloro che, già morti, erano stati abbandonati dal fuoco del buon desiderio e dalla luce della giustizia, ed erano rimasti gelidi e immersi nelle tenebre, di nuovo, riaccesi e illuminati, hanno ripreso a vivere.

10. [v 10.] E ha piegato il cielo ed è disceso, ha umiliato il Giusto per discendere fino alla debolezza degli uomini. E la caligine sotto i suoi piedi. Gli empi, che prendono gusto alle cose terrene, per la caligine della loro malizia non lo hanno conosciuto. La terra è infatti sotto i suoi piedi, come sgabello ai suoi piedi.

11. [v 11.] Ed è salito su un Cherubino, e ha volato. È stato innalzato al di sopra della pienezza della scienza, per cui nessuno può giungere a lui se non per mezzo della carità. Infatti la pienezza della legge è la carità 3. E subito ha manifestato, a coloro che lo amano, di essere incomprensibile, perché non credessero che egli potesse essere compreso con immagini corporee. Ha volato sulle ali dei venti. Ma quella velocità con la quale ha mostrato di essere incomprensibile, è superiore alle facoltà delle anime, con le quali, come su ali, [le anime] si innalzano dai timori terreni alle aure della libertà.

12. [v 12.] E pose le tenebre a suo nascondiglio. Ha disposto l'oscurità dei Sacramenti e la speranza segreta nel cuore dei credenti, dove egli stesso si cela senza mai abbandonarli; sono queste le tenebre nelle quali camminiamo ancora per fede e non per visione 4, durante il tempo in cui speriamo ciò che non vediamo e con pazienza l'aspettiamo 5. Intorno a lui il suo tabernacolo: i convertiti che in lui credono, a lui anelano, perché egli è in mezzo a loro, ugualmente benigno con tutti coloro nei quali attualmente dimora, come in un suo tabernacolo. Acqua tenebrosa nelle nubi dell'aria; pertanto nessuno, se intende rettamente le Scritture, creda di essere già in quella luce che si manifesterà quando dalla fede perverremo alla chiara visione. È infatti oscura la dottrina nei Profeti e in tutti i predicatori della parola divina.

Predicazione degli Apostoli.

13. [v 13.] Per il fulgore alla sua presenza: in relazione al fulgore che c'è al manifestarsi della sua presenza. Passarono le nubi di lui: i predicatori della sua parola non si limitano più ai territori della Giudea, ma sono passati alle genti. Grandine e carboni di fuoco: sono raffigurati i rimproveri dai quali, come da grandine, sono percossi i cuori induriti; ma se l'avrà ricevuta una terra coltivata e mite, cioè un animo pio, la durezza della grandine si scioglie in acqua, cioè il terrore del rimprovero folgorante e come rappreso dal gelo si scioglie in dottrina che sazia; mentre i cuori riprendono vita accesi dal fuoco della carità. Tutte queste cose, nelle sue nubi, sono passate alle genti.

14. [v 14.] E il Signore ha tuonato dal cielo: dal cuore del giusto il Signore ha fatto risuonare la fede evangelica. E l'altissimo emise la sua voce, affinché noi la possedessimo e udissimo le cose celesti nel profondo delle cose umane.

15. [v 15.] E scagliò le sue frecce, e li disperse; ha inviato gli Evangelisti che hanno volato per strade dritte con le ali della virtù, non con proprie forze, ma con quelle di Colui che li ha inviati. E ha disperso coloro ai quali sono stati mandati, affinché per alcuni fossero odore di vita per la vita, e per altri odore di morte per la morte 6. Moltiplicò le folgori e li ha sconvolti; ha moltiplicato i prodigi e li ha turbati.

16. [v 16.] E apparvero le sorgenti delle acque: si resero manifesti coloro che eran divenuti, per la predicazione, sorgenti di acque che zampillano fino alla vita eterna 7. E furon rivelate le fondamenta della terra: furon dati a conoscere i Profeti che non erano intesi, affinché si edificasse su di essi un mondo che creda nel Signore. Per la tua minaccia, Signore; di colui cioè che grida: si è avvicinato a voi il Regno di Dio 8. Per il soffio veemente della tua ira, di colui che dice: se non farete penitenza tutti ugualmente morrete 9.

17. [v 17.] Inviò dall'alto e mi prese, chiamando di mezzo alle genti all'eredità la gloriosa Chiesa che non ha macchia né ruga 10. Mi trasse dalla moltitudine delle acque: mi ha tratto dalla folla dei popoli.

18. [v 18.] Mi liberò dai miei potentissimi nemici. Mi ha liberato dai miei nemici che avevano vinto nell'affliggere e nello sconvolgere questa mia vita temporale. E da coloro che mi odiavano, ed erano più forti di me, fino a quando io me ne stavo sotto ad essi, non conoscendo Dio.

Il Signore è insieme soccorritore e giusto giudice.

19. [v 19.] Mi sorpresero nel giorno della mia sventura: furono i primi a recarmi danno nel tempo in cui rivestivo un corpo mortale e pesante. E il Signore si è fatto mio sostegno: il Signore si è fatto mio sostegno poiché, per l'amarezza delle sventure, il sostegno delle gioie terrene è stato smosso e sconvolto.

20. [v 20.] E mi trasse fuori al largo; siccome soffrivo nelle angustie della carne, mi ha condotto fuori nello spazioso campo spirituale della fede. Mi salvò perché mi amava; prima che io lo amassi mi ha liberato dai miei potentissimi nemici, che mi invidiavano perché già lo desideravo, e da coloro che mi odiarono, perché lo amo.

21. [v 21.] E il Signore mi compenserà secondo la mia giustizia: il Signore mi compenserà secondo la giustizia della buona volontà, egli che per primo mi ha elargito la misericordia, prima che io avessi la buona volontà. E mi compenserà secondo la purezza delle mie mani: mi compenserà secondo la purezza delle mie azioni, egli che mi ha concesso [la grazia] di compiere il bene, conducendomi nel campo spazioso della fede.

22. [v 22.] Perché ho osservato le vie del Signore, affinché l'ampiezza delle buone opere, che esistono per la fede, consegua anche la grandezza d'animo per perseverare.

23. [vv 22.23.] E non ho operato da empio riguardo al mio Dio. Perché tutti i suoi giudizi sono al mio cospetto. Perché tutti i suoi giudizi sono al mio cospetto, cioè considero con attenzione costante i premi dei giusti, le pene degli empi, le punizioni di chi deve essere corretto e le tentazioni di chi deve essere messo alla prova. E non ho respinto da me i suoi precetti: questo fanno coloro che vengono meno sotto il peso di quei precetti e ritornano al proprio vomito.

24. [v 24.] E sarò immacolato dinnanzi a lui, e mi guarderò dalla mia iniquità.

25. [v 25.] E il Signore mi compenserà secondo la mia giustizia. Il Signore, dunque, mi compenserà secondo la mia giustizia non soltanto per l'ampiezza della fede che si attua nell'amore 11, ma anche per la stabilità della perseveranza. E secondo la purezza delle mie mani al cospetto dei suoi occhi; non quella che vedono gli uomini, ma quella che è al cospetto dei suoi occhi. Infatti le cose che si vedono sono temporali, mentre quelle che non si vedono 12 sono eterne, e ad esse è rivolta l'eccellenza della speranza.

26. [v 26.] Sarai santo col santo: c'è qui una profondità nascosta per la quale sarai considerato santo con il santo, perché sei tu che santifichi. E sarai innocente con l'uomo innocente, perché tu non farai del male a nessuno, mentre ciascuno è stretto nel cilicio dei suoi peccati 13.

27. [v 27.] Sarai eletto con l'eletto: sarai eletto da colui che eleggi. E con il perverso sarai perverso: con il perverso apparirai come perverso; poiché essi dicono: non è retta la via del Signore 14; mentre è la loro via che non è retta.

28. [v 28.] Perché tu salverai il popolo umile. Ecco che cosa sembra perverso ai perversi, il fatto che tu salverai coloro che confessano i loro peccati. E umilierai gli occhi dei superbi: umilierai coloro che disconoscono la giustizia di Dio e vogliono stabilire la loro 15.

29. [v 29.] Perché tu dài luce alla mia lampada, Signore: non proviene da noi la nostra luce; sei tu che dài luce alla mia lampada, Signore. Tu, o Dio mio, illuminerai le mie tenebre: noi infatti, per i nostri peccati, siamo tenebre; ma tu, Dio mio, illuminerai le mie tenebre.

Il Signore ci scampa dal male.

30. [v 30.] Perché da te sarò liberato dalla tentazione: non da me stesso infatti, ma da te sarò liberato dalla tentazione. E col mio Dio varcherò il muro. Non per me, ma nel[l'aiuto del] mio Dio varcherò il muro che i peccati hanno eretto tra gli uomini e la Gerusalemme celeste.

31. [v 31.] Dio mio, immacolata è la tua via: il mio Dio non viene agli uomini se essi non hanno purificata la via della fede per la quale egli giunge ad essi, perché immacolata è la sua via. Le parole del Signore sono temprate dal fuoco: le parole del Signore sono messe alla prova dal fuoco della sofferenza. È il protettore di quanti sperano in lui: quanti sperano non in se stessi ma in lui non sono consumati dalla stessa sofferenza, perché la speranza segue la fede.

32. [v 32.] Perché chi è Dio, all'infuori del Signore al quale serviamo? E chi è Dio all'infuori del nostro Dio? E chi è Dio all'infuori del Signore che possederemo, quali figli, come una eredità sperata, dopo un servizio fedele?

33. [v 33.] Dio, che mi ha cinto di fortezza: Dio che mi ha cinto perché sia forte, in modo che i traboccanti abissi della cupidigia non ostacolino le mie opere e i miei passi. E ha reso immacolata la mia via; ha stabilito la via immacolata della carità per la quale io possa giungere a lui, come immacolata è la via della fede per la quale egli viene a me.

34. [v 34.] Che ha reso perfetti i miei piedi come quelli del cervo: ha reso perfetto il mio amore perché saltassi oltre le macchie spinose e ombrose di questo secolo. E sopra le vette mi ha stabilito: sulla celeste dimora fisserà la mia volontà, onde io sia ricolmo di ogni pienezza di Dio 16.

35. [v 35.] Che addestra le mie mani al combattimento: mi insegna ad operare per sconfiggere i nemici che tentano di sbarrarci il Regno dei Cieli. E hai reso le mie braccia come un arco di bronzo: hai suscitato cioè un infaticabile zelo per le mie buone opere.

36. [v 36.] E mi hai dato la protezione della mia salvezza, e la tua destra mi ha sostenuto: il favore della tua grazia mi ha sostenuto. E la tua disciplina mi ha guidato sino alla fine: la tua correzione, non consentendomi di deviare, mi ha guidato in modo che qualsiasi cosa faccia abbia per scopo quel fine nel quale si è uniti a te. E la tua stessa disciplina mi istruirà. La medesima tua correzione mi insegnerà a giungere là dove mi ha diretto.

37. [v 37.] Hai dilatato i miei passi sotto di me: non faranno ostacolo le angustie carnali, perché hai dilatato la mia carità che opera con letizia anche nelle stesse membra e cose mortali, che sono al di sotto di me. E non hanno vacillato le mie orme: non hanno vacillato né i miei passi né le tracce che ho impresso per essere imitato da chi mi segue.

38. [v 38.] Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò: inseguirò i miei sentimenti carnali ma non per essere da loro catturato, anzi li catturerò perché siano consumati. E non tornerò indietro finché non vengano meno: non desisterò da questo intento finché non verranno meno coloro che mi molestano.

39. [v 39.] Li abbatterò e non potranno più stare in piedi, né insisteranno contro di me. Cadranno sotto i miei piedi: abbattuti costoro, porrò davanti a me quegli affetti con i quali cammino verso l'eterno.

40. [v 40.] E mi hai cinto di forza per la guerra: hai tenuto a freno con la [tua] forza i desideri che fluivano dalla mia carne affinché io non fossi ostacolato in tale battaglia. Hai fatto cadere sotto di me coloro che contro di me insorgevano: hai tratto in inganno coloro che mi inseguivano, cosicché sono finiti sotto di me coloro che desideravano essere sopra di me.

41. [v 41.] E hai fatto voltare le spalle ai miei nemici: hai fatto retrocedere i miei nemici, me li hai posti alle spalle, ossia in modo che venissero dietro di me. E hai disperso coloro che mi odiavano: quelli poi di loro che insistevano nell'odio, tu li hai dispersi.

42. [v 42.] Hanno gridato ma non c'era chi li salvasse: chi infatti potrebbe salvare coloro che tu non salvi? Al Signore, ma non li ha esauditi: non hanno gridato ad uno qualunque, ma al Signore; ed egli non li ha giudicati degni di essere esauditi, perché non avevano receduto dalla loro malvagità.

43. [v 43.] E li stritolerò come polvere innanzi al vento: li stritolerò perché sono aridi, non ricevendo la pioggia della misericordia di Dio; in modo che, tracotanti e gonfi di superbia, siano strappati via dalla speranza ferma e immutabile, come dalla solidità e dalla stabilità della terra. Come fango delle piazze li distruggerò: distruggerò loro, lussuriosi e lascivi, lungo le ampie strade della perdizione che molti percorrono.

44. [v 44.] Mi libererai dalle contraddizioni del popolo; mi libererai dalle contraddizioni di coloro che hanno detto: se lo rilasceremo, tutti andranno dietro a lui 17.

45. [vv 44.45.] Mi porrai a capo delle Genti. Il popolo che non ho conosciuto mi ha servito; il popolo dei Gentili che non ho visitato con la mia presenza corporale, mi ha servito. Ascoltandomi con le orecchie mi ha obbedito. Non mi ha visto con gli occhi, ma, accogliendo i miei predicatori, mi ha obbedito ascoltandomi con le orecchie.

È necessario accogliere ambedue i Testamenti.

46. [v 46.] I figli altrui mi hanno disconosciuto: mi hanno disconosciuto quei figli, piuttosto altrui che miei, dei quali giustamente è detto: vostro padre è il diavolo 18. I figli estranei sono invecchiati: i figli estranei, ai quali ho portato il Nuovo Testamento perché si rinnovassero, sono invece rimasti nel vecchio uomo. E hanno zoppicato uscendo dai loro sentieri: quasi avessero un piede storpio, perché si sono appoggiati sul Vecchio Testamento e hanno rigettato il Nuovo, sono diventati zoppi seguendo, anche nella stessa vecchia legge, più le loro tradizioni che quelle di Dio. Calunniavano infatti [i discepoli] per le mani non lavate 19, perché tali erano le vie che si erano fatte e che avevano logorate con la consuetudine, dirottando dalle strade dei comandamenti di Dio.

47. [v 47.] Vive il Signore e benedetto è il Dio mio: pensare secondo la carne è infatti morte 20; perché vive il Signore, e benedetto è il mio Dio. E sia esaltato il Dio della mia salvezza: che io non pensi in modo terreno riguardo al Dio della mia salvezza; e speri da Lui - ma in cielo - la mia salvezza, non quella terrena.

48. [v 48.] Dio che mi concedi la vendetta e poni i popoli sotto di me: o Dio che mi vendichi, assoggettando a me i popoli. Mio liberatore dai nemici adirati, dai Giudei che gridano crocifiggilo, crocifiggilo 21.

49. [v 49.] Mi innalzerai sopra coloro che insorgono contro di me; sopra i Giudei che si levarono contro di me nella passione, mi innalzerai nella risurrezione. Mi libererai dall'uomo iniquo: mi libererai dal regno perverso di costoro.

50. [v 50.] Per questo ti confesserò tra le genti, o Signore: per questo le genti ti confesseranno per mio mezzo, o Signore. E inneggerò al tuo nome: più ampiamente ti farai conoscere nelle mie opere buone.

51. [v 51.] Che rende grande la salvezza del suo Re: è Dio che rende grande, facendo mirabile la salvezza che il suo Figlio dà ai credenti. E la misericordia al suo Cristo: è Dio che fa misericordia al suo Cristo. A David e alla sua discendenza in eterno: al liberatore stesso che con mano potente ha vinto questo mondo, e a coloro che, credenti nel Vangelo, ha venerato per l'eternità. Tutte le cose dette in questo salmo e che non possono propriamente essere attribuite al Signore, cioè al capo della Chiesa, debbono essere riferite alla Chiesa stessa. Parla qui, infatti, il Cristo totale, nel quale sono tutte le sue membra.

1 - 2 Sam 22, 1.

2 - Cf. 1 Sam 8, 5.

3 - Cf. Rm 13, 10.

4 - Cf. 2 Cor 5, 7.

5 - Cf. Rm 8, 25.

6 - Cf. 2 Cor 2, 16.

7 - Cf. Gv 4, 14.

8 - Lc 10, 9.

9 - Lc 13, 5.

10 - Cf. Ef 5, 27.

11 - Cf. Gal 5, 6.

12 - Cf. 2 Cor 4, 18.

13 - Cf. Prv 5, 22.

14 - Ez 18, 25.

15 - Cf. Rm 10, 3.

16 - Cf. Ef 3, 19.

17 - Gv 11, 48.

18 - Gv 8, 44.

19 - Cf. Mt 15, 2.

20 - Cf. Rm 8, 6.

21 - Gv 19, 6.

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